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Autore: alessandroago_94    07/11/2019    6 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Comacchio

COMACCHIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comacchio

e le sue grandi valli;

canneti immensi,

dal sapore d’infinito.

 

La strada in mezzo alle paludi;

gli uccelli, la vita che tutt’attorno

scorre, ignorando l’umano dolore;

che la nostra interiorità è spesso solo

un sacco da boxe, sbrindellata,

e ci lasciamo morire giovani

aspettando un giorno che passa

aspettando un Natale che non arriverà mai.

 

Tra tutto quel nulla,

eccola, Comacchio,

che emerge dalle nebbie e dalle acque;

la Venezia ferrarese,

le barchette piccole lungo i canali

la città coraggiosa dai molteplici ponti sospesi.

 

Eccola lì, nella sua maestosità;

non capisci ciò che dicono gli abitanti,

non comprendi come si possa vivere così.

 

E… vorrei tanto essere come tale città,

sola soletta nel mezzo del niente

eppure così piena di vita e di sano fascino,

con le genti contente che ne percorrono le stradine

scattandosi a vicenda foto ricordo.

 

Nessuno che litiga,

ogni ospite è benvenuto e si sente a casa;

accogliente.

 

Invece di avere delle rovine

al posto dell’anima,

vorrei avere una Comacchio forte e ridente.

 

Dove la trovo la forza per dimenticare

i cumuli di macerie lasciate dalle razzie dei barbari?

Come posso ancora aggrapparmi a una speranza

che eppure mi sembra così lontana, ignota?

 

Dentro me voglio decine di canali d’acqua,

pieni di vita;

i pesci che fan le bollicine, le anatre domestiche.

Voglio esser non più una stazione,

ma una casa accogliente,

a pacifica disposizione di chiunque.

 

Ora capisco perché nessuno da me si ferma;

chi vorrebbe un castello in rovina,

una terra distrutta dai roghi

e con i borghi desolati?

Ed è stata la mia furia, la mia delusione

a ridurla così.

 

Vorrei essere come Comacchio, sì,

che nessuno in fondo conosce davvero

e si ha l’impressione che il visitatore

ci giunga un po’ per caso;

ma poi si resta stupiti, al cospetto di un mondo

di una Venezia sconosciuta;

e anche se è stata saccheggiata e distrutta più volte,

è rifiorita con maggior splendore.

 

Io… dove la trovo questa forza?

La forza necessaria a ricostruirmi e a fortificarmi.

Ma so che qualcuno, qualcosa, c’è riuscito;

ora sono certo che un punto di partenza c’è stato.

 

Devo tornare a seminare, in questi aridi campi,

e a poggiare nuove pietre dove mancano da troppo tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Un’uscita di qualche ora a Comacchio mi ha illuminato. Piacevolmente.

Grazie per aver letto!

 

   
 
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