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Autore: sissi149    07/11/2019    4 recensioni
Dopo la fine del World Youth Tsubasa ha chiesto a Sanae di sposarlo e la ragazza ha accettato.
I festeggiamenti sono nel culmine, ma andrà davvero tutto liscio?
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Nakazawa, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Genzo osservava compiaciuto il salone principale di Villa Wakabayashi trasformato per la grande occasione e pieno di amici festanti. Quando Tsubasa aveva annunciato alla nazionale che si sarebbe sposato con Sanae prima del rientro in Brasile, lui aveva proposto subito di effettuare il ricevimento alla villa: con così poco preavviso non avrebbero potuto trovare libero nessun posto abbastanza grande, mentre la sua residenza di famiglia prendeva polvere per la maggior parte dell’anno.
Tsubasa si alzò in piedi, calice di champagne alla mano, ed invitò amici e parenti al silenzio.
“Volevo ringraziarvi per essere accorsi tutti, nonostante molti di voi siano stati lontani da casa e dalle loro famiglie per molto tempo a causa dei nostri comuni impegni calcistici. Senza di voi questo matrimonio non sarebbe stato così speciale. Un ringraziamento particolare a Genzo che ci ha messo a disposizione Villa Wakabayashi!”
Genzo rispose all’amico sollevando il proprio calice nella sua direzione, aggiungendo:
“Era il minimo che potessi fare, altrimenti ti restava come alternativa il vecchio campo da calcio, quello per cui io e Ishizaki stavamo litigando quando ci siamo conosciuti!”
Lo scoppio di risa fu istantaneo, soprattutto tra i ragazzi di Nankatsu che ben ricordavano le infinite diatribe tra le varie scuole prima che tutti i bambini della città fossero uniti sotto un’unica bandiera per affrontare il campionato nazionale.
Il SGGK non poté fare a meno di pensare a quei giorni con nostalgia, riflettendo su come il tempo fosse passato velocemente da allora, su come molti dei ragazzini che si erano sfidati all’ultimo respiro sui campi di Yomiuri Land, anche con antipatie reciproche, ora fossero diventati grandi e capaci di mettere da parte le simpatie personali per portare la nazionale al grande obiettivo di vincere il campionato del mondo under-20.
All’improvviso sentì una violenta pacca sulla nuca che lo portò a voltarsi di scatto ed a ritrovarsi davanti Ryo Ishizaki.
“Si può sapere che ti passa per la mente?”
“Eri così assorto in qualche strano pensiero che non ho potuto resistere alla tentazione. – sghignazzò il difensore – In memoria delle vecchie dispute.”
“Ishizaki, te la rinfresco volentieri la memoria, se vuoi!” Wakabayashi alzò un pugno con fare minaccioso e Ryo batté di corsa in ritirata al tavolo che occupava insieme a Taro, il più vicino agli sposi.
“Fammi indovinare, hai stuzzicato di nuovo il padrone di casa?”
“Genzo se la prende sempre per niente.”
“Come no! – Mamoru, dal tavolo accanto, oscillò sulla sedia sporgendosi fino al difensore – Guarda che da qui abbiamo visto benissimo quello che gli hai fatto!”
Ishizaki si strinse nelle spalle.
“Volevo solo movimentare la festa! Senza di me che fareste?”
“Giullare! Scordati che ti faccia mettere di nuovo piede in casa mia.” Ribadì Genzo, accomodandosi alla sinistra di Izawa e scambiando uno sguardo d’intesa con la Silver Combi.
“In fondo il mondo è pieno di buffoni, ne troveremmo di sicuro un altro.” Disse Hajime, seguito al volo da Teppei che rincarò al dose:
“Soprattutto qualcuno che sappia fare un colpo di testa come si deve, invece di prendere sempre il pallone in faccia!”
“Ma davvero?” Ryo si stava offendendo seriamente, rischiando di far degenerare la situazione, ma Yuzo e Taro intervennero a sedare gli animi ed a riportare la tranquillità.
Qualche tavolo più in là Hikaru e Jun chiacchieravano con le compagne: Yoshiko aveva avuto il permesso straordinario di lasciare l’ospedale per partecipare alla cerimonia.
“Va tutto bene?” Matsuyama si premurò di controllare nel momento in cui la ragazza abbandonava le posate nel piatto dove rimaneva mezza porzione di cibo intatta.
“Ho mangiato tantissimo!  - spiegò Fujisawa con un sorriso – Non sono più abituata a mangiare tutte queste cose, in ospedale mi davano solo brodini.”
“Non me lo ricordare. Per fortuna io avevo Yayoi che mi portava sempre qualcosa di nascosto.” Misugi strizzò l’occhio in direzione della fidanzata che lo guardò scandalizzata.
“Jun! Avevi promesso che non l’avresti detto a nessuno! E poi è stato solo un paio di volte.”
Hikaru sbottò a ridere:
“Ora ho qualcosa con cui ricattarti durante i ritiri, quando fai troppo il precisino.”
Il rumore di vetro infranto fece voltare l’intera sala verso un dispiaciutissimo Takeshi Sawada che aveva appena fatto cadere in terra il bicchiere di cristallo.
“Per fortuna che non fai il portiere Takeshi, hai le mani di burro!” Lo rimbrottò Kojiro.
Genzo arrivò trafelato, con le mani nei capelli.
“Il servizio di mia madre!” Gridò.
Ken lo scrutò dalla testa ai piedi, prima di domandare:
“Ne sei davvero sicuro?”
“O insomma, Wakashimazu! Volevo fare un po’ il melodrammatico, sai quanto me ne può fregare di un bicchiere.” Batté una sonora pacca di incoraggiamento sulla schiena di Sawada, per fargli capire che non era successo nulla di grave, fosse stato per lui, la serata poteva finire con tutto rotto. Ora che gli veniva in mente, non era forse in Germania che alle feste prenuziali si rompevano i piatti? Avrebbe dovuto chiedere a Kaltz.
“Ragazze! – Annunciò Sanae raggiante – è ora del lancio del bouquet! Venite di corsa in giardino.”
Tutte si precipitarono alle spalle della signora Ozora, seguite con più calma dagli uomini che non vedevano l’ora di sgranchirsi un po’ le gambe.
Katagiri ne approfittò per appartarsi con Mikami a fumare un sigaro proveniente direttamente da cuba.
“In posizione!”
Le ragazze si ammucchiarono, saltellando ripetutamente, pronte per afferrare il mazzo di fiori. C’era più vento di quanto si fossero aspettate, le acconciature rischiavano di disfarsi.
Sanae si voltò di spalle e si preparò a sollevare le braccia per il lancio. Alzò la testa verso il cielo e lanciò un urlo.
“Che diamine è quella cosa?”
A velocità impressionante una gigantesca quanto inquietante nube stava raggiungendo la villa. Al suo interno brillavano numerosi lampi.
“Tutti al riparo, dentro!” Urlò Genzo, prima che il terrore invadesse i presenti.
Ma era troppo tardi: all’avvicinarsi della nuvola il vento era aumentato talmente tanto da rendere difficoltosi gli spostamenti e persino restare. Molti erano a terra nel tentativo di ripararsi.
Solo Tsubasa era riuscito a raggiungere Sanae e la teneva abbracciata forte.
“Andrà tutto bene!”
“Sempre il solito ottimista.” Sussurrò lei di rimando.
“Cercate di tenervi tutti per mano!” Il suggerimento di Matsuyama fu l’ultima cosa che riuscirono a sentire prima di venire avvolti dal vapore nero e piombare nell’oscurità.
La nube vorticava come un uragano.
Molti di loro vennero sollevati da terra e sbattuti dal vento in tutte le direzioni. Chi era riuscito ad aggrapparsi a qualcuno sentì le proprie mani perdere contatto col vicino.
“Jun!”
“Yoshiko!”
“Mamoru!”
“Taro!”
“Yayoi!”
“Kumi!”
“Genzo!”
Tutti tentavano di chiamarsi, disperati per essere separati senza poter opporre resistenza.
Gli ultimi ad essere sollevati furono Sanae e Tsubasa. L’uomo stringeva la moglie così forte da farle quasi male, non voleva assolutamente perderla nella tempesta.
“Non ti lascerò!”
Un colpo di vento più forte li scaraventò al centro esatto della nube e forzò le braccia di Tsubasa, facendole spalancare. Sanae venne allontana bruscamente da lui.
Riuscì solo a sussurrare un “ti amo” prima di sparire dalla sua vista e dalla portata della sua voce.
“Sanae!”
Urlò disperato Tsubasa, continuando a vorticare.
Quando la tempesta fu passata, di Villa Wakabayshi e dei quartieri limitrofi non restava traccia: al loro posto, si estendeva solo un enorme cratere, mentre il resto della città era illesa.





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Come avevo anticipato, sono tornata piuttosto presto dopo il Writober. ;)
Questa storia è in cantiere da parecchio, vi dico solo che il prologo è scritto e pronto da più di un anno, mentre i capitoli hanno preso un buon avvio solo quest'estate.
  
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