UOMINI & SWEEPERS
 
Un uomo e una donna stavano dormendo teneramente abbracciati. Finalmente insieme. Erano visibilmente appagati e sui loro visi c’era un accenno di sorriso. Sereni, si godevano quel momento tanto atteso.
 
La notte era già scesa sul quartiere di Shinjuku, e anche i criminali si erano rintanati nelle loro stamberghe. Apparentemente sulla città regnava una pace idilliaca.
 
Un’ombra si mosse furtiva ai piedi del palazzo, poi scomparve dentro una porta di servizio. Poco dopo riapparve in cima, alla terrazza. Il misterioso individuo sapeva come muoversi, i modi tradivano anni di esperienza e allenamento.
Lo sweeper continuava a dormire profondamente fra le braccia della sua donna, ignaro di quello che si stava preparando.
L’ombra gettò una corda nel vuoto, dopo averla assicurata saldamente alla ringhiera, ne provò la resistenza e si lasciò scivolare lungo la parete, con le gambe ben appoggiate al muro. Piccoli saltelli silenziosi, fino ad arrivare alla finestra socchiusa dello sweeper.
Questi, non percependo pericolo alcuno, non si mosse minimamente; anche l’ombra era un professionista: probabilmente aveva schermato la sua aura. Con un altro piccolo balzo, l’ombra si introdusse nella camera da letto dei due, armò la sua pistola e, a quel punto, lo sweeper spalancò gli occhi, si voltò lentamente verso l’intruso e, sussurrando per non svegliare la sua donna, disse:
“Bene, sapevo che ti saresti fatto vivo”
“Vieni usciamo, devo parlarti”
“Proprio ora? Non voglio lasciare sola la mia donna”
“Potrei prendere io il tuo posto, se preferisci”
“Non te la lascerei per niente al mondo… piuttosto la tua non si sentirà sola?”
“Non sono affari che ti riguardano, esci o devo venire a prenderti lì sul letto?”
“Uhh, quanta fretta amico! Non vedi l’ora di affrontarmi?”
Ma lo sweeper si sciolse lentamente dalle braccia della donna, che non sentendo più il calore del suo uomo, mugugnò nel sonno e si rannicchiò su sé stessa. Il compagno si affrettò a coprirla poiché era nuda e non voleva esporla allo sguardo lubrico dell’intruso. Anche l’uomo era nudo, ma si prese tutto il tempo per uscire dal letto e trovare qualcosa da indossare: voleva sfoggiare il suo corpo perfetto, quello che tante donne desideravano e che ora apparteneva ad una, una soltanto.
“Sbrigati, non ci tengo a vedere le tue nudità” sbottò esasperato dalla lentezza dell’altro l’intruso.
“Prendiamo l’ascensore” disse lo sweeper indicando la corda “o preferisci le scale per andare di sopra?”
“Non fare lo spiritoso… piuttosto andiamo di sotto in salotto e offrimi del buon whisky”
“Come vuole lei, graditissimo ospite”
I due uomini si diressero in salotto e l’intruso si lasciò cadere pesantemente sul divano. Aveva già rinfoderato la sua pistola e nel farlo disse:
“Se non avessi armato il grilletto, non ti saresti mai svegliato”
“Che vuoi farci? Quando hai nel letto una dea dell’amore non ci sei per nessuno”
“Nemmeno per un vecchio amico?”
“Ah, adesso è così che ti definisci?” e scoppiò in una risata soffocata, per non svegliare la dea in questione. “Ecco il tuo whisky. Allora, cosa ti porta nella mia umile casa in questa ora tarda della notte?”
“Kaori.”
“Kaori? Ma lo sai benissimo che non la troverai qui. Lei ha fatto la sua scelta… ed io ho perso”
“È incinta…”
“Questo lo so” l’interruppe lo sweeper.
“… e ha le voglie. Non so più che fare! Se va avanti così mi manderà fuori di testa!”
“Direi che quella lì ti ha già mandato fuori di testa anni e anni fa” e ridacchiò.
“Vuoi fare il serio per un attimo? Non riesci a stare serio per tre minuti!”
“Senti chi parla” bofonchiò lo sweeper.
“Dicevo, è incinta e ha le voglie, ad ogni ora del giorno e della notte. “Ryo mi andrebbe questo, Ryo sii gentile mi andresti a comprare quest’altro? Oh, che voglia ho di quello lì”. Immagina cosa è diventato guardare la tv con lei, tutte quelle assurde pubblicità! Uno strazio…” concluse con un’aria sconsolata.
“Caro mio ti capisco, ma dai, quanti mesi mancano al lieto evento?”
“Pochi, ma sono comunque troppi. E poi un attimo si commuove per un nonnulla e scoppia a piangere, un attimo dopo mi insulta e dice che è tutta colpa mia se sembra una balena spiaggiata. E non basta nemmeno dirle che io la trovo bellissima anche così, e ti giuro che è vero, che mi sbraita dietro che sono un falso ed un ipocrita. E poi ha paura che la lasci per correre dietro alle altre donne ora che lei si vede così brutta, e mi controlla, è diventata ancora più gelosa; ecco perché sono sgattaiolato via così come un ladro. Ma ho i minuti contati, che se si dovesse accorgere che non ci sono, si metterebbe in un pianto dirotto credendo che l’ho abbandonata. Però poi, quando è calma, e si mette lì e mi dice: “Appoggia la mano qui, senti: si sta muovendo ” io… io ti giuro, Mick, non capisco più niente!” concluse lo sweeper giapponese.
“Amico mio, sei fortunato. La tua compagna è una donna fantastica, e presto diventerai padre… vorrei tanto che anche io, noi, potessimo provare una tale felicità…”
“Sì, hai ragione… Ero felice anche prima e non lo sapevo, ma ora è il massimo. In un certo senso mi sono rammollito, e non vedo l’ora di tenere fra le mie braccia il figlio che mi darà Kaori. Però, allo stesso tempo, tutto questo mi dà una forza che non credevo possibile”
Poi i due sweeper tacquero, e si misero in ascolto.
“Eccola, si è svegliata e mi sta chiamando!”
“Corri Ryo, corri da lei, e dàlle un bacio da parte mia”
“Scappoooooooooo!”
 

Ci siete cascati??? Spero di sì ^_^
Altra shottina scritta così, senza pensieri.
Questa la dedico a Valenicolefede che ama tanto Mick, anche se qui non fa proprio quello che vorrebbe lei ;-)
Inoltre, al solito, ringrazio la mia cara Briz65 per il sempre ottimo lavoro di lettrice beta e correttrice (beta).
Grazie ragazze e grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono SEMPRE le mie fic.
A presto <3