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Autore: Geh__    08/11/2019    0 recensioni
E si sa, se sei uno Stark non puoi avere una vita tranquilla, figuriamoci se tuo fratello è Iron Man.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, T’Challa/Black Panter
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Non era successo niente di interessante quel giorno, o almeno: nulla di tragico.
Il soldato al suo risveglio era semplicemente svenuto ed Emma, assieme ai suoi colleghi, avevano deciso di lasciarlo riposare per evitare reazioni indesiderate.
Più tardi, l’equipe medico assieme a T’Challa, sua sorella Shuri, Steve e Tony avevano discusso dei vari mezzi che potessero aiutare Barnes, tuttavia la situazione diventava sempre più difficile poiché ognuno aveva un’idea diversa. Emma li ascoltava in silenzio, sentendosi in accordo e disaccordo allo stesso tempo. Si alzò in piedi, estremamente convinta della sua idea e con l’obiettivo di farla accettare.
«Ho ascoltato attentamente tutte le vostre proposte, ma, senza offesa, ritengo che nessuna possa essere funzionale per questo caso»
«Oh, allora ci illumini dottoressa Stark» a parlare era stato quel nuovo dottore canadese, si chiamava Caleb Tremblay. Emma non riusciva a definire quell’uomo, anche perché non aveva per niente l’aria di essere canadese, bensì un dottore nazista.
«Come forse già sapete, qualche anno fa mio fratello Tony ha avuto a che fare con un uomo chiamato Aldrich Killian…» Tony, come suo solito, la interruppe. «Certo che lo sanno, come non potrebbero… state parlando di me»
Emma e tutti gli altri lo guardarono accigliati e T’Challa gli rispose. «In verità, signor Stark, non abbiamo idea di cosa sua sorella stia parlando»
Tutti gli altri furono costretti ad accordare con il Re. «Mai sentito.» «Figuratevi io…» «Ma che cosa?»
Tony si portò una mano in faccia, sussurrando parole come «che assurdità…» «Come vi stavo spiegando prima che il signor Stark mi interrompesse, qualche anno fa Aldrich Killian ha inventato uno strumento che potrebbe fare al caso nostro. Consiste in una specie di auricolare ad alta frequenza, che se applicato dietro l’orecchio ti fa entrare nel cervello di chi lo indossa. L’ho visto dal vivo, per quanto l’inventore potesse essere fuori di mente, è strabiliante.»
Shuri spalancò la bocca dallo stupore e non riuscì a trattenere il suo entusiasmo. «O mio dio! E’ una cosa grandiosa. Come ho fatto a non pensarci io prima? Lo voglio vedere!»
Tutti erano attenti e concentrati sulle parole di Emma, curiosi di sapere dove volesse arrivare la giovane dottoressa. «Ho pensato che guardando nel cervello del soldato, addirittura quando diventa in quel modo, potremmo vedere cosa si innesca, trovare il problema e risolverlo. Lo so che la faccio facile, non lo sarà affatto. Ma mi sembra l’unica idea plausibile»
Tutti la guardavano confusi, e Emma guardava loro, ansiosa di sapere cosa ne pensassero.
«Allora?» chiese lei. A risponderle per prima fu il dottor Nassor «Sembra una buona idea, dottoressa Stark. Ma lei sa dove poter trovare questo strumento? Glielo fornirà l’inventore?»
Tony rise. «Un po’ difficile dall’oltretomba»
Steve si strofinò la faccia, era stanco, e voleva sapere tutto il più presto possibile. «Sì, Emma, come vuoi trovarlo questo aggeggio?»
Emma aveva riflettuto a cosa avrebbe risposto a quella domanda, perché sapeva che glielo avrebbero chiesto… e no, non avrebbe detto la verità, o perlomeno non a tutti, era troppo imbarazzante.
«Beh, c’è la probabilità che potrebbe trovarsene una copia a New York» Tony spalancò gli occhi, era confuso e non aveva idea di come la sorella potesse essere in possesso dell’invenzione dell’uomo che aveva provato ad ucciderli qualche anno prima. «E come fai a saperlo questo, Emma?» «Quindi potrebbe farci avere questo strumento entro quando?» «E’ sicura che è funzionante?» Era inondata di domande e non sapeva a quale rispondere per prima.
«Sono sicura che è funzionante e potremmo averlo entro… non lo so, arrivano i piccioni viaggiatori quaggiù?» chiese lei abbozzando un mezzo sorriso cercando di sdrammatizzare la situazione, che era diventata più seria del previsto.
T’Challa la guardava in silenzio, con le mani incrociate, e la sua battuta non gli aveva fatto per niente ridere. «Per favore, chiedo a tutti tranne alla dottoressa Stark e a Tony, di uscire da questa stanza» Tutti obbedirono e Emma lo guardò confusa. Lo aveva forse infastidito? La battuta sul piccione non era per niente esagerata… piuttosto era di una tristezza infinita…
«Ok, signorina Stark, per come ho capito la sua idea potrebbe funzionare. Ma voglio sapere tutto, e sottolineo tutto, su questo attrezzo. Come sa che si trova a New York? E' pericoloso?» Emma sospirò, capì che doveva dire la verità e che non poteva inventarsi niente. «Ce l’ho io. In casa mia. E no, non è pericolosa, ho avuto modo di testarla»
Tony sputò l’acqua che stava bevendo per lo shock, Shuri rise, e le chiese «Come fai ad averlo tu?!»
Emma si tolse gli occhiali da vista, iniziava a sentire caldo, e rispose sviando lo sguardo. «Potrei… averlo rubato, o preso in prestito. Come preferite voi»
Tony a quelle parole si calmò, e bevve un altro bicchiere d’acqua. «Oh, grazie al cielo. Ho pensato le cose peggiori… tipo che fossi andata a letto con quel depravato e lui ti avesse regalato quel coso» Emma diventò rossa dalla rabbia, tuttavia ignorò il fratello cercando di mantenere un contegno davanti al Re e a sua sorella. «Come è riuscita a rubarlo?»
Emma poteva giurare che T’Challa fosse divertito da quella situazione, e che l’austerità che aveva prima fosse scomparsa. «Un giorno ho visitato la fabbrica di quel pazzo con la mia amica, Pepper Potts. C’era qualcosa del signor Killian che non mi convinceva… così stupidamente ho preso una delle sue attrezzature. Fortunatamente decisi per la più innocua» La dichiarazione di Emma aveva lasciato Tony senza parole, ciò significava che la cosa fosse più grave di come la ragazza lo avesse raccontato.
«Io… non posso credere che tu sia stata così avventata… e stupida. Cosa credevi di fare?»
In realtà non aveva idea di cosa avesse in mente. Emma in quel periodo non poteva definirsi una persona… mentalmente stabile. Scoprire di essere tradita dopo due settimane di matrimonio non aiuta al benessere mentale di qualsiasi persona. Si girò verso il fratello e si rese conto che Tony era davvero sconvolto, probabilmente si stava facendo rimangiare dai sensi di colpa se le fosse successo qualcosa. Perché era sicuro che se fosse accaduto qualsiasi cosa la colpa sarebbe stata solo la sua. «Il passato è il passato. Stiamo bene, quell’uomo è morto. Non ci rimuginiamo sopra»
T’Challa e Shuri erano restati in silenzio tutti il tempo, e capivano i fratelli Stark più di quanto pensassero. Anche loro si erano trovati in situazioni di pericolo, in cui avevano quasi rischiato la vita, e la paura, il dolore per il solo pensiero di dover perdere il fratello era una sensazione non descrivibile. Il Re si era convinto sulla ragazza Stark, non la riteneva una persona pericolosa e per qualche motivo si fidava di lei e del suo lavoro. «Bene, signorina Stark, forse commetterò un errore, ma ho fiducia in lei. Manderemo qualcuno a prelevare questo attrezzo nella sua casa a New York»
Emma non potè fare a meno di sorridere per quelle parole. La sua idea era stata approvata e il re del Wakanda aveva espresso la sua fiducia nei suoi confronti. La giornata si stava concludendo nel migliore dei modi.








Salve! Con due anni di ritardo sono tornata con un nuovo capitolo, pronta a riprendere in mano la storia, sperando vi piaccia il più possibile. Fatemi sapere cosa ne pensate, alla prossima! :)


  
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