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Autore: vento di luce    09/11/2019    10 recensioni
In un piccolo paese vicino Londra una giovane coppia viveva,da pochi giorni,la sua quotidianità domestica...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arthur Butman, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. Questi personaggi non mi appartengono ma sono di Yumiko Igarashi.

Un saluto a chi leggerà questa fanfic,è sempre bello scrivere per questo fandom e confrontarsi con i vari lettori ed autori.


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In un piccolo paese vicino Londra una giovane coppia viveva,da pochi giorni,la sua quotidianità domestica in apparente serenità.
“Fra poco sarà pronto”,esclamò in tarda mattinata una ragazza,mentre sistemava la tavola con le sue candide mani,rivolgendosi ad  un giovane dai malinconici occhi chiari,seduto su di un divano dalla stoffa consunta.
Una scena che si era ripetuta più volte da quando la nobile inglese Maria Dangering ed il fattore australiano Arthur Buttman erano andati ad abitare in una modesta casa di campagna,appartenente ad una delle più care amiche della fanciulla,la Contessa Sarah. Le due nobili si conoscevano sin dall’infanzia ed avevano condiviso insieme tanti momenti spensierati,balli aristocratici,acquisti di abiti alla moda,lunghe conversazioni davanti ad una tazza di tè una volta cresciute.
Nonostante fosse passato poco tempo da quando Maria si era allontanata da suo zio il Duca Dangering,dai suoi uomini e da suo fratello Irwin,il senso d’angoscia per quei terribili momenti trascorsi stava iniziando ad attenuarsi. Le sembrò che anche Arthur,pur parlando poco,stesse iniziando a riprendersi,le crisi erano sempre meno frequenti e mangiava con maggior appetito.
Mentre consumavano il loro abituale pasto la ragazza sorrise,non vi era la servitù a sua disposizione come d’abitudine,ma non doveva più chiedere il permesso a nessuno per trascorrere del tempo con il suo amato.
Quella casa disabitata era diventata molto graziosa agli occhi della nobile,che cercava di tenerla in ordine al meglio. Così cucinare,fare la spesa,pulire,come una moglie qualsiasi devota al marito,era diventato un dolce impegno giornaliero.
“Vivremo per sempre insieme”,sussurrò Maria dopo aver finito di mangiare,provando alcuni vestiti usati,abbandonati in un armadio.
La giovane era ormai consapevole che Arthur avesse un passato diverso da quello che le avevano raccontato,ma era sicura fosse una persona buona e gentile ed avrebbe atteso il giorno in cui il ragazzo avesse voluto dirle la verità. In quel momento le interessava solamente si fosse ripreso da quei terribili traumi,dei quali lei stessa si era resa conto troppo tardi.
Nel pomeriggio poi,sistemando il letto con un’altra coperta perché le notti stavano divenendo sempre più fredde,aprì le ante di un piccolo comodino di legno,trovandovi all'interno alcuni libri. “Questo sembra interessante”,mormorò la fanciulla prendendone uno dalla copertina rossa,rimuovendo la polvere. Socchiudendo gli occhi per un istante,ricordò le intere giornate che aveva trascorso leggendo le sue opere preferite,nei grandi salotti della residenza londinese dei Dangering. Cominciò poi a sfogliarlo,seduta sul divano vicino alla finestra,leggendo alcune pagine ad alta voce,mentre Arthur sembrava ascoltarla,nonostante a volte volgesse lo sguardo fuori,assorto nei suoi pensieri.
Dopo esser fuggiti dalle grinfie del Duca,il ragazzo non aveva mai chiesto a  Maria per quanto sarebbero rimasti lì e,dilaniato da forti mal di testa anche se sempre meno frequenti,sembrava come vivere in una dimensione ovattata.
I due giovani rimasero in seguito ad osservare le fiamme scoppiettanti davanti al camino,che emanava un piacevole calore in quelle gelide giornate fino all'ora di cena,una consuetudine che riempiva di gioia il cuore della ragazza.
In quella placida atmosfera infatti Maria sentiva sempre più forte il desiderio di condurre un’esistenza semplice e pacifica con il  ragazzo che amava. Tutte le ambizioni prima di conoscerlo,una vita agiata,le feste,le celebrazioni,le persone importanti della ristretta cerchia aristocratica,non le interessavano più.
Quella sera mangiarono un pasto frugale e,quando finalmente Arthur si addormentò,la fanciulla lo baciò sulla fronte,cercando di tenere a bada i cattivi pensieri,specialmente prima di dormire. Aveva paura che qualcuno bussasse alla porta,che la separasse da lui. Quel cunicolo buio e stretto dove,con la forza della disperazione aveva trascinato il ragazzo indebolito fuori dalle segrete di palazzo Dangering,tornò alla sua mente e si sentì mancare per un momento.
Ricordò come aveva approfittato della partenza di qualche giorno di suo zio e suo di fratello,l’unica possibilità per salvare il giovane,rinchiuso in prigione.
“Potete stare nella vecchia casa disabitata vicino Londra,dove andavo qualche volta da bambina con i miei genitori quando eravamo di passaggio. Se il Duca verrà a chiedere di voi cercherò di depistarlo”,aveva detto Sarah ancora intorpidita dal sonno,dopo aver visto Maria ed Arthur comparire nella sua stanza in piena notte,dal passaggio segreto che solamente lei e la ragazza conoscevano.
“Grazie”,aveva risposto soltanto la giovane abbracciando forte l’amica,dopo averle spiegato brevemente,con voce accorata,il pericolo che correvano.
“Buongiorno Cain”,disse poi l’indomani la fanciulla,che era riuscita a dormire soltanto per poche ore,pronta per uscire. “Non starò fuori per molto”,continuò coprendo il capo con uno scialle di lana,avvolta in un cappotto troppo grande per la sua minuta corporatura,dopo aver lasciato la colazione pronta sul tavolo,come ogni mattina.
Camminò fra i banchi del mercato,un luogo a lei quasi sconosciuto,cercando di dissimulare il più possibile i suoi modi aristocratici e comprando solamente l’indispensabile.
“Sono tornata”,esclamò rientrando a casa poco dopo,pensando che non aveva mai proposto ad Arthur di venire con lei,per la sua salute e perchè qualcuno avrebbe potuto riconoscerli. Ma,osservando il viso del ragazzo poco più paffuto,nonostante non ne avesse espresso il desiderio,ritenne che una breve passeggiata nei giorni seguenti non avrebbe potuto che fargli bene.
Ripose così soddisfatta quel che aveva comprato  e sistemò dei profumati fiori di campo,raccolti lungo la strada,in un vaso.
Lavò poi il pavimento,un lavoro faticoso per il suo fisico delicato,ma voleva rendere quel posto il più accogliente possibile.
“Potrei preparare un dolce”,esclamò Maria dopo aver pulito la credenza,prendendo alcuni ingredienti,memore delle dosi che le aveva confidato una volta una delle sue cameriere.  “Cain puoi riposare intanto se lo desideri,fra poco ci sarà una sorpresa per te”,continuò entusiasta,guardando il ragazzo annuire e dirigersi in camera da letto.
“Erano necessarie tre o quattro uova?”,sussurrò la giovane dubbiosa una volta rimasta sola,trasalendo sentendo bussare alla porta. “Sarah”,disse scostando la tenda lacera dalla finestra. “Presto vieni dentro o qualcuno potrebbe vederci”,continuò facendo  entrare l'amica in casa,posando l’elegante cappello che indossava su di una sedia.
“Maria sono felice di vedere che stai bene”,esclamò la nobile prendendole le mani.
“Anche io,Cain si è addormentato,è nell’altra stanza ”,rispose l’altra scorgendo Arthur,accostando poi  la porta della camera da letto.
“Non potete rimanere qui ancora per molto”,disse Sarah seduta vicino al tavolo,mentre beveva un bicchiere d’acqua,“quando tuo zio ha mandato stamattina uno dei suoi uomini a chiedere se ti avessi vista,gli ho detto che non ci vedevamo dal giorno in cui ero venuta a trovarti a casa tua. Ma ho sentito che diceva ad altri,vicino l’ingresso del mio palazzo,di setacciare i dintorni di Londra,che non potevate essere andati molto lontani. Dovete fuggire Maria,domani all'alba. Potete stare dalla cugina della mia balia in una città lontana da qui,l'ho avvisata per tempo. Vedrai,vi aiuterà. Tieni questi,vi auguro buona fortuna”,concluse infine la ragazza tutto d’un fiato,mettendole in una mano un foglio con delle indicazioni ed un sacchettino pieno di monete.
“Sarah,non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che stai facendo per noi,sono sicura che ci rivedremo”,esclamò Maria con occhi lucidi,abbracciando forte la nobile,guardandola in seguito andar via con la sua carrozza,dalla finestra.
 “Riposa amore mio”,sussurrò la ragazza sospirando,tornando di nuovo in camera da letto. Accarezzò i folti capelli  di Arthur,che dormiva di un sonno leggero,sedendosi a riposare sul divano.
 “Non gli dirò niente,almeno non prima di cena. Non pensavo di dover andar via da qui così presto,ma questa volta sono sicura che nessuno verrà a cercarci. Potremo finalmente vivere insieme,sposarci in una piccola chiesa e diventare marito e moglie",mormorò la fanciulla sognante,fino a crollare.
Spalancò poi gli occhi all'improvviso,come avesse dormito per un tempo che sembrava indefinito,osservando il prezioso orologio sulla parete,che segnava venti minuti alla mezzanotte. Stordita si asciugò il volto imperlato di sudore con il suo fazzoletto di raso,stropicciando con una mano il velluto del divano dove era sdraiata,vicino al letto a baldacchino.
“Cain,amore mio”,disse Maria,accarezzata dalla tenue luce della luna,che filtrava dalle tende di tessuto pregiato,alzandosi di soprassalto. Aprì con foga il cassetto di un antico mobile,rovistando  fra i vari oggetti che le appartenevano.“Eccolo”,sussurrò prendendo il sonnifero che aveva nascosto tempo prima ed uno scialle per coprirsi le spalle,uscendo poi dalla sua lussuosa stanza,percorrendo i lunghi corridoi di palazzo Dangering. Scese fino ai sotterranei più veloce che poteva,controllando che non ci fosse nessuno,stando attenta a far rumore il meno possibile,dopo aver preparato del caffè.
“Cain”,mormorò di nuovo tenendo,con le mani che le tremavano,il vassoio con la bevanda fumante. “I tuoi amici sono venuti a salvarti e fra poco sarai finalmente libero”,continuò con occhi umidi,mentre il bagliore delle fiaccole si faceva sempre più intenso in quel gelido posto,fino  a scorgere quell'ombra a guardia della prigione.
 “Buonasera”,esclamò infine Maria scendendo l’ultimo gradino,deglutendo.
Sapeva dall'inizio che,nel momento in cui avesse offerto da bere a quell'uomo,avrebbe perso Arthur per sempre.

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