Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: Cara93    09/11/2019    3 recensioni
Jaime, dopo aver saputo della morte di Catelyn, ricorda e rimpiange un amore che, se non ci fosse stata Cersei, sarebbe potuto nascere.
Jaime/Catelyn
{Quinta clasificata al contest "Tante navi per una palma" indetto da GiuniaPalma sul forum di EFP, vincitrice del premio "Miglior coppia"}
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Catelyn Tully, Jaime Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Apprende della sua morte molto tempo dopo essere arrivato ad Approdo del Re. Molte cose sono successe da allora: suo figlio è morto, suo fratello è il principale sospettato e Sansa Stark è scappata. Lo scopre così, per caso, perché nessuno ha pensato che potesse interessargli. La immagina, la chioma rossa ed il viso non più giovane e devastato dalla sofferenza, mentre si spegne piano, con gioia, perché attraverso la morte può ricongiungersi con il suo sposo ed i suoi figli, finalmente. Non può sopportare niente di diverso. Finge per lei una morte differente, non tra le mura delle Torri Gemelle, mentre assiste disperata a quella del suo primogenito e della sua sposa. Finge che non si sia sentita ardere dalla follia e che non abbia puntato una daga alla gola di uno degli innumerevoli figli di Walder Frey. Finge che nella sua ora più buia non sia stata costretta a ucciderlo: un figlio per un figlio. Finge che non abbia sentito la fredda carezza della lama sulla gola. Ma, soprattutto, spera che non abbia sentito Roose Bolton sussurrare, nell’atto di togliere la vita a Robb Stark, “i Lannister vi mandano i loro saluti”.
 
La prima volta che vide Catelyn Stark, Jaime aveva cinque anni. Suo padre era ospite di Lord Tywin e i due sembravano intendersi abbastanza bene, nonostante Lord Hoster fosse appena rimasto vedovo e non fosse esattamente in vena di festeggiamenti. Non gli piacque molto, quella bambina così seria e compita, appena più grande di lui.
 
-Giochiamo?- aveva proposto il piccolo Jaime, la spada di legno in pugno. -Io sono il cavaliere e vi devo difendere dagli Estranei- continuò, menando fendenti all’aria invisibile.
-Non essere sciocco- l’aveva interrotto la bambina più grande. -Gli Estranei non esistono-
 
-Prendi questo. Questo e questo!- Cersei lo attaccò con foga, combattiva e fiera come una piccola leonessa. L’avrebbe lasciata vincere, come era solito fare. La loro adorata madre glielo raccomandava sempre: “lasciala vincere, Jaime. Non farle troppo male; è una solo una bambina, mentre tu sei il nostro ometto. Il nostro piccolo cavaliere. Lasciala vincere, finché può.” Allora non aveva capito. Non sapeva che Cersei aveva un destino diverso dal suo. Avevano deciso, per compiacere la piccola Lysa, di giocare al torneo. Però, non c’erano abbastanza bambini per formare le varie coppie di sfidanti per la mano delle belle principesse. Cersei si era subito proposta, pronta a duellare con il gemello e solo con lui. Le due Tully osservavano lo scontro, Lysa ad occhi sgranati e a bocca aperta seguiva le mosse dei due contendenti; Catelyn con la fronte aggrottata, la bocca dura. Se ne andò prima della fine, per cui Cersei, seppur controvoglia, fu costretta ad accettare il pegno di Lysa.
-So che l’hai lasciata vincere- lo apostrofò Catelyn, quasi distrattamente, durante il banchetto serale. Erano seduti fianco a fianco.
-Non è vero. Cersei è un vero cavaliere!- Si affrettò a rispondere Jaime, sempre pronto a difendere la sorella. Anche a discapito di sé stesso.
-Sei tu un vero cavaliere, Jaime. Anche se ancora non lo sai-
 
Esattamente dieci anni dopo, prestò giuramento ed entrò nella Guaria Reale. Catelyn Tully aveva avuto ragione e contemporaneamente torto, perché poi lo rinnegò, quello stesso giuramento, e più di una volta.
 
Non pensò più a lei per molto tempo, preso com’era dal suo amore per Cersei e dalla necessità di trovare il modo di starle vicino, sempre. La notizia del suo fidanzamento con Brandon Stark non lo sorprese. Delta delle Acque aveva bisogno di alleati potenti, il Nord aveva bisogno di rifornimenti facili e di un appoggio a Sud. Politica, normale amministrazione.
 
L’unico altro momento in cui la pensò, la bambina troppo seria e troppo severa, avvenne quando; seduto sul Trono di Spade, il cadavere di Aerys Targaryen ai suoi piedi, la spada sulle ginocchia, i suoi occhi incrociarono quelli di Ned Stark. Vi lessero disgusto e disappunto.
“Ned Stark. Un uomo d’onore, che non sorride mai. Sì, è sicuramente perfetto per lei.”
 
Se l’era tolta dalla mente per così tanto tempo che, rivedendola a Grande Inverno attorniata dalla sua numerosa prole, Jaime quasi stentò a credere che un tempo, lui e Catelyn avevano condiviso il desco e giocato assieme. Catelyn Tully non esisteva più, era diventata Catelyn Stak e se a stento poteva dire di conoscere la prima, la seconda gli era totalmente estranea.
 
La maledì, quando fece prigioniero suo fratello. La donna che osò sfidare i Lannister e che, ironia della sorte, sarebbe diventata sua moglie, in un universo in cui non avesse scelto Cersei. Erano in corso le trattative per il loro matrimonio, prima che Aerys lo scegliesse per entrare a far parte della Guardia Reale, irrigidendo i rapporti tra Lord Hoster e Lord Tywin. E costringendo Lord Hoster a volgere lo sguardo a Nord.  
 
La vide entrare nella sua cella, nelle buie segrete di Delta delle Acque, un’apparizione dolente e spenta. Aveva perso tutto e, disperata, era convinta che solo lui potesse restituirle parte di quel che un tempo possedeva. Rivoleva le sue figlie ed era disposta a tutto pur di riaverle indietro.
-Oh, immagino perché siete qui, mia signora. Non è quello che desiderano le vedove, dopotutto?- le domandò, sfrontato. Aveva sentito il guizzo del desiderio nascere in lui, subito represso e indirizzato verso la femminea speculare bellezza di Cersei. Perchè come poteva davvero essere attratto da una donna secca e dura come Catelyn Stark?
-Non desidero essere consolata da voi, Sterminatore di Re- replicò con durezza e disgusto. -Ho una proposta da farvi, un’offerta-
-Avete forse intenzione di liberarmi, mia signora? E, se è così, come posso ricompensarvi? Questa cella è piuttosto spoglia e spartana, ma sono sicuro che nel pieno della...-
-Pensate bene a cosa state per dire, mio lord, perché vi giuro sulla memoria di mio marito che sarà l’ultima-
Jamie si zittì, osservandola attentamente. Era terribilmente seria.
-Vi ascolto-
-Sarete libero. In cambio, però, vi chiedo di riportarmi le mie figlie. Almeno di fare tutto ciò che è in vostro potere per farle tornare da me-
Per tutta risposta, lo Sterminatore di Re rise.
-Ah, sì? E su cosa dovrei giurare, sul mio onore di Lannister?-
-La parola di voi Lannister vale quanto uno sputo- rispose, sempre palesando il proprio disgusto.
-Credete davvero che, una volta che sarò libero, i miei parenti vi restituiranno le vostre figlie?-
-Il Folletto ha detto...-
-Ah, ora credete alla parola di mio fratello? Mi sembra di ricordare che l’avete fatto prigioniero e l’abbiate accusato di tentato omicidio, nonostante lui si professasse innocente. E poi, com’è che avete appena detto? “La parola di voi Lannister vale quanto uno sputo”- e sputò ai piedi di Catelyn. La donna, accecata dalla rabbia, lo assalì. Nonostante fosse spossato dalla prigionia e incatenato mani e piedi, Jaime bloccò facilmente quell’attacco improvvisato. Si ritrovarono così vicini, troppo vicini. Jaime poteva sentire il seno di Catelyn alzarsi ed abbassarsi contro il suo petto, mentre Catelyn poteva sentire il fetido fiato del prigioniero a pochi centimentri dal suo viso e l’umidità della parete della cella contro la schiena.
-Pensate bene a ciò che dite e che fate, sciocca. Se mi liberate, non avrete mai la certezza che i termini dell’accordo verranno rispettati. Al contrario, saprete con certezza di aver fatto perdere a vostro figlio il suo esercito- la mise in guardia senza neppure essere sicuro del perché. In fondo, lui voleva uscire da quella cella. Voleva tornare da Cersei. O forse no. Forse, se Lady Catelyn si fosse mostrata meno rigida e più compiacente, se avesse detto solo una parola, sarebbe rimasto lì, nelle segrete. Per lei. Con lei.
-Le mie figlie sono più importanti di un esercito, Sterminatore di Re-
-Anche della vostra virtù?-
La donna lo fissò, più fiera che mai. -Sì, certo-
 
Si era comportato come ci si aspettava da lui, uno spergiuro senza onore. Un regicida. Un uomo spregevole. Eppure, non se n’era pentito. Catelyn Stark era stata la sua prima e, probabilmente unica, donna oltre sua sorella. Se Catelyn Tully era stata una bella ragazza, seria e terribilmente noiosa; Catelyn Stark era una donna fiera e forte, capace di tutto. Come Cersei.
Le avrebbe portato le sue figlie, glielo doveva.
 
Prega per lei, nonostante non sia un uomo di fede. Perché lei se lo merita. Perché, in fondo, Catelyn era stata una donna che avrebbe potuto amare. Forse.       
 
 
Angolo dell’Autrice: odio Catelyn Stark. È il personaggio che Martin non ci porta a detestare direttamente, come Joffrey, per esempio, che io non riesco a sopportare. Perciò, perché mi sono infilata in questo ginepraio? La natura del contest non lo spiega, dato che c’erano delle alternative. La risposta, più o meno, la si può trovare in ASOS (che ho terminato di recente, tra l’altro): c’è stato un momento in cui mi sono ritrovata a shippare timidamente e sorprendentemente Jaime e Catelyn. Da qui, ho provato a vedere cosa ne sarebbe uscito fuori.
Piccole precisazioni: nel mio testo, Jaime apprende della morte di Catelyn ad Approdo del Re, probabilmente come nella serie, mentre la scena dell’incontro nelle prigioni di Delta delle Acque richiama proprio quella che mi ha dato il via, presente nella saga letteraria. Inoltre, ho deciso di inserire anche la questione del fidanzamento, sfalsandola: Martin ci svela che, come tutti gli eredi di una grande Casata, se Jaime non fosse entrato a far parte della Guardia Reale, si sarebbe dovuto sposare. Mi sono presa la libertà di immaginare che, inizialmente, i due grandi Lord sperassero di unire le due case (cosa che effettivamente c’è, ma la candidata non è Catelyn, già promessa a Brandon Stark, ma Lysa) e che solo quando Jaime entra a far parte della Guardia Reale, Hoster decida di guardare a Nord.
Alla prossima!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Cara93