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Autore: iron_spider    10/11/2019    2 recensioni
“Peter,” lo chiama Tony, tenendo d’occhio FRIDAY che proietta la traiettoria del ragazzo seguendone la parabola mentre volteggia nell’aria. “Peter Parker.”
“Oh-oh, nome e cognome, che ho fatto?”
Tony lo guarda mentre fa un’altra capriola scandalosa, roteando almeno tre volte a mezz'aria. Fa partire una ragnatela, che sprizza ovunque come una stella filante. Ne lancia un’altra, vi si appende, e poi ne lancia un’altra ancora, slanciandosi a tutta forza verso l’alto.
“Che diavolo ti è preso con tutte queste acrobazie?” chiede Tony, prendendo quota. Peter spara altre ragnatele, del tutto superflue, e guizzano attorno a loro come fuochi d’artificio. “So che di solito ti senti parte di un circo, ma adesso sei sul lavoro, ragazzo…”

[Traduzione // Missing Moment // Tony&Peter // whumptober: ashpyxiation]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'whumptober'
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Affatto divertente
 
[whumptober 2019: #19. asphyxiation]


 
Peter,” lo chiama Tony, tenendo d’occhio FRIDAY che proietta la traiettoria del ragazzo seguendone la parabola mentre volteggia nell’aria. “Peter Parker.”

“Oh-oh, nome e cognome, che ho fatto?”

Tony lo guarda mentre fa un’altra capriola scandalosa, roteando almeno tre volte a mezz'aria. Fa partire una ragnatela, che sprizza ovunque come una stella filante. Ne lancia un’altra, vi si appende, e poi ne lancia un’altra ancora, slanciandosi a tutta forza verso l’alto.

“Che diavolo ti è preso con tutte queste acrobazie?” chiede Tony, prendendo quota. Peter spara altre ragnatele, del tutto superflue, e guizzano attorno a loro come fuochi d’artificio. “So che di solito ti senti parte di un circo, ma adesso sei sul lavoro, ragazzo…”

“Parte di un circo?” ride Peter. “Sono solo felice, okay? Tu non sei felice?”

Tony soffoca una risata, seguendo il percorso che FRIDAY dipana dinanzi a loro, verso il Complesso. Aveva pensato di chiamare un jet, ma sa che a Peter piace fare la strada lunga per oscillare qua e là.

“Certo che sono felice,” replica, mentre Peter fa ancora un paio di capriole, con altre ragnatele che si spargono ovunque. “È sempre bello salvare un branco di marmocchi.”

“Erano così contenti di vederci!” esclama Peter. Ruota lateralmente in una sorta di doppia ellisse, ricadendo poi in un’altra ampia oscillazione. “E quel cucciolo? Insomma… poteva mettersi davvero male, e invece è andata davvero bene! Perché noi eravamo lì! E adesso sono tutti sani e salvi!”

Tony scuote la testa: Peter non ha alcun diritto di essere così adorabile. Stanno attraversando in volo la città, adesso, un po’ troppo bassi per i gusti di Tony, ma qui gli edifici non sono così alti e Peter deve avere qualcosa a cui attaccarsi. Di sicuro sta dando bella mostra di sé, e tutti i passanti a terra che riesce a vedere hanno il cellulare in mano per filmare le sue buffonate. “Senti, capisco i festeggiamenti ragneschi, ma non ci metti sempre un sacco a fabbricare le tue ragnatele? Non ti spacchi la schiena per quella roba? Diamoci una calmata, Davy Crockett, [1] o a casa non ci arrivi.”

“Uff, va bene, sei il solito guastafeste,” brontola Peter. “Fammi solo…”

E poi rilascia quella che potrebbe essere definita un’esplosione di ragnatele: alcune ragnatele-bomba, quelle ad ampio raggio, i calibri grossi per le battaglie pesanti, e Tony rotea gli occhi per quello spreco, ma non può fare a meno di sorridere.

Ha l’impressione che una parte di lui già sapesse quale sarebbe stato il passo successivo, e vede il ragazzo che fa una capriola, rotea in aria e si lascia cadere esattamente su dei fili del telefono, atterrando immobile proprio in mezzo all’ammasso di ragnatele. Gli sprofonda leggermente il cuore: Peter ha braccia e gambe attorcigliate ai fili, con un braccio che gli sbuca sopra la testa, e lui sta giusto per entrare nel panico quando sente Peter che gli ride nell’orecchio.

“Wow, wow, perfetto,” lo sente dire. “Questo… non era previsto.”

Tony rimane sospeso lì, gettando un’occhiata in basso, verso quelli che si sono fermati a guardare. “Uh, davvero? Davvero davvero? Anche se non me lo fossi aspettato... me l’ero aspettato. Perché hai una calamita per queste situazioni, piccoletto, con tutti i tuoi salti mortali folli e ragnatele in eccesso.”

“Sono un po’ bloccato; solo un po’ bloccato.”

“Mh, dici?”

Peter ride di nuovo, fin troppo spensierato per la situazione corrente. “Beh, non mi aiuti?” gli chiede, dimenandosi un poco e facendo scivolare il braccio sinistro attraverso il foro in cui è incastrato, raggiungendo un’altra sezione delle ragnatele.

A Tony ricorda un groviglio inestricabile di fili o di un paio di auricolari, e gli mette un po’ ansia a vederlo. “Nah, me ne sto qui per un po’ a vedere come te la cavi,” afferma poi. Si schiarisce la gola e chiude la comunicazione, così che Peter non possa sentirlo. “Uh, Fri, individua una buona via d’uscita per Peter da quelle ragnatele, per favore.”

“Subito, Capo.”

“E, uh, non finirà fulminato, vero? Abbiamo installato dei dispositivi per evitarlo, vero?”

“Vero. E dovrebbe essere al sicuro, a meno che la linea non venga recisa.”

Tony annuisce tra sé. Quindi Peter al momento è quasi come uno di quei dannati piccioni. Si sposta più vicino, sempre sospeso a mezz’aria, e non può fare a meno di ridere mentre Peter si muove dentro e fuori dalla ragnatela come un cavolo di ragno, rannicchiandosi e accostando alternatamente le gambe al corpo. Si chiede se non sarebbe in grado di romperle tutte semplicemente tirando e premendo con forza, ma è chiaro che non sia quello che ha intenzione di fare.

Tony riattiva le comunicazioni. “Buon Dio, Peter,” dice, ridendo più forte. “Che macello. Sei ridicolo.”

“Già, beh, sono…”

Peter si muove nella direzione sbagliata e cade. Ma non precipita fino a terra, e quando Tony guarda meglio vede con orrore che il ragazzo è appeso per il collo, maledizione. Scalcia e si dimena aggrappandosi alla ragnatela colpevole, e c’è un coro di esclamazioni atterrite dalla folla sottostante.

Tony va in picchiata, col cuore in gola. Afferra Peter per la vita con un braccio, sostenendolo in modo che la ragnatela attorno al collo non lo strangoli. Ma è dannatamente stretta, e la afferra con la mano libera: le ragnatele che fabbrica Peter sono tra i materiali più resistenti con cui abbia mai avuto a che fare e non può semplicemente spezzarla, anche se indossa l’armatura.

“Ragazzo, respiri?” chiede. Adesso è vicino a lui, e ritrae l’elmo in modo che Peter possa vederlo, anche se lui ha ancora addosso la maschera. “Rispondi.”

“Oh… tipo, a fatica,” geme Peter, con voce sforzata.

“Va bene, va bene,” dice Tony, rapido, tenendolo stretto e issandolo di peso un po’ più in alto. “Okay, uh…” È indeciso se tagliarla o bruciarla, conscio che entrambe le soluzioni non sono ideali e che finiranno comunque col fare del male a Peter. Ma è meno probabile che riesca a tagliare attraverso la fibra con ciò che ha a disposizione adesso… maledetto Peter per essere così intelligente e così stupido al contempo. Crea un materiale incredibilmente resistente. E poi ci si strangola.

“Devo bruciarla, ragazzo,” gli annuncia. “Dammi un secondo. Solo un secondo.” Punta l’indice verso la ragnatela attorno al collo di Peter, sentendolo rantolare, e FRIDAY seleziona rapidamente lo strumento giusto e il livello di potenza. Dà il via prima di ricevere qualunque tipo di conferma perché Peter sta ancora soffocando attivamente, e lo sente sussultare appena quando il laser colpisce la tuta.

“Tony–” annaspa, chiaramente sofferente, con voce incrinata.

“Scusa ragazzo, scusa,” dice Tony, trasalendo a sua volta e a malapena in grado di sostenere la luminosità del laser. Dovrebbe rimettersi la piastra frontale, ma vuole offrire a Peter una qualche tipo di conforto familiare. Spera solo di non sembrare troppo inorridito. Non può controllare la propria faccia. “Mi dispiace, ci sono quasi, ci sono quasi, solo un momento…”

Il primo strato di ragnatele si spezza, e Tony vede la tuta sottostante che si annerisce.

“Solo un altro po’…” continua, e Peter tenta di prendere un grosso respiro, con la ragnatela che lo priva ancora dell’aria. Poi il secondo strato si spezza, proprio quando il laser entra in contatto con la pelle di Peter. Lui trattiene il fiato in un gemito, e Tony spazza via le ragnatele col palmo. Si rimette l’elmo e poi decolla senza un’altra parola, tenendo ancora Peter in braccio.

“Oh, mio Dio,” gracchia Peter, tossendo, mentre FRIDAY incrementa la potenza dei propulsori del cinquanta percento. “Oh, mio Dio.”

“Già, oh, mio Dio,” ripete Tony, vedendo il proprio battito cardiaco che lampeggia sullo schermo. “A volte sei proprio un cretino, Pete. È troppo per il mio– mi farai venire un infarto.”

Peter si tiene a lui, aggrappandosi con forza. “Mi dispiace, mi dispiace.”

Tony sospira, sentendosi istantaneamente in colpa per il proprio commento. “Non fa niente,” dice poi. “Merda, solo che– dovresti– devi–”

“Lo so,” risponde Peter, e si porta una mano a tastare la bruciatura sul collo. “Lo so, lo so, ahia, lo so.”

 
§

 
“Il video è diventato virale,” dice Happy, in piedi tra loro due mentre Tony si occupa dell’ustione sul collo di Peter. Ha degli anelli rossi e terrificanti attorno alla gola, e spera davvero che guariscano in fretta, perché gli danno nausea e capogiri solo a vederli. Happy continua a parlare. “Ha già 6.7 milioni di visualizzazioni su Twitter, uh, l’utente shootingwebs dice WOW SPIDER-MAN STAI ATTENTO A NON IMPICCARTI ABBIAMO BISOGNO DI TE–

“Che bella lettura drammatica,” dice Tony, mortalmente serio. “Dovresti piazzarti su un palco.”

“Sto solo riportando le notizie,” replica Happy, con un sospiro.

“Nessuno pensa davvero che l’abbia fatto apposta,” dice Peter. La sua voce suona come se avesse urlato fino a perderla, e Tony vorrebbe non sentirlo parlare mai più finché non smetterà di suonare così. “Giusto? Insomma–”

“No,” risponde Tony, aprendo il cerotto e premendolo delicatamente sulla nuova ferita. Per fortuna è piccola, e sparirà presto. “Nessuno crede davvero che tu l’abbia fatto apposta. Tutti ti hanno visto fare i salti mortali come un Bruce Lee volante coi tuoi stupidi festoni di ragnatele.”

Peter sbuffa dal naso, e ciò ricorda a Tony la sua stessa risata giusto un momento prima che il ragazzo rendesse tutto lo spettacolo Affatto Divertente.

“Uh, la madre di uno dei bambini che avete salvato dall’edificio che crollava poco prima– prima di tutto questo,” comincia Happy, spostando lo sguardo tra loro due. “Ha, uh, twittato i propri pensieri, spera… che Spider-Man stia bene.”

Tony alza gli occhi al cielo, liberando un sospiro.

“Che carina,” dice Peter, ancora con una voce simile a uno squittio. “È stata molto carina.”

“Dovremo fare una dichiarazione ufficiale,” considera Tony, strofinandosi gli occhi. “Dovrò pensare al modo giusto in cui metterla…” Anche se l’intera faccenda è stata letteralmente uno sketch da Stanlio e Ollio, Tony si sente scombussolato fino al midollo. Dover vedere Peter che quasi si impicca, dovergli far del male per salvarlo… non stava esagerando, riguardo all’infarto. Peter gli farà venire un infarto.

Si batte le mani sulle ginocchia e guarda intensamente il ragazzo. “Le tue ragnatele sono troppo resistenti. Non avrei mai creduto di doverlo dire. Sono riuscito a tagliarle a fatica senza tagliare anche te.”

“Bene!” dice Peter, aggrottando le sopracciglia. “Senti, questa… non era una situazione quotidiana–”

Ah-ha, ah-ha,” dice Tony, annuendo drammaticamente. “Mai più. Niente festeggiamenti con festoni di ragnatele. Non importa cosa abbiamo fatto prima. Adoro quando sei felice, voglio che tu sia sempre felice, ma è evidente che troppa felicità significa che ti ingarbugli nelle tue stesse ragnatele e nei fili del telefono per poi quasi impiccarti.”

Peter mette su un broncio, distogliendo lo sguardo, e Tony sospira di nuovo.

“Non preoccuparti,” dice Happy, guardando il ragazzo. “Una volta, prima di tutto il circo di Iron Man, Tony è caduto dal cornicione di un palazzo mentre era a una festa in terrazza, e sono dovuti venire i pompieri a recuperarlo.”

Tony rotea gli occhi.

“Non era nemmeno ubriaco,” dice Happy, sogghignando.

Un ampio sorriso si apre sul volto di Peter e, va bene, d’accordo, vale il prezzo di sentire Happy che racconta quella storia terribilmente imbarazzante,

“La faccenda passerà presto in secondo piano,” dice ancora Happy. “Dobbiamo solo spedire Clint là fuori a fare qualcosa di stupido, e saremo di nuovo puliti.”

“A quello ci pensi tu,” replica Tony, indicandolo. Poi indica Peter. “Tu: prometti che non dovrò mai più vederti con un cappio al collo, che sia fatto o meno delle tue ragnatele.”

Peter offre la propria mano e solleva il mignolo verso Tony. “Giurin giurello,” gracchia. “È la promessa più potente che esista.”

Tony sbuffa incredulo, sopraffatto per un istante dall’affetto. Poi incastra insieme i loro mignoli, ed entrambi li stringono. “Bene,” pronuncia, quando si ritirano. Balza giù dal bancone. “Adesso devo chiamare May e spiegarle l’ultimo incidente virale di Spider-Man.”

“Divertiti!” dice Peter, con voce rotta.

Ah-ha,” borbotta Tony, allontanandosi e cercando di reprimere un sorriso.

Dio, questo ragazzo.
 

 
– Fine –



Tradotto da not at all funny di iron_spider da _Lightning_



Note di traduzione:
 
[1] Davy Crockett è un eroe popolare statunitense e icona del Far West, ricordato per l’audacia in battaglia.
[2] The Three Stooges in originale, trio comico noto (?) in Italia come I tre marmittoni. Ho scelto di cambiarli in Stanlio e Ollio poiché simili per epoca e tipo di comicità, e decisamente più conosciuti.



Note della traduttrice:

Cari Lettori, rieccomi con un'altra puntata del whumptober <3
Niente di troppo arzigogolato, stavolta, e spero abbia te apprezzato il tutto :) Mancano solo quattro storie alla fine, ormai, poi mi prenderò una breve pausa per dedicarmi a un paio di long della stessa autrice, più datate, ma che meritano assolutamente, a parer mio, di essere conosciute anche su EFP.

Un grazie formato gigante a tutti coloro che continuano a seguire e recensire, e alla prossima!

-Light-
 
   
 
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