Seggono al solito tavolo, e illuminate fiocamente dal sole che tramonta conversano amabilmente. Di tanto in tanto, una risata sfugge alle labbra di una delle due – benché quelle di Alexiel siano più rare e discrete, morbidamente celate dal movimento con cui sorseggia dalla propria tazza di tè. 
Europa l’osserva, e pensa ch’è bella. Segue con lo sguardo le sue labbra socchiudersi appena, e quella ciocca di capelli rossi sfiorarle – sfacciatamente, cullata dal vento. Lei lo nota, e per un istante interrompe il contatto visivo, le guance colorate d’un rossore ingenuo, innocente. 
Se lo ripete – è bella. E non si pente di farla arrossire ancor di più, mentre s’avvicina per baciarla.