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Autore: mirkolito    10/11/2019    0 recensioni
Entrarono dentro la stanza potevo vedere il nascondiglio di mia sorella, la paura che qualcuno potesse trovarla mi travolse, un sentimento ti rabbia e di impotenza mi avvolse. Una delle brocche d’acqua cadde sopra la pila di vestiti, sopra la cesta. Una delle guardie si ci fiondò ma l’acqua si gelò e creo come un sigillo attorno ad essa, alche’ decise di infilzarla con la sua spada già sporca di sangue ma il ghiaccio quasi ruppe il metallo creando così un sigillo difficile da penetrare. Mi mancava il respiro, il cuore batteva all’impazzata, e dovetti prendere una decisione difficile ma sapevo che non potevo lasciare la guardia prendere mia sorella, raccolsi tutto il coraggio in me, l’unico pensiero che riuscivo a formulare era l’amore per la mia famiglia, lei era tutta la mia vita. Uscì da sotto il letto, e provai ad attaccarla ma la guarda mi prese per i capelli e disse “l’ho trovato”.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il Ragazzo


Una giornata soleggiata che nascondeva una tempesta in lontananza. Mia sorella Stersia, correva per i prati, vederla ridere mi riscaldava il cuore sapevo che tutto era tornato alla normalità dopo, guerre e carestie la nostra famiglia aveva sofferto. “So che sposerò un principe” esclamo Stersia con uno dei suoi sorrisi, la guardavo ammirando la sua serenità e inconsapevole della vita, “certo ed io un re” risposi scherzando, Stersia alzo un sopracciglio “ma non saremmo nello stesso regno, non voglio averti come re” ridacchio, ma leggevo serietà tra quelle parole. “Tranquilla Sorella, nessun re o castello ci attende” la guardai quasi per rinforzare la realtà, sulle nostre vite. “Rientrate in casa” urlo mia madre Val, “una tempesta sta arrivando”. Come faceva sempre a prevedere queste cose, “Ma mamma, c’è il sole” neanche dopo aver finito la mia frase, un tuono in lontananza, riecheggia per tutta la valle, riecheggiando come un ruggito spaventoso. Poco dopo rientrati guardai la torta che mia madre aveva preparato era il mio 21esimo compleanno dopo tutto. Un profumo di fiori appena raccolti travolse i miei ricordi, entrai nella mia stanza con Stersia e guardammo fuori dalla finestra, si poteva vedere mio padre correre affanosamente verso casa, immediatamente corse verso mia madre, le sussurro qualcosa. D’Un tratto un lampo illuminò in lontananza un paesaggio, quasi surreale, lontano dalla vita che conoscevo, si sentiva nell’aria quell’elettricità, quel brivido sul corpo. Neanche dopo pochi secondi un tonfo forte provenne dalla porta, mia madre guardò terrorizzata da dietro la finestra, riconobbe il sigillo della famiglia reale, indietreggio e si girò verso di noi, ma guardo me, e disse quasi senza voce “Nascondetevi”. “Aprite” disse un uomo con una voce profonda e cupa, mio padre terrorizzato, non ebbe scelta che aprire la porta, Stersia, mia sorella, non sapeva dove nascondersi, intravidi una cesta svuotai i panni e l’aiutai ad entrare riposai alcuni panni sopra per nascondere il possibile nascondiglio, sentì il rumore di piatti che si rompevano. Non avevo più tempo per cercare un nascondiglio, il letto sembrava l’unica soluzione. “Siamo solo io e mia moglie” urlò mio padre, in un vano tentativo di dare la sua versione. Sentì dei passi dirigersi verso la nostra direzione “So per certo che non siete solo tu e quella puttana” con un Grigno finisce la sua sentenza “Perquisite ogni angolo” aggiunse. Entrarono dentro la stanza potevo vedere il nascondiglio di mia sorella, la paura che qualcuno potesse trovarla mi travolse, un sentimento ti rabbia e di impotenza mi avvolse. Una delle brocche d’acqua cadde sopra la pila di vestiti, sopra la cesta. Una delle guardie si ci fiondò ma l’acqua si gelò e creo come un sigillo attorno ad essa, alche’ decise di infilzarla con la sua spada già sporca di sangue ma il ghiaccio quasi ruppe il metallo creando così un sigillo difficile da penetrare. Mi mancava il respiro, il cuore batteva all’impazzata, e dovetti prendere una decisione difficile ma sapevo che non potevo lasciare la guardia prendere mia sorella, raccolsi tutto il coraggio in me, l’unico pensiero che riuscivo a formulare era l’amore per la mia famiglia, lei era tutta la mia vita. Uscì da sotto il letto, e provai ad attaccarla ma la guarda mi prese per i capelli e disse “l’ho trovato”. Sapevo che quella era la fine, sarei morto da li a breve. “bastardo cammina” mi tirarono fuori, mia madre urlava e in lacrime implorava di lasciarmi libero mio padre poteva solo tenerla. Mi portarono su un carro, non sapevo chi fossero o cosa volessero, ma sapevo per certo che non avrei più rivisto la mia famiglia.
  
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