Crossover
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Autore: Saeko_san    10/11/2019    0 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9:
Fairy Oak[1]
 
I ragazzi e i cavalli si trovarono di fronte un villaggio barricato.
Il cielo era plumbeo, tirava un forte vento autunnale, foglie marroni, arancioni e gialle volavano davanti ai loro occhi, infilandosi tra i loro capelli; le vesti che erano state date loro ad Ashby (che avevano visitato sempre in stagione fredda) erano fortunatamente abbastanza pesanti da proteggerli.
Le grandi porte d’accesso alle mura del villaggio erano totalmente chiuse da lastre lignee, infisse con chiodi di ferro, alcuni di essi arrugginiti. Molte parti delle mura erano invase da erbacce secche e rami di edera. Sembrava ci fosse appena stata una guerra e che quel luogo vivesse barricato da giorni. Taishiro, non sapendo cosa altro fare, bussò al portone, più grande, forse il principale, di legno scuro, possente come un gigante.
 
 -Chi è?- chiese una voce burbera.
 -Siamo due ragazzi venuti da lontano- disse Taishiro, il più vagamente possibile. In realtà, non sapeva neanche lei come rispondere ad una domanda tanto pura e semplice come “Chi è?”.
 -E chi mi dice che non siate il Nemico?- fece ancora l’altro, che, ascoltandolo meglio, sembrava un uomo sui quaranta, forse più, forse un po’ grassoccio.
 -Non lo so- rispose la ragazza, sempre sincera.
 -Allora dimostratemi che siete degni di fiducia e vi lascerò entrare- fece l’uomo dopo un attimo di riflettuto silenzio.
 -Pedro, guarda un po’ nelle tue tasche- disse Taishiro all’amico; se anche quella volta fosse stato in possesso di una lettera spedita da Ryuso, erano probabilmente a cavallo. Pedro obbedì e dentro una tasca, posta sotto la cotta di maglia che aveva ricevuto ad Ashby, trovò una lettera con il nome di un fiore: Lillà dei Sentieri.
Pedro la diede all’amica che urlò, per farsi sentire il più chiaramente possibile:
 -Abbiamo una lettera per una certa Lillà dei Sentieri-.
 
Il portone si aprì un poco e comparve un uomo grande e grosso (come ci si aspettava dal tono di voce), con piccoli occhi scuri e due folti baffoni marroni. Li scrutò con fare sospettoso attraverso la fessura della porta, poi la aprì di più, in modo da permettere il passaggio. Mentre prendeva le redini dei cavalli e li faceva incamminare per il villaggio, si guardava intorno e annusava l’aria, fissando il cielo, come in cerca di pericolo.
 
 -Come vi chiamate?- chiese.
 -Io sono Taishiro Mihira-.
 -E io sono Pedro Lahir-.
 -Io invece sono Duff Burdock, un amico di Lillà dei Sentieri, chiamata anche Tomelilla. Anche i vostri cavalli hanno un nome?-.
 -La cavalla nera si chiama Whailida e il cavallo bianco si chiama Acum-.
 -Che bastone è quello che tenete in mano, signorina?-.
 
Duff Burdock sembrava improvvisamente curioso; eppure, visto che gli occhi continuavano a saettare in continuazione da un ospite all’altra, era chiaro che non fosse tranquillo.
 
 -Si chiama Ilv ed è un bastone magico. È molto importante per i nostri spostamenti- rispose Pedro, al posto di Taishiro.
 
Era ancora indeciso se fidarsi di quella persona o meno e decise che già in quel momento la sua amica aveva detto troppo.
Duff Burdock fece uno strano verso di assenso e scortò i ragazzi.
Pedro pensò alla stranezza delle domande dei vari individui che incontravano e di come accettassero dopo poco le loro informazioni. A lui solo il fatto che un bastone fosse utile a degli spostamenti, senza specificarne la natura, sembrava già qualcosa di straordinario. Possibile che fossero talmente immersi nella magia da capire chi era nemico e chi no?
E lui e Taishiro?
In realtà il nostro amico non sapeva di essere immerso negli avvenimenti magici fino al collo, forse ancora di più della sua amica. E sebbene lui non trovasse qualcosa di accettabile nella magia, presto si sarebbe dovuto ricredere.
Arrivarono ad una casa in via degli Orchi Bassi (così c’era scritto su un cartello all’inizio della strada) e Duff bussò alla porta. Si affacciarono una ragazza dai lunghi capelli color del pane, una ragazza dai corti capelli color cannella e una fatina di luce.
 
 -Ciao, Duff- disse la prima –Chi sono i tuoi amici?-.
 -Ciao, Vaniglia. Non posso dirti chi sono i miei accompagnatori. La prima a saperlo deve essere Tomelilla e loro terranno la bocca chiusa fino ad allora-.
 
Sottolineò l’ultima frase con una certa enfasi, per far capire ai nostri due protagonisti di doversi tappare la bocca.
 
 -Non è giusto- piagnucolò la seconda –Da quando il Nemico ci ha attaccati, non possiamo sapere nulla-.
 -Piantala, Pervinca- disse la fatina, dandole un buffetto sulla guancia, che rimase brillante a causa della polvere di fata. Poi si voltò verso gli ospiti e disse: –Io sono Felì, la cui nome per intero è: Sefeliceiosaròdirvelovorrò-.
 -Felì, perché state così tanto tempo alla porta?- disse una donna dall’interno.
 -Mamma Dalia, puoi chiamare la strega Tomelilla, per piacere?- chiese Duff, entrando finalmente in casa. I due ragazzi rimasero sulla soglia, interdetti.
 -Ma certo- rispose Dalia.
 -Tomelilla non è in casa- disse un uomo –Non ti ricordi che oggi doveva essere dal sindaco?-.
 -È vero, che sbadato. Dovevo andare anche io lì. Grazie per avermelo ricordato, Cicero- disse Duff.
 
La porta si chiuse e il mago (perché di un mago si trattava) scortò i ragazzi fino alla casa del sindaco, verso il centro del villaggio; la cosa strana che i due ragazzi avevano notato, mentre attraversavano le vie, era che non ci fosse nessuno per le strade, per cui quel luogo risultava cupo, tetro, privo di vita. Eppure, visto il calore che li aveva accolti sulla soglia della casa di via degli Orchi Bassi, doveva essere abitato, di certo una volta pieno di frenesia.
 
 -Aspettate qui, vado a chiamare Tomelilla- disse Duff.
 
Entrò e li lasciò soli. Così i ragazzi, dopo uno sguardo sconcertato e stupito per la velocità con cui si erano svolti gli eventi, poterono assaporare la bellezza di Fairy Oak, nonostante il grigiume e il silenzio che li circondava. Le foglie degli alberi avevano tonalità brune e rossastre; l’autunno, come avevano potuto notare quando attendevano fuori dalle mura del villaggio, era già arrivato. Delle nuvole scure si erano addensate sul mare, visibile dal punto in cui si trovavano Pedro e Taishiro, e stavano arrivando. Questi colori tetri contrastavano con i colori sgargianti delle case.
Il portone si aprì e ne uscirono fuori Duff e una strega, probabilmente Tomelilla. Era molto bella, nonostante l’età, denotata dalle finissime rughe che intessevano una piccola ragnatela gentile sotto i suoi occhi; aveva i capelli bianchi ben raccolti, gli le pupille scure come l’ebano e un abito blu notte; portava un piccolo paio di occhiali argentati. Fecero le dovute presentazioni.
 
[1] Quanto descritto in questo capitolo prende libera ispirazione dalla serie di Fairy Oak di Elisabetta Gnone, creatrice anche di W.I.T.C.H. Gli eventi riportati in questo e nei due capitoli successivi comprendono la storia sino al libro “L’incanto del Buio”; il finale de “Il potere della luce” è stato liberamente reinterpretato.








Note di Saeko:
Buonsalve a chiunque sia arrivato a leggere sino a qui (di nuovo, sul rotto della cuffia del lunedì). Sono in pubblicazione proprio per il rotto della cuffia ed eccomi qui con un capitolo introduttivo sul mondo di Fairy Oak. Come si può notare, sto ripercorrendo, tramite questo racconto, storie fantasy che hanno costellato il mio passato di bambina lettrice e quelle che troverete man mano sono quelle alle quali sono sempre stata molto affezionata.
Inoltre, un piccolo appunto sulla struttra della storia: da qui in avanti potrete notare come la permanenza di Taishiro e Pedro sarà caratterizzata dal racconto diviso in tre capitoli per mondo magico: per cui ci saranno tre capitoli per Fairy Oak, tre capitoli per Harry Potter, per Eragon etc. (ovviamente non in quest'ordine).
Quando i nostri amici avranno terminato la loro missione, vi saranno dei capitoli conclusivi (probabilmente cinque, come i primi cinque capitoli che hanno caratterizzato la storia prima del loro arrivo ad Ashby).
Qualsiasi altra domanda o critica è ben accetta nella sezione recensioni.
Vi aspetto e buonanotte.

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