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Autore: Aliasor    11/11/2019    2 recensioni
-Seguito de "La farfalla senza occhi"
Dal capitolo tre: " Gatto e Pavone/ La Coccinella e l’Ape son nella regnatela,/ Quando, oh quando arriverà il pranzo? Nell’alba del crepuscolo insanguinato/ La Farfalla e il Mostro della Licia muoiono/ Chi è davanti nella bara?"
Oltre dieci anni dopo la sconfitta di Chimaira le cose Parigi sono ormai tornate tranquille.
Il secondo Papillon ormai è dalla parte degli eroi, Marinette e Adrien sono finalmente una coppia, qualcuno ha messo su famiglia.
Tutto questo verrà interrotto dal ritorno di una persona. O di una cosa.
Contemporaneamente appare Shelly che dovrebbe essere ormai morta. Cosa sta succedendo? E come è possibile l'apparizione di altri due Papillon?
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nooroo, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Papillon'
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Falling so slow
Like fragile, tiny shells
Drifting in the foam
Little soldier boy
Come marching home
Brave soldier boy
Comes marching home
[Leaves from the Vine]


 

Era stato tutto un fulmine a ciel sereno, la morte di Endrick era giunta all’improvviso. Ripetuti colpi di pistola per una rapina, chi poteva volerlo morto?
Tutta la cittadinanza lo adorava.
Chi conosceva il suo segreto da eroe credeva che uno come loro sarebbe morto in qualche impresa eroica, lo pensano sempre tutti, ma alla fine sono tutti sempre umani.
Senza poteri sono semplici esseri umani come tanti, di carne e sangue.
<< Stai bene, Arlette?>> Mael stava sudando mentre parlava. L’amica alla notizia era sbiancata e poi svenuta, non riprese i sensi prima di una mezz’ora buona.
Come biasimarla? Aveva appena saputo che suo padre era stato ucciso e l’ultima cosa che avevano fatto era stato litigare.
<< Sì, sto… sto bene.>> Rispose mentre Johan le porgeva un bicchiere d’acqua.
Tra i presenti era quello più tranquillo, non mostrava il minimo sprazzo emotivo. Quasi fosse un manichino.
La sua faccia sembrava quasi essere paralizzata, si era limitato a smettere di sbadigliare, cogliendo l’aria.
<< Meglio se ti prepari, vi riporto a casa. È la cosa migliore da fare.>>
<< Johan, potresti anche essere un po’ più ospitale vista la situazione. Arlette non è in grado di muoversi.>>
<< Che vada a casa è la cosa migliore, avete dormito qui e i funerali sono oggi. Tua madre al telefono stava male, chissà come sta la sua. Sarà distrutta. Dovete prepararvi. Se vuoi ho degli abiti da funerale maschili, sempre se lei si accontenta.>>
Il biondo lo prese dal colletto alzandolo di peso, nonostante fosse magro, Mael era stranamente forte anche senza trasformarsi.
Aveva gli occhi arrossati, un misto di lacrime e rabbia. Come poteva essere una persona così insensibile? Arlette aveva anche una cotta per lui, era troppo intelligente per non averlo capito.
Allora perché faceva così?!
Perché?!
<< Questo è ciò che riesci a dire? Non provi altro che sonnolenza?!>>
<< Esatto. Non provo nulla. Non provo mai nulla.>>
<< Cosa?>>
Rimase confuso per qualche istante nel realizzare cosa intendesse con le sue parole. Era serio? Se sì, quali erano le causa? Inaffettività? Sociopatia? Danni cerebrali? Aveva qualche trauma psicologico?
<< Io non provo nessuna emozione, nessun sentimento. Non so il motivo, sarà colpa di mia madre o di mio padre. La prima era… non era affettuosa, questo lo capisco anche io. Beveva spesso, anche troppo. Il secondo non l'ho mai visto. Ricordo solo la cintura degli ospiti della mamma e un certo dolore fisico. O forse ci sono nato, non ricordo, ma non provo nulla. Capisco le emozioni degli altri.>> Si voltò verso la ragazza. << Dolore, lutto, tristezza, rimorso, sofferenza. Le capisco tutte. Il cervello di dice di provare empatia, tristezza, cordoglio, gentilezza e protettività. Ma non secerne le sostanze. Provo solo un senso di vuoto e… desiderio? Il desiderio è un’emozione? O è un qualcosa tipico dell’evoluzione umana? Potrei anche ucciderti qui, adesso, e non provare nulla, ma il mio cervello di direbbe di costituirmi alla polizia. Distinguo il bene dal male.>>
Lo lasciò andare, a modo suo Johan stava cercando di essere gentile.
Aveva avuto molti problemi sin da piccolo. Sua madre era un’alcolizzata e lui un incidente capitato per caso con il suo amante dell’epoca. Se non era stato abortito era solo perché non aveva trovato un medico abortista prima della scoperta del feto, quando venne a saperlo era già a troppo sviluppato.
Non aveva nemmeno avuto quel briciolo di “amore familiare”, non era mai nemmeno stato adottato quando finì in istituto per le botte che riceveva.
L’unica cosa che aveva fatto per abbandonare il passato era stato cambiare nome.
<< Preparatevi. Vi porto a casa, Arlette, riprenditi. Tu che un padre lo hai avuto devi salutarlo.>>

Il rito funebre fu breve, Endrick aveva lasciato specifiche direttive sulla sua morte. Nessuna lunga e ampollosa commemorazione sulla sua vita, a chi interessava dopotutto?
Aveva chiesto non fiori, ma opere di bene. Preferibilmente a chi non poteva permettersi un pasto caldo.
Si era aspettato che Chloé se la sarebbe presa in modo terribile se fosse morto per primo. Lei voleva sempre essere la prima in tutto.
Ogni tanto se ne usciva con questa battutina scherzosa.
Nooroo porse una busta alla famiglia, gli era stato chiesto di tenerla nel caso gli fosse successo qualcosa. Lo aveva previsto.


“Ehilà, se state leggendo questa lettera sono morto.
Spero non mi abbiano sparato in faccia, ci tengo alla mia bella faccia.
È bella… credo? Chloé mi diceva spesso che ero carino.
Lei lo è. Ne sono certo.
E lo è anche Arlette, ha preso tutto da lei.
Va bene, ora devo essere serio. Credo valesse la pena smorzare un po’ i toni.
I miei averi sono tutti a mia moglie, non che avessi molto. Non so nemmeno perché mi ha sposato,
non avevo molto da darle.
Non ero particolarmente intelligente o forte, ho anche dei trascorsi criminali piuttosto importanti.
Avete presente, no? Ho rischiato di farvi molto male.
E… sapete tutta la storia. Non è bella.
Ora vi spiego il perché di questa lettera affidata al caro Nooroo.
Scusami per questo ingrato compito, sei il mio migliore amico.
Ho dei sospetti sul colpevole del mio decesso più o meno inaspettato, inutile dire che è la persona che più mi odia a questo mondo: mia suocera!
No, dai, scherzo. Lei adora la mia cucina.
I miei sospetti arrivano principalmente su Lilla Rossi.
Non sono prevenuto, ho scritto varie lettere e questa era nel caso qualcuno avesse cercato il mio Miraculous.
Avevo il presentimento che mi sarebbe successo qualcosa, non posso dirvi come, ma lo sapevo.
Non vi chiedo di vendicarmi, la vendetta non fa per me.
Voglio solo che facciate attenzione… Dio, non voglio proprio morire.
Avrei voluto vedervi almeno una volta.
Vi amo.
Endrick Axelle-Bourgeois”

Johan rimase fuori con Mael, non volevano disturbare nessuno.
<< Johan, scusa per prima… io...>>
<< Hai aiutato...>> Sbadigliò. << … la ragazza che ti piace. Niente di più.>>
<< Non mi piace!>> Rispose rosso come un peperone.
<< Imbarazzo. Empatia esagerata. Affetto. Infanzia condivisa. Amore. Non c’è nulla di male… ma se vuoi fare una cosa intelligente e giusta, stalle vicino. Non ci vuole il mio cervello per capire che ha bisogno di te adesso.>>






Il capitolo non è granché, lo so, ma lo sto pubblicando con l'influenza. Dopo una settimana e passa d'assenza dovevo aggiornare.
Abbiamo nuove informazioni su Johan e sul suo passato.
Piccola curiosità, la poesia iniziale è tratta da Avatar e la canta Iroh durante l'anniversario della morte in guerra di suo figlio Lu Ten nella seconda stagione.

   
 
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