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Autore: pampu    11/11/2019    2 recensioni
[storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
Agguanta il primo bicchiere di vino quando lo vede e il respiro gli si blocca in gola. Scott deve essersi accorto che qualcosa non va perché: “tutto bene?“ chiede.
“Co-cosa ci fa lui qui?”
Scott segue il suo sguardo e sgrana gli occhi sorpreso. “Derek?”
“A meno che non sia un suo clone, è lui. Cosa faccio? Cosa facciamo?” domanda in panico.
“Dimmi tu. Sei tu il suo ex marito. Io sono tuo amico. Se mi dici di ignorarlo, lo farò. Se vuoi che gli spacchi ancora la faccia, posso provarci. Anche se temo che ora avrebbe la meglio.”
Stiles vuole davvero bene a Scott e, dopo quella risposta, anche di più. Anche se, vedendo i muscoli sotto a quella giacca che gli calza a pennello, non può che dargli ragione sull’ultima affermazione. “A meno che non gli voglia saltare addosso tu” sussurra Scott.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Il pomeriggio seguente Derek è proprio di pessimo umore: si chiude nell’ufficio e ne esce solo per ringhiare ordini a destra e a manca. L'atmosfera è davvero pesante ma nessuno sembra voler sfidare la sua ira. Perfino Erica preferisce uscire da lavoro prima del solito.  

Sono le nove di sera, in ufficio sono rimasti in pochi e Derek è ancora seduto alla sua scrivania. Stiles lo ha osservato di sottecchi tutto il tempo per cercare di capire a cosa è dovuto il suo malumore. Così decide di prendere un caffè, nero e amaro, e andare da lui. “Tieni” dice porgendoglielo. 

Derek alza un sopracciglio e lo prende. “Ti serve qualcosa?” domanda senza neppure ringraziarlo. 

Stiles scuote la testa. “Volevo solo sapere se andava tutto bene. Laura ieri ha detto che avevi un intervento delicato e visto il tuo umore...” 

“È andato bene” lo interrompe. 

“Oh.” 

Derek si alza e si avvicina a Stiles. “Ti sta ancora bene” gli dice girandogli attorno come se fosse una preda. 

Stiles rabbrividisce davanti a quello sguardo. “Cosa?” 

“Lo smoking. Ti calza esattamente come quel giorno.” 

Stiles non sa cosa rispondere, non capisce dove Derek voglia andare a parare ma sa che è vicino, troppo vicino. “Ed eri eccitato esattamente come quel giorno. È per quello che ti strusciavi su Isaac nel parcheggio? Hai scelto lui ora per toglierti le voglie?” 

Lo schiaffo parte immediatamente senza che Stiles se ne renda conto. Sente gli occhi pizzicare a quelle parole e una grande rabbia montargli dentro. “Non c’è stato nessuno dopo di te, ma non preoccuparti, saprò rifarmi del tempo perso” sibila per poi uscire di corsa da quell’ufficio diventato improvvisamente troppo piccolo. 

Stiles si dirige alla scrivania di Isaac tenendo la testa bassa. Il ragazzo gli appoggia una mano sul braccio. “Cos’è successo?” gli chiede preoccupato. 

Sa che non può aver sentito nulla di quello che Derek gli ha detto in ufficio ma quelle parole continuano comunque a rimbombargli nella testa. “Portami via, ti prego.” 

Isaac si alza immediatamente senza nemmeno riordinare la scrivania, mette la sua giacca sulle spalle di Stiles, gli prende la mano e lo porta fuori dall’edificio. Salgono in macchina e Isaac comincia a guidare. “Dove ti porto?”  

“Dove vuoi” sussurra Stiles. 

Isaac guida in silenzio mentre Stiles guarda fuori dal finestrino senza vedere niente. Solo quando parcheggia la macchina Stiles si rende conto di non conoscere quel palazzo. “Dove siamo?” 

Isaac si gratta il collo. “A casa mia. Pensavo che qui saresti stato più tranquillo. Ma se non vuoi ti porto a casa.” 

Stiles si sente quasi in colpa davanti a quelle attenzioni e si sforza di sorridere. “No, va benissimo.” 

Isaac sembra rilassarsi, lo prende di nuovo per mano e lo accompagna fino davanti alla porta del suo appartamento per poi aprirgliela e farlo passare. Stiles, normalmente, si guarderebbe attorno curioso ma non ne ha proprio le forze, l’eco delle parole di Derek ancora troppo insistenti. Nemmeno si rende conto di essere finito sul divano, avvolto in una coperta e con una tazza fumante in mano. Isaac gli accarezza i capelli. “Hai voglia di raccontarmi cos’è successo?” 

Stiles non sa cosa dire, i pensieri confusi nella testa. “Non sono un ragazzo facile” sussurra. “Sono stato solo con Derek e... non sono un ragazzo facile.” 

Isaac gli prende una mano e gli massaggia il polso con movimenti circolari. “È stato lui a dirtelo?” dice con un leggero ringhio. 

Stiles annuisce. “Lo smoking che ho messo ieri lo avevo già indossato anni fa, al matrimonio di Scott con Malia” spiega. 

“E quindi? Avresti dovuto bruciarlo?” 

“Sarebbe stato meglio. Ha-ha detto che si-si sentiva che ero eccitato e che-che ho scelto te come se... non sono un ragazzo facile” ripete lasciando andare qualche lacrima. 

Isaac lo abbraccia. “No, non lo sei. E si sente.” 

Stiles si stacca appena da Isaac per poterlo guardare. “In che senso?” 

“Profumi di buono, di pulito. Si sente che sei un ragazzo speciale.” 

Stiles arrossisce e si morde un labbro. “Mi piacerebbe fare l’amore con te” sussurra. 

È la volta di Isaac di sorridere. “Mi fa molto piacere, davvero. Perché è esattamente quello che piacerebbe fare anche a me. E, quando sarà il momento, succederà.” 

Stiles ora è davvero felice e si sente leggero, come se le parole di Derek non avessero più alcun peso. “Quindi, ora, cosa facciamo?” 

“Giochiamo o sei stanco?” 

“Giochiamo” sceglie Stiles. 

 

Il mattino seguente Issac e Stiles arrivano in ritardo ma nessuno sembra intenzionato a dire niente. Solo Derek si avvicina a Stiles come per dirgli qualcosa ma, a pochi passi dal ragazzo, arriccia il naso e torna indietro. Stiles sghignazza lisciandosi la camicia di Isaac che sta indossando mentre il riccio gli fa un occhiolino sorridendo. Stiles si sta quasi rilassando quando Derek lo convoca in ufficio. Vorrebbe rifiutarsi ma la mail era ufficiale e quindi non poteva non presentarsi. 

“Si tratta di lavoro o vuoi solo insultarmi di nuovo?” domanda acido. 

“Devi venire con me.” 

“Ora?” 

“Sì, devo incontrare un nuovo cliente per pranzo e ti vorrei al mio fianco.” 

“Perchè proprio io?” 

“Ho bisogno del tuo intuito e del tuo spirito di osservazione.” 

Stiles lo guarda storto. “Sei un mannaro, sai esattamente se ti mentono o meno.” 

“Se una persona crede in un progetto i miei poteri mannari non fanno testo. Ho bisogno di te!” 

A Stiles un po' tremano le gambe nel sentire l’ultima frase ma si limita ad incrociare le braccia in silenzio. Derek abbassa la testa un istante. “Mi dispiace per ieri. Ho esagerato” sussurra. 

Stiles quasi non crede alle sue orecchie. Vorrebbe pure infierire un po' ma pensa di aver ottenuto decisamente più di quanto si sarebbe mai aspettato. “Dove andiamo?” domanda. 

“Hanno scelto il Blue. Ho dato a Lydia la mia carta di credito per comprarti uno smoking nuovo. Ti aspetto tra due ore qui sotto” gli dice congedandolo. 

 

“Dai è stato carino però” dice Lydia passandogli una camicia di un colore improponibile. 

“Lyds dovresti stare dalla mia parte.” 

“Stiles so che Derek ti ha fatto del male in passato, molto. Anche se credo che ve ne siate fatti entrambe. Ma siete cambiati, potreste riprovarci ora.” 

“Ora è troppo tardi” ribatte Stiles pensando ad Erica. “E Isaac mi piace sul serio.” 

Lydia fa un sorriso malizioso. “Quindi hai passato la notte da lui?” 

“Sì, ma non abbiamo fatto niente. Quasi.” 

“E io che pensavo ti avesse strappato la camicia che indossavi ieri.” 

Stiles arrossisce davanti all’immagine che gli si forma nella mente. “In realtà mi ha solo prestato la sua per infastidire Derek con i nostri odori mischiati” ammette. 

Ora Lydia scoppia a ridere. “Siete terribili. E capisco perché Derek mi abbia obbligata a farti cambiare pure le mutande.” 

Stiles spalanca la bocca e sta per ribattere ma Lydia non gliene dà il tempo e lo spinge nel camerino. “Stiamo facendo tardi, provati questi!” 

 

Nonostante l’ansia il pranzo sembra andare bene. Stiles si stupisce di quanto Derek possa sembrare affabile quando si tratta di affari. Incanta i clienti con i suoi discorsi e, quando loro rivolgono domande imbarazzanti a Stiles o a cui non sa bene cosa rispondere, Derek interviene per portare la conversazione su argomenti più confortevoli. Come quando chiedono a Stiles se è il fidanzato di Derek facendogli andare di traverso il pane e Derek li interrompe ricordandogli che è un pranzo di lavoro senza rispondere in alcun modo alla domanda. Stiles resta affascinato da quel tono gentile ma che non ammette repliche dell’altro e non riesce a non chiedersi quando è cambiato così tanto. 

“Allora? Come ti è sembrato?” gli domanda Derek una volta raggiunta la macchina. 

“Sinceramente?” 

“Ho scelto te proprio per questo.” 

Stiles sorride prima di esprimere il suo giudizio senza filtri. “Non mi piacciono, come persone intendo. Sanno di viscido. Ma il loro progetto è buono, molto buono. Potrebbe portare enormi benefici.” 

“Quindi cosa proponi?” 

“Mi preoccupa più il tipo di persone che sono. Se dovessero nascondere cose losche, tutti i benefici verrebbero annullati e infangheresti il tu nome. Quindi penso che, per prima cosa, bisognerebbe indagare su di loro e poi valutare. E redigere un contratto molto dettagliato con clausole precise per tutelarti il più possibile.” 

“Sono d’accordo.” 

“Quindi, che facciamo?” 

“Faccio una telefonata e noi ci prendiamo una mezza giornata libera, che ne dici?” 

“Insieme?” domanda Stiles titubante. 

“Hai qualcosa di meglio da fare?” 

No, Stiles non aveva niente da fare ma non sa fino a che punto sia una buona idea passare del tempo con Derek. “Non lo so” ammette. 

“Cora ha il pomeriggio libero. Vuoi che ti porti da lei o gli chieda di venire con noi?” 

E quella sembra davvero un’ottima idea a Stiles: le manca passare del tempo con Cora e apprezza che Derek abbia deciso di includerla nei loro progetti. 

Alla fine si aggiunge anche Laura a loro e restano assieme fino a dopo cena. Solo quando Stiles si trova solo nel silenzio di casa sua si rende conto quanto gli sia mancata la famiglia Hale e, soprattutto, quel sorriso rilassato che non ha mai abbandonato il volto di Derek per tutto il tempo. 

Il telefono vibra e Stiles lo tira fuori dalla tasca. Si trova tre messaggi di Isaac e due chiamate perse. 

(Ore 22.16) Ora comincio ad essere seriamente preoccupato. Devo cercare il tuo cadavere? IL 

Stiles sorride anche se si sente un po' in colpa per non aver pensato minimamente a lui per tutto il pomeriggio. 

(Ore 22.17) Sto bene. Il capo mi ha dato una mezza giornata libera e l’ho passata con amici come non facevo da tempo. SS 

(Ore 22.17) Posso chiamarti? IL 

(Ore 22.18) Puoi fare di me ciò che vuoi. SS 

Il cellulare comincia a vibrare poco dopo e la chiamata si fa immediatamente... bollente. Stiles non si sente nemmeno in colpa per aver sporcato lo smoking nuovo. 

 

Passa una settimana distruttiva e Stiles, quel venerdì, non ce la fa proprio più. Ha fatto almeno due ore di straordinario ogni giorno, insieme al Team e per due giorni anche con Derek, per poter capire se firmare o meno quell’accordo. Ora ha appena stampato la versione definitiva del contratto, con ogni dettaglio, ogni singola clausola letta e riletta e ristudiata. È perfetto, lo sa, il miglior contratto che abbia mai scritto. Spilla le pagine tra loro ed entra nell’ufficio di Derek, senza nemmeno bussare. E se ne pente subito dopo: Derek è seduto dietro la scrivania, e sta sorridendo ad Erica che è seduta su quella stessa scrivania davanti a lui. Lui che le tiene una mano sulla pancia. Entrambi scattano quando Stiles entra, ma nessuno dei due sembra essere imbarazzato.  

“Ehi, cucciolo!” lo saluta la bionda, scendendo dal mobile e avvicinandoglisi.  

“Ciao Erica” saluta, poi si rivolge a Derek “ti ho portato la copia definitiva del contratto” e gli poggia il blocco di fogli davanti e fa per andarsene.  

“Stiles, questa volta ti invito in anticipo, hai da fare domani pomeriggio?” chiede Erica, bloccandolo.  

Stiles proprio non ha voglia di un’altra cena. “Non lo so, forse ho un impeg-“ 

“Isaac ha già accettato, quindi puoi venire con lui!” lo interrompe lei.  

“Erica, non lo so davv-“ 

“Ma è il mio baby shower!”  

Oh, bene, dovrebbe partecipare alla festa per scoprire il sesso del foglio di Erica e il suo ex (più o meno) marito? No, graz- 

“Dai, Erica ci tiene, non puoi dire di no ad una donna incinta” si intromette LO STRONZO.  

E Stiles è costretto ad accettare.  

Torna a casa ancora una volta dopo gli straordinari perché “Voglio leggere il contratto con te, nel caso abbia bisogno di spiegazioni” aveva detto il capo. Ma ora finalmente sta per entrare in doccia. Solo che non può, perché suonano alla porta. Non aspetta nessuno, dev’essere il portiere che gli deve consegnare le bollette. Si infila l’accappatoio e va ad aprire.  

“Scott? A-amy?? Cosa ci fate qui?” 

“Tio ‘tiles!” 

“Ehi, fratello, possiamo dormire qui?”  

Stiles si fa da parte, lasciando entrare Scott e sua figlia. Nemmeno riesce a parlare, vista l’espressione distrutta e stanca del suo migliore amico. L’ha sentito il giorno prima e sembrava stare bene.  

Amy si lancia subito sul divano, afferrando il telecomando, mentre Scott si siede in cucina, seguito da Stiles.  

“Malia se n’è andata” esordisce. “Mi ha lasciato una lettera, dice che vuole essere libera, che ci sarà sempre per Amy, ma non riesce a stare a casa con noi e-e ci ha lasciati…” 

Scott sembra senza forze, senza emozioni, lo sguardo fisso nel vuoto. Solo due lacrime che gli rigano il viso lo tradiscono. Stiles si inginocchia davanti a lui, con gli occhi a sua volta umidi. “Ehi, guardami, grande Alpha…” gli dice, prendendogli il mento tra le mani. Scott lo guarda. “Ci sono io. C’è la tua bellissima lupacchiotta di là. Andrà tutto bene.” 

E Scott si lascia finalmente andare, abbracciandolo e singhiozzando contro il suo collo.  

Stiles prepara una camomilla per il suo amico e del latte col cioccolato per Amy. Passa un po’ di tempo con loro, cercando insieme a Scott di distrarre la bambina, fino a quando non si addormenta, sfinita.  

Aiuta Scott a prendere una tuta dalla valigia, poi lo fa mettere a letto nella stanza degli ospiti, gli rimbocca addirittura le coperte. Scott è un lupo, è un Alpha, ma non gli è mai sembrato così indifeso. Gli dà addirittura un bacio sulla fronte.  

(Ore 01:20) Domani non penso di esserci, c’è qui il mio migliore amico, la sua compagna l’ha lasciato da un momento all’altro con la bambina. SS 

(Ore 01:21) Mi dispiace! Non credi possa aiutarlo distrarsi? Magari fa bene anche alla bimba una festa. Erica ha giurato che è una cosa tranquilla. IL 

(Ore 01:23) Non so, lascerò decidere a lui. SS 

(Ore 01:24) Va bene. Spero deciderà per il sì, mi manchi già. IL 

(Ore 01:25) Romantico stasera? SS 

(Ore 01:26) Ti ricordo che lo sono sempre. IL 

(Ore 01:27) Vero. E mi piace quando mi sorprendi. SS 

(Ore 01:33) Ti sei addormentato? SS 

(Ore 01:40) Apri la porta. IL 

Stiles si alza di scatto dal letto, poi si ricorda di dover fare piano per non svegliare Amy. Scott sarà sicuramente sveglio e la cosa un po’ lo imbarazza. Va all’ingresso, apre la porta ed Isaac è lì. Sembra davvero essere uscito di corsa, ha una vecchia felpa e dei pantaloni larghi, ma è come se risplendesse per quanto sorride.  

“Tu non sei reale” è l’unica cosa che riesce a dire Stiles.  

L’altro sorride, se possibile, ancora di più. “E se faccio così…?” dice, per poi avvicinarsi e baciare Stiles piano, in un modo così delicato che Stiles si sente venir meno le gambe.  

Stiles sa che sta sorridendo come un deficiente, mentre lo prende per mano e chiude la porta alle sue spalle, facendolo entrare, ma non può farci nulla.  

“Sei qui” dice, proprio per confermare la sua infermità mentale, ma mai nessuno ha fatto una cosa del genere per lui.  

“Mh mh” annuisce l’altro, “l’ho detto che mi mancavi”. 

E Stiles reagisce di istinto. “Scott è nella stanza degli ospiti e credo di doverti avvisare, è un Alpha, il mio. Penso tu lo avessi capito, ma…vuoi dormire con me?”  

Isaac annuisce e lo segue.  

   
 
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