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Autore: Spensieratezza    12/11/2019    3 recensioni
Dean è innamorato di Benny, ma poi arriva la tempesta Sam a sconvolgere tutte le carte.
Questa è una storia in cui niente è come sembra, in cui tutti i personaggi cambieranno e faranno delle metamorfosi che non ti aspetteresti mai.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Famiglia Harvelle, Famiglia Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima stagione, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterno'
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Avviso: oramai non mi scuso neanche più per i ritardi xd questo capitolo è ambientato sempre durante i flashback, non nel presente, prometto che ci siamo quasi al ritornare al presente..nel prossimo farò vedere il periodo successivo  a quando si baciano. Promesso.





“Sei un ANGELO, non puoi lasciarti andare alla depravazione e alla lussuria come un mortale chiunque! Si può sapere cosa ti passa per la testa???” lo aggredì Castiel, quando tornò in paradiso.
“Woaaa woaa calmati, fratellino. Forse dovresti fare anche tu un po' di sesso. Almeno non saresti tanto frustrato!”
Non mi spingerai mai a peccare, Gabriel!”
Gabriel lo guardò con una espressione curiosa.
“Davvero eh? Buono a sapersi.”
Fece per andarsene ma Castiel lo bloccò.

“Aspetta! Si può sapere che ti prende? Io rivoglio solo il mio migliore amico..”
“Lasciami andare!”
“Gabe-.”
“Gabe un corno! Sei solo un egoista, lo sai? Ti comporti come se fossi sempre appartenuto a questo posto..forse sei NATO per questo, per stare QUI ma io no, non lo sono..”
“Siamo angeli, Gabe, non dovremmo stare con gli umani e lasciare che ci..”
“Una volta eravamo umani ANCHE NOI, di certo tu te lo sei scordato ma IO NO e non mi dimentico di questa cosa, solo perché TU vuoi fingere che non sia stato così. Solo perché non ricordiamo cosa siamo stati, dobbiamo fingere che una volta non camminavamo anche noi sulla terra..che non provavamo anche noi DESIDERIO..”

La sua bocca si avvicinò a quella di Castiel, che arrossì furiosamente, per qualche attimo restò fermo, poi indietreggiò.
“Questo è il tuo problema, Gabe..non riesci ad andare avanti.. tutto muta, si trasforma..che importa cosa eravamo PRIMA? è stato PRIMA, non possiamo farci niente..ci hanno insegnato che i corpi mortali diventano POLVERE..si evolvono..si reincarnano..ma niente di tutto ciò è possibile se..restiamo aggrappati alle nostre vite passate.si chiama evoluzione, ed è l’ego che non ti permette di..”

Ti riempi la bocca piena di parole di cui non conosci l’esistenza, sei certo che in una vita passata non sia stato un professore??”
“ORA BASTA! HAI SUPERATO OGNI LIMITE!! COSA HAI INTENZIONE DI FARE, DI DIVENTARE COME LUCIFER??”
Capì di averla fatta grossa quando Gabe lo guardò con lo sguardo di chi lanciava fiamme.

“Sarebbe interessante…e visto che l’hai nominato..sai cosa credo? Che non potrei MAI far parte di una gerarchia che rinnega un loro stesso fratello. MAI.
“È una follia! Questo tuo continuare a mischiarti e fornicare con gli umani. Cosa credi succederà se dovessi metterne incinta una? Cadresti come Lucifer! È questo che vuoi???”
Gabriel lo guardò scosso, poi si avvicinò all’angelo turbato.

“Facciamo così..io torno a fare il bravo angioletto, se tu sei in grado di riportare Lucifer in Paradiso.”
“Coooooosa??? Tu sei un folle! Come potrei mai riuscire..o volere..”
Gabriel scoppiò a ridere.
“Vedi? Ognuno di noi ha dei limiti. Questi sono i miei..e questi sono i tuoi..”
Castiel lo guardò implorante poi senza che ragionasse, lo abbracciò istintivamente.

Gabriel rimase paralizzato, per poi stringerlo forte.
“Gabriel..perchè fai così??”
Gabriel lo scostò delicatamente da lui ma rimase con le mani sulle sue spalle.
“Non voglio farti soffrire fratellino..ma questo posto non mi appartiene. Ho bisogno di conoscere me stesso e non posso farlo qui.”
Gli prese il mento tra le mani.

“Se non sopporti la mia lontananza, puoi sempre venire con me.”
“Per guardarti fornificare con gli umani?”
“Vorresti che non lo facessi?”
“Io..che domanda è? Te l’ho detto un sacco di..”
“Se non vuoi che lo faccia, devi darmi una motivazione più valida di questa..”
Si avvicinò e Castiel indietreggiò.

“Non..non c’è nessun altro motivo..non mi viene in mente..”
Ma quando si girò verso di lui, l’angelo era già scomparso.
 
 
 
 
*

“Castiel, è vero che te la fai con un demone??”
Castiel era avvampato.
“Dunque il mio fratellino tanto vergine, vergine non lo è più..eh, ipocrita?”
“Gabe io..”
“Non importa..com’è farlo con quelli ai piani bassi? Eccitante?? Meglio che con un ANGELO??”
Castiel arrossì fino alle punte dei capelli.

“N-non lo so..io..ecco..non è una cosa di cui vorrei parlare..”
“Non credo che tu dovresti comunque fermarti a loro, scoprirai che delle persone VIVE, sono meglio di quelle morte. Vieni con me al Night, stasera. Ci sono tante pulzelle. Ci sarò anch’io.Tanto se è uomo o donna per te fa lo stesso vero?”
“Gabe..io non credo sia una buona idea..”

“Beh io te l’ho detto. Vedi tu. Questo..è l’indirizzo.” Disse mettendogli il biglietto nella giacca.
 
 
 
*

Cas si presentò al night ed ebbe un incontro ravvicinato con una moretta su un divanetto, mentre Gabe baciava una bionda sul collo, addossata a una parete a pochi passi di distanza.
I due fratelli si guardavano quando pensavano che l’altro non guardasse.
La mattina dopo, Gabe scese dalla scalinata, con un accappatoio bianco, se lo tolse all’improvviso e Cas sul divano, distolse lo sguardo.
“Potresti avere almeno un po' di pudore..”

“Pudore è il mio secondo nome.” Ridacchiò Gabriel, avvicinandoglisi. “Che ci fai ancora qui?”
“I-io..devo andarmene infatti..”
“Cas!”
Cas si voltò lentamente.
“È stato un grande onore, farlo insieme.” Disse brindando con un bicchiere di whisky. Era già vestito  a quel punto.

“N-non dovresti bere quella roba di primo mattino.” Disse scappando via.
 
 
 
 
*

Castiel aveva avuto quasi un collasso ed era stato immerso nella piscina della rianimazione dagli altri angeli, l’avevano poi malamente tirato via.
“Non capiamo cosa possa essergli successo. Stando alle prime ricostruzioni, ha TENTATO di aprire il Purgatorio, per cercare di liberare il Diavolo. Lucifero. Siamo sconvolti. Una simile azione condannerebbe chiunque alle prigioni celesti, è meglio che il Grande Capo non venga a saperlo..” disse uno degli angeli.

Gabriel sempre più impallidito in volto, si avvicinò a lui, che steso  a terra sembrava un tizio scampato a un naufragio.
“Gabe..fratello..hai visto cosa volevo fare? Tu pensavi che io non l’avrei mai fatto ma..”
SCIAFF.
Gabriel non gli diede neanche una risposta, andarsene via di nuovo.

“M-ma-..-Gabriel!! Io l’ho fatto..p-per te!!!”






















Note dell'autrice: il pezzo dello schiaffo è tratto - modificato - dall'albo 74 di Dylan Dog - il lungo addio
   
 
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