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Autore: Khorins    13/11/2019    0 recensioni
Francesco è un ragazzo distratto. Un'adolescente che sembra non avere riguardi per la vita reale e a cui non importa veramente di nessuna cosa in particolare. Vive ogni giorno allo stesso modo e nella sua vita non succede mai nulla di nuovo.
La sua impressionante monotonia verrà ribaltata dopo l'incontro con il nuovo e giovanissimo professore Andrea.
Tra i due nascerà più che un rapporto di fiducia reciproca. Sarà un vero e proprio rapporto d'amore. Sarà difficile però vivere la vità in una società di così ristrette vedute.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Perchè sentiamo il bisogno di innamorarci? E quando ciò accade, perchè ci abbandona la nostra razionalità? Possiamo scegliere di chi innamorarci? Possiamo forse, calmare il battito del cuore, o evitare di star bene? L'amore procura incertezze, dubbi, gelosia. L'amore è fonte di guerra, di atti irragionevoli. L'amore è gravoso, ma è l'unica cosa che può abbattere ciò che lui stesso ha creato. Affonda le incertezze, i dubbi e la gelosia, trasformandoli in speranze. Risolve le guerre tramite la pace e aggrada le menti confuse. Ne abbiamo interamente bisogno, e di esso ci nutriamo"
Quel giorno Francesco si era svegliato con meno voglia del giorno prima ed il tempo non collaborava certo per migliorare il suo umore. Le nuvole coloravano il cielo di un grigio intenso e la pioggia sembrava essere più pesante ogni minuto che passava; ed erano solo le sette della mattina. Dopo essersi alzato dal letto comicniò la solita routine mattutina; utilizzo del bagno, vestirsi e scendere al piano di sotto per mangiare qualche biscotto prima di camminare verso la scuola: ogni giorno era sempre lo stesso. Quando sedette in cucina guardò verso la scrivania da lavoro del padre, il Maresciallo Sala e contò nella mente quanto tempo sarebbe passato prima che il padre gli facesse la solita domanda. Neanche quella mattina passò poi molto tempo:
-"Oggi ti senti pronto per cambiare atteggiamento?" - Suonò quasi meccanicamente il padre mentre sfogliava alcuni documenti. Francesco non rispose direttamente ma si limitò a produrre un suono di rassegnazione con la bocca allorchè il Maresciallo rimarcò:
"Andrai a scuola e tornerai passivamente così come fai ogni giorno? Poi ti chiuderai in camera tua e non uscirai finchè tua madre non ti chiamerà per la cena? E domani replicherai la stessa identica situazione?"
Non lo disse alzando la voce, al contrario lo fece quasi con calma, come se fosse abituato ad avere quella conversazione. Francesco rispose senza neanche girarsi per guardarlo:
"Si vedrà. Io vado adesso" Si alzò dalla sedia, prese in mano i due biscotti rimanenti e uscì dalla porta con lo zaino in spalle. Quando richiuse la porta dietro di sè, la signora Sala infuriò contro il marito:
"Perchè lo torturi così?"
"Quel ragazzo è disturbato e non conduce una vita normale. Lo vedi mai con degli amici, una ragazza? Non ha neanche un passatempo e spreca i suoi giorni" La Signora ribattè:
"A scuola non ha problemi con nessuna materia, non combina guai e noi non possiamo sapere quali siano i suoi desideri. Ha bisogno di tempo e tu glielo devi concedere"
"Se quel ragazzo non si dà una svegliata prenderò dei provvedimenti" - Francesco aveva già fatto molta strada e prestò arrivò a scuola fermandosi in cortile, aveva già visto molti dei suoi compagni di classe ma non li raggiunse. Si sedette su una panchina e cominciò a guardare senza un preciso motivo il suo cellulare, stancandosi tanto velocemente quanto ci aveva messo per uscirlo dalla tasca. Si accorse che gli si stavano avvicinando due dei suoi compagni di classe, i due rappresentanti, Giulia e Matteo. Probabilmente gli avrebbero comunicato qualche novità. Fu Giulia a parlare:
"Ciao! Abbiamo fatto delle fotocopie dell'autorizzazione per il teatro. Devi farla compilare da un genitore oggi stesso. Ci hanno detto che dobbiamo riconsegnarla entro domani. Ovviamente si era sbagliata la segreteria e quindi siamo in ritardo. Non dimenticarla, perfavore! Ci vediamo in classe."
Francesco aveva avuto solamente il tempo di dire grazie che Giulia e Marco avevano già girato i tacchi per tornare da tutti gli altri ragazzi. Non passò molto tempo seduto perchè la campanella suonò e tutti, chi più chi meno, si affrettarono ad entrare. Erano passate solo due settimane dall'inizio della scuola e le lezioni stavano comicniando ad essere già molto ritmate e incessanti poichè quello sarebbe stato l'anno della maturità e pertanto si aveva molta fretta di finire l'intero programma. Le prime due ore di italiano passarono molto velocemente grazie alla lettura con spiegazione di alcuni brani in prosa ma la vera sorpresa venne alla terza ora, quando varcò la soglia della porta un profilo che i ragazzi non avevano mai visto prima. Al posto dell'anziana insegnante di storia ora vedevano sfilare davanti ai loro occhi un volto nuovo e molto giovanile. Sembrava poco più grande degli stessi alunni. La maggior parte delle ragazze guardò con meraviglia quell'individuo nuovo e anche la parte restante fu comunque compiaciuta, tutti si erano accorti della sua presenza, tutti tranne Francesco che rimase costantemente con lo sguardo perso nel vuoto rivolto alla finestra. Il professore venne avanti e con un una coe limpida e squillante parlò:
"Buongiorno a tutti ragazzi! So che vi aspettavate di vedere la professoressa Morelli ma vi informo che la docente ha preso un lungo periodo di malattia. Purtroppo sta affrontando un momento, dal punto di vista salutare, infelice. Io sono qui per sostituirla finchè non si rimetterà in salute"
I ragazzi cominciarono a bisbigliare tra di loro, chi commentava la situazione della Morelli e chi squadrava il nuovo professore che continuò a parlare:
"Mi presento subito, io mi chiamo Andrea Guerra. Traquilli potete fare qualsiasi commento vi susciti il mio cognome!" Si fermò e tutti sorrisero, poi continuò: "Ora che sapete chi sono io, passiamo a vedere chi siete voi. Cercherò di memorizzare tutti i nomi al più presto possibile!" - Si sedette in maneira molto giovanile sulla cattedra e cominciò a leggere ad uno ad uno i nomi sul registro:
"Accorsi?"
"Presente"
"Bianchi?"
"Presente"
"Ducato?
"Presente"
Conitnuò così per un pò finchè chiamò:
"Sala?" Nessuna risposta:
"E' presente Francesco Sala?" Francesco stava ancora osservando il cielo nebbioso fuori dalla classe e non si era accorto minimamente del nuovo insegnate davanti a lui. Fu Giulia che, richiamandolo, lo riportò alla realtà. Dopo un veloce segnale con gli occhi, si voltò e vide questo nuovo personaggio al quale chiese con la più totale 'ingenuità genuina':
"Mi scusi, chi è lei?"
Scatenando così il riso soffuso di tutti i suoi compagni.
   
 
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