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Autore: il dolce bacio di Harry    13/11/2019    0 recensioni
'Un odio chiamato amore'.
Caroline Smith e Harry Styles.
Lei odia lui, lui odia lei; ma alla fine siamo sicuri che sia realmente così?
Possono paure, debolezze e fragilità ostacolare quello che in realtà sembra essere un vero amore?
Tanti dubbi, troppe domande ma un'unica certezza: entrambi non riescono a fare a meno dell'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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< Care? > domanda una voce fuori dalla mia camera per poi aggiungere < posso entrare? >.
Vado ad aprire e sorrido a mia madre < certo che puoi entrare mami >.
Sono io l’ospite ahimè.
< Che fai? > domanda facendo riferimento al mio armadio aperto.
< Lo sto sistemando così non lascio cose in giro >.
< Sei sempre stata così precisa figlia mia > scherza lei mentre io alzo le braccia come a dire che non è colpa mia.
Ha ragione.
Sono sempre stata precisa, forse fin troppo e questo lato del mio carattere ha sempre fatto sorridere tutti.
In famiglia soprattutto.
Però che ci posso fare?
D'altronde è parte del mio essere.
Sono precisa, punto e basta.
È una cosa che non controllo.
Non è sotto la mia razionalità.
Vedo delle cose fuori posto e cerco di rimetterle in ordine.
Pignola.
< Gli altri sono ancora a pesca? > chiedo a mia madre.
< Sì, conoscendo tuo padre... li sfinirà >.
< Non hai tutti i torti > ridacchio.
Mi guarda e con un sorrisetto afferma < sopratutto sfinirà Harry >.
< Dici? >.
< Sì, conosco tuo padre come le mie tasche >.
Poi grattandosi la testa si volta e afferma < a proposito di Harry... >.

Eh, che c’è?

Al solo sentire pronunciare queste parole mi alzo iniziando a camminare per tutta la camera, mostrando chiaramente un nervosismo che poco mi appartiene, visto che un altro aspetto del mio carattere è proprio l'essere calma e razionale.
A parte in poche occasioni e situazioni.
Certo, c'è sempre l'eccezione alla regola.
Come in ogni aspetto della vita...
< Care >.
< Sì? >.
< Vieni a sederti, vorrei fare quattro chiacchiere con te >.

Apposto, ci hanno sgamati.. l’avevo detto.
O mio fratello ha spifferato tutto come al suo solito.
Tipico…


< Ok > mi avvicino e mi risiedo mentre mia madre dice < sai è da tanto che non parliamo... >.
< Hai ragione >.
< Bhe dicevo... a proposito di Harry >.

Ci risiamo…

< Eh? >.
< È proprio un bravo ragazzo >.
< Sì >.
< Oltre che bello >.
Lo so.
Sto zitta ma dentro di me le do ragione.
Ovviamente.
Mia madre allora continua sparando la bomba < sono contenta che sia il tuo ragazzo >.

L’avevo detto che ci avrebbero sgamati.
L’avevo detto.

Ah, ma quando torna mi sente.
Sì che mi sente… lui e le sui scappatelle notturne in camera mia.

La guardo facendo la finta tonta e chiedo scettica < ma come ti viene in mente pensare che sia il mio ragazzo? >.
Magari se fingo… ce la posso fare.
< Perché non lo è? > chiede sorridendomi mentre io scuoto la testa ripetutamente.
Non sta funzionando mi sembra.
La vedo mordersi le labbra e prendere un lungo respiro < Caroline ti conosco da quando eri ancora nel mio grembo... non mentirmi >.
< Non sto mentendo >.
< Caroline >.
Sbuffo.
Perché ha ragione, mi conosce troppo bene perché io possa riuscire a mentirle.
La guardo e vedendo i suoi occhi così belli e sinceri ammetto < ok, hai ragione... io e Harry stiamo insieme >.
< Lo avevo capito sai? >.
< Da cosa? >.
Mio fratello?
< Beh già da quando siete arrivati ho avuto il sospetto ma poi dopo ieri sera ne ho avuto la conferma >.
Il bacio prima di andare a letto?
< Quando? > chiedo portando un piede sotto il sedere come spesso faccio.
< Quando avete cantato >.
< Mamma, abbiamo solo cantato... >.
Sì, certo… le mani di Harry ad abbracciarmi.
Il suo prendermi in braccio.
< È stato il modo >.
E infatti…
< Spiegati > le faccio un cenno interessata.
< Quel modo in cui ti ha stretta a lui, abbracciata... è stata una cosa talmente intima da farmi fare due più due >.
Poi aggiunge < avresti dovuto vederlo mentre cantava... era come se cantasse per te >.
< Ed è per questo che ti sei emozionata? >.
< Anche... ma soprattutto perché ho visto te così felice come non ti avevo mai visto >.
< Mami... > le dico a asciugandole con una mano la lacrima che le si è posata su una guancia.
< Mi ricordi tanto me con tuo padre > continua sorridendo.
< Sì? >.
< Facevo tanto la sostenuta con gli altri ma sapevo solo io quello che provavo a stargli vicino ogni volta >.
< Io non faccio la sostenuta > dico acida.
Come no, come no.
Lei ride < ma se nemmeno lo sfiori per sbaglio quando sei in pubblico... >.
< Non riesco... non sono una persona da lasciarsi andare a smancerie così in bella vista >.
< Lo so >.
< Mami? >.
< Come hai fatto a capire di esserti innamorata del papi? >.
La domanda del secolo.
Sorride e spiega < mh bella domanda; posso solo dirti che arriva quando meno te lo aspetti >.
< Cosa? >.
< Il giorno in cui capisci di amare quella persona >.
< Bha, sarà... > affermo mentre mia madre mi abbraccia < sono così contenta per te Care... e poi diamine! Ti sei beccata proprio un bel belloccio >.
Rido divertita e annuisco dandole ragione.
Avoglia, un bel bocconcino (se solo me lo lasciassero gustare un po’ più a fondo, non sarebbe mica male).
< Tuo padre ne sarà contento >.
< Dici? >.
< Oh, dico dico... ho visto come lo guarda >.
Come lo guarda perché?
< E come lo guarda? >.
< Lo guarda con uno sguardo di ammirazione, misto a stupore >.
< Perché? > le chiedo senza pensarci.
< Non potrai crederci ma fidati quando ti dico che a tuo padre Harry gli ricorda lui quando aveva la sua età >.
Aggrotto le sopracciglia mentre lei mi racconta < devi capire che anche tuo padre era così... semplicemente arrogante, beffardo e malizioso >.
< Pensa te >.
< Ed io lo odiavo > ammette divertita.
Le faccio un cenno per continuare e lei non se lo fa ripetere due volte < è stato bravo a sapermi prendere perché io sul serio lo odiavo >.
Tale madre, tale figlia.
Ecco da chi ho preso allora.
< Come ha fatto? >.
< Baciandomi >, poi imbarazzata continua < dopo quel bacio ho capito che forse non lo stavo odiando poi così tanto >.
< Che storia... >.
< Sì, una bella storia > dice giocando con la fede nell'anulare sinistro.
Poi voltandosi confessa < sono veramente contenta per voi Caroline, sul serio >.
< Grazie mà > le dico accarezzandole una mano.
< Sarà meglio che vado a preparare il pranzo, ho da sfamare ben undici persone >.
Eccola, ritornata subito in sé.
Lei e quella mania di cucinare il mondo come se avessimo come ospiti i reali d’Inghilterra.
Rido < sopratutto i loro stomaci >.
< Ah Care >.
Mi volto verso la porta prima che lei faccia una faccia dispiaciuta < stasera vengono a cena gli zii e i cugini >.
No, merda.
< Non dirmi che c'è Alexis > dico cercando di rimanere il più calma possibile.
‘Non dirmelo, ti prego’ prego in cuor mio,
Ma nel momento in cui la vedo rimanere in silenzio sbotto < dannazione... la odio! >.

N o, n o, n o.

< È pur sempre tua cugina Caroline >.
Sì… cugina.
< Sì, ma la odio >.
< Care l'odio non esiste... hai visto con Harry >.
Con Alexis esiste eccome!
< Con lei esiste eccome! > urlo per poi buttarmi con la testa sul cuscino.
< Ti prego... stasera non fare la stronza come sempre >.
No, no…
< Io faccio la stronza perché lei è stronza > ribatto annuendo come a volermi dare ragione.
< Stasera ti comporterai bene > mi rimprovera indicando con l'indice.

Oddio ma perché proprio a me?

Sì, è vero quando dico che odio mia cugina, non scherzo mica.
La odio perché è una stronza semplicemente.
L'ho sempre odiata, fin da piccola e tutto per colpa sua.
Mi ha sempre fatta sentire inferiore, più bruttina rispetto a lei, meno 'donna' rispetto a lei, meno capace con i ragazzi.
Ha fatto sì che alzassi dei muri insormontabili, che non fossi così sicura di come apparivo.
E per questo la odio.
Ricordo ancora quando alla mia festa di compleanno per i miei sei anni mi ha spinto addosso alla torta finendo con lo sporcarmi tutta sotto le risate dei presenti che ridevano per la mia faccia zozza.
È stato uno dei momenti più orribili della mia vita.
Perché mi sono sentita così piccola, indifesa... così... così stupida.
E siccome sapevo di non esserlo, mi dava veramente fastidio passare per quella che non ero.
Fortuna mio cugino Mitchell che ha saputo tirarmi su, iniziando a lanciare pezzi di torta alla sorella che così ha iniziato inevitabilmente a correre dappertutto, attenta a non sporcarsi il suo vestito nuovo di zecca firmato 'Gucci'.
Una bambina di sette anni e Gucci.
Ci rendiamo conto: G u c c i.
Che accoppiata... vincente.
Voglio bene ai miei zii e a mio cugino Mitchell ma ad Alexis proprio no...
La odio, con tutta me stessa.
Non ci riesco, nemmeno ora che sono cresciuta ed ho una mia vita.
La evito sempre, anche ai pranzi o alle cene di famiglia.
Ed è brutto perché due cugine dovrebbero volersi bene.
Dovrebbero sostenersi, rispettarsi, consigliarsi; non farsi la guerra.
Ma d'altronde è di Alexis che stiamo parlando.
Ed è inevitabile non pensare a quanto sia odiosa.
Sempre e comunque.
Pff.
Stasera però prometto che non farò la stronza come al solito, ma che cercherò di mantenere la calma.
Il più possibile, o almeno fino a che riesco.
Sbuffando mi alzo e continuo a risistemare l'armadio e poi mi ributto sul letto dove mando un messaggio a Travis chiedendo come sta e che si dice di nuovo.
Poi scrivo a Lerya ma la ragazza non è online, quindi non resta altro che guardare il soffitto e aspettare che qualcuno si faccia vivo.
So che Gemma e Lerya sono andate a chiedere informazioni al maneggio per oggi pomeriggio ma evidentemente non sono ancora tornate a casa.
I ragazzi invece sono partiti stamattina presto con papà e Atticus per andare a pesca.
Non mi sono nemmeno accorta a che ora si sono messi in viaggio perché dormivo profondamente.
Ieri sera ero veramente stanca, infatti sono crollata non appena ho toccato il letto.
Ammetto che prima di chiudere gli occhi ho pensato che se ci fosse stato Harry sarebbe stato meglio.
Eh, già.
Non so è come se mi fossi abituata a dormire con qualcuno ed essere abbracciata.
A sentire il suo corpo sul mio.
Le sue mani sulla mia schiena o sul mio fianco e il suo respiro sui miei capelli.
Però una promessa è una promessa.
E ieri sera era d'obbligo dormire ognuno in camera sua.
Sorrido mentre ripenso al karaoke, a come abbiamo cantato e a come mi ha abbracciata incurante di quello che potessero pensare le altre persone nella sala.
È stato magico.
La sua voce ad incastrarsi con la mia.
I suoi occhi cercare i miei e la sua mano senza esitazione posarsi sulla mia stringendola.
Mi stringo le mani al petto e sospiro.
Harry.
Harry.
Harry.

Cosa mi farai?
Mi sento talmente diversa, quasi da non riconoscermi.
Da non sapere più chi sono.
È come se mi sentissi più completa.
Con lui e grazie a lui.
Mi volto per prendere il telefono che squilla e rispondo a Gemma < ehi Styles >.
< Smith >.
< Allora? Mi dite dove vi siete cacciate? >.
< Stiamo tornando ora dal maneggio >.
< Allora? > chiedo giocando coi miei capelli.
< Allora preparati perché oggi pomeriggio si va a cavallo >.
< Non vedo l'ora > rispondo veramente entusiasta.
< Ci sarà da ridere... Niall non sa andare a cavallo e Zayn pure peggio >.
< Oh no... mi dispiace ragazze >.
Le sento ridere più volte.
< Alla grande > dico per poi voltarmi non appena sento la porta aprirsi, sorrido ad Harry e saluto Gemma < a tra poco allora >.
< Ehi > saluta lui sedendosi sul letto e chinandosi per darmi un veloce bacio.
< Com'è andata questa pesca? > chiedo tirandomi su e appoggiando la testa sul cuscino.
< Tuo padre è un grande, penso di amarlo >.
< Ti ho chiesto della pesca, non di mio padre > lo guardo alzando le sopracciglia.
Ma possibile che si amino così tanto in soli due giorni?
Ho creato due mostri.
Il riccio ride < la pesca bene... abbiamo pescato diversi tipi di pesce che stasera tua madre cucinerà >.
< A proposito di mia madre... sa di noi > gli dico osservandolo.
< Penso anche tuo padre > afferma lui.
Ecco, appunto.
< Come fai a dirlo? >.
< Mi ha fatto una specie di discorso sull'amore > spiega per poi aggiungere < e su come conquistarti >.
Ah papà e i discorsi romantici!
< È pazzesco quello che è in grado di combinare quell'uomo > scherzo io scuotendo la testa.
Il riccio si toglie le scarpe e si stende accanto a me abbracciandomi col braccio sinistro mentre io appoggio la mia testa sulla sua spalla.
< Te l'avevo detto che mi avrebbero amato >.
< Ti odio... perché hai ragione > sbotto io tirandogli un cazzotto leggero.
< Stamattina volevo venirti a salutare ma avevo paura di svegliarti >.
< Potevi venire... >.
< Non è che appena ti svegliavi mi prendevi a cazzotti? >.
< Macché > afferma io roteando gli occhi.
< Ti hanno avvisato Lerya e Gemma che andiamo al maneggio? > domanda baciandomi la fronte.
Annuisco e lui sghignazza < voglio vederti andare a cavallo, secondo me sei una brava cavallerizza >.
< Mh, me la cavo >.
< E tu? > gli chiedo portando un dito a contornare la sua mascella.
Si volta e spiega < da piccolo amavo andare a cavallo, infatti ci portavano spesso... poi ho smesso quindi non so se sono ancora così bravo >.
< Oh... una cosa in cui Styles non è bravo? >.
< Non ho detto che non sono bravo... ma che non so se lo sono ancora >.
< Sì, sì... >.
< Cosa ci giochiamo? > mi chiede mentre io lo ammonisco < l'ultima volta che abbiamo scommesso... sappiamo com'è andata a finire >.
< Bhe è andata a finire bene direi, no? > domanda lui leccandosi le labbra.
Non rispondo, così il riccio incalza < vorresti dire che è andata a finire male? >.
Stuzzichiamolo un pochetto dai.
Giusto per divertimento.
Lo guardo curioso e alla fine scoppio a ridere < assolutamente >.
< Infatti... ricordo di averti fatto star bene >.
< Harry... che romantico > dico io colpendolo con la gamba.
Poi asserisco < non sbagli, sono stata bene >.
< Anch'io >.
Poi aggiunge < anche ora sto bene, semplicemente a parlare... >.
< Mi fai stare bene > diciamo entrambi scoppiando a ridere.
Un rumore nel corridoio ci fa voltare.
Si sente perfettamente la voce di Niall prendere in giro Gemma che ride a gran voce aprendo la porta della loro stanza.
< Avevi ragione >.
< Su cosa? > chiedo prendendo la sua mano intrecciandola alla mia.
< Su Niall e Gemma > afferma per poi riprendere < non ho mai visto mia sorella così felice >.
< Visto? >.
< Sono belli insieme > asserisce prima di confessare < magari non mi abituerò mai al fatto che uno dei miei amici stia con mia sorella... ma non posso che essere contento per loro >.
< Anch'io >.
< Horan mio cognato, chi l'avrebbe mai detto? > chiede lui ironico prima di ridere facendo comparire le sue fossette.
Poi riportando l'attenzione su di me mi rimprovera < comunque oggi non mi hai ancora dato qualcosa che mi spetta di diritto >.
< Cosa? >.
< Un bacio >.
Sorrido mentre mi sporgo per lasciargli un bacio.
Poi lui ne lascia un altro a me.
Ed io un altro ancora.
< Vieni qui > mi prende il viso prima di leccarmi le labbra e infilarvi la lingua.
Quello che ne segue è un bacio passionale ma lento, perché nessuno dei due vuole far finire il momento.
Entrambi sdraiati ci avviciniamo coi nostri corpi mentre le sue mani toccano la mia gamba, per poi arrivare sotto la maglietta.
< Mi piace > sussurra.
< Cosa? >.
< Il tuo corpo >.
Rido imbarazzata mentre il riccio mi riprende < è vero >.
Annuisco e riprendo a baciarlo mentre lascio scivolare la mia mano sotto la sua maglietta contornando i suoi pettorali.
In uno scatto si posiziona su di me, per poi afferrare il lembo della mia maglietta e portarlo più su.
< Aspetta > gli dico per poi togliermela.
< Care... non devi toglierla per forza >.
< Continua > gli dico risistemandomi sotto di lui e giocando con la sua collanina con la croce d'argento.

Lo voglio.
Sul serio… e non riesco più ad aspettare.

Mi lascia una scia di baci sul collo, sulla clavicola, sul seno, sullo stomaco, sull'ombelico mentre io gli tocco la schiena andando poi ad affondare la mano nei suoi ricci stringendoli leggermente.
< Ti ho già detto che mi fai impazzire? >.
< Una decina di volte ormai >.
< Ecco, voglio che tu lo sappia >.
Con la mano stringe il mio fianco ed io sussulto andando così a sbattere sul suo inguine.
Senza il minimo di esitazione prendo la sua mano e la porto sul mio seno mentre mi lascio sfuggire un gemito che viene accolto nella bocca di Harry.
Non so se quello che stiamo facendo è giusto in questo momento... ma fatto sta che non riesco a farne a meno.
Gli palpo il sedere mentre lo vedo mordersi il labbro inferiore, segno che non gli sta dispiacendo per niente.
Si lascia sfuggire un'imprecazione mentre io gli lecco l'orecchio iniziando a morderlo più volte stando attenta a non fargli male.
Ci guardiamo entrambi negli occhi e poi gli afferro il viso infilandovi la lingua mentre lo sento sospirare; poi alzandomi lo spingo facendo invertire le posizioni.
< Caroline >.
< Shh, zitto > gli intimo mentre mi morde il labbro; mi stacco per andargli a baciare il collo, la clavicola, i pettorali, leccando i capezzoli e succhiando leggermente, poi scendo sugli addominali andando a finire inevitabilmente sul bordo dei pantaloni.
Mi tira su e riprende a baciarmi mentre io infilo una mano nei suoi pantaloni sorridendo imbarazzata e eccitata nel sentirlo così... vivo.
Le nostre lingue si scontrano, si cercano, così come le nostre mani sui nostri corpi, quando all'improvviso...
Bussano alla porta.

Tipico.
Che odio.

Lo sento imprecare mentre io lo zittisco con un bacio.
Cerco di non farmi distrarre ma la voce di mia madre che urla < Caroline, è pronto! Si mangia > non mi lascia scampo.
Ci stacchiamo ed io mi lascio sfuggire un < maledizione > più incavolata del normale.
Harry ride mentre mi passa la maglietta ed io gli chiedo cosa c'è tanto da ridere.
< Niente... il destino ci rema contro Caroline Smith >.
Il destino è ora che si fa da parte.
Un sorriso sghembo compare sulle sue labbra mentre io asserisco < mi ha rotto il cazzo questo destino Harry Styles >.
Infilo la maglia e mi do una sistemata ai capelli sotto lo sguardo divertito del riccio.
< Che c'è? > sbotto dopo un po'.
< Niente, niente >.
< E allora che cos'è quel sorrisetto divertito sulla faccia? > gli domando voltandomi.
< È che mi fa ridere che ti arrabbi così tanto >.
< Ti dà fastidio? >.
< Non ho detto che mi dà fastidio > afferma afferrandomi per i fianchi.
Poi aggiunge < vederti così arrabbiata mi fa sorridere >.
< A me no invece, non fa sorridere per niente >.
< Perché? >.
< Perché ci interrompono sempre sul più bello >.
< Care > dice lui accarezzandomi una guancia.
< No, ascoltami Harry... io ti voglio > dico tutto d'un fiato.
Ed è vero.
Lo voglio, voglio sentirlo mio.
Lo bramo, lo desidero.
Mette su uno dei suoi tipici sorrisi da capogiro prima che dica la sua < anche io ti voglio Caroline Smith... >.
< E allora dovresti essere arrabbiato come me! > lo accuso.
Parla con un tono dolce da farmi sciogliere il cuore < non sono arrabbiato perché so che prima o poi accadrà... ora mi basta sapere che stiamo insieme senza se e senza ma >.
< Stiamo assieme > gli sussurro baciandogli il naso prima che lui asserisca < questo è quello che conta... poi per 'l'altra questione' arriverà il suo tempo >.
< Mh > mugugno.
< Ora andiamo sennò tua madre invece di amarmi finirà con l'odiarmi > scherza lui avviandosi verso la porta e chiudendola alle nostre spalle una volta usciti.
< Eccovi finalmente! > sbotta infastidita mia madre.
< Scusa ma... dormivo e Harry non riusciva a svegliarmi > mento io sedendomi vicino a mio padre.
Devo averla detta grossa perché dopo la mia affermazione scoppiano a ridere tutti.
< Seh come no > afferma mio fratello scompigliando i miei capelli.
< Mangiamo va > esordisce mia madre passando a tutti i piatti, non prima di aver mimato con il labiale un 'spero di diventare presto nonna'.
Strabuzzo gli occhi e poi mi volto per non pensarci più.
Nonna?
Sta scherzando spero!
                                                                                    ———


< Ci siamo tutti? > domanda mio padre scrutandoci ad uno ad uno.
< Mancano solo Lerya e Zayn >.
< Scommetto cento pounds che Zayn sta facendo i capricci perché ha paura > esordisce Louis sarcastico.
< Chiudi la bocca Tomlinson > fa il suo ingresso Zayn accigliato come non mai.
< Oh andiamo Zayn, cosa pensi che ti succederà? > domanda la ragazza alzando le braccia al cielo.
< Zayn fidati... andrà tutto bene > gli dico per confortarlo e lui annuisce sospirando.
< Ricordatemi perché lo faccio > asserisce Niall facendoci ridere.
< Andiamo > fa segno mio padre iniziando a camminare.
E così facciamo.
Subito vengo raggiunta da Gemma che mi chiede se è tutto apposto.
< Sì, appostissimo direi >.
< Ti conosco abbastanza per dire che non è tutto apposto >.
Sbam.
Come mi conoscono gli Styles, nessuno mai eh?
< Sono solo arrabbiata >.
< Ti va di parlarne? > chiede lasciando che gli altri ci superino.
Con una mano indico Harry < è per Harry >.
< Che ha fatto mio fratello? > domanda lei portando i suoi occhi a contatto coi miei.
< Lui niente > mi affretto a rispondere.
< E allora? >.
< È che... >.
< È che? > incalza lei sorridendomi.
Scuoto la testa dandomi della stupida < è che veniamo interrotti sempre sul più bello >.
< Oh > si lascia sfuggire.
Poi aggiunge imbarazzata < ed è così grave? >.
La guardo e ridendo le spiego < certo che è grave >.
< Non mi sembra così grave > tenta di dire prima di beccarsi un'occhiataccia che la costringe a rimanere in silenzio.
< Io lo voglio... fisicamente parlando >.
< Lo so >.
< Voglio sentirlo mio, completamente > ammetto senza imbarazzo.
Mi sorride < sono sicura che succederà... devi solo dare tempo al tempo >.
< Se non cedo prima > la faccio ridere.
< Comunque se ti rincuora anche io e Horan... ancora niente >.
Che culo.
< Alla grande proprio >.
< Ci sono stati i momenti > afferma prima di continuare imbarazzata < ma proprio sul più bello si ferma e mi dice che dobbiamo rallentare >.
< Oddio che palle > sbotto io per poi aggiungere < è che Niall è così >.
< Come? >.
< Vuole che tutto sia perfetto nei minimi dettagli >.
Ed è vero.
Spero per Gemma che sia paziente altrimenti lo molla prima.
Poi ridacchio < starà pensando a come rendere il tutto più romantico con petali di rose, bottiglia di vino, musica di sottofondo >.
< Insomma cose che a te fanno vomitare > mi prende in giro lei mentre io inorridita le do ragione < esattamente >.
Poi asserisce calma < per me non dovremmo preoccuparci, arriverà il fatidico momento >.
Sicura?
< Se lo dici tu Gemm, ci credo > dico io con un sorriso tirato sulle labbra.
Per smorzare la tensione esordisce maliziosa < sono certa che quando ne riparleremo sarai talmente stravolta che dirai che si stava meglio prima... prima che accadesse >.
Le do una leggera spinta e poi acceleriamo il passo per raggiungere gli altri.
< Sempre a confidarvi i segreti voi due eh > dice Niall mentre noi due ragazze ci scambiamo un occhiolino veloce.
< Cose da donne > dico io alzando le braccia al cielo.
Guardo in avanti e ridacchio vedendo Harry con mio padre e mio fratello.
Che trietto eh?
< Comunque fossi in te sarei gelosa Smith >  afferma Louis sghignazzando.
< Me lo hanno rapito... come sempre > sbotto io camminando.
< Pà > urlo raggiungendolo.
< Caroline stavo dicendo ad Harry che cavalchi da quando eri piccola >.
< Detta così... non è proprio bella > lo ammonisce mio fratello ridendo.
< Sempre a pensare male Tyler Smith >.
< Anche lui cavalca da quando era piccolo > aggiunge spiegando delle cose che io già so.
Ed è lì che noto un particolare.
Gli chiedo scettica < che ti sei messo in testa? >.
< Ti piace? Me l'ha prestato Harry > spiega togliendosi il cappello per fargli fare un giro su sé stesso.
Santa miseria.
Ho creato realmente due mostri.
Scuoto la testa divertita e li guardo meglio.
Harry con dei pantaloni beige, degli stivaletti da cavallerizzo ai piedi, e una polo con sopra una giacca a vento.
Pezzo forte: il cappello in stile 'sceriffo' in pelle nera.
E mio padre... identico.
Se non fosse per i pantaloni e la maglia.
Così domando < adesso vi vestite anche uguali? >.
< E a te che importa? > domanda Harry pizzicandomi la guancia.
< Sei sempre la solita ragazzina impertinente > asserisce mio padre avvicinandosi per abbracciarmi.
< Sì... basta così > mi stacco ridendo mentre mio padre si ferma < siamo arrivati >.
Lo seguiamo mentre raggiunge il proprietario del maneggio che ci tende la mano per poi iniziare a spiegarci che ci sono diversi tipi di cavalli.
Più o meno facili da gestire.
Vedo Zayn e Niall rabbrividire non appena raggiungiamo il recinto con tutti i cavalli e sghignazzo tra me e me.
< Scegliete voi >.
Poi aggiunge < per i due paurosi invece i vostri cavalli sono laggiù in fondo >.
Mi sporgo e li vedo sorridendo divertita.
< Due pony! > urla Louis non riuscendo a trattenersi dallo scoppiare a ridere rumorosamente.
< Taci Tommo > gli intimano i due amici scuotendo la testa.
< Andiamo a scegliere il cavallo > propone mio padre scortandoci col proprietario all'interno del recinto.
Lerya e Gemma scelgono due femmine dal manto marrone chiaro, affabili e con degli occhi dolci.
Mio padre sceglie un cavallo marrone scuro e mia madre uno grigio con e delle macchie nere.
Mio fratello, Liam e Louis scelgono tre fratelli, praticamente identici e con lo stesso temperamento burbero.
< Io prendo quello nero > afferma Harry accarezzando il cavallo lentamente.
< E a te spetta il bianco >.
Annuisco e guardo il cavallo bianco rimanendo estasiata per la sua bellezza.
È veramente bellissima con un manto lucido e la pelle perfetta.
Sembra diafana.
< Voi due avete scelto due fidanzati > ci dice il proprietario a me e Harry.
Eccoci.
< Che cosa romantica > esclama mia madre guardandoci.
< Cosa cambia? > chiede Harry rivolgendosi al proprietario in modo gentile.
< Oh niente ragazzo mio... a parte che la maggior parte delle volte si fermano e 'amoreggiano' come degli esseri umani >.
< Fantastico > sbotto io roteando gli occhi.
Fantastico sul serio.
Tanto ormai… mi pare che non è più un segreto il fatto che sto con Harry.
< Vorrà dire che vi fermerete e amoreggerete anche voi come i cavalli > asserisce mio padre regalandoci un sorriso mentre io gli rifilo una linguaccia.
< Dobbiamo sapere nient'altro? > domanda mio padre.
< A parte che quei tre sono dei bischeri no... > indica i cavalli di Tyler, Liam e Louis.
Non mi trattengo nell'esordire < sono praticamente come loro >.
< Pensa a fare la fidanzatina con Styles > ridacchia Louis mentre io lo mando delicatamente a quel paese.
Stronzo.
Gli faccio un adito medio.
Il proprietario allora fa una breve lezione su come salire sui cavalli, su come farli muovere, galoppare e su come fermarli.
Poi aggiunge < attenzione a quei due > rivolgendosi a mio padre mentre indica Zayn e Niall.
Il vecchio annuisce e ci istruisce < andiamo avanti io e Jacqueline, poi i due pony e i restanti >.
Poi ridacchiando indica me e Harry < visto che voi due vi fermerete spesso per amoreggiare... starete dietro >.
< Ti odio > gli dico mentre lui sorride mandandomi un bacio.
Mi avvicino al mio cavallo aspettando un suo segno che mi consenta di poterla accarezzare e dopo averci preso confidenza salgo senza troppi problemi sorridendo nel vedere Zayn e Niall salire con uno sgabelletto.
< Andiamo > dice mio padre dando così l'ordine di partenza.
I cavalli degli altri iniziano a sfilare così anche io e Harry partiamo.
< Pure i cavalli fidanzati ci ritroviamo Smith >.
< Tu pensa che storia > gli dico beffarda.
< Ma sbaglio o tra Lerya e Tyler c'è parecchia intesa? >.
Guardo avanti per focalizzarmi sui due e poi ammetto che ha ragione.
< Non lo so... anche ieri che hanno cantato insieme, non è strano? >.
< Sì ma li conosco... e so che c'è sempre stata intesa fin da quando eravamo piccoli >.
< Mh, sarà >.
< È che la sento litigare spesso con Zayn in questi giorni > aggiunge indicando il moro.
< Fidati Styles >.
< Ok, ok, ok > alza una mano.
Accantono l'argomento Lerya e Tyler e lo stuzzico un po' < allora con mio padre? >.
< Alla grande >.
< Devo essere gelosa? >.
< Gelosissima > scherza lui sistemandosi meglio il cappello.
Mi sembra proprio di sì.
< A parte gli scherzi: sono contenta andiate così d'accordo >.
< Anch'io, non sai quanto > ammette lui sorridendo.
< Penso che glielo dirò >.
< Cosa? >.
< Di noi due > ci indico con il dito.
< Secondo me ne sarà contento > afferma per poi aggiungere beffardo < d'altronde mi ama >.
Camminiamo seguendo gli altri quando ad un certo punto i nostri cavalli iniziano a rallentare il passo.
Ecco, l'aveva detto il proprietario del maneggio.
< Avvisiamo gli altri > afferma Harry.
< Papi, voi proseguite... noi vi raggiungiamo! > urlo a mio padre che intanto si è girato per farmi un ok.
< Certo che... proprio noi i due cavalli innamorati > sbuffo io scuotendo la testa.
< Sta calma... arriveremo comunque > mi calma Harry mentre i due cavalli si avvicinano facendo così avvicinare anche me ed Harry.
< Che strana coincidenza > asserisce il riccio mentre io sghignazzo.
Facciamo due metri e i due cavalli si fermano, così mi volto verso Harry e gli propongo di scendere ed aspettare che i due finiscano di fare gli innamorati per poi riprendere il cammino.
Scendiamo e leghiamo i cavalli ad un albero guardando il panorama intorno.
Dire che è bello è dir poco.
In lontananza si scorge il fiume correre e formare delle cascatelle naturali; altri cavalli correre liberi e dei caseggiati pieni di persone intenti a vociare tra di loro.
L'aria è tiepida e un timido sole sbuca fuori nel cielo illuminandoci coi suoi raggi.
< Casa > mi lascio sfuggire sedendomi.
Harry mi raggiunge e si siede dietro di me allargando le gambe per poi stringermi con un braccio sotto al seno.
< Ti è mancata? >.
< Da morire >.
< Perché non vieni spesso? > chiede posando un bacio sui miei capelli.
< Per la distanza soprattutto >.
< Vorrà dire che ogni qual volta che vorrai tornarci me lo dici e ti ci porto >.
< Faresti tre ore e passa di macchina solo per me? >.
< Certo, perché non dovrei? > chiede sui miei capelli.
Poi aggiunge < non so se l'hai capito... ma ci tengo a te >.
< Sì, penso di averlo capito ormai > dico io posando la mia mano sul suo braccio muscoloso.
Senza rendermene conto affermo < sei pieno di tatuaggi >.
< Ti dà fastidio? >.
< No, no assolutamente... è pure curiosità la mia >.
< Mi piacciono, mi piace pensare che sul mio corpo siano segnati dei ricordi a me importanti per determinati motivi >.
Poi aggiunge sorridendo < piacciono perfino a tuo padre >.
< Giura >.
non ci credo.
Lui che ha sempre odiato i tatuaggi?
Ora magicamente li ama.
Certo.. sono di Harry.
< Giuro... ha voluto vederne qualcuno >.
Domando sarcastica < anche la farfalla sullo stomaco? >.
< No quella no... quella puoi vederla solo tu > confida sornione.
< Che privilegio > scherzo io per prenderlo un po' in giro.
Ride per poi rimanere in silenzio.
Lo stringo di più a me, poggiando la testa a contatto col suo petto e guardo davanti.
Che cosa potrei desiderare di meglio?
Sono a casa mia... col mio ragazzo.
Mi basta questo per essere felice.
Non ho bisogno di altro, né di soldi, né di una vita famosa.
Niente di niente.
Perché ho lui.
E mi basta.
Guardo con la coda dell'occhio i cavalli che sembrano riflettere il nostro stato d'animo.
Sono così affiatati.
Proprio come dovremmo essere noi visti dall'esterno.
Mi volto con la testa e gli mollo un bacio.
< E questo? >.
< Volevo dartelo >.
< Hai fatto bene > commenta lui sorridendo.
Poi domanda < mi dici qualcosa del ragazzo a cui hai dato il tuo primo bacio? >.
< Mi spieghi perché ti interessa sapere del mio primo bacio? >.
< Perché sì, sono curioso >.
< Mhh cosa vuoi sapere? >.
< Innanzitutto il nome del fortunato >.
< Mhh >.
< Dai, sono solo curioso > mi pizzica lui.
< Jack > dico infine.
Poi gli spiego semplicemente < è successo così, un pomeriggio avevamo combinato delle marachelle e ci stavamo nascondendo... e lì mi ha baciata >.
< Aspetta > mi ferma prima di chieder beffardo < tu che combini marachelle? >.
< Sì, ogni tanto è successo anche a me > confesso.
< E quando ti ha baciata? >.
< Cosa devo risponderti? > chiedo prima di continuare < l'ho baciato a mia volta... mi piaceva >.
< E ci sono stati altri baci? >.
Ridacchio mentre Harry mi sprona giocando con la mia mano.
< Ehm... sì ci sono stati altri baci >.
Poi mi volto e gli chiedo < e tu invece? Raccontami il tuo primo bacio >.
< C'è poco da raccontare... l'ho dato alla cheerleader della scuola per ripicca >.
Alzo le sopracciglia e lo invito a continuare; così spiega < il mio amico la sera prima si era baciato la ragazza che mi piaceva da tempo... così il giorno dopo ho fatto la stessa cosa con la cheerleader che a lui piaceva >.
< Che stronzo >.
Che stronzo.
Proprio come la sottoscritta.
< Ben gli sta >.
< Doveva piacerti molto quella ragazza per vendicarti in quel modo > sorrido infilando una mano nei suoi capelli.
< Molto > sospira prima di aggiungere < ma mai quanto te >.
< Cosa ti piace di me in particolare? >.
< Oltre al fatto che sei bella mi piace il fatto che sia sempre così buona e pronta ad aiutare tutti >.
< Non sono bella >.
< Lo sei > dice portando una mia mano alle labbra per poi baciarne il dorso.
Poi si avvicina e mi abbraccia dolcemente mentre io gli accarezzo la nuca.
< Caroline Smith... non so quello che mi fai >.
< Anche tu Harry Styles... anche tu >.
Rimaniamo così in silenzio, abbracciati a respirarci addosso tutti i nostri pensieri fino a che decidiamo di riprendere il cammino, dato che gli altri saranno ormai più che lontani.
< Forza > dice Harry al cavallo prima di partire; poi ridendo mi sfida < vediamo chi arriva prima dagli altri >.
< Non sfidarmi bello >.
< Hai paura di perdere, bella? >.
< Preparati a mangiare la polvere >.
Detto ciò inizio a far correre più forte il cavallo prima di essere superata da Harry che sfreccia davanti mentre i suoi ricci seguono la brezza del vento.
Lo guardo e non posso far altro che ammirarlo.
È così bello, da far paura...
Che a volte mi intimidisce.
< Dove vorresti andare? > gli domando ridendo mentre spingo il cavallo incitandolo per poi portarmi al pari del riccio che sghignazza divertito < aveva ragione tuo padre a dire che sai cavalcare bene >.
Roteo gli occhi per l'allusione puramente sessuale e gli mostro il medio.
Corriamo così, col vento nei capelli e gli occhi lucidi.
Col cuore in gola, un po' per la corsa... un po' per il momento che si è venuto a creare.
Puro.
Come le nostre anime.
< Chi arriva per ultimo paga pegno > gli intimo prima di prendere velocità.
Il riccio sta per superarmi ma proprio alla fine riesco a superarlo arrivando al recinto dove troviamo gli altri intenti ad aspettarci.
< Ce l'avete fatta eh > sbotta Tyler.
< Oh Ty... lasciali stare > afferma mia madre sorridendoci.
< Com'è andata? > chiede mio padre avvicinatosi per aiutarmi a farmi scendere dal cavallo.
< Si sono fermati i due piccioncini > indico i due cavalli.
< Comunque hai perso caro Styles > affermo < ora paghi pegno >.
< Vedremo Smith, vedremo >.
< Caroline, dobbiamo subito tornare a casa... devo mettermi a cucinare il pesce per stasera prima dell'arrivo degli zii e dei cugini > spiega mia madre andando in panico mentre mio padre come sempre la calma dicendo che andrà tutto a meraviglia.
< Avvelena per favore il piatto di quella stronza di mia cugina > le suggerisco.
< Caroline > ride mio padre < non iniziare >.
< Non è colpa mia se è stronza >.
È stronza.
Che devo farci?
< Odia la cugina > spiega mio padre ai presenti mentre camminiamo per tornare a casa.
< L'avevamo capito >.
< Louis fidati che la odierai anche tu >.
< Andiamo... solo perché ti ha combinato delle marachelle non puoi continuare ad avercela con lei per sempre >.
< Invece sì, Ty > affermo scontrosa.
< Ora non ci pensiamo > commenta mio padre calmandomi.
Annuisco e mi impongo di rimanere calma.
D'altronde è mia cugina e non posso di certo ammazzarla... almeno per ora.
Poi si vedrà.
                                                                               
                                                                                ———


Mi guardo allo specchio e approvo il mio outfit: pantaloni slouchy neri con una cinta in vita, un pullover traforato nero le sneakers con la para.
Afferro la trousse coi trucchi e cerco di rimettermi in sesto.
Applico una sottile linea di eyeliner, mascara, correttore, cipria e bronzer.
Poi applico il matitone nude e combacio le labbra per colorare il tutto meglio.
Ora sì che mi piaccio.
Ora sì che sono pronta ad affrontare quella stronza di mia cugina.
'Care fattela finita' mi rimprovero mentre pettino i capelli.
Il suono del mio cellulare mi desta dal pensare ancora ad insultare mia cugina, così lo prendo e apro il messaggio.
'Come ci si deve vestire?
H xx'.

Sorrido e scuoto la testa.
Possibile che mi abbia appena chiesto come deve vestirsi?
Apro la porta della mia camera e mi infilo nella sua dove lo trovo seduto per terra con le mani nei capelli.
< Sul serio tu, Harry Styles, mi hai chiesto come vestirti? >.
< Non conosco i tuoi zii e non so se per le cene in famiglia bisogna essere più eleganti >.
< Harry è una normale cena... tranquillo >.
< Sì ma voglio fare buona impressione >.
< E la farai > gli dico avvicinandomi di qualche passo.
< Sicura? >.
< Certo! >.
Poi inizio a cianfrusare dentro l'armadio e gli porgo un jeans nero, un maglioncino leggero grigio.
< E il gioco è fatto >.
< Grazie, sei la migliore >.
< Modestamente, lo so > asserisco buttandomi sul letto.
Senza andare in bagno si spoglia davanti a me rimanendo solo coi boxer mentre io sorrido maliziosa portando lo sguardo in alto.
Fissiamo il soffitto che è meglio.
< Che c'è? >.
< Niente >.
< Caroline >.
< Harry >.
< Cosa c'è che non va? >.
< Potresti gentilmente vestirti velocemente? > gli domando non degnandolo di uno sguardo.
< Sei incredibile >.
< Io? >.
< Sì, pensi solo a quello... > afferma divertito chiudendo la zip dei jeans.
< Non è colpa mia se ti spogli nudo davanti a me >.
< Non sono nudo > asserisce infilando il pullover e avvicinandosi al letto.
< Basta, non ne parliamo più > gli chiedo senza porgergli veramente una domanda.
< Va bene >.
Detto ciò si stende di sbieco e appoggia la testa sul mio ventre chiudendo gli occhi.
< Mi spieghi perché odi così tanto tua cugina? >.
< Perché? Perché è una stronza >.
< Spiegati >.
< Mi ha bullizzata, più di una volta >.
Si volta mentre racconto alcuni episodi < l'ultimo è stato quando ha rivelato che non ero andata a scuola per farmi scopare da quel miserabile con cui uscivo >.
< Ha veramente usato la parola 'scopare'? > chiede scettico mentre io annuisco facendo spallucce prima di dirgli < te l'ho detto... è una stronza >.
< Veramente non sei andata a scuola per farti... vabbhe hai capito > chiede.
< Ma certo che no! Ha dovuto solo creare un gran casino > spiego mordendomi la guancia.
< Sono proprio curioso di vedere che tipo è >.
< Vedrai... una stronza >.
Il riccio ride < non smetterai mai di odiarla, è vero? >.
< Certo che no >.
< Ed è la figlia di che zii? Paterni o materni? >.
< Materni... cioè mio zio è il fratello di mia madre >.
< Ed è figlia unica? >.
< No, ha un fratello che fortunatamente ha un cervello pensante e non è stronzo come la sorella >.
Harry rotea gli occhi e poi chiede se ho un buon rapporto con lui.
< Sì, è come se fosse mio fratello... siamo sempre andati d'accordo: io, lui e Ty eravamo una squadra >.
< Ti immagino a far la capetta in mezzo a due maschi >.
< Immagini bene > gli pizzico le guance.
Poi continuo < se noti bene, sia io che Tyler portiamo lo stesso anello >.
Il riccio prende la mano osservando l'anello col rosario mentre io sentenzio < ce l'ha anche Mitchell... è una cosa nostra; una specie di patto che abbiamo fatto tempo fa >.
< Bello > ammette Harry sorridendo.
Delle voci di sotto mi avvertono che gli zii sono arrivata e una voce in particolare mi fa saltare i nervi.
Eccola, l'odiosa è arrivata.
< Sarà meglio andare se non vuoi farti riprendere da tua madre un'altra volta > si alza il riccio sbadigliando per poi confidarmi < andrà tutto bene >.
Annuisco poco convinta.
< Me lo fai un sorriso? > chiede alzando il mio viso in modo che io posso guardarmelo.
< Andiamo... > ci riprova.

Tanto andrà una merda.
Come al solito.

< Va bene >.
Gli sorrido e chiamo a raccolta gli altri per poi scendere.
Arrivati in giardino saluto mio zio e poi corro da Mitchell urlando a squarciagola < da quanto tempo! >.
< Vieni qui nana > scherza lui tirandomi su e facendomi fare un giro.
< Allora come stai? > domando per poi sentire la sua risposta.
Parliamo per un po' prima che lo porti dagli altri che si presentano porgendo la mano.
< Che ci fa qui la nostra nana? > domanda lui mentre io mi affretto a rispondere < sentivo la mancanza di casa... così ho radunato i miei amici e siamo partiti per staccare un po' la spina >.
< Oh povera... dev'essere difficile la vita londinese > scherza lui prima di ricevere un buffetto dalla sottoscritta.
< Puoi anche venirmi a trovare eh > rimprovero io prima che lui mi prometta che passerà a trovarmi appena possibile.
< Eccoti, Caroline > pronuncia la voce di mia cugina mentre io le riservo un sorriso abbastanza schifato.
Sto per rispondere al suo saluto ma vengo preceduta dalla bionda che asserisce stupita < guarda, guarda chi c'è qui >.
< Chi? > chiede Tyler.
< Harry Styles in persona > asserisce lei mentre il riccio si sporge in avanti e domanda stupito < Alexis? >.
Si conoscono?
< Proprio così > dice lei per poi avanzare verso di lui, alzarsi in piedi e schioccargli due baci sulle guance.
Cocca, troppa confidenza.
Quello è il mio ragazzo.. proprietà privata per capirci.
< Vi conoscete? > chiedo io avvicinandomi a loro.
< Sì >.
Guardo Harry e guardo poi Alexis.

E una fitta allo stomaco arriva a colpirmi.
Chiaro.
Più chiaro di così si muore.

< Oh, sì... direi che siamo... > si blocca Alexis per poi sorridere maliziosa < siamo piuttosto intimi, non trovi Styles? >.
< Oh, oh > sbotta Louis mentre io mi impongo di rimanere calma il più possibile.
< Che bello che vi conoscete! > un tono più alto del normale.
< E come vi conoscete? > chiedo rivolgendomi ad Harry.
< Ci siamo conosciuti ad una festa a Redditch, quando ancora abitavo lì >.
La bionda annuisce e civettuola inizia a chiedere come sta, cosa fa nella vita.
< È da tanto che non ci si vede > aggiunge prendendo una ciocca di capelli del riccio per giocarci.
< Non torno così spesso a Redditch > spiega il riccio.
< Ormai solo Londra > lo stuzzica lei.
< Già >.
< Potrei venirti a trovare una volta, sai? > domanda lei civettuola.
Scordatelo!
Roteo gli occhi mentre mi sento avvampare, poi vedendo uscire mia zia la vado a salutare per poi andare in cucina dove prendo un bicchiere d'acqua.
Giuro che la ammazzo!
Cazzo.
Bevo tutto d'un fiato mentre Harry raggiuntomi chiede se va tutto bene.
< Tutto a meraviglia... d'altronde siete solo intimi > sputo io acida.
< Caroline è stato tanto tempo fa >.
< Non vuol dire un cazzo >.
< Vuol dire invece... io adesso sto con te > porta una mano sul mio petto.
< Mamma mia che nervoso! > urlo portandomi una mano sul viso.
Poi dico di sasso < già la odiavo... ora pure peggio >.
< Non mi frega di Alexis Caroline >.
< Guarda il caso mia cugina si è fatta il mio ragazzo >.
< Caroline >.
< Harry, sono incazzata... sul serio >.
< Vieni qui > mi prende il viso per poi abbracciarmi.
Mi lascio abbracciare per cercare di mandare giù il groppo in gola.
< Care vieni che è pronto? > domanda mia madre interrompendo l'abbraccio.
< Oh scusate non pensavo ci fossi anche tu Harry > si scusa lei mentre io annuisco.
Faccio un segno ad Harry di raggiungere gli altri e vado verso mia madre per aiutarla a portare i piatti.
< Tutto bene? > chiede mentre io le spiego < Alexis mi ha appena detto che lei e Harry sono piuttosto intimi >.
< E tu vuoi ucciderla immagino >.
Bhe, direi.
< Immagini bene >.
< Calma, andrà tutto bene >.

Certo, dicono sempre così.
D'altronde ho solo scoperto che mia cugina si è fatta il mio ragazzo.
Benissimo, no?
Cosa potrebbe succedere di male?
Che scopro che si amano?
Con oggi la odio ancora di più.

Prendo un bel respiro.
Esco e mi avvicino al tavolo per capire dove sedermi.
< Io mi siedo qui > afferma Alexis indicando il posto vicino ad Harry.
< Di solito ci si siede Caroline in quel posto... lo sai > tenta di difendermi mio padre mentre io lo ringrazio mentalmente.
Vedo un ghigno sulle labbra di mia cugina e capisco di dover essere superiore.
Vuole sedersi vicino ad Harry?
Bene, che ci si sedesse.
Harry resta mio.
Bisogna giocare d'astuzia.
< Tranquillo papi, può prendere pure il mio posto > spiego sedendomi di fronte ad Harry per poi aggiungere < tanto lo sappiamo perché lo fa >.
< Care > tenta di zittirmi Tyler.
Lo guardo e lo ammonisco con lo sguardo di farsi gli affari propri.
Così sorridendole affermo < d'altronde deve fare quello che le riesce meglio >.
< Ossia? > mi sfida lei.
< Ossia provarci con ogni ragazzo esistente sulla Terra > le schiocco un occhiolino mentre la vedo stizzirsi.
Brava Caroline.
Bella risposta.

< Boomtown! > esclama Liam facendomi ridere perché ho capito che i ragazzi sono dalla mia parte.
Fanno il tifo per me.
E questo è quanto mi basta per superare la cena.
E mia cugina.
< Sbaglio o sei un po' gelosa? >.
< Potrebbe > dico io sotto lo sguardo divertito di Harry.
< Ragazze, si mangia > dice mia madre placando le acque.
E così iniziamo a mangiare parlando del più e del meno; io sempre con lo sguardo sui due di fronte che parlano ridendo alcune volte.
Basta solo uno sguardo e un sorriso di Harry per tranquillizzarmi, così cerco di interagire e fare del mio meglio per superare questa 'batosta'.
Non può vincere.
E non lo farà.
Ad un certo punto dice a tutti che domani ci sarà una festa in una discoteca in centro, specificando 'in caso vi ci porta Tyler'.
< Perché? > chiedo < decidi tu se non posso venire? >.
< Perché sarà al Red... > dice con un lampo di luce negli occhi < ricordo che non ti piacesse >.
< Harry tu verrai? > chiede portando una mano sulla spalla del riccio.
< Verremo tutti, me compresa > sbotto io sorridendole.
< Oh benissimo >.
< Ci sarà da divertirsi > aggiunge mordendosi le labbra mentre guarda Harry.
< Oh... sicuramente > affermo io strizzando un occhiolino al riccio.
< Mitch che dici? Ti piace questo nuovo lavoro? > chiedo voltandomi verso mio cugino che annuisce < molto... alla fine mi pagano bene e sto in mezzo ai giovani >.
< E in ambito sentimentale? > gli chiedo facendolo ridere.
< Mhh >.
< Che vuol dire mhh? >.
< Vuol dire che non va benissimo >.
Poi chiede < e a te come va? >.
< Benissimo > mi punzecchia Tyler mentre io lo mando a quel paese.
< Invece Tyler? Sentiamo lui che è tanto, tanto, tanto riservato > affermo io vedendo mio fratello imbarazzarsi < c'è poco da dire >.
< Dici sempre questa! > urliamo io e Mitchell.
< È vero > prova a giustificarsi lui portando alle labbra il bicchiere di vino.
< Un giorno all'altro cederà > mi conforta Mitchell.
< Speriamo >.
< Mitch ci vieni domani al Red? > chiede Ty cambiando argomento.
< Ovviamente, domani si beve > ci indica uno ad uno prima di continuare < domani prendiamo i taxi >.
< Che intenzioni hai caro? > gli domanda la madre mentre il figlio sghignazzando le risponde < intenzioni non buone mamma >.
Scoppiamo a ridere mentre Louis e Liam dicono la loro < domani festa grande allora >.
< Vedrete, faremo casino > risponde Tyler dando un pugnetto ai suoi compagni di stanza.
< Possiamo venire anche noi? > domanda mio padre ridendo.
< Scordatelo papà... i vecchi non sono ammessi > ribatto io acida finendo col beccarmi un pezzo di pane in fronte da parte sua che subito viene riportato all'ordine da mia madre < Nickolas non incominciare a fare il bambino, per favore >.
< Jacq rilassati > le consiglia lui inviandole un bacio dall'altro capo del tavolo.
< Sì mi rilasso ma tu non iniziare > gli intima per poi tornare a parlare con mia zia.
< Hai ancora il mio numero? > chiede a bassa voce mia cugina.
Ovviamente rivolgendosi ad Harry.
A chi sennò?
< Ho cambiato telefono quindi probabilmente l'ho perso >.
< E devi chiamarmi a Londra come fai? > domanda lei ridendo e portando il tovagliolo davanti la bocca.
Conto fino a dieci.
E prendo un lungo respiro.
Le spacco la faccia se non se la fa finita.
< Care ti vedo agitata stasera... >.
< Non sono agitata > mi affretto a rispondere.
< Non si direbbe >.
< Fidati >.
< Sarà... sai chi ho incontrato l'altro giorno? >.
< Chi? >.
< Jack >.
La guardo aggrottando le sopracciglia < dove stai andando a parare? >.
< Da nessuna parte cara cugina... era solo per avvisarti che è in città; tutto qua >.
< Lo sapevo >.
< Ah sì? Vi sentite ancora? >.
< No... ma lo sapevo > sbotto io addentando un pezzo di pesce che i ragazzi hanno pescato al lago stamattina.
La ragazza ride e mi chiede < e se ti ribacia? >.
< Non mi ribacia semplice > asserisco facendo un gesto per conferire più carattere alla mia riposta.
< E voi ragazzi siete fidanzati? > si volta in direzione dei miei amici per scrutarli.
< Noi due no > asserisce Liam indicando lui e Louis.
< Noi due sì > afferma Gemma seguita poi da Lerya che dice la stessa cosa.
< Aspetta, ma Gemma come tua sorella? >.
< È mia sorella > spiega il riccio.
< Oddio, Harry mi ha tanto parlato di te > asserisce la bionda facendomi innervosire.
Harry mi ha tanto parlato di te.
Ma vaffanculo stronza.
Tornatene da dove sei venuta.
< Ah sì? > domanda la sorella prima di chiuderla < strano, perché di te non mi ha mai parlato >.
< Boomtown > dico io iniziando a ridere a crepapelle.
E così la bionda è costretta a starsene zitta.
Perché sa di aver perso.
Sa di essere stata messa da parte con una sola battuta.
< Bhe allora ci vediamo domani > saluto Mitchell che mi abbraccia annuendo.
Poi mi volto non appena sento la stronza parlare con Harry < ci vediamo domani mio bel Styles... >.
Mi avvicino e le faccio un cenno < a domani Lexis >.
< A domani Care >.
Poi si avvicina al riccio continuando a fare la civettuola < non vedo l'ora di rivederti e di rivedere... la tua farfalla >.
Boccheggio incapace di dire qualcosa, così saluto gli zii, i miei e mi incammino con gli altri.
< Care, sta' tranquilla > ripetono loro mentre io sbuffo.
< È ancora giù, poteva salire > ribatto chiaramente riferendomi al riccio che è rimasto ancora di sotto.
< Io le spacco la testa > dico facendo ridere tutti.
< Sei stata brava a mantenere la calma > mi incoraggia Gemma prima che Lerya ricalchi < ha ragione; poi quella rispostina sul fatto che ci prova su tutti... sei stata grande >.
< Lo spero > affermo prima di salutarli e dirigermi in camera mia.
Mi spoglio e senza infilare il pigiama mi dirigo in bagno per struccarmi e lavarmi i denti.
Impreco qualche volta e poi mi volto non tanto stupita nel trovare Harry seduto sul mio letto.
< Tieni > mi porge il pigiama.
< Grazie >.
< Caroline >.
< Sì? > gli dico infastidita.
< Vieni a sederti >.
Obbedisco e mi siedo sulle sue gambe, poi gli domando < perché hai portato il pigiama e lo spazzolino? >.
< Mi sembra ovvio: dormo qui >.
Se lo scorda.
< Non voglio che tu dorma qui >.
< Come no? > domanda sorridendomi.
Ed io come ogni dannata volta mi sciolgo.
< E va bene... voglio ma sappi che sono veramente su di giri >.
< Che succede? >.
Lo guardo di sbieco < succede che ho scoperto che il mio ragazzo una volta si sbatteva quella stronza >.
< Te l'ho detto... è stato tempo fa >.
< Sì ma mi fa incazzare >.
Poi continuo < mi fa incazzare che abbia così intimità con te Harry >.
< Non ce l'ha infatti >.
< Una volta sì > controbatto io acida.
< Appunto, una volta >.
< Mi dici che succede? >.
Scuoto la testa < no >.
< Ti prego piccola > mi dice facendomi appena sussultare quel suo appellativo così dolce.
Lo guardo e provo a spiegarmi bloccandomi subito dopo < io ho... >.
< Tu? > mi incita accarezzando i miei capelli.
< Io ho paura di perderti Harry >.
Si lecca le labbra < non succederà Caroline... te lo assicuro >.
< Sicuro? > domando mentre lo vedo annuire.
Lui e i suoi occhi così sinceri.
Quegli occhi che mi fanno impazzire.
Gli prendo il viso e lo avvicino al mio per baciarlo.
Il riccio posa dei casti baci sulle mie labbra mentre io lo allontano < no, non voglio baciarti >.
Aggiungo < penso sempre a mia cugina e te in un letto >.
< Però è te che sto baciando > sussurra mollandomi un bacio con più pressione.
In effetti…
Lo ribacio e poi lo abbraccio mentre sento i miei muscoli lasciare posto alla tensione e abbandonarsi al suo tocco.
< Ti aspetto qui > gli dico buttandomi sul letto mentre lui si spoglia infilando il pigiama e chiudendosi in bagno, tornando dopo cinque minuti.
Lo sento infilarsi sotto le coperte e con una mano mi trascina verso di sé, facendomi voltare.
Mi stringe cullandomi dolcemente mentre io gli ricordo la lezione sui tatuaggi.
< Quale vuoi sapere? > chiede lui sorridendo.
< Questi qui scritti in una lingua che non capisco sopra le braccia > glieli indico col dito.
< Questi? >.
Poi si sposta e me li mostra < questo a destra è il nome di mia madre >, < invece questo a sinistra è il nome di Gemma >.
< Perché li hai tatuati? >.
< Perché sono le donne più importanti della mia vita e perché mi ricordano che se sono diventato ciò che sono è grazie a loro >.
Annuisco e lo osservo mentre mi racconta il giorno in cui si è tatuato i nomi di Anne e Gemma.
Uno sbadiglio improvviso mi costringe a portare avanti una mano.
Il riccio sorride e lasciandomi un bacio sulla fronte mi augura una buonanotte.
Sorrido nel sentirlo così vicino e con gli occhi chiusi cerco di pensare a quanto sia felice da quando sto con Harry.
< Care > mi richiama mentre io apro gli occhi guardando in alto per osservarlo.
< Sei l'altra donna più importante della mia vita… ci tenevo che lo sapessi >.
Sorrido mentre gli accarezzo la nuca e gli bacio il collo mentre lascio che la sua voce mi culli e mi conduca nel favoloso mondo dei sogni.
  
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