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Autore: Ellariastory    14/11/2019    1 recensioni
Abbiamo tutto
In questa nuova realtà.
Una vita
Tra mura che non possiamo superare
O qualcosa di simile.
Genere: Angst, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8
Errore 404: sei spacciato

E’ un brivido quello che Cecilia sente passarle sulla schiena. Il suo corpo è scosso da quella sensazione, mentre il silenzio si infrange come ogni speranza nascosta in fondo al cuore. 
 
Le basta poco per capire che il rumore di vetri che si frantumano adesso equivalgono ad una sentenza di morte. Potrebbe correre, salvarsi, ma dove andrebbe? Non avrebbe il tempo di prendere le sue cose e abbandonare le sue scorte di medicine e cibo sarebbe l’equivalente di un suicidio. 
 
Alla fine, sa di essere spacciata. 
 
E il suo sguardo adesso tradisce quella consapevolezza nel momento in cui incontra gli occhi del giovane sconosciuto che come lei è bloccato li. Potrebbe lanciargli le chiavi, invece di restare a guardarlo mentre cerca di aprire una porta che da sola non si aprirà mai. E forse lo farebbe, se un momento dopo non lo vedesse irrigidirsi, come se fosse stato colto da una consapevolezza affatto rassicurante. 
 
Li incontra quegli occhi e non ha bisogno di traduzioni per capire che adesso è lei che sta puntando. Come se improvvisamente il cacciatore avesse individuato la propria preda. 
 
Leone e gazzella. La storia che sempre si ripete. 
 
Cecilia è presa alla sprovvista. E forse è proprio quello che le impedisce di reagire con la rapidità con cui reagirebbe di solito. 
 
Però adesso non ha paura. Che senso ha la paura quando ormai non le è rimasto più niente da perdere? Adesso a smuoverla è solo quel dannato istinto di sopravvivenza che l’ha spinta sempre a mettere un piede dietro l’altro, continuando anche quando avrebbe solo desiderato fermarsi. 
 
Non riesce ad evitarlo, non ne ha il tempo, ma viene travolta dal peso del ragazzo dai capelli rossi che adesso le toglie il fiato. Il tempo di prepararsi a quell’impatto ce l’ha, quel tanto che le basta per sollevare il braccio la cui mano sta ancora tenendo il coltello che prima ha minacciato di usare contro di lui. E forse, adesso, è arrivato il momento di trasformare quella minaccia in realtà. 
 
 «Che cazzo stai facendo?» sputa tra i denti perché il fatto che si stia accanendo contro di lei piuttosto che contro quegli estranei le sembra idiozia pura. Non è lei il nemico, ma la disperazione probabilmente deve aver accecato anche la ragione dell’altro. 
 
L’uomo d’altronde si sa, è una macchina difettosa, mossa da istinti alle volte del tutto irrazionali. 
 
Allo stesso modo, lei spinge con tutta la forza che ha, adesso cercando di avvicinare la lama quanto più riesce alla gola dello sconosciuto, mentre prova a liberarsi da quel peso che la schiaccia contro il pavimento. E’ più forte di lei, quello le sembra piuttosto ovvio, ma non può arrendersi proprio adesso. Se proprio deve cadere, lo farà a testa alta. 
 
«Lasciami…» cerca di insistere, mentre cerca di colpirlo come meglio può usando le gambe. Scalcia contro i suoi fianchi, contro la schiena, dimenandosi per non lasciargli la possibilità di finire qualsiasi lavoro adesso voglia portare a compimento. Gli darà del filo da torcere, poco ma sicuro. 
 
Eppure, adesso le sue orecchie captano quei rumori all’esterno che si fanno sempre più frenetici. Quei bastardi sono quasi dentro e loro stanno perdendo tempo ad azzuffarsi, piuttosto che scappare. 
 
Sono animali in trappola, spaventati e disperati. Lottano tra di loro perché non possono prendersela con i veri colpevoli. Con chi li ha fatti diventare quello che sono adesso. 
Due gazzelle e un branco di leoni.
 
Tante volte ha pensato a come sarebbe stato morire. Ha provato ad immaginare la sua uscita di scena, considerando che le opzioni per una ragazza sola di farcela non sono poi così tante. Eppure, niente del genere le ha mai sfiorato la mente. Pensare che se ne sarebbe andata, guardando due occhi tanto disperati quanto i suoi, colmi di tristezza e rassegnazione, proprio non lo aveva considerato. Come non ha considerato il vuoto che adesso sente farsi largo all’altezza del petto. 
 
«Avrei potuto farti uscire, ma adesso spero solo che ti ammazzino loro, se non riuscirò a farlo io, brutto bastardo» sono le parole cariche di rabbia che gli riversa addosso, prima di sputargli.
 
Alla fine, è sempre il leone a vincere. Nessuno parla mai della gazzella.
   
 
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