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Autore: Hana_Weasley    15/11/2019    1 recensioni
Jeongguk, stressato a causa del lavoro, viene mandato al Magic Shop, una villa nella quale chi pernotta può partecipare a diverse attività al fine di combattere lo stress e l'ansia.
Seppure, in partenza, Jeongguk si dimostri scettico, non può fare a meno di cominciare successivamente a provare interesse per i sei strambi ragazzi che ci lavorano e per il particolare rapporto che sembrano condividere tra di loro.
E forse non può fare a meno neppure di innamorarsi velocemente di ognuno di loro.
Ispirata al VCR del 5th Muster.
OT7 / Jeongguk x BTS
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jeongguk quella prima notte fatica a dormire. 

Non essendo più abituato a dormire per una notte intera, Jeongguk si ritrova a passare le prime ore della notte a rigirarsi nella letto nella speranza di prendere finalmente sonno per poi arrendersi e prendere un libro da leggere. 

Questo, onestamente, è già un cambiamento per lui. 

Jeongguk non ricorda esattamente quando sia stata l'ultima volta che abbia letto un libro o qualcosa che non fosse inerente al suo lavoro. 

Quindi, il poter leggere qualche capitolo di un libro acquistato anni fa e poi dimenticato sulla libreria di casa sua, anche se ad un orario così indecente, è di certo un cambiamento per Jeongguk.

Alla fine Jeongguk si ritrova a dormire sono per quattro ore. 

Dopo essersi vestito e dato una sistemata decide di andare a fare colazione. 

Non sa bene cosa lo aspetti questa giornata. Sa che oggi comincerà con le attività che dovrebbero aiutarlo a stare meglio ma Jimin non ha specificato di cosa si tratterà o gli orari.

Jimin.

Jeongguk quasi arrossisce ripensando al ragazzo ed al modo in cui sembra aver filtrato con lui. 

Perché era chiaramente quello, no? Flirtare? Decisamente non è da tutti fare dei complimenti del genere ad un proprio cliente. 

Jeongguk raggiunge la cucina e tira un sospiro di sollievo constatando che sia vuota. 

Sul tavolo vi è una grossa ciotola con del riso, dei cereali al cioccolato e dei toast. Accanto al fornello vi è una brocca con del caffè. Jeongguk nota poi un post-it sul frigo. 

"Verdure e contorni sono dentro :)"

C'è l'imbarazzo della scelta ma alla fine Jeongguk opta per mangiare una ciotola di riso e un toast con del burro trovato in frigo. 

È poco dopo che Jeongguk vede entrare Jimin in cucina. 

"Oh. Buongiorno Jeongguk! Spero tu abbia dormito bene." Gli dice rivolgendogli un sorriso luminoso. 

"Oh sì, grazie." Mormora in risposta, decidendo di non parlare della sua notte per lo più insonne. Alla fine Jeongguk è consapevole di avere solo bisogno di tempo per lasciare abituare il suo corpo a degli orari normali. 

"Fantastico! Ti anticipo già che hai la mattinata libera quindi puoi spenderla come preferisci. Dopo pranzo invece inizieremo con le attività, quindi sei pregato di farti trovare all'ingresso per allora."

Jeongguk annuisce tentando di mostrarsi il più calmo possibile, nonostante in realtà Jeongguk sia teso come una corda di violino all'idea di cominciare queste misteriose attività. 

Così, finita la colazione, Jeongguk decide di andare a fare un giro per il grosso giardino che circonda la villa. 

La vista, deve ammetterlo, è deliziosa per essere solo un giardino. L'erba è di un verde vivace ed il prato è costellato di fiori colorati. I piccoli alberelli completano il quadro insieme alla vista della campagna all'orizzonte. 

Nonostante sia mattina, non fa esageratamente freddo grazie ai pallidi raggi del sole che riscaldano abbastanza Jeongguk da convincerlo a sedersi sulla panchina e osservare l'orizzonte. 

Jeongguk si scrive una nota mentale, ricordandosi di portare il suo blocco dei disegni o il suo ipod per i prossimi giorni. 

Non avendo nulla a cui lavorare e trovandosi con così tanto tempo libero, la musica e l'arte rimangono le ultime alternative di Jeongguk per non perdere la testa. 

La sua prima mattina al Magic Shop passa così per Jeongguk, non facendo nulla. Gironzolando per la villa, lasciandosi cullare dal suo silenzio.

Quando si fa ora di pranzo, Jeongguk arriva nella cucina trovandoci Jimin, occupato a parlare con qualcuno al telefono. 

"Sì hyung, non ti preoccupare. Certo, lo so che non è colpa tua se sei dovuto uscire e non hai potuto occuparti del pranzo ma davvero, non preoccuparti, me la solo cavata bene." Dice Jimin ridacchiando. "Okay, a dopo allora." 

Jimin chiude la chiamata e solo in quel momento si rende conto della presenza di Jeongguk.

"Hey, vuoi pranzare?" gli chiede gentilmente. "Oggi il nostro chef non ha potuto occuparsi del pranzo, ma sono un cuoco niente male quindi non temere." Gli spiega, buttando il petto in fuori con fierezza. 

"Lo chef è lo hyung con cui stavi parlando?" gli chiede Jeongguk.

"Oh sì, Jin hyung! Lo incontrerai a tempo debito visto che è il responsabile anche di una delle attività della villa." 

I due si mettono a tavola ed iniziano a mangiare silenziosamente. 

"Quindi questo posto lo gestite voi autonomamente? Non avete altri dipendenti al di là di voi ragazzi?" Jeongguk è onestamente interessato, vuole capire come funzionino le cose in quel posto, come riescano a gestire il tutto con così pochi dipendenti. 

"Esattamente. Ognuno di noi ha un ruolo che ricopre, oltre alle attività che tiene per gli ospiti. Jin hyung è davvero un abile cuoco e quindi solitamente si occupa dei pasti. Noi altri ci dividiamo tra chi pulisce, chi lava, chi fa la spesa. Questo tipo di cose. Siamo una grande famiglia."

Famiglia. 

Jeongguk non può fare a meno di essere curioso di conoscerla.

"Devo ammettere che anche tu non sei male a cucinare, Jimin-sshi."

"Ah! Chiamami hyung, dovremmo passare molto tempo insieme, d'altronde. E ti ringrazio per il complimento."

"Quanti altri talenti nascondi?" chi chiede scherzosamente, senza neppure rendersi conto di star portando avanti con leggerezza una conversazione con il ragazzo.

Jimin a quel punto lo guarda intensamente leccandosi le labbra per poi sorridere divertito. 

"Tanti. Non hai idea."

Jeongguk per poco non si strozza con il pezzo di carne che ha in bocca. 

Dopo pranzo, i due si dirigono verso l'ingresso essendo ormai ora per l'inizio delle attività di Jeongguk. 

"Aspetta un attimo qui, vado a controllare se è tutto pronto." Gli dice Jimin, sfiorandogli il braccio. 

Qualche minuto dopo, Jeongguk lo vede tornare con un sorriso raggiante sul volto. 

"Bene, Jeongguk-ah, ci siamo. Vieni pure con me."

I due si dirigono alle scale che portano ad un corridoio con delle massicce porte blu, fermandosi alla prima porta a destra. 

"Buona fortuna." Gli dice Jimin, aprendo poi la porta e spingendolo gentilmente dentro.

Jeongguk si volta un'ultima volta verso di lui e Jimin gli fa un sorriso di supporto per poi chiudere la porta. 

Jeongguk fa un respiro profondo e poi si volta dall'altro lato, per trovarsi davanti una stanza con un solo tavolo ed una libreria all'interno.

Ed un giovane ragazzo dai capelli biondi, i vestiti larghi e colorati e degli occhiali dall'aria vintage. 

Il ragazzo gli fa segno di avvicinarsi e Jeongguk lentamente raggiunge il tavolo e si siede al lato opposto del ragazzo. 

Il ragazzo gli porge la mano amichevolmente. "Namjoon, piacere."

Jeongguk afferra la sua mano e mormora timidamente il suo nome. 

"Wow, Jiminie non mentiva quando ha detto che eri bello."

Jeongguk non può fare a meno di arrossire davanti alla schiettezza di Namjoon e all'idea che Jimin possa aver parlato di lui agli altri dipendenti, possa aver detto loro che il loro ospite era un bel ragazzo. 

Sentendo sempre più calore raggiungere il suo volto, Jeongguk abbassa la testa imbarazzato ed incapace di guardare negli occhi il giovane di fronte a lui. 

Namjoon nel mentre si alza, raggiungendo la libreria e afferrando una scatola piccola e lunga e tornando poi al suo posto. 

Quando la scatola viene poggiata sul tavolo, Jeongguk si permette di alzare lo sguardo e leggere quello che vi è scritto sopra. 

"Shangai?"

"Proprio lui." Risponde Namjoon sorridendo. 

E oh buon dio, ha le fossette, pensa immediatamente Jeongguk per poi darsi uno schiaffo mentale. 

"Sono confuso." Ammette poi. Come dovrebbe aiutarlo a rilasciare lo stress un gioco di società? Jeongguk era davvero convinto che la sua permanenza al Magic Shop avrebbe previsto tisane e meditazione.

"Giocare aiuta a liberare la mente, oltre che a divertire e svagarsi per un po' di tempo. Diversi studi hanno dimostrato come il gioco, soprattutto quando questo prevede la strategia e la logica, sia terapeutico per le nostre menti." Gli spiega gentilmente Namjoon. 

"In questa stanza passeremo svariate ore a giocare insieme, permettendo al nostro corpo di rilassarsi e alla nostra mente di continuare a lavorare, pur divertendosi. Se hai compreso, ora possiamo iniziare a giocare."

È così che Jeongguk si ritrova a giocare a Shangai e poi a Mastermind ed ancora a Scarabeo. 

Ma più i minuti passano e più Jeongguk non fa altro che innervosirsi e provare stress nei confronti della situazione. 

Non per gli occasionali complimenti che Namjoon gli propina, quelli lo fanno solo arrossire come un adolescente. 

No, è nervoso perché in quelle ore non è riuscito neppure a vincere una partita. E chiunque conosce Jeongguk sa che è una persona dannatamente competitiva. Non nella vita di tutti giorni, non in modo tossico, ma è il tipo di persona che quando gli viene proposta una sfida non si tira indietro e la vince per orgoglio. 

Ma nonostante Jeongguk si stia impegnando con tutto se stesso Namjoon sembra essere sempre un passo avanti a lui, sembra riuscire a leggergli nella mente, prevedere le sue azioni successive ed i suoi pensieri.

Indubbiamente, Namjoon si sta rivelando una persona particolarmente intelligente ed arguta. 

E questo da immensamente sui nervi a Jeongguk. 

E se si fosse trovato in una situazione diversa probabilmente il ragazzo avrebbe trovato anche incredibilmente sexy la sua intelligenza ed il suo intuito, ma ciò gli stavano costando la vittoria e Jeongguk era infastidito. 

Dopo un paio d'ore, la porta si apre nuovamente e Jimin si affaccia. 

"Oh, è già ora Jiminie?"

"Temo di sì, hyungie."

"Ora di cosa?" chiede confuso Jeongguk. 

"Di mettere via. Si è ormai fatta sera e tra un po' sarà anche pronto da mangiare." Spiega Namjoon.

"Cosa?! Ma non avevamo finito la partita!" 

"Oh non importa, la tua prossima mossa sarebbe stata probabilmente quella di spostare la tua torre per mangiarmi l'alfiere, ma così facendo io avrei fatto scacco matto."

E Jeongguk davvero rimane senza parole in quel momento. Perché, che lo voglia ammettere o meno, era proprio quello che stava per fare. Ma come diamine faceva Namjoon a saperlo? 

"Allora, Jungkook-ah, questa sessione ti ha aiutato a lasciare andare un po' della tensione? Il tuo corpo prima era davvero teso."

Jeongguk si volta in sua direzione con sguardo truce e senza proferire parola. 

"Oh no!" dice Jimin per poi raggiungere Namjoon. "Non dirmi che hai ancora vinto tutti i giochi!"

Namjoon arrossisce un po' e si gratta la testa con imbarazzo. "Sai che non posso farne a meno, Minnie. Ci ho provato a lasciarlo vincere ma non ci sono riuscito..."

Lo sguardo di Jimin si addolcisce improvvisamente e, mettendosi in punta di piedi, circonda la testa di Namjoon tra le sue braccia e poi posa un leggero bacio tra i suoi capelli. 

"Lo so che non è colpa tua, Joonie. Però penso tu non sia riuscito nell'intento di calmarlo in questo modo."

Namjoon in quel momento alza lo sguardo verso Jeongguk e arrossisce. "Scusa." Mormora e pare seriamente dispiaciuto al punto che Jeongguk quasi si sente in colpa. 

"È proprio bello come ti avevo detto, vero?" chiede poi Jimin a Namjoon che annuisce in fretta e gli sorride. 

Non sa come reagire alle interazioni tra Jimin e Namjoon che sembrano chiaramente trovarsi in una sorta di relazione.

Non sa come reagire al fatto che entrambi abbiano flirtato con lui. 

Non sa dannatamente come reagire al fatto che abbiano commentato il suo aspetto rimanendo abbracciati l'uno all'altro. 

Jeongguk è lievemente confuso. 

"Ti unisci a noi per la cena, Jeongguk?" gli chiede Namjoon ma Jeongguk non ne sarebbe capace al momento, non con la confusione che ha in testa e all'irritazione per le numerose sconfitte che ancora non ha abbandonato la sua mente. 

Così scuote il capo e dice di essere un po' stanco, che probabilmente salterà la cena e andrà a dormire. Anche se Jeongguk è ben consapevole del fatto che è una grossa bugia. 

Nella sua stanza, Jeongguk si concede una doccia e, dopo essersi messo il pigiama, si mette comodo sotto le coperte a continuare il suo libro. 

È dopo qualche ora che Jeongguk sente qualcuno bussare alla sua porta. 

Sistemandosi sul letto e chiudendo il libro, lascia che chiunque sia entri.

Jimin gli rivolge un piccolo sorriso e avvicinandosi al letto poggia sul suo comodino una tazza e un piatto con una fetta di torta. 

"Ogni sera passo per lasciare una tisana a tutti e visto che non hai cenato ho pensato di portarti anche una fetta di torta in caso ti venisse fame più tardi."

Oh, quindi le tisane ci sono davvero, pensa Jeongguk. 

Deve ammettere che il gesto di Jimin è stato molto gentile, quindi lo ringrazia con un timido grazie, prendendo poi la tazza e bevendo un po' della tisana. 

"Spero che questo primo giorno non sia stato terribile per te." Gli dice poi Jimin, questa volta timidamente, senza guardarlo negli occhi e lasciando cadere le ciocche rosa dei suoi capelli davanti al volto. 

Jeongguk è quasi tentato di risistemargliele dietro l'orecchio ma si ferma in tempo. 

Pensa poi a come sia andata oggi la sua giornata. 

Al giardino, al silenzio e ai giochi. 

Agli occhi vispi di Jimin ed il sorriso gentile di Namjoon.

Jeongguk è convinto che gli ci vorrà inevitabilmente del tempo per abituarsi, però deve ammettere che come primo giorno non è stato neppure un fiasco. 

Ma soprattutto, Jeongguk ammette a sé stesso di essere incredibilmente intrigato da Jimin e dalla sua famiglia. 

"No, non è stato male." Gli risponde, quindi.

E quando Jimin gli sorride radioso, Jeongguk pensa di voler vedere quel sorriso ogni giorno. 
  
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