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Autore: elelunare    15/11/2019    0 recensioni
Terza storia da me edita dopo "Questa volta lo farò io" e "L'isola dove tutto si complica". Zoro, Sanji, Robin e Nami cercano di nascondere il proprio comune segreto ma una sfida incredibile attende tutta la ciurma...riusciranno ad approdare a God Valley, l'isola dove si scontrarono i Rocks e Gold Roger? E che cosa lì attenderà lì?
Ps: Contiene qualche spoiler sulla vera trama di OP, mentre la storia, i dettagli e le vicende sono del tutto inventate. I personaggi e il mondo di OP sono copyright di Eiichiro Oda.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“Ci assomigliano ...forse sono loro”

Robin fissava fuori dalla finestrella, lo sguardo puntato sul cielo trapuntato di stelle. Una mano un po' callosa percorse verso l'alto la sua schiena nuda.

“Ancora?..Non ti sei stancata di fissare ogni sera per aria?”

L'archeologa sbuffò divertita e basta, rimanendo seduta e tenendosi solo il lenzuolo sui seni. “Sarà come trovare un ago in un pagliaio..” commentò poi con una certa stanchezza.

“Ecco, appunto. Quindi vieni qui e non pensarci adesso” gli disse lui afferrandole il braccio e tirandola delicatamente a sé. La mora ritornò distesa vicino all'uomo che prontamente le si mise quasi sopra, bloccandole la vista del soffitto di quella che era la palestra circolare della nave. Così facendo, lui si scoprì quasi del tutto.

“Non hai freddo, spadaccino?” gli chiese lei studiando ogni suo lineamento mascolino.

“Io non ho mai freddo, dovresti saperlo”

Robin alzò le sopracciglia annuendo. “Giusto, come quella volta che rifiutasti la mia giacca..”

“Sono stato uno stronzo con te, lo so”

“Davvero?” Robin lo fissò curiosa.

“Sì. Però avevo le mie ragioni all'inizio”

“Mm..”Annuì lei. “Non posso darti torto”

“Però sono stato uno stronzo” ammise ancora Zoro fissandola.

“Ovvio” Scherzò lei confermandolo, sotto sotto era compiaciuta di sentire quella confessione. “Quindi?..”

“Quindi.. dovrò farmi perdonare lo sai, te l'ho già detto” fece lui iniziando a baciarle il collo. “Non dirmi che sei già stanca..”

“Ah..vorresti dirmi che vuoi farti perdonare così? Però..è già l'alba se non te ne sei accorto”

“C..che?!?” fece lui alzando la testa e cercando la finestrella in alto. Era vero, il cielo si stava tingendo di rosa!

“Non abbiamo chiuso occhio stanotte, samurai..mfu, fuh! Probabilmente sarò uno zombie per tutto il giorno” disse la mora iniziando a grattare la schiena muscolosa del verde.

“Beh, io dormirò..se vuoi puoi riposare un po' qui...mah-hah! Non andare giù così...ha-ha!” Zoro non voleva ammetterlo ma soffriva il solletico..e comunque la sua proposta non era fattibile, lo sapeva pure lui.

“Abbiamo ancora pochi minuti mi sa..rilassati” lo stuzzicò lei ancora.

Dopo poco, i grattini si trasformarono in carezze, poi lei lo abbracciò e chiusero tutti e due gli occhi.

Quella era stata la serata dedicata a loro, il turno di notte di Sanji, era andato tutto alla perfezione..quei turni ben orchestrati funzionavano alla grande.

Erano passate due settimane dalla partenza dall'isola di Shade e la ciurma aveva fatto una sola sosta in un isola fortuita per fare un piccolo rifornimento, erano ripartiti subito dopo. Rubber aveva fretta, e Nami era su di giri per via degli indizi scoperti da Robin riguardo il famigerato “Anno del Drago”, a dirla tutta erano tutti entusiasti e speranzosi viste tutte le ultime novità. Nel frattempo Zoro, Robin, Nami e Sanji avevano mantenuto il loro segreto e avevano attuato il piano per incontrarsi di nascosto e stare un po' insieme (Nami e Sanji di solito si vedevano in biblioteca, mentre la palestra era un luogo tutto per lo spadaccino e l'archeologa..anche se non era mancata l'occasione di usare la camera delle ragazze quando una delle due era di turno). Nessuno dei quattro aveva aperto bocca a riguardo, avevano tutti qualcosa da custodire..di certo non si poteva però dire che ora andassero tutti d'amore e d'accordo!

 

-TOC! Toc!-

 

“Ehi! Testa d'alga! Io ho finito...Vado!”

Sanji bussò da sotto e spifferò ai due quell'avvertimento prima di scendere la scaletta diretto in cucina, non attese risposta. D'altronde aveva ancora da fare, doveva preparare la colazione per la ciurma prima di andare a riposare.

Zoro alzò la testa intorpidito e Robin aprì lentamente gli occhi, sorrise.

“Non capisco perché si rivolge solo a te ..” commentò lei.

“Mm.. è perché non accetta ancora il fatto che siamo insieme quassù.. è invidioso, quel ricciolo” bofonchiò lui affondando poi la testa tra i seni di lei.

“Non può essere invidioso...ha Nami, e non l'ho mai visto più felice, siete solo troppo diversi...diciamo come il giorno e la notte” fece lei accarezzandogli la testa. Zoro sbucò dal suo nascondiglio.

“Puoi dirlo forte!” commentò, schiantandole poi un bacio sulle labbra che presto diventò profondo.

 

 

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“BUONGIORNO ragazze!! Vi vedo beneeee! Anche se gli occhi non ce li ho! Yohohoho!!” Brook apparve all'ingresso della cucina sistemandosi il papillon nero. Fissava il fondoschiena della rossa in realtà.

Nami si girò e gli diede un pugno in testa, il teschio volò via di qualche metro. “Smettila, pervertito!!” gli gridò furiosa e poi si rivolse di nuovo a Robin, le si sedette vicino. La mora stava sorseggiando una tazza piena di caffè.

“Ehi...noto che ci vai giù pesante!” commentò Nami.

“Devo. Sono più nel mondo dei morti che dei vivi oggi..” Robin faceva fatica a tenere gli occhi aperti. La rossa le si avvicinò, aveva pure notato che la camicia dell'archeologa era abbottonata in modo sbagliato, era strano perché sapeva che l'amica era molto precisa e attenta ai dettagli.

“Non ti ha fatto chiudere occhio, giusto?” le sussurrò con fare furbetto.

“Eh?..” rispose la mora in un altro mondo. Fissò stranita l'amica e un po' arrossì, ovvio che aveva capito la domanda. Nel frattempo Brook aveva recuperato la sua testa e, nel momento in cui se la riposizionò al suo posto, Rufy gli saltò in groppa ridendo e sbraitando. Il teschio rotolò nuovamente a terra.

“YAHOOO!!! Ho sentito bene?! Nami! Hai individuato una nuova isola??!!”

“Sì, capitano. Potremo di nuovo fare rifornimento” gli rispose lei guardandolo male.

“BENE!!! Chissà se ci sarà della carne sugosa!!! Dove siamo stati l'ultima volta non c'era nulla di buono...UFFA! MA SANJI DOV'E'???!! Ancora sta roba??!”

“Si sta riposando, cretino! Ha fatto il turno!! Mangia quello che c'è e sta tranquillo!” Nami era davvero spazientita, come al solito le bastava poco per perdere la pazienza.

Dopo poco arrivarono un po' tutti, fecero colazione e lasciarono la cucina diretti alle loro faccende. Nami aspettò che tutti se ne andassero per parlare all'archeologa che, in tutto quel lasso di tempo, era rimasta nella stessa posizione in uno stato catatonico, la sua tazza era ancora a metà.

“Oggi non ce la farò” commentò ad un tratto, stupendo la rossa.

“Ah ha ha! Ma dai! Hai solo bisogno di riposare Robin!” poi la navigatrice abbassò la voce “Scommetto che Zoro dormirà per tutto il giorno”

“Non posso dormire..devo concentrarmi su quella cosa, lo sai. Il tempo è prezioso.. AH..non ho più l'età per certe cose...per far tardi...” Robin pareva pure depressa ora!

“Ma! Ma che cosa dici?! Tu sei ancora giovane amica mia!” Nami se la rideva sotto i baffi, di certo quello spadaccino doveva averla strapazzata per bene quella notte. Poi le venne in mente ciò che doveva dirle e ritornò seria.

“Robin..io avrei bisogno di parlarti di una cosa...cioè, vorrei un consiglio”

La mora la fissò incerta, sembrava non mettesse bene a fuoco ciò che guardava.

“..Però sarà meglio che rimandiamo ad un altra volta. Ascolta me! Vai a riposare, ci vediamo oggi pomeriggio, ok?”

Detto questo la rossa sparì facendo “ciao-ciao” con la mano, Robin la seguì con lo sguardo finché non svanì.

Dopo dieci minuti abbondanti l'archeologa finì lentamente la sua tazza di caffè e poi, sfinita, decretò che non ne avrebbe ricavato nulla di buono in quello stato, quindi si chiuse nella camera delle ragazze, si infilò sotto le coperte e buonanotte mondo.

 

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“Quindi recapitolando...Sanji si sta giustamente riposando.. Zoro sta ingiustamente dormendo.. Rufy è debilitato perché ha fame e Robin è nel mondo dei sogni. Daccordo, se ci attaccassero ora, saremmo nella cacca più totale!” Usopp iniziò a sudare freddo, il sole stava pure calando. “Che poi che cos'ha Robin?!”

“Mah...non ha dormito tutta la notte...sai..troppi pensieri..per via di quelle stelle..la sta prendendo troppo sul serio. Ora andrò a svegliarla, è quasi ora di cena” fece frettolosamente Nami, mentre notava lo spadaccino uscire finalmente dalla botola della palestra. Anche il cecchino poi se ne accorse.

“Ah! Siamo salvi! ...Eh..non si sa mai, con il governo sempre alle calcagna....e quel tipo inquietante...Teach, mi sembra..” Usopp continuò il suo discorso ma la rossa si defilò andando in direzione del verde.

Gli si avvicinò, si guardò attorno assicurandosi che nessuno si accorgesse, e gli dedicò il secondo pugno della giornata. Zoro urlò di dolore e gli scagliò un occhiataccia.

“Ma...che cazzo fai, eh??!” gli sbraitò dietro.

“Trattala meglio, disgraziato!” gli ruggì dietro lei e se ne andò.

“Ahh?!!” Zoro non capì nulla al momento, si grattò la testa e si diresse in cucina maledicendo Nami sottovoce. Incrociò pure Chopper che, zompettando, prima lo salutò con un sorriso e poi lo annusò un po' stranito. Allo spadaccino ricordò qualcosa, ma fu troppo assonnato ancora per capire bene che cosa. Sì, fu uno di quei strani momenti che lui ormai aveva definito “dre jia viù”.

 

–--

 

Durante la cena la navigatrice annunciò a tutti che l'indomani sarebbero arrivati ad un'isola individuata dal log pose, e che sembrava un isola abbastanza grande e tranquilla da quello che “diceva” lo strumento al suo polso. Dopo questa bella notizia furono tutti più tranquilli, risero, mangiarono e bevvero sereni.

Il primo ad alzarsi da tavola fu Franky.

“Ragazzi, io vado a fare il mio turno, notte a tutti!”

I ragazzi salutarono il cyborg e Sanji iniziò a sparecchiare aiutato dalla navigatrice, che ormai aveva preso il ruolo di aiutante in cucina da due settimane. Nami aveva dichiarato di aver perso una scommessa con Robin e che ora era “costretta” a dare una mano al cuoco, insomma, si era inventata una bella scusa.

Ben presto si dileguarono tutti, solo i famigerati quattro rimasero in quella stanza. La rossa e il biondo iniziarono a lavare i piatti scambiandosi sorrisi sfuggenti, mentre Zoro finiva l'ennesimo bicchiere di sakè e Robin, dalla parte opposta del tavolo rispetto a lui, era assorta nei suoi pensieri.

Passò qualche minuto, i rumori nella nave si attenuarono, segno che gli altri erano finalmente andati nelle camere a riposare.

“Quanto ci fermeremo? Intendo sull'isola...” Zoro spezzò quel silenzio.

“Quanto sarà necessario” sentenziò la navigatrice, spruzzando poi un po' di schiuma in faccia al biondo. I due iniziarono a punzecchiarsi e ridacchiare..

“Grazie dell'informazione davvero molto utile” commentò lo spadaccino spazientito, nel mentre Robin si alzò dalla sedia dichiarando di avere ancora mal di testa, e che quel dormire di giorno l'aveva proprio sfasata.

“Vado a leggere un po'..” dichiarò svogliatamente sistemandosi i lunghi capelli corvini, e i due al lavello si girarono insieme e la salutarono facendo la stessa posa con le mani piene di schiuma, si guardarono poi e si rimisero a ridere di nuovo.

“Due rimbambiti..” brontolò Zoro e si accinse a seguire la mora lasciandoli soli, nessuno dei due piccioncini l'aveva sentito.

Lo spadaccino seguì l'archeologa facendo finta di nulla e tenendo una certa distanza, attese un attimo e poi, senza bussare, entrò velocemente nella camera delle ragazze un minuto dopo di lei.

“Oh, Zoro..che fai ..?” disse soffocando un esclamazione la mora.

Il verde la studiò un attimo prima di parlare. “Come stai? Hanno detto che hai dormito tutto il giorno..”

“Non dovresti essere qui...e se qualcuno si fosse accorto..” iniziò a dire Robin abbandonando sul letto il libro che aveva tra le mani. Il tempo di appoggiare il tomo e si ritrovò lo spadaccino a due spanne da lei.

“Quei due di là...sono furbi, hanno trovato un posto dove stare insieme anche di giorno, non mi frega se qualcuno mi ha visto..mi inventerò una scusa” disse lui con una vaga preoccupazione negli occhi, le prese le spalle “..mi interessava solo fare questo”. Zoro la abbracciò e le diede un bacio molto dolce, al quale l'archeologa rispose con ancora più dolcezza. Robin sorrise in quel bacio.

“Sto bene, ok? Domani sarò come nuova” lo rassicurò dopo qualche minuto.

“Mm. E non leggere..dormi e basta” la riprese lui allontanandosi poi in direzione della porta.

“Come vuole lei, dottore” scherzò Robin.

Zoro, vedendo che la mora aveva riaquistato il sorriso, fece una smorfia soddisfatta e se ne andò richiudendo piano dietro di sé l'uscio.

Partì diretto alla camera dei ragazzi, tranquillo, sbadigliando pure.

Dall'alto della sua postazione, Franky, lo vide anche grattarsi la testa. Il cyborg si chiese se avesse visto giusto: Zoro.. che usciva dalla camera delle ragazze. Non era possibile, si disse. Poi, ripensandoci, pensò che sì, di sicuro, poteva essere! Poteva essere perché quell'uomo non sapeva mai dove andava! Di certo aveva appena fatto un altra figura da fesso! Era sempre il solito! Franky se la rise di gusto e tornò a scrutare l'orizzonte ormai oscuro.

  
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