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Autore: fenris    16/11/2019    1 recensioni
Naruto ha perso i suoi genitori la notte della sua nascita a causa della fuga del Kyubi, ma fortunatamente Jiraya e Tsunade hanno deciso di prendersi cura di lui al loro posto. Guardate come la sua vita si sviluppa mentre viene cresciuto dai Sannin, e come questo cambierà non solo la vita di Naruto, ma anche la vita di quelli intorno a lui. Au.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Asuma/Kurenai, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Minato/Kushina, Sasuke/Sakura
Note: OOC, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Capitolo 16

 

Prima missione di rango C, parte prima: Scontro nei campi di riso o cosa potrebbe andare storto?

 

Negli scaffali di casa Senju, accanto a vari vasi, libri e decorazioni, c'erano ora due foto. Una del team di Kurenai( con Naruto che aveva il suo solito enorme sorriso) e una del team di Shizune( in cui il povero Sasuke mostrava un'espressione del genere 'uccidetemi', dovuta alle costanti attenzioni delle compagne di squadra).

                                                                                                                      

 

Era una tradizione per le varie squadre fare una foto il loro primo giorno insieme, come un ricordo sia per gli studenti che per il sensei. Tsunade spese qualche minuto guardando le due foto dopo essersi svegliata. Quella di Naruto le ricordava il primo giorno del team Sarutobi, sebbene all'epoca le immagini fossero ancora in bianco e nero. Shizune invece l'aveva fatta pentire di non aver preso un team di genin da allenare. Jiraya ne aveva parlato come una magnifica esperienza.

 

Certo, aveva allenato Shizune, ma il loro periodo insieme era stato tutto meno che normale.

 

“ Mamma? La colazione è pronta!”, avvertì Kaida dalla cucina.

 

“ Arrivo!”.

 

L'intera famiglia, con l'eccezione del già partito Jiraya, si sedette allegramente al tavolo per mangiare e prepararsi per la giornata.

 

“ Quindi, oggi sono i vostri primi giorni rispettivamente come un vero ninja e come una sensei. Come vi sentite?”, domandò Tsunade dopo aver dato un morso al suo pane tostato.

 

“ Non vedo l'ora di avere la mia prima missione! Papà ha detto che è qualcosa di adatto per le mie abilità.”, esclamò un'entusiasta Naruto.

 

Ci fu uno scambio quasi telepatico tra i due ninja medici. Una scintilla di pietà negli occhi di Shizune, mentre la madre adottiva sembrava sadica più che mai.

 

' Dovremmo dirglielo...'

 

' No, deve scoprirlo come chiunque altro'.

 

“ Beh, andrò a incontrare la mia squadra.”, disse nuovamente il biondino una volta finita la colazione.

 

“ Dicci com'è andata.”, lo salutò Tsunade.

 

“ Che cavolo, Naruto nii- san va già in missione e noi siamo ancora all'accademia.”, si lamentò Kaida mettendo i gomiti sul tavolo.

 

“ Fidati, Kaida, non vorresti decisamente essere al posto di Naruto. Ora devo andare anch'io, non voglio far aspettare il mio team. Già mi odieranno quando scopriranno in cosa consiste la loro prima missione.”, le disse Shizune mettendo il suo piatto nel lavandino prima di incamminarsi.

 

“ Mamma, che c'è di sbagliato con le loro missioni?”, domando Hagane una volta che la sorella maggiore fu fuori portata. Tsunade per poco non si strozzò con una risata.

 

“ Tesoro, faresti prima a chiedere cosa non ci sia di sbagliato.”.

 

*****

 

Una volta riunitosi al campo d'allenamento, il team di Kurenai si diresse all'accademia, dove si trovava la bacheca delle missioni. Tutti e tre i genin erano molto entusiasti di prendere una missione, specialmente Naruto, e discussero allegramente tra loro sull'oggetto della loro prima missione. La loro maestra non disse niente, si limitò a guardare gli incarichi con uno sguardo divertito.

 

Scelto finalmente un incarico, si diressero all'ufficio di Jiraya. C'erano anche Iruka e Hiruzen.

 

“ La squadra d'assalto è già pronta a spaccare i culi!- urlò Naruto euforico- forza, papà, dacci qualcosa di degno della nostra miticità!”. Jiraya gli diede un grosso sorriso, vagamente inquietante.

 

“ Adoro il tuo entusiasmo, Naruto, ti porterà lontano- rise, con un tono che inquietò vagamente il ragazzo. Intanto passò a Kurenai una pergamena- Qui ci sono tutti i dettagli, mi aspetto che finiate entro oggi.”.

 

“ Entro oggi? Dev'essere una missione molto facile.”, notò Haku.

 

“ O magari sa che siamo tanto bravi da finirla in un giorno.”.

 

“ Quindi, Kurenai- sensei, cosa riguarda la missione?”, domandò infine Hinata.

 

*****

 

Un'ora dopo l'intera squadra stava tinteggiando una casa. Nessuno dei tre sembrava particolarmente contento.

 

“ Sapete, non avrei mai creduto che qualcuno assumesse un'intera squadra di ninja per tinteggiare una casa.”, commentò Haku, mettendo nuovamente il pennello nel secchio di vernice.

 

“ Neanch'io. Mi aspettavo ci avrebbero dato qualcosa di poco impegnativo il primo giorno, ma non... così”, concordò Hinata. A differenza dei suoi studenti, Kurenai stava solo guardando.

 

“ Non lamentatevi. Anch'io ho dovuto fare queste missioni quando ero un genin.”.

 

“ Quindi è un rito di passaggio? Ma comunque perchè un ninja dovrebbe fare questo tipo di lavori?”, chiese ancora Haku.

 

“ Se volete a saperlo, chiedete all'Hokage. Le richieste che accettiamo vengono classificate in base al rischio e alla difficoltà. In quanto genin appena diplomati, vi aspettano ovviamente i compiti più facili, per lo più all'interno del villaggio.”, spiegò l'insegnante.

 

“ Ma comunque perchè l'Hokage le accetta? E' uno spreco della nostra formazione e del nostro talento.”, si lamentò ancora lo Yuki.

 

“ Per di più non possiamo diventare più forti così.”, disse Hinata.

 

“ Per migliorare il vostro lavoro di squadra e far sapere ai civili che siamo qui per proteggerli- Kurenai si voltò quindi verso Naruto, che nonostante si fosse lamentato inizialmente della missione, era rimasto zitto appena cominciato a lavorare- Tra l'altro complimenti, Naruto, pensavo che ti saresti lamentato di più.”.

 

“ Eh, sarà anche uno spreco, ma mi da tempo per pensare.”, rispose il jinchuriki. Kurenai emise un sospiro di sollievo.

 

“ Bene, e a cosa stai pensando se posso chiedere?”.

 

“ Il modo in cui mi vendicherò di papà. Pensa sarebbe troppo bruciare la torre dell'Hokage?- tutti si girarono a guardarlo con la faccia trasformata in una maschera di assoluto terrore- va bene, va bene.”.

 

*****

 

Ufficio dell'Hokage, qualche giorno dopo

 

Ancora una volta Jiraya e Zabuza si trovarono l'uno di fronte all'altro, il secondo dotato di una grossa borsa che non aveva alla partenza.

 

“ Dimmi tutto.”.


“ La missione è proseguita senza incident, escludendo alcuni missioni omessi dal cliente.”, cominciò Zabuza. L'Hokage inarcò un sopracciglio.

 

“ Spiegami, per favore.”.

 

“ Tazuna non aveva detto che un certo Gato lo volesse morto. Il ponte in costruzione avrebbe intralciato i suoi affari o qualcosa del genere, così continuava a mandarci contro i suoi scagnozzi. All'inizio ero felice di avere qualcun'altro da uccidere, ma non erano neanche ninja!”.

 

“ Ma avevi detto che non ci sono stati incidenti.”.

 

“ Niente incidenti di cui non potessi occuparmi. Ma appena abbiamo finito quel coglione si è presentato con un'armata in un patetico tentativo di spaventarmi. Stanno dormendo tutti con i pesci.”.

 

“ Lieto di sapere che la prima missione si è conclusa senza difficoltà.”.

 

“ Ovviamente, ma avrei preferito un po' più di sfida. Quel Gato era abbastanza ricco da combrarsi tanti ninja. Lascia che te lo dica, fossi stato assunto io, Tazuna sarebbe morto prima di mettere un solo piede a casa.”.

 

“ Non ho dubbi. A proposito, che c'è in quella borsa?”, domandò infine Jiraya, visto che il suo sottoposto non aveva ancora detto niente.

 

“ Un piccolo compenso. Dopo aver ucciso Gato ho svuotato casa sua. Spero aiuti la mia retribuzione.”, disse l'assassino aprendo la borsa sulla scrivania e rivelando diversi rotoli di banconote.

 

“ Non mi riferivo a un debito monetario, ma aiuterà. Dubito sia comunque tutto quello che Gato avesse.”.

 

“ Infatti è solo una frazione di quanto aveva il bastardo. Ho perso il resto per strada.”, ammise Zabuza come fosse una cosa logica. Jiraya lo guardò storto.

 

“ L'hai perso? Hai del coraggio a mentirmi in faccia.”. L'altro uomo sorrise sotto la maschera.

 

“ Non hai prove che stia mentendo.”.

 

“ Ti ricordo che abbiamo un clan di telepati a Konoha, ma fortunatamente per te ho problemi più importanti a cui pensare di questi soldi- concluse Jiraya. D'altronde Zabuza aveva portato almeno un po' di soldi al villaggio- Ora sei congedato, ti chiamerò per la prossima missione.”.

 

“ Non vedo l'ora. Ma spero qualcosa di più adatto alle mie abilità.”, salutò l'ex ninja di Kiri prima di andarsene.

 

*****

 

I giorni successivi non cambiarono molto, la squadra d'assalto continuava a ricevere missioni che sbrigava in giornata( occuparsi di bambini, giardinaggio e simili) e poi andava ad allenarsi. Ovviamente non erano gli unici a fare quel tipo di missioni, anche le altre tre squadre se ne occupavano.

 

La squadra animale riuscì a completare una missione letteralmente dopo averla presa: riuscì a prendere Tora, il gatto della moglie del Damyo, in un minuto grazie alla Tecnica del richiamo di Tamaki, che sarebbe stata richiesta a ogni nuova fuga.

 

Dopo aver finito la loro routine d'allenamento, Shizune congedò il proprio team e raggiunse Shisui al ristorante dove si erano dati appuntamento allo Yainiku Q. Una volta ordinato, cominciarono a fare un po' di conversazione.

 

“ Allora, come sta andando il tuo team, Shizune- sensei?”, chiese l'Uchica in tono provocatorio.

 

“ Come ci si aspetta quando cominci con le missioni di rango D. Continuano a lamentarsi di non essere stati addestrati per questo.”, rispose il ninja medico.

 

“ Sasuke ti ha dato molti problemi.”, domandò ancora Shisui chinandosi in avanti.

 

“ Si lamenta come tutti del fatto sia uno spreco di talento, ma fa ciò che deve.”.

 

“ Siamo andati tutti attraverso quell'inferno, ora è il suo turno di soffrire.”, disse Shisui prendendosi un pezzo di pane. La ragazza si mosse a disagio sulla sua sedia.

 

“ A dire il vero non ne ho mai fatta una.”. Shisui per poco non si strozzò col suo cibo.

 

“ COSA?! E' stato perchè eri l'apprendista di Tsunade- sama? Che favoritismo del cavolo!”, si lamentò strofinandosi l'occhio.

 

“E calmati- rispose Shizune alzando le mani a mò di difesa- E' perchè ho lasciato Konoha subito dopo il diploma. E credimi, ho fatto roba brutta quanto quelle missioni, se non peggio.”.

 

“ Dubito potessero peggio di inseguire quel dannato gatto per mezzo villaggio.”. Stavolta fu Shizune a chinarsi in avanti, e guardò di sbieco il fidanzato.

 

“ Un giorno andrai a bere con Tsunade- sama. Ma non berrai, no, dovrai ascoltarla blaterare per ore e poi convincerla ad andarsene quando ha bevuto decisamente troppo. Dovrai quindi trascinarla via e portarla a letto. Allora ti rimangerai le tue parole.”. Shisui in tutta risposta ghignò.

 

“ Per adesso l'unica cosa che mangerò è questa bistecca. A proposito, Sasuke ha incontrato i tuoi fratellini oggi e mi ha parlato di un incidente. Che è successo?”.

 

“ Oh, la nostra ultima missione di rango D. Lui e gli altri stavano facendo i baby sitter a casa mia.”.

 

Flashback

 

Shizune aveva deciso di lasciare i bambini soli con i ragazzi mentre faceva un po' di spesa. Tornata trovò Sasuke e Hagane seduti pigramente sul divano.

 

“ Sono tornata- salutò rientrando- Nessun incidente mentre ero fuori?”.

 

“ Tutto bene finora.”, rispose Sasuke. Shizune però guardò il suo fratellino, che era troppo fermo.

 

“ Hagane- kun, che stai facendo?”.

 

“ E' un gioco che mi ha insegnato Sasuke.”, disse conento il bambino, attento a non muoversi.

 

“ Che tipo di gioco?”.

 

“ Devo fare fermo e zitto il più possibile. Posso parlare solo se qualcun altro mi chiede qualcosa, come adesso.”.

 

“ Sasuke..”, sibilò Shizune al suo studente.

 

“ Ehi, lui si sta divertendo.”, rispose Sasuke fintamente offeso.

 

“ Dove sono le ragazze?”, chiese Shizune sospirando.

 

“ Fuori con Kaida. Voleva fare un po' di sparring.”.

 

“ E perchè tu non hai accettato? Ti piacciono i match di allenamento.”.


“ Ma con persone da cui posso imparare qualcosa, non ragazzine.”. La sensei si diresse quindi verso il giardino, da cui provenivano le voci di Sakura, Karin e Kaida.

 

“ Sei molto brava, Kaida- chan.”, disse la seconda.

 

“ Allora guardate questo. Arte del legno: Tecnica della crescita rigogliosa!”, rispose orgogliosa la più piccola di casa Senju.

 

“ Oh, che carina, imita il primo Hokage. Ma POR...”, gridò Sakura mentre l'intera casa subiva strane scosse. Shizune si pietrificò dal terrore, e correndo vide le sue studentesse sospese in aria da radici avvolte attorno al loro corpo. Avevano un'espressione tra il terrificato e l'arrabbiato, mentre Kaida sembrava contentissima.

 

“ Kaida- chan, cosa ti abbiamo detto sull'usare l'Arte del legno?”, disse severa Shizune alla sorella minore.

 

“ Volevo mostrar loro il mio potere.”.

 

“ Hai comunque violato una regola e messo i miei genin in pericolo.”.

 

“ L'avevo controllato stavolta.”.

 

“ Questa volta?”, chiesero all'unisono le due genin. Il cipiglio di Shizune si allargò e Kaida chinò la testa dalla vergogna.

 

“ Per favore, Shizune nee- san, non dirlo a mamma.”.

 

“ Chiedo che questa diventi una missione di rango A.”, gridò un'infuriata Sakura.

 

“ Sottoscrivo.”, aggiunse la compagna di sventure.

 

Fine Flashback

 

“ Ora Sasuke mi sta pregando di fargli combattere Kaida, ma non lascerò che accada almeno fin al suo diploma.”, disse Shizune con una risatina.

 

“ Sasuke può essere piuttosto testardo, potrebbe trovare un modo.”, osservò Shisui.

 

“ E ovviamente non dire nulla sui poteri di Kaida. Se delle voci arrivassero agli altri villaggi...”.

 

“ Il rapimento di Hinata sembrerebbe uno scherzo a confronto- concluse il ragazzo- Non ti preoccupare, starò zitto.”.


“ E' bello poter contare su di te.”.

 

“ E Hagane?”.

 

“ No, in compenso è molto affine con l'energia naturale e può amplificare i poteri altrui.”, spiegò Shizune, e il suo accompagnatore rilasciò un fischio.

 

“ Impressionante. I geni di Jiraya e Tsunade sono incredibili per produrre due piccoli mostri così.”, disse ricevendo poi un pugno nel braccio da Tsunade.

 

“ Non chiamare i miei fratelli mostri.”, lo avvisò, ma Shisui si limitò a ridere.

 

“ Era in senso affettuoso. Poi tu sei l'unica davvero normale lì dentro.”. Shizune sospirò.

 

“ Shisui, spendi una settimana in quella casa e capirai che qualcuno deve essere normale.”.

 

 

*****

 

Per festeggiare la loro decima missione, Kurenai portò i suoi tre studenti a Shushuya, uno dei suoi ristoranti preferiti. Ma nonostante le loro intenzioni, i genin non sembravano dell'umore per festeggiare. Probabilmente pensavano che dieci missioni di rango D non fossero poi così importanti.

 

“ Perciò, Kurenai- sensei... quando avremmo una vera missione?” domandò Naruto tambureggiando le dita sul tavolo.

 

“ Queste sono vere missioni- lo contraddisse la sua sensei- Tutte le missioni sono importanti e necessarie per le casse del villaggio. Non pensare siano al di sotto di te.”.

 

“ Ma sono uguali ai lavoretti che faccio a casa!- protestò ancora l'Uzumaki- i miei fratellini vanno ancora all'accademia e potrebbero farle senza problemi.”.

 

“ Devo concordare con Naruto. In Kirikagure dei genin si occupano già di omicidi.”, aggiunse Haku, che rispetto all'amico si mostrò più controllato.

 

“ E danno anche la caccia a chi possiede abilità innate.”, rispose duramente Kurenai, irritando non poco l'allievo. Sapeva che era un colpo basso, ma lo credeva necessario.

 

“ Sì, perchè non possiamo uccidere qualcuno?”, pregò Naruto.

 

“ Naruto!”.

 

“ Solo un pochino.”.

 

“ Come puoi uccidere qualcuno solo un pochino?”, domandò Hinata a nessuno in particolare.

 

“ Il punto è, siamo sempre la squadra d'assalto, non degli imbianchini, dei dog sitter o che so io.”. Kurenai si massaggiò le tempie. Aveva sperato di calmare la propria squadra, ma era evidente che il problema sarebbe solo andato peggiorando se non avesse fatto qualcosa.

 

“ Domani chiederò per una missione di rango C, ok?”, domandò sperando si accontentassero. Il sorrisone di Naruto fu una risposta sufficiente.

 

“ Davvero?!”, gridarono insieme tutti e tre i ragazzi.

 

“ Sì, non ero sicura, ma credo siate ormai pronti. Comunque non significa che smetteremo di fare le missioni di rango D.”, aggiunse severamente la donna.

 

“ Non è un problema con qualcosa di più entusiasmante in mezzo.”, disse Haku.

 

“ Dovrò comunque giudicare la vostra performance, non esaltatevi tanto. Ma sono comunque certo che non mi deluderete”.

*****

Il giorno dopo il team Kurenai era nuovamente andato a chiedere una missione, Jiraya aveva preparato diversi documenti tra cui scegliere.

 

“ Lieti che siate tornati, ho qualche missione che vi aspetta.”, disse l'albino con un ghigno snervante. Naruto avrebbe giurato che si stava godendo il loro tormento. Stava per dirgli qualcosa, ma Kurenai lo fermò prima che potesse fare qualcosa di stupido.

 

“ Penso la mia squadra sia pronta per una missione di rango C, Hokage- sama.”. Jiraya la guardò stupito.

 

“ Sicura? Si sono diplomati neanche un mese fa.”.

 

“ Credo che le loro abilità siano più che adatte per una missione simile.”.

 

“ Almeno un po' di tempo per raffinare il loro lavoro di squadra.”, insistette ancora il sannin.

 

“ Non hanno nessun problema a lavorare insieme se la situazione lo richiede.”.

 

“ Se quel che dici è vero, c'è un gruppo di banditi che sta causando troppi problemi- spiegò l'uomo passandogli una pergamena- sono nel Paese del riso, qui ci sono tutti i dettagli. Trovate quei criminali e consegnateli alle autorità competenti.”.

 

“ Finalmente qualcosa di degno delle mie capacità.”, esultò Naruto alzando un pugno in aria.

 

“ Non essere troppo sicuro di te, potrebbero essere comunque una minaccia. Andate a prepararvi e poi ci ritroveremo ai cancelli entro un'ora.”, avvisò Kurenai.

 

“ Sì, Kurenai- sensei!”, dissero i tre genin all'unisono prima di andarsene. Jiraya in quel momento si sdraiò sulla sedia sospirando rumorosamente, atto che venne notato dal suo più fidato consigliere, nonché ex maestro.

 

“ Problemi, Jiraya?”, domandò Hiruzen, chiamandolo col suo nome non per mancanza di rispetto, ma per il senso di familiarità che condividevano. L'eremita dei rospi per lui era pur sempre uno studente.

 

“ Non mi aspettavo questo giorno arrivasse così presto.”, rispose preoccupato l'albino. Sarutobi ridacchiò.

 

“ Ah, mi ricorda le prime missioni di Asuma.”.

 

“ Non sarei così preoccupato se fosse un normale bambino. Ma Naruto ha un enorme bersaglio sulla schiena, è il jinchuriki del Kyubi. Se Tsunade- hime ha ragione, qualcuno ha fatto incazzare un intero clan solo per catturarlo, e ora avrà a proteggerlo solo i suoi compagni e la sua insegnante.”.

 

“ Non puoi proteggerlo per sempre. Sei stato tu a dirmi di avere fiducia nella prossima generazione, ora tocca a te averla.”.


“ Non so come contraddirti, e lo odio più di qualsiasi altra cosa. Tsunade- hime mi ucciderà quando lo saprà.”, sbuffò l'Hokage, stringendo i denti.


“ Non sottovalutarla, si sarà preparata.”.

 

“ Può essere comunque molto emotiva. Non sai quanto sia contento che ospiteremo noi i prossimi esami di selezione dei chunin.”, sospirò nuovamente Jiraya.

 

*****

 

Ospedale di Konoha

 

Tsunade era nel suo ufficio compilando alcuni documenti, quando qualcuno bussò alla porta. Con sua grande sorpresa era Naruto.

 

“ Naruto, non che mi dispiaccia vederti, ma che ci fai qui. Non sei malato, vero?”, domandò la principessa delle lumache. Ma sarebbe stato strano, Naruto non si era mai ammalato.

 

“ Oh, no- rispose il ragazzino- papà mi ha finalmente dato una missione di rango C. Dovremmo sistemare un gruppetto di banditi nel Paese del riso. Dovremmo metterci una settimana, più o meno.”.

 

Tsunade impallidì a quelle parole. Perchè Jiraya gli aveva dato una missione del genere così presto? Avrebbe dovuto aspettare almeno un altro mese. Probabilmente loro figlio l'aveva finalmente convinto, si era lamentato per giorni affinchè smettesse di dargli missioni di rango D. In ogni caso suo marito non avrebbe mai accettato se la sensei di Naruto non fosse certa che lui e compagni fossero ormai pronti. Doveva smetterla di essere così iperprotettiva.

 

“ Sembra grandioso. Ma sta attento. Ricorda che ci sono ancora persone che ti cercano”, disse la donna dando al figlio un sorriso forzato.

 

“ Starò bene. Non posso morire prima di diventare Hokage.”, affermò Naruto determinato. Stavolta Tsunade fece un sorriso più sincero e lo abbracciò lieta.

 

“ Lo so, renderai me e tuo padre fierì.”. Il biondinò ricambiò abbraccio e sorriso, quindi se ne andò.

 

*****

 

Fortunatamente il Paese del riso era molto vicino a Konoha, e il gruppo potè andare molto velocemente, non dovendo scortare nessuno. Kurenai predisse che sarebbero arrivati verso le cinque del pomeriggio. Prima di attraversare il confine però, decise di fare una pausa in uno dei luoghi più importanti della storia di Konoha.

 

“ Benvenuti alla Valle della fine- disse allargando le braccia verso le due enormi statue di Madara e Hashirama intente a formare un sigillo. Per il resto la vallata era solo un'enorme terra grigia e desolata- Probabilmente ricordate questo posto dalle lezioni di storia, ma pensavo vi sarebbe piaciuto vederlo di persona.”.

 

Molte persone si riferivano alla valle come 'il luogo dell'ultimo duello tra Hashirama e Madara', ma sarebbe stato p iù corretto ' un prodotto del duello tra Hashirama e Madara'. La maggior parte dei civili, a volte anche ninja, aveva problemi a credere che solo due persone potessero ridurre un luogo in un simile stato.

 

“ Strano, mi sembra di essere già stato qui.”, commentò Naruto osservando le due statue.

 

“ Perchè, Naruto?”.

 

Il biondino stava per rispondere, ma qualcosa in gola lo bloccò. Un misto di rimorso, rabbia e tristezza. Ma non le sentiva come sue, era come appartenessero a qualcun altro. Qualcuno con cui condivideva il corpo.

 

“ Credo... Lui fosse qui.”.

 

Kurenai sbarrò gli occhi, sapendo benissimo a chi il suo studente si riferì, e per un istante fu tentata di annullare la tensione.

 

“ Lui... ti parla?”, chiese preoccupata mordendosi le labbra.

 

“ No, ma lo sento. Come s... sinc...”.

 

“ Sincronizzarsi.”, chiarì Hinata.

 

“ Succede spesso?”, chiese ancora la jonin.

 

“ No, è la prima volta. Credo che questo posto lo faccia arrabbiare per qualche motivo.”, spiegò il ragazzino. Kurenai pensò bene alle sue parole e ordinò di finire il prima possibile per poi andarsene. Non voleva influenzare il Kyubi più del necessario.

 

“ Se senti qualcosa di strano, dillo a me, ok?”.

 

“ Non si preoccupi, sensei.”.

 

*****

 

Neanche un'ora dopo aver visitato la Valle della fine, il gruppo arrivò al villaggio, Sawa Town. Come la maggior parte delle altre città in quella nazione, era una piccola città agricola circondata da campi di riso. Gli abitanti indossavano per lo più abiti da contadino e cappelli larghi per difendersi dal sole. C'erano meno di cinquecento abitanti. E la maggior parte erano bambini o persone oltre i quaranta. Nessun adolescente o adulto tra i venti e i trenta.

 

La presenza dei quattro ninja non passò inosservata tra i contadini. La maggior parte era felice di vederli, ma altri mormorarono riguardo l'età dei tre genin, chiedendosi come potessero proteggerli. Ad approcciare per primo il quartetto di Konoha fu un uomo sulla trentina dai capelli neri e con una benda sull'occhio.

 

“ Benvenuti, stranieri, a Sawa Town. Siete i ninja di Konoha?”, salutò l'uomo con un lieve inchino.

 

“ Sì, io sono Kurenai Yuhi e questi sono i miei studenti. Naruto Uzumaki, Hinata Hyuga e Haku Yuki”, disse la Jonin indicando i suoi studenti non appena li presentava.

 

“ Lieto di avervi qui. Io sono il sindaco, Ryo Yuhara. Venite a casa mia e vi informerò su tutto.”.

 

*****

Il gruppo si accomodò nella casa del sindaco. Una donna incinta che immaginarono fosse la moglie di Ryo servì loro del tè.

 

“ Grazie, Emi.”, disse l'uomo alla moglie, che ricambiò con un assenso.

 

“ Sarò nel giardino se avete bisogno di me.”, disse prima di andarsene.

 

“ Ryo- san, ha detto che il villaggio è già stato attaccato molte volte. Prima del prossimo assalto, abbiamo bisogno di più informazioni possibili.”.

 

“ Chiedete quello che volete, e cercherò di rispondere come posso.”.

 

“ Quanti sono?”.

 

“ In genere tra i quindi e i trenta. Usano ogni genere di arma: spade, asce, lance...”, spiegò esauriente Ryo.

 

“ Hanno mai usato il ninjutsu?”, chiese ancora Kurenai.

 

“ No, non hanno neanche dei coprifronte a indicare il loro villaggio d'origine. ”, rispose nuovamente il sindaco indicando i loro coprifronte.

 

“ Potrebbero essere degli indipendenti, ci sono vari clan non affiliati. Sono gli ultimi rimasugli dell'era degli stati combattenti, diversi tra loro in mancanza di clienti diventano disperati e si danno al saccheggio.”.

 

“ Non usano comunque ninjutsu di alcun tipo.”, chiarì nuovamente l'uomo.

 

“ Posso fare una domanda- intervenne Haku. Entrambi gli adulti annuirono- Ho visto solo bambini e persone di mezz'età. Dove sono i coetanei di Kurenai- sensei?”. Sentendo la domanda Ryo assunse un'espressione più scura.

 

“ A volte, quando non abbiamo abbastanza soldi o cibo, quei criminali prendono alcuni dei nostri.Sempre compresi tra i diciott'anni e i trentacinque .”.

 

“ Sapete che fanno con loro?”, chiese ancora Kurenai.

 

“ Non lo so e non voglio pensarci- ammise l'uomo- pensavamo volessero reclutarli, ma non abbiamo visto più nessuno.”.

 

“ Avete tentato di difendervi?”, chise ancora Naruto. Ryo gli sorrise mesto.

 

“ Ragazzino, questo è un paese di contadino Nessuno di noi saprebbe come difendersi da qualcosa di così organizzato. Saremmo più numerosi, ma nessuno vuole morire combattendo.”.

 

“ Che fa il Damyo? Non dovrebbe assicurarsi che questi attacchi smettano?”, domandò Hinata.

 

“ Dovrebbe, ma per qualche motivo non ha fatto niente. Questa nazione è sempre stata pacifica, al di là di un normale tasso di criminalità, di cui le guardie si occupavano regolarmente. Ma negli ultimi anni questi attacchi si sono moltiplicati in tutte le città e i villaggi. Tutti quelli che sono andati alla capitale non sono tornati. Probabilmente sono cadute vittime in qualche imboscata ancora prima di arrivarci.”, spiegò tristemente Ryo, scatenando la rabbia di Kurenai.

 

“ E' inaccettabile, il ruolo di un sovrano è difendere i suoi sudditi. Una volta finito, andremmo alla capitale e vedremmo di scoprire cosa sta succedendo”. Il volto di Ryo si illuminò.

 

“ Davvero? Sarebbe incredibilmente generoso da parte vostra. Non è neanche incluso nella missione.”.

 

“ E' questo che differenzia i ninja dai mercenari. Chiediamo di essere pagati, ma facciamo del nostro meglio per rendere il mondo un po' migliore.”.

 

“ Fortunatamente mio cognato ha consigliato di assumere shinobi dal Paese del fuoco, non essendoci villaggi ninja vicino. Però, lei sembra una combattente capace, mentre i suoi studenti avranno al massimo tredici anni.”, disse il sindaco, sperando di non mancare di rispetto ai tre ragazzi.

 

“ Un ragionevole dubbio, ma non si faccia ingannare dalla loro età. Sono stati addestrati come ottimi ninja, vi mostreranno le loro abilità al prossimo attacco.”.

 

“ A proposito, attaccano in una certa data o a caso?”, domandò Haku.

 

“ Quasi sempre la prima settimana del mese.”, rispose Ryo. Il gruppetto realizzò che mancava pochissimo.

 

“Attaccheranno a giorni, non abbiamo molto tempo. Fortunatamente non ci sarà bisogno di fare trappole o altri preparativi. Se non vi dispiace, avremmo bisogno di riposare un pò. Dove possiamo stare?”.

 

“ Alla locanda di Baiko. E' la migliore... nonché l'unica.”, rispose il sindaco con una speranzosa risata.

 

*****

 

La proprietaria della locanda, Baiko, fu abbastanza generosa da farli fece stare gratis, in quanto salvatori del villaggio, ma dovettero comunque pagare per la cena( doveva comunque sfamare la sua famiglia). Non urtava il fatto che fossero i primi clienti da parecchio.

 

Era abbastanza piccola, un edificio a due piani, il primo a metà tra una taverna e un ristorante, mentre il secondo teneva le camere da letto. Naruto divideva la sua con Haku, mentre Hinata stava con la loro insegnante.

 

Il mattino successivo fecero colazione insieme fino a quando il sindaco non si gettò dentro.

 

“ Kurenai- san, sono arrivati!”, gridò Ryo correndo dentro. I quattro ninja si alzarono scossi.

 

“ Stia calmo. Noi arriveremo a minuti, lei cerchi di togliere più persone possibili dalla strada- disse al capo villaggio, che annuì, prima di rivolgersi agli studenti- E voi, ragazzi, state attenti, non saranno ninja, ma mancare d'attenzione in battaglia può ucciderti.”.

 

“ Sì, Kurenai- sensei.”, dissero i tre amici all'unisono.

*****

 

“ Sì, questa è perfetta, la prendo.”, sghignazzò uno dei banditi prendendo una ragazzina, il cui padre si fece avanti nel tentativo di salvarla.

 

“ Non mia figlia, mostro!”, esclamò disperato aggrappandosi alla gamba del criminale.

 

“ Zitto, vecchio, o stanotte dormirai due metri sottoterra.”.

 

I quattro ninja si diressero subito verso i banditi, disgustati dal loro operato. Alcuni trascinavano a forza persone dalle loro case, altri fracassavano negozi per prendere beni e soldi.

 

“ Fanculo, stronzi. Fermatevi o ci penseremo noi.”, gridò Naruto appena fu a portata d'orecchio.

 

“ Oh, un bambino con una bocca più larga di lui.”, rise un bandito calvo dalle larghe spalle.

 

“ Dovremmo insegnarli cosa succede a chi non rispetta gli anziani.”, disse un altro prendendo la sua spada.

 

“ Chi diavolo ti credi di essere?”, domandò un'altra della banda, una delle poche donne.

 

“ Naruto Uzumaki, futuro Hokage. Questi sono Haku ed Hinata. Lasciate andare quelle persone o vi faremo il culo.”. Ci fu un attimo di silenzio mentre i banditi processavano quelle parole, seguito poi da una risata, che in breve si trasformò in un coro di scherno verso il giovane shinobi, che digrignò i denti dalla furia.

 

“ Naruto, lascerai che ridano di te?”, domandò Kurenai con un sorriso quasi sadico.

 

“ Mai! Tecnica dei cloni ombra!- esclamò Naruto dopo aver formato i sigilli, venendo subito circondato da decine delle sue copie- CARICATE!”. L'armata di copie si lanciò contro il gruppo di predoni, talmente stupiti che non poterono neanche reagire.

 

“ Difendetevi, idioti!”, gridò il loro capo mentre veniva pestato da tre copie.

 

“ Il moccioso è un ninja.”.

 

“ Hinata- san, non possiamo lasciare tutto il divertimento a Naruto.”, disse Haku cominciando a canalizzare il chackra.

 

“ Giusto- disse la Hyuga buttandosi sul primo avversario, ricoprendo le mani di elettricità- Arte del fulmine: Tecnica delle sessantaquattro chiusure folgoranti!”. Dopo lo shock iniziale i banditi avevano cominciato a respingere i cloni di Naruto, ma erano così concentrati su di lui che non si accorsero della ragazza, che li eliminò uno dopo l'altro. Haku non fu da meno, e dopo aver formato i suoi sigilli espirò profondamente.

 

“ Arte del ghiaccio:Respiro dell'inverno.”. Il moro sputò dalla bocca un enorme cono di vento gelido che ricoprì di brina chiunque ci finì attraverso. Due degli avversari saltarono in aria lanciando diversi kunai, ma Naruto contrattaccò all'istante con una delle sue tecniche.

 

 

“ Arte del vento: Vortice roteante!”. Il jinchuriki unì le mani per creare un vortice che fermò sia i proiettili sia coloro che li avevano lanciati. Una voce però interruppe lo scontro.

 

“ BASTA!- gridò uno dei banditi rimasti indietro, intento a spingere un pugnale contro la gola di una bambina- Arrendetevi o la ragazza muore!”.

 

“ Io vedo solo un sacco di farina!”,gli rise contro Naruto.

 

“ Cosa?”. L'uomo guardò confuso il suo ostaggio, scoprendo che al suo posto c'era proprio un sacco di farina. Rivolgendo lo sguardo agli avversari, vide che la bambina era ora tra le braccia di Hinata e prima che potesse reagire Haku lo mise ko.

 

I pochi criminali rimasti decisero saggiamente di svignarsela sotto gli occhi orgogliosi della squadra d'assalto, mentre gli abitanti del villaggio cominciarono a esultare a squarciagola.

 

“ Ora sono ancora più arrabbiato con mio papà per non averci dato prima missioni così.”, scherzò Naruto.

 

“ Non sarà stato un omicidio, ma molto meglio di raccogliere erbacce.”, commentò Haku.

 

“ E abbiamo anche aiutato delle persone, non dovranno temere più nessuno.”, concluse Hinata.

 

 

*****

 

Un'ora dopo

 

Kurenai riunì il suo team dopo aver sistemato tutto il casino fatto dai banditi prima che scappassero.

 

“ Andrò a parlare col Damyo. Quei banditi non vi hanno dato problemi, quindi dovreste riuscire a difendere la città senza problemi. Dovrei tornare in meno di tre giorni.”, spiegò rapidamente la mora ai suoi genin,

 

“ Non si preoccupi, Kurenai- sensei, terremo la città sicura fino al suo ritorno. Giusto, ragazzi?”, chiese Naruto ai compagni, che annuirono senza indugio.

*****

 

Rifugio dei banditi

 

I pochi sopravvissuti si inchinarono a una figura oscurata.

 

“ In genere non avete così tanti problemi a prender provvisti e soggetti per i test. Che è successo? I paesani ne hanno avuto abbastanza e hanno deciso di ribellarsi?” , chiese questo misterioso interlocutore con voce maschile, non nascondendo un certo divertimento.

 

“ Peggio. Hanno assunto dei ninja. Erano solo ragazzini, ma... non siamo neanche riusciti a colpirli.”, spiegò uno degli uomini terrorizzato.

 

“ Bene, manderò qualcuno più qualificato di voi. E siccome non avete preso nuove cavie per Orochimaru- sama... prenderete il loro posto.”.

 

I banditi s'impallidirono. Provarono a scappare, ma il loro mondo si fece nero prima ancora di potersi alzare.

                                                                                                                     *****

Salve a tutti, spero di non essere in ritardo e che il capitolo sia di vostro gradimento. Nei prossimi giorni lavorerò a Grand Order e non so quando arriverà il prossimo, ma prometto prima di Natale. A presto, mi scuso per eventuali errori di forma o grammaticali, non ho avuto il tempo di correggere.

  
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