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Autore: Girl of Now    16/11/2019    0 recensioni
Quando la delusione è troppo forte, smetti di credere nelle cose belle.
Ecco perché per me, l'amore non esiste.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Ore 8.00 

Stanotte non ho chiuso occhio, sono un po’ agitata. Ho finito la scuola da qualche mese e ho già il mio primo colloquio. 

Alice respira, andrà bene – continuo a ripetermi. 

Sono chiusa in uno stanzino da più di mezz’ora ad aspettare che mi chiamino, ho il cuore che batte all’impazzata e le gambe che tremano. Continuo a giocare con i miei capelli lunghi e neri arrotolandoli con le dita. 

Continuo a pensare a come il tempo sia passato in fretta. In un attimo mi ritrovo a 21 anni con un sacco pesantissimo addosso con su scritto RESPONSABILITA’.  

È stata mia la scelta di non continuare gli studi perché volevo assaggiare un po’ di indipendenza e non dipendere sempre dai miei genitori che comunque mi hanno sempre dato tutto e sono stati i primi ad assecondare questa mia scelta. 

Il telefono continua a vibrare, è la mia migliore amica. 

“Dimmi subito come sta andando!!!” anche lei è molto in ansia, si preoccupa sempre per me, c’è sempre quando ho bisogno e a lei devo davvero tanto. 

Siamo cresciute insieme in un piccolo paesino. Ci hanno sempre chiamato ‘le gemelle’ perché siamo molto simili: entrambe alte, magre, con i capelli lunghi e neri. L'unica differenza è che io ho gli occhi verdi e lei castani. 

La porta si apre. 

Scorge un ragazzo alto, sulla trentina, biondo con gli occhi azzurri e una barba leggera sul viso. 

“Ciao! Scusa l’attesa, sei tu Alice?” 

“S-Si” dico arrossendo.  

“Piacere! Io sono David” disse allungandomi la mano. “Il capo è impegnato al momento, ti andrebbe una tazza di caffè?” 

Ci dirigiamo verso la macchinetta del caffè e iniziamo a parlare come se ci conoscessimo da sempre. 

David: “Ora dovrebbe aver finito, vado a controllare” disse dirigendosi verso una stanza al fondo del corridoio. “Prego, vieni pure” aggiunse con un sorriso. 

Mi diressi in ansia verso quella stanza. Ad accogliermi c’è un signore sulla sessantina di nome Diego che inizia a guardare il curriculum e a farmi domande sul mio percorso di studi. 

 

“Vieni già domani, mi sembri ingamba, vediamo come te la cavi” 

Ecco, da qui, la mia vita cambiò per sempre. 

   
 
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