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Autore: Misterius Fan    16/11/2019    0 recensioni
Una paladina strappata dal suo mondo e catapultata nel nostro pianeta in un contesto futuristico. E che le vada o no, ne e da tempo diventata la sua guardiana.
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Il potere di una storia; il giuramento di Nana
 
 
 
Nana, rientrata in camera sua, d’istinto prese il copione, precisamente la parte della trama, dello spettacolo e se lo mise a leggere con un espressione degna di chi viveva un sogno ad occhi aperti.
 
“C’era una volta un Elfa di nome Charlotte che era fuggita dal suo regno ridotto in schiavitù da un esercito di draghi oscuri e trovò rifugio nella casa di un umana di nome Tanya, una giovane spadaccina dotata di una spada magica.
Le due ragazze passarono insieme i loro giorni tra allenamenti e vita quotidiana e divennero grandi amiche, interrotte saltuariamente dalle amiche di Charlotte, ridotte ad un incrocio di Elfo e Drago, venute da lei per riportarla a casa o ucciderla sotto ordine del re dei draghi oscuri.
Poiché possedute mediante stregoneria, tutti gli incontri degeneravano in battaglie all’ultimo sangue e Charlotte fu costretta a porre fine alla loro vita per trovare loro la pace con suo grande dolore, che riusciva a superare con l’aiuto di Tanya. Man mano che Charlotte combatteva per difendere Tanya, e lei faceva altrettanto, le due pian piano svilupparono un sentimento profondo prima che si scoprì un’amara scoperta: Charlotte e la figlia del re dei draghi oscuri, la cui madre Elfa morì per parto poiché ingravidata mediante arti oscure, quindi Charlotte era mezza drago e mezza Elfa, e in passato, ipnotizzata, uccise i genitori di Tanya.
Quest’ultima però non le serba rancore perché lei non era capace d’intendere e i suoi genitori erano periti nel loro dovere coraggiosamente in quanto ex-guardie reali che aveva insegnato l’arte della spada alla figlia.  In un impeto emotivo Charlotte, dopo essersi scusata, le dichiarò i suoi sentimenti.
Sfortunatamente il re dei draghi oscuri in persona apparve, ipnotizzò di nuovo la figlia e rase al suolo la casa. Tanya che si era ritrovata l’amica come nemica non riuscì ad affrontarla e venne sconfitta ma Charlotte, in nome dei sentimenti che provava per lei, l’ha risparmiò, intimandogli di non cercarla.
Ma Tanya, anch’egli innamoratasi della ragazza a prescindere da quanto accaduto, decise di seguire le tracce di distruzione lasciate dai draghi oscuri in modo da raggiungere la loro tana.
Dopo un lungo cammino, intervallato di aiuti, di mostri affrontati, e dell’origine della spada magica tramandata dalla su famiglia, Tanya raggiunse la meta e affrontò a viso aperto il re dei draghi oscuri per poi ritrovarsi davanti Charlotte che la ferì gravemente poiché ancora posseduta.
Tanya fu costretta a dover porre fine alle sofferenza dell’amata a fil di spada, ma non prima che lei, prima di esalare l’ultimo respiro, le dichiaro il suo amore con un bacio.
Il crudele padre di lei espresse indifferenza per la morte della, a suo dire, stupida figlia inutile, unito ai cori delle risate crudeli dei suoi seguaci.
A sentire queste nefandezze Tanya attivo il potere magico in lei dormiente, unito a quello della sua spada, con la quale fuse il suo corpo con quello senza vita di Charlotte divenendo una chimera, un terzo umano, un terzo Elfo e un terzo Drago, e, dopo aver ucciso i draghi del circondario si preparò alla resa dei conti contro il re dei draghi oscuri, fusosi con le carcasse di tutti i draghi oscuri rimasti.
Alla fine Tanya uccise, dopo un duello selvaggio, il re dei draghi oscuri e liberò il villaggio di Charlotte dalla sua tirannia, per poi mettersi in viaggio per girare il mondo in modo da poter vivere per la sua amata, che risiedeva ormai dentro di lei unite in un solo essere.”
 
Finita di leggere la trama Nana ripensava al momento del bacio e istintivamente si toccò il labro. Ancora non poteva credere di essere finita in questa situazione. “Fidanzata!”; si poteva riassumere così questa euforica sensazione che tratteneva a fatica.
 
Circa poche ore prima aveva superato la linea che divideva l’amicizia dall’amore, nonostante l’altra metà fosse anch’essa una ragazza; e che ragazza. Una ragazza molto particolare e talmente affascinante che veniva, letteralmente, da un altro mondo. Solo che la sua ragazza, diventatagli da poche ore, era una che soffriva in silenzio. Aveva perso casa, amici, famiglia del suo mondo e poi nuova casa e nuova famiglia da quando era finita in questo. Non era solo un fidanzamento d’amore ma qualcos’altro: uno di protezione. Nana, da quel primo “vero” bacio avuto nella vettura d’emergenza per lo spostamento delle Aree, aveva giurato che non avrebbe più fatto soffrire quella ragazza, di nome Lyna Takahashi (anche se non era il suo vero nome). Dovevano raccontarsi tutto ma decisero di accantonare per il momento la cosa. Ora dovevano capire come avrebbero vissuto come coinquiline da quel momento in poi.
 
Da quel bacio non avevano più proferito parola ma si erano tenute per mano tutto il tempo mentre tornavano a casa, avevano cenato, visto un po’ di televisione per passare il tempo e infine erano andate a dormire, ognuna in una camera diversa, dandosi istintivamente il bacio della buonanotte.
 
Aveva voluto rileggere il copione perché era per via di quella storia che Nana e Lyna erano diventate quello che sono ora, da quando Lyna lo lesse nell’attico di casa e, accidentalmente, finì addosso a Nana ed entrambe furono trasportate dalla passione.
 
Fu il risultato conseguito dal potere di quella storia.
 
Nana fece a se stessa un giuramento: non avrebbe più fatto piangere Lyna e avrebbe fatto di tutto per renderla felice. Questo divenne il suo giuramento per lei come fidanzata. E cominciò ora ripensando una cosa di qualche tempo fa che le ritornò in mente. Se avesse avuto l’Ok, se fosse stato fattibile l’azzardo che voleva proporre e tutto sarebbe andato secondo i piani, il suo ambizioso obiettivo sarebbe stato compiuto.
 
Riflettuto su questo, fregandosene dell’orario, mise mano al telefono.
   
 
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