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Autore: SoleStelle    17/11/2019    0 recensioni
Selene è una ragazza minuta che vive nella rabbia e nella tristezza.
Dopo essere stata tradita da chi, in teoria, doveva proteggerla e volerle bene si chiude in se stessa.
Si trasforma in una vera e propria menefreghista, continuando a coltivare, in segreto, il sogno di tornare come prima. Decisa a riconquistare l'amore perduto, si aggrappa a qualsiasi possibilità che la vita le offre.
Ma...se l'amore non è perduto, come nel suo caso, ma diviso?
Sa che lui la amava ma sa anche che ora lui ha un'altra..
Riuscirà a riconquistarlo?
Dal capitolo 16
Nell’istante in cui lo vidi così mi sentii come svuotata.
Non soffriva certo come avevo sofferto io ma aveva avuto la sua lezione.
“Perché dobbiamo farci questo?” chiesi. “Perché hai iniziato questa stupida guerra?” aggiunsi.
Dal capitolo 30
Voltai il viso e mi guardai intorno sofferente.
Tutti facevano delle cretinate enormi ma venivano lodati. Io che facevo la cosa più giusta del mondo venivo presa di punta e punita.
Non è giusto.
Non è assolutamente giusto.

Ero arrabbiata.
Ero invidiosa.
Ero gelosa.
Ero affranta.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Presi Vajolet per mano e la tirai dietro di me, quasi in malo modo.
“Ciao.” dissi, guardandolo.
“Le stavo, solo, dando una caramella.” disse.
“Da te preferisco che non prenda nulla.” risposi, acida.
“Zia.” mi chiamò, aggrappandosi alla mia gamba, intimidita.
Le poggiai una mano sulla testolina e continuai a guardarlo.
“Zia..” disse, disgustato. “Mio figlio dovrebbe chiamarti così, non lei.” aggiunse.
“Non lo voglio vedere.” dissi. “Non iniziare nemmeno.” aggiunsi.
Come se non avessi nemmeno parlato girò il passeggino e mi mostrò il bimbo che dormiva dentro.
“Lui è tuo nipote, non lei.” sussurrò, cattivo.
Mi chinai e presi in braccio Vajolet.
“Hai finito?” chiesi. “Ricky ci sta aspettando.” aggiunsi.
Senza ottenere risposta mi voltai e mi incamminai.
“Ci sta seguendo.” disse, nascondendo la testa nell’incavo del mio collo.
“Tranquilla apetta, ci pensa lo zio ora.” dissi, raggiungendo Richard.
“Eccovi.” disse, vedendoci. Si bloccò, però, quando vide Selwyn ad un passo da noi.
“Tutto ok.” dissi, per farlo calmare. Poi mi chinai e misi giù Vajolet. “Fai vedere alla mamma come ti ha truccata la zia.” aggiunsi, voltandola verso Clelia.
“Wow, ora sei proprio una vara apetta” disse, fingendosi sorpresa.
“Si..” disse, contenta. “Zio, visto come sono bella?” disse, andandogli incontro.
Ricky si chinò e la prese in braccio, senza nemmeno guardarla, era iperprotettivo verso la nipote e non avrebbe mai permesso a mio fratello di avvicinarcisi.
Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi alla sua principessina.
Erano tre anni che lo vedevo ingelosirsi, arrabbiarsi, coccolarla, viziarla e proteggerla come un padre.
Più lo guardavo più mi convincevo che un padre non avrebbe mai amato un figlio come uno zio, pugile, ama la propria nipotina!
Non potevo chiedere di meglio, assolutamente.
Guardai la bambina e pensai al giorno del parto, quando Eric uscì e ci guardò perplesso dicendo che i medici avevano sbagliato qualcosa, ci eravamo spaventati da morire e lui aveva detto, semplicemente, che era un papà contentissimo ma che avremmo avuto una bella sorpresa di li ad un paio di minuti quando sarebbe uscito con un fagotto pulito in braccio. Ci eravamo tranquillizzati ma eravamo, ugualmente, in ansia. Lo avevamo visto tornare dentro e uscirne dopo qualche minuto con un fagottino rosa in braccio. Aveva detto che era nata una femminuccia e io avevo trillato di felicità, rubandogliela dalle braccia. Avevamo dovuto ricomprare tutto e riorganizzare tutto ma eravamo riusciti a risistemare le cose prima che Clelia e la bambina uscissero dall’ospedale, e ora eccoci qui, con l’apetta in questione.
Vidi mio fratello Selwyn tornare indietro, sconfitto, e mi appoggiai alla schiena di Ricky, abbracciandolo.
Feci un respiro profondo e mi eclissai.
La nostra non era iniziata come una relazione semplice. Segreti, litigi, menzogne e separazioni.
Avevamo dovuto affrontare di tutto, eppure eravamo sopravvissuti a ogni cosa. Avevamo superato insieme tutti gli ostacoli e avevamo reso il nostro rapporto quasi perfetto, ero consapevole che la perfezione non esistesse ma ero, anche, consapevole che avere quello che avevamo noi era raro.
Non avevamo tutto, mio fratello non rinunciava a volerci separare e i miei genitori erano sempre sulla difensiva, ma iniziavano ad apprezzarlo e ad abituarsi all’idea che lui faceva parte della mia vita.
Potevo solo sperare, lottare per il nostro legame e continuare a viverlo, insieme a Ricky.. insieme a quella persona che, insieme a me, aveva preso un amore complicato e lo aveva reso unico e speciale.
 
 
 
 
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Note dell’Autrice:
Questo è l'ultimo capitolo e l'errore di fondo, oramai lo avrete capito (oltre ad un linguaggio e ad una tramacprettamente adolescenziali) è che il college non corrisponde alla nostra scuola superiore. Spero, comunque, che perdoniate questa svista di una ragazzina delle medie... perchè all'epoca di questa stesura ero veramente piccola.
Soprattutto se si considera la mia attuale età e un figlio in arrivo 
 


 
   
 
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