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Autore: Star_of_vespers    17/11/2019    5 recensioni
L'umanità è stata decimata da un nuovo pericolo. Near ha centotre anni, ormai vecchio si ritrova a lasciare il comando ad una giovane ed inesperta ragazza, nonché una scienziata molto abile. Quest'ultima grazie ad un patto segreto stipulato con il re degli Shinigami, è riuscita a riportare in vita Mello e Ryuzaki nonché il vecchio L.
La ragazza è mossa da una questione personale, anche se ormai intenta a riportare l'umanità sulla terra, bloccata su Marte da ormai troppo tempo.
Dal testo:
-Porgo ad entrambi, i miei più distinti e affettuosi saluti- il suo sguardo determinato scivolò tra gli occhi azzurrissimi di Mello che impassibile l’ascoltava, poi si spostò sul vecchio L e debolmente gli sorrise.
-Conosco già tutte le vostre domande …- seguitò determinata, continuando a parlare sostenuta dallo sguardo fiducioso di Near che la fissava nella penombra.
-Conosco quelle che un tempo erano le vostre certezze. Ma siete ritornati, dalla morte- sentenziò infine.
Vi assicuro che vi farò rimanere con il fiato sospeso! sarà una storia piena di azione, mistero, amore, e tantissimi colpi di scena.
Genere: Fantasy, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Shinigami
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L, lo sai che gli Shinigami mangiano solo mele?
 
 

 

 

 

“Prova. Uno due e tre.

Prova.

Questa è la quindicesima.

Uno due e tre, risultano nulle.

Si opta per la quarantasettesima prova.

Quaranta, quarantuno e quarantadue risultano nulle.

Vi è il rigetto totale.

Si passa alla ottantanovesima prova.

Ottantanovesima prova nulla.

Ottantuno, ottantadue e ottantatre, risultano nulle.

Riconoscimento statico per la centosettantesima prova…

Rigetto azzerato.

Prova valida…                                                                                 

Si opta per il rilascio graduato. Inizio conto alla rovescia, i soggetti ibernati ritorneranno in vita e si rigenereranno tra: dieci, nove, otto”

-Sette... Sei... Cinque…”

Near osservò gli occhi della ragazza, concentrandosi poi, sulle sue mani che impazienti si muovevano  prontamente sui pulsanti della tastiera.

-Manca veramente poco N…- la sua voce era soave e soddisfatta. L’albino notò subito questo particolare, accentuato dalla luce dei suoi occhi, infiammati dalla determinazione… i suoi occhi, i suoi occhi mettevano i brividi.

“Il processo è stato terminato.

*Danni dei soggetti corrispondenti  al 37%

*Cariogenesi completata al 100%: i soggetti sono stati rigenerati… le cellule sono state rigenerate al 100%

*Criogenesi umana avvenuta con successo “

Mentre la voce metallica del computer continuava ad elencare tutti i processi, una delle due porte trasparenti, di quelle bare ghiacciate e fumanti, lentamente, iniziò ad aprirsi.

L era stupita, ma pure  N dal canto suo, anche se non lo dava a vedere. Rimase parecchio sbalordito quando posò gli occhi sulla sua collega. Non avrebbe mai immaginato che L, sarebbe riuscita nel suo intento.

-I valori… la pressione… tutto apposto!- la ragazza velocemente afferrò un piccolo monitor, facendo scorrere i suoi occhi tra le due bare.

Alla sua sinistra, anche l’altro sportello si aprì. Un fumo gelido invase l’itera area.

-Sarà meglio chiudere l’uscita!- esordì guardando N.

Ormai il volto del detective era segnato da copiose rughe, e da una profonda esperienza, celata all’interno di quei occhi cinerei.

 La donna sapeva quasi tutto di quell’uomo, ma anche se, col tempo era riuscita ad accettare la sua presenza e la loro collaborazione, non aveva mai accolto con piacere la sua nuova qualifica.

 Lei era purtroppo L, ma non l’avrebbe mai gradito infondo, perché, mai avrebbe voluto esserlo. E se lei si trovava a gestire quel titolo, era stata solo una questione di interesse personale, le ritornava utile. Ed in quel momento necessitava  anche della ricomparsa dei detective più in gamba  della storia umana.

-Speriamo Near che almeno loro … almeno loro… possano aiutarci- con rammarico abbassò gli occhi e conficcò le unghie delle dita, all’interno dei palmi delle sue mani.

Il laboratorio era completamente isolato. Grazie alla gravità presente, i due potevano camminare avanti e indietro per la stanza, aspettando il risveglio completo dei detective.

Questo L lo sapeva, non poteva assolutamente sforzare quel tempo del tutto naturale, non poteva manomettere alcun sistema per velocizzare il processo, o suscitare quella determinata reazione. Doveva semplicemente aspettare, e per lei l’attesa era veramente snervante e corrosiva.

Camminando avanti ed indietro osservò la parete metallica dinanzi ai suoi occhi, per poi ritornare sui suoi passi, e ripetere quel suo patetico tragitto, per un numero smisurato di volte.

-Non capisco perché non si svegliano N, ho paura di aver fallito. E se ho fallito la prova, non posso assolutamente rimediare!- lanciò un occhiata al vecchietto, che seduto accanto ad una delle bare, fissava il volto pallido dell’uomo biondo, disteso su quella lastra da poco aperta.

-Aspetta L. Non affrettare i tempi!-

La ragazza si bloccò sui suoi passi, sospirò pesantemente incrociando le braccia. I suoi occhi turchesi si bloccarono su Mello, poi rotearono per osservare il vecchio L, poi, di nuovo Mello.

Si avvicinò piano quando impercettibilmente notò un’espressione alquanto strana sul volto del detective M. Oltrepassò Near silenziosamente, attenta a non calpestare i tubi e l’attrezzatura collocata sul pavimento, in seguito, con movimenti cauti, si avvicinò al viso di Mello. Sorrise furtivamente quando percepì il respiro flebile del ragazzo sulla sua pelle, gli occhi di lei erano contenti e impazienti di incontrare lo sguardo del detective, che in uno stato di dormiveglia, pareva essere il primo ad aver ripristinato le normali funzioni vitali.

La donna era molto curiosa di osservare i dettagli di quel volto, così angelico e tenebroso allo stesso tempo.

La cicatrice gli marchiava egoisticamente il viso, L ne fu quasi ipnotizzata. Vederlo dal vivo le dava una sensazione indescrivibile. Mello, aveva letto tutto di lui, ogni singola cosa, ogni suo scritto, ogni sua dannata e segreta autobiografia, ogni singola descrizione fisica e psichica . Lo aveva spesso immaginato, cercando di ricrearlo nella sua mente, ma averlo davanti ai suoi occhi, percepire il suo contatto, constatare che non era solo un personaggio passato alla storia monotonamente, ma ora una realtà tangibile, ora, una speranza presente.

-Sta bene!- sentenziò lanciando velocemente un’occhiata al suo monitor.

-Hai visto! Spero tu ti senta più tranquilla, L- Near pacato prese tra le mani una ciocca bianca, roteandola ritmicamente, con in volto un sorriso sincero e rassicurante.

-Credevo di non essere all’altezza!-

-Male L!-

-Perché?- appoggiò la sua mano sul petto di Mello con apprensione. Percepire il suo respiro l’aveva di certo tranquillizzata, ma si domandava il motivo per cui ancora lui, non avesse aperto gli occhi. Non avevano molto tempo a disposizione, e sapeva bene che il carburante era scarso, quindi, doveva per forza di cose riuscire a svolgere l’operazione in una settimana.

Percepì il petto del ragazzo alzarsi ed abbassarsi, proprio sotto il palmo della sua mano. Rimase immobile lei, e lo fissò per interminabili istanti.

-Apri gli occhi… ti prego!- spostò le sue mani dal petto, e le appoggiò dolcemente sul suo viso, non distogliendo lo sguardo dalle palpebre chiuse di Mello. I suoi lunghi capelli castani-ramati le ricaddero totalmente in avanti, e ne fu contenta, in questo modo Near non poteva guardarla in faccia, non poteva notare che i suoi occhi erano divenuti lucidi.

-Mi senti Mello? apri gli occhi! Mello… apri gli occhi!- continuava a ripetere quelle parole, ricacciando con forza le sue lacrime. Era nervosa, e il pensiero di un eventuale fallimento quasi la distrusse. Determinata più che mai, aveva fatto l’immaginabile per rigenerare i corpi di Mello e del vecchio L, i suoi sacrifici non potevano ridursi ad un fallimentare finale.

-Mello apri gli occhi!- alzò il tono di voce, quasi con  dispiacere. Le mani sul viso di lui tremavano, non a causa di quel contatto gelido, ma dal nervoso. Digrignò i denti e lasciò che una lacrima solitaria le solcasse il volto, ma non demorse, intenta a far rinvenire dal sonno eterno quel detective.

-Mello… apri gli… occhi!-

-Non ti devi scaldare, questo è un processo che non può essere calcolato.- Near la scrutò dalla sua postazione. A differenza della ragazza, l’uomo pareva essere del tutto tranquillo e abbastanza fiducioso.

-Non capisco, i segnali vitali ci sono… ma non si risveglia. Voglio escludere un possibile coma… anche se i danni sono del 37%- voltò il capo verso l’ormai anziano N, in cerca di supporto, infondo quell’uomo l’aveva sempre tutelata.

 

 

-Mello apri gli occhi!-  il detective M, continuava incessantemente ad ascoltare questa frase. In un primo momento non era stato in grado di ricollegare ogni sillaba. Era tutto così strano. Gli sembrò inizialmente quasi come un rumore, impercettibile, poi quel suono divenne sempre più forte, più secco, e dal quel frastuono iniziò a riconoscere delle parole staccate, poi, piano udì l’intera frase, avvertendo un tocco estraneo sul suo viso.

 Continuava a non capire, anche ora che aveva aperto gli occhi: si ritrovò con suo profondo scetticismo a scrutare il volto di una ragazza. I suoi occhi strabuzzavano da una parte all’altra all’interno degli occhi di lei, che determinata, e con un luccichio strano nello sguardo,  lo scrutava a sua volta.

 Rimase impressionato, nell’osservare meglio quella donna. Chi era quella tizia? E soprattutto, dove si trovava?.

-Near ce l’ho fatta, ha aperto gli occhi, si è svegliato- la donna era estremamente emozionata. Anche se con sacrificio era riuscita a riportare i detective in vita. Non considerò nemmeno per un istante lo stato di shock in cui si trovava Mello, lo guardò, ed iniziò a parlargli, ma si bloccò quando notò che il ragazzo, stranito aveva concertato totalmente la sua attenzione verso N.

-Near … tu? Ma come ti sei ridotto?!- queste furono le prime parole di Mello dopo il suo inaspettato e ben gradito risveglio.

-Mello ti trovo bene!- l’albino rivolse un sorriso ad M. A differenza sua Mello possedeva un corpo ed un aspetto giovane. Questo era dovuto al fatto che gli anni per lui non erano riusciti a sfiorarlo, e di conseguenza ad invecchiarlo. Lui era ritornato con il fisico, l’intelletto, ed il cuore di un ventenne.

Il detective lanciò un’occhiata tagliante alla ragazza che gli era vicina, la esaminò con cura, studiando risoluto l’espressione del suo volto, la curva delle sue labbra, e la luce strana che gli brillava negli occhi.

-Chi diavolo sei?- domandò lui stranito.

-Penseremo più tardi alle presentazioni…- rispose la donna regalandogli un sorriso soddisfatto. Si allontanò dal suo posto, curvando il viso verso il vecchio L.

-Penso che anche lui in questo momento stia ritornando a respirare autonomamente- spiegò a Near prima di allontanarsi, per poi correre letteralmente verso la bara in cui si trovava Ryuzaki.

Spalancò totalmente la portiera, aiutando l’uomo a riaprire gli occhi. Sorrise quando, dopo pochi minuti, grazie all’aiuto del computer si rese conto che il vecchio L, aveva appena spalancato le palpebre.

 Riuscì a lavorare velocemente, rasserenata dal fatto che il vecchio L a differenza di Mello era riuscito a reagire molto più velocemente, ma di sicuro la donna non si adagiò sugli allori, difatti non curante dello sguardo corvino di Ryuzaki, continuò a monitorare quell’operazione dallo schermo che stringeva tra le mani.

-Perfetto!- esultò scrutando i dati che erano appena affiorati dal monitor.

Alzò gli occhi e decisa lanciò uno sguardo ai tre uomini all’interno di quel laboratorio abbandonato, concentrandosi a studiare i volti di M e del vecchio L, che scioccati ed ancora semi sdraiati all’interno di quelle bare di cristallo, stavano osservando con attenzione  la ragazza.

-Porgo ad entrambi i miei più distinti e affettuosi saluti!- il suo sguardo determinato scivolò tra gli occhi azzurrissimi di Mello che impassibile l’ascoltava, poi si spostò sul vecchio L e debolmente gli sorrise.

-Conosco già tutte le vostre domande …- seguitò determinata, continuando a parlare sostenuta dallo sguardo fiducioso di Near che la fissava nella penombra.

-Conosco quelle che un tempo erano le vostre certezze. Ma siete ritornati, dalla morte!- sentenziò infine.

Il vecchio L sgranò gli occhi e portò metodicamente un pollice in bocca pensieroso. Cercò  di studiare la ragazza in lontananza, per poi concertarsi, intento a far riemergere ogni singolo ricordo. Non poteva bloccarsi  in quello stato confusionale a lungo. Nel cuor suo ancora ardeva la volontà di catturare Kira, ma l’istinto gli suggerì, che forse si trovava dinanzi ad un’altra realtà. Abbassò lo sguardo ed osservò la bara trasparente in cui si trovava, poi esaminò minuziosamente tutti gli ingranaggi, per poi ritornare sulla ragazza.

-Salve!- disse semplicemente. Gli risultò scomodo sedersi come il suo collega Mello, e non si fece problemi ad appollaiarsi come di sua consuetudine, portando le ginocchia al petto.

Mello  si era seduto, non riusciva a muovere il suo corpo come meglio desiderava, e faticò anche a far riemergere i vecchi ricordi, soprattutto, l’ultimo attimo che aveva vissuto, prima di chiudere gli occhi. Si passò una mano tra i capelli già scompigliati, poi ritornò a studiare la ragazza che si era bloccata proprio in mezzo alle due bare.

-Ci spieghi cosa sta succedendo? E soprattutto tu … chi diavolo sei?- domandò con tono seccato e rabbioso. Appoggiò una gamba interamente su quella lastra, mantenendo l’altra inclinata. Caricò il peso del braccio sul ginocchio, senza perdere d’occhio la donna.

-Chi io sia non ha molta importanza veramente!. Io sono colei che è riuscita a riportarvi in vita dopo che il Death Note vi ha letteralmente uccisi. E ho fatto ciò, non per mio piacere ammetto…- sospirò, poi ritornò a parlare, noncurante dello sguardo che i due detective le stavano lanciando.

-Sono passati ottantasei anni dal caso Kira …  e dopo tanto tempo, l’umanità sembra essere minacciata da qualcosa di veramente pericoloso. O almeno… quello che resta dell’umanità!- asserì con rammarico.

-Ho stretto un patto con il Re degli shinigami …- continuò a spiegare sbrigativa, conscia di non aver così tanto tempo.

Il vecchio L piano si alzò da quello strano giaciglio, sprofondò le braccia dentro le tasche dei suoi pantaloni, ascoltando in silenzio la donna davanti ai suoi occhi.

-Spiegati meglio!- asserì conciso.

-Voi avete perso la vita a causa del quaderno, ma dovete sapere che, il re degli Shinigami era contrario al  contatto del Death note sul suolo terrestre. Così approfittando di ciò, ho preteso giustizia, ed ho ottenuto da parte sua… la vostra resurrezione. Ma non avete molto tempo, sconterete ora gli anni che vi sono stati prematuramente strappati. Io semplicemente vi ho riportato in vita attraverso dei processi biologici che non elencherò per ovvie ragione, vi dirò solo che tutto ciò è stato reso possibile, grazie ad un elaborato corredo cromosomico. In conclusione sono riuscita a rigenerare i vostri corpi, ma il vostro animo, la vostra indole… Tutto il resto vi è stato “restituito” dal Re degli Shinigami-

Il vecchio L era sbalordito ma al contempo incredulo. Aveva ascoltato quella spiegazione attentamente, pendendo dalle labbra della ragazza.

-Spiegati meglio!- replicò non soddisfatto dalle sue parole. La sua espressione era indecifrabile.

-Non ho tempo!- sentenziò lei tristemente.

-E cosa ti aspetti da noi ragazzina?- Mello le lanciò un’occhiata gelida, immobile dalla sua postazione.

-Ogni cosa a suo tempo Mello!- Near che per tutto il tempo era rimasto in silenzio seduto accanto ad M, prese la parola. Si alzò da quella sedia aiutandosi da un bastone di metallo, poi si avvicinò alla ragazza, sotto gli occhi curiosi dei presenti.

-Miei cari colleghi, ho l’onore di presentarvi il nuovo L!- camminava con fatica e mentre si avvicinava alla donna, quest’ultima notò istantaneamente le occhiate che M e Ryuzaki le stavano lanciando.

-Tu … L?!. Sarà un problema distinguerci non credi?- con totale indifferenza Ryuzaki le si avvicinò. A differenza di Mello, non risultò affatto stupito, anzi, lui stesso era giunto a quella  conclusione, le probabilità erano del 68% per l’esattezza.

-Spero non sia un problema!- asserì osservando gli occhi neri di lui.

-In realtà lo è!- spiegò impassibile Ryuzaki.

-Beh …- la donna guardò in seguito Mello, curiosa di osservare la sua reazione.

-Tu? L?!- domandò incredulo.

-E ci spieghi il motivo per cui noi siamo qua?. Non puoi sottrarti così facilmente dal fornire delle ovvie delucidazioni!- concluse conciso.

-Lo so!- rispose decisa la ragazza, con ora negli occhi una diversa luce. Mello notò subito questo suo repentino cambiamento, e dopo lunghi attimi si decise anche lui ad alzarsi dal suo posto.

-In effetti stai evitando di parlare. Hai esposto solo il 45% di ciò che vogliamo sapere!- continuò Ryuzaki.

-Ciò che vi ho detto … fatevelo bastare. Perché nemmeno io so perfettamente che succede … ma di una cosa sono certa!- guardò con profonda determinazione il vecchio L, che le si era avvicinato, poi si voltò e si avvicinò ad un vecchio tavolino, afferrando saldamente un ricevitore tra le mani.

Near sospirò, guardando la ragazza, non si sarebbe data pace. Ma infondo sapeva benissimo che lei avesse accettato di succedergli,  mossa solo da una sua personale intenzione.

Mello incrociò le braccia, e si ritrovò  insieme a Ryuzaki ad esaminare il comportamento improvviso della donna.

Il laboratorio era divenuto silenzioso, ma a L non parve, poiché i pensieri che aveva in testa li percepì quasi come degli urli.

Sospirò, poi si avvicinò all’unica, piccola ma estesa vetrata presente all’interno del laboratorio. Accostò rigidamente il trasmettitore alla sua bocca, presa a studiare il nero velo, che li circondava fuori da quella vetrata.

 -Sono certa che… in qualsiasi posto tu ti trova…- iniziò con forte determinazione a parlare, sperando che la persona che voleva contattare in quel momento la stesse ascoltando.

-Se sei ferita… se stai bene… se mi pensi. Anche se adesso non sei vicino a me… ti garantisco che io ti ritroverò Elrien… e ucciderò coloro che hanno osato strapparti dalle mie braccia. Lo giuro sulla mia stessa vita!- Appoggiò le mani sulla gelida vetrata. Chiuse quel trasmettitore, facendolo in seguito scivolare a terra.

Si voltò, per incrociare lo sguardo dietro di lei, degli uomini che incuriositi la stavano fissando.

-Ed adesso cercherò di ritornare sulla terra. Lì parleremo meglio è una promessa!- concluse voltandosi totalmente verso di loro.

-Dove ci troviamo al momento?- chiese Ryuzaki avvicinando il suo pollice alle labbra.

-Sullo spazio!-

 

 ♣♣♣

 

 

Una giovane ragazza continuava a piangere, mentre osservava il mondo intorno a lei crollare. I suoi occhi erano color ametista, ed i suoi capelli scuri danzavano al vento. Stringeva tra le mani un quaderno nero, ignorando volontariamente la presenza del suo custode, uno shinigami. Un mostro che la stava osservando divertito.

-Elrien?- la voce di quella creatura era  rauca, ma allo stesso tempo pacata.

-Sì?- rispose la ragazza non distogliendo lo sguardo.

-Lo sai che gli Shinigami mangiano solo mele?-

 


 

Angolo autrice:

ASPETTATE!!! Vi prego fermi.

Vi ringrazio tantissimo, se siete giunti qui e avete letto tutto. Spero sia piaciuto, e se avete letto e avete pensato a qualcosa, qualsiasi cosa, vi prego parlatemene,anche un semplice commento, qualsiasi vostra impressione brutta o bella, siate buoni con me e fatemi sapere che pensate. Lo so forse è stranissimo. Ma vi assicuro che continuerò a scrivere, vi chiedo in cambio la vostra opinione, in modo da capire cosa non va, se vi piace o no. Ho letto tante storie in questo fandom, lo considero quasi come casa mia, vi chiedo di fraternizzare appunto con me. Se siete così gentili da sostenermi io sarò felice tantissimo di continuare. Perché ricordate sempre, che una piantina diventa bella e forte con tante cose, io ci ho messo il seme oggi, voi siete pronti ad annaffiare?

Ci vediamo

AVVISO: Per avere maggiori delucidazioni riguardo la trama originale, che comunque ha avuto alcune modifiche in seguito all'ambientazione nel futuro, ecc, consiglio ai lettori di leggere i vari capitoli, perché al momento previsto troverete ogni risposta alle vostre domande. Vi ringrazio di cuore, tanti saluti

   
 
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