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Autore: Shade Owl    17/11/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Orlaith affondò la lama nello stomaco di Allwood con un grido furente, estraendola subito dopo e affondandola ancora, mentre lui crollava a terra con un gemito. Non vide né sangue né ferite nel suo corpo, ma continuò comunque a infierire più e più volte su di lui, colpendo con il pugnale fino a quando due mani non la presero per le braccia e la trascinarono via, togliendoglielo dalle dita.
- Basta, ragazzina, hai vinto!- esclamò Timmi, allontanando l’arma da lei e lei da Allwood, semisvenuto a terra - Non può più farti niente, non sarebbe in grado di nuocere proprio a nessuno. È umano, adesso.-
Ansimante e furiosa, Orlaith guardò Allwood che giaceva a terra con feroce soddisfazione, anche se una parte di lei avrebbe tanto voluto ancora avventarglisi contro e stringergli il collo fino a sentire le vertebre scricchiolare mentre soffocava lentamente.
- Credo che faresti meglio a calmarti.- le disse Timmi, mettendo di nuovo il pugnale nella sua scatola, ora evidentemente preoccupato - Non credo che una persona con i tuoi poteri dovrebbe cedere così alla rabbia.-
- E tu cosa ne sai di come mi sento?- sbottò Orlaith, scoccandogli uno sguardo seccato - Tu non mi conosci.-
- Conosco la rabbia.- replicò lui, tranquillo - E la percepisco, anche. Ti posso garantire che nessuno è più esperto di me in materia… un po’ va bene, ma così tanta rischia di farti diventare quella che non sei. Avrà anche fatto del male, ma ora non può più difendersi… non puoi uccidere un uomo inerme.-
Orlaith distolse lo sguardo, senza rispondere. Timmi le mise una mano sulla spalla, strizzandogliela con fare rassicurante per un attimo, ma non aggiunse altro.
- Vado a prendere la tua amica.- le disse - Posso lasciarti qui da sola?-
Lei sospirò, chiudendo gli occhi per un momento.
- Non serve.- disse - La porto qui io.-
Fece appena in tempo a riaprirli che sentì un grido di sorpresa, accompagnato da un verso canino: Annie e il grosso cane erano da loro.

Gli Xenonauti non tardarono ad arrivare, sporchi e pieni di graffi ma incolumi. Tra le mani Nightmare, coperto di sangue violaceo, stringeva un oggetto scintillante di colore azzurro.
- Ah, ce l’avete fatta.- li accolse Timmi, mentre si avvicinavano.
- Anche voi, vedo.- commentò Nightmare, guardando Allwood, steso a terra e ancora privo di sensi.
Si voltò verso Orlaith, seduta accanto ai resti della statua di George Michael Cohan con Annie e Dran.
- Tu stai bene?- le chiese.
Orlaith annuì, alzandosi in piedi e avvicinandosi a sua volta.
- E voi?-
- Meglio del Doplanker.- rispose Keith - Ora non darà più problemi a nessuno.-
- Finalmente.- aggiunse Rin.
- Avete recuperato quella vostra pietra?- chiese Annie.
Nightmare annuì, sollevando la mano e mostrandola a tutti.
- Era dentro il suo corpo.- spiegò - Presumo che l’avesse ingoiata o comunque inglobata in qualche modo. Il nascondiglio perfetto, tutto sommato.
- E voi come l’avete recuperata?- chiese Annie.
- Non è un crimine dissezionare un cadavere.- disse semplicemente Nova.
- Okay, la vostra interpretazione di decenza è davvero strabiliante, lo riconosco…- sospirò Timmi, scuotendo la testa - Va bene, la vostra missione è conclusa, Orlaith ha sistemato il suo stregone e io ho sprecato mezza giornata di ferie correndo dietro ai soliti mostri, il che è forse la cosa più normale che mi è successa quest’anno. Ora dobbiamo preoccuparci di cosa fare con questo qui.- aggiunse, toccando appena Allwood con la punta del piede.
Orlaith lo guardò senza dire niente, mentre Annie, al suo fianco faceva qualche passo avanti.
- Davvero è inerme?- chiese.
- Il pugnale che ho prestato a Orlaith è un Ammazzamagia.- spiegò Timmi - Uccide la magia e lascia indenne il corpo. Ora è privo di poteri. Ed è più che testato… lo usammo su Zelith.-
- Quindi posso prenderlo a schiaffi, adesso?-
- Se ti va…-
Allwood lanciò un piccolo gemito e cominciò a tossire, rotolando lentamente su un fianco. Si stava riprendendo.
Istintivamente, Annie si allontanò di un paio di passi da lui, lanciandogli occhiate di disgusto, mentre lo stregone si metteva cautamente carponi.
- Non cercare di alzarti.- lo avvertì Timmi - Penso che ti serva ancora un momento prima di poterti rimettere in piedi.-
Allwood grugnì appena, senza rispondere. Si mise in ginocchio con la testa tra le mani, strizzando gli occhi come se cercasse di scacciare un principio di emicrania.
- Cosa mi avete fatto?- brontolò.
- Ti abbiamo privato dei tuoi poteri.- spiegò Nightmare - Ora sei umano.-
Allwood esitò, aprendo gli occhi e guardandolo con aria confusa, come se si aspettasse di sentirgli ammettere che era uno scherzo. Quando comprese che nessuno avrebbe aggiunto altro alzò una mano, forse nel tentativo di evocare una qualche magia, ma non accadde nulla.
- Puoi provarci finché vuoi.- disse Timmi - Ormai è inutile.-
Lo stregone rimase immobile con la mano alzata per molti secondi prima di desistere, lo sguardo fisso nel vuoto, ma alla fine la abbassò lentamente, il sangue che gli defluiva via dal volto.
- Umano…- mormorò.
- Già, umano.- ripeté Keith, sogghignando - Non ti piace, scommetto.-
- Cosa gli farete?- chiese Annie - Spero qualcosa di spiacevole.-
- Non possiamo fargli niente.- disse Timmi, incrociando le braccia - Anche senza poteri rimane comunque un Nativo, e noi siamo degli Esterni. Non possiamo toccarlo, è compito della massima autorità magica della sua realtà di appartenenza decidere la sua punizione.-
Annie aggrottò la fronte, ma dopo qualche secondo parve capire e si voltò verso Orlaith, che guardava Allwood senza manifestare emozioni di alcun genere, in piedi accanto a lei.
- Aspetta… tocca a Orlaith decidere come punire Allwood?- chiese.
Timmi annuì, senza dire niente. Allwood la guardò negli occhi e lei distolse i propri, incrociando le braccia.
- Avete ragione su una cosa.- disse - Non sono un’assassina.-
- Quindi vuoi lasciarlo andare?- chiese Annie, aggrottando la fronte - Ne sei sicura?-
- Non ho intenzione di sporcarmi le mani.- rispose Orlaith, scuotendo la testa - Non sono come lui.-
Non le bastava che fosse stato privato di tutta la sua magia, che fosse inerme e incapace di raggiungere l’obbiettivo che si era prefissato, ossia sconfiggere la morte e riportare in vita coloro che aveva perso. Non era una punizione adeguata per il male che aveva fatto, a lei e a tante altre persone, ma nonostante questo, nonostante l’odio che provava, non era davvero capace di infierire. Non così, non in quel modo.
Non era da lei.
- Veramente c’è un’altra soluzione.- intervenne Timmi, interrompendo il filo dei suoi pensieri.
- E quale?- chiese Orlaith, voltandosi verso di lui.
- Secondo la legge, la massima autorità magica di una realtà, in questo caso tu, può decidere di punire un prigioniero colpevole di collusione con criminali o creature oscure provenienti da realtà differenti con l’esilio.- spiegò Timmi - Ciò renderebbe il nostro amico qui un Esule, ovvero praticamente un Esterno per qualsiasi realtà esistente, inclusa quella in cui è nato, e a quel punto… beh…- fece un cenno verso gli Xenonauti, senza aggiungere altro.
Annie sgranò gli occhi.
- E ce lo dici adesso?-
- Beh, è adesso che è diventato un prigioniero. Prima sarebbe stato inutile bandirlo, non lo avevate catturato, ancora. Adesso è possibile, visto che è senza poteri e, di fatto, nelle nostre mani.-
Orlaith inarcò appena un sopracciglio.
- E cosa gli fareste?-
- Non lo so, non sarebbe compito mio. Io sono qui per dare una mano, è Nightmare a capo dell’operazione. Starebbe a lui decidere. Inoltre non è a me che ha rotto le scatole, oggi mi sono anche divertito, quindi non me ne frega niente.-
- Lo interrogheremmo per risolvere i punti oscuri di questa storia.- disse prontamente Nightmare - Una volta ottenute le informazioni sarà Rowel, che in questo caso è totalmente imparziale e quindi equo, a decidere la condanna definitiva. Se sarà fortunato passerà il resto dei suoi giorni in una cella.-
Allwood, che per tutto quel tempo era rimasto in silenzio, sbigottito e traumatizzato, si rialzò in piedi con qualche esitazione, ancora un po’ stordito ma risoluto.
- Un attimo!- disse - Con quale diritto potete parlare in questo modo?- protestò - Io non riconosco la vostra autorità! Non riconosco le vostre leggi né i vostri metodi!-
- Non è un nostro problema.- disse Timmi - Normalmente una realtà, per essere ammessa nell’Alleanza, necessita dell’approvazione dei rappresentanti di tutta la sua comunità magica, ma da quanto mi hanno detto tu e tuo padre la comunità magica l’avete praticamente sterminata… quindi Orlaith, in quanto unica superstite non è solo la massima autorità magica qui presente, ma anche la rappresentante dell’intera popolazione magica. La decisione è unicamente sua. È lei a dover riconoscere le nostre leggi e a dover decidere cosa fare di te. E se stai pensando di prendermi a pugni ti suggerisco di ripensarci, perché ti staccherei di netto la mano.-
Lui gli rispose con uno sguardo furioso, accennando a muovere un passo indietro, come se pensasse di darsi alla fuga. Non appena lo fece, tuttavia, Dran aggirò il padrone, mettendosi alle spalle di Allwood con un ringhio minaccioso, tagliandogli la ritirata.
- Allora, Orlaith?- chiese Nightmare - Cosa decidi?-
Allwood la guardò disperato, senza dire niente. Lei gli rispose con un’occhiata impietosa.
- È tutto tuo, Nightmare.

Beh... la decisione di Orlaith mi pare del tutto prevedibile.
Ringrazio come sempre John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben, Arianna96r, LadyTsuky e Thestragereylo, che mi seguono. La prossima settimana avremo l'ultimo capitolo, seguito immediatamente dall'epilogo. A presto!

   
 
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