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Autore: Zamia    18/11/2019    2 recensioni
Ranma è un perfetto Mr Darcy, scontroso e timido ma coraggioso e capace di grandi gesti d'amore; Akane è un'Elizabeth Bennet vivace e piena di vita ma con una certa propensione a fraintendere ciò che Ranma dice. Siete pronti ad affrontare questo crossover che ci condurrà, attraverso fraintendimenti e personaggi comici, ad uno splendido lieto fine?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14
 
Il mattino dopo, Akane era seduta da sola a scrivere a Kasumi, mentre Sayuri e sua sorella erano uscite per delle commissioni, quando il suono del campanello, segnale certo di un visitatore, la fece sussultare. Quando aprì la porta, con sua grande sorpresa, vide che l’ospite era Ranma Saotome.
Lui sembrò stupito di trovarla da sola, e si scusò per la sua intrusione, facendole capire di aver creduto che tutte le signore fossero in casa.
Si sedettero e dopo essersi scambiati poche battute sul tempo e lo stato di salute dei loro conoscenti sprofondarono in un totale silenzio. Akane pensò di approfittarne facendo scivolare il discorso su Tofu e la sua prolungata assenza da Nerima.
"Con quale rapidità ve ne siete andati da Nerima nel novembre scorso! Neanche il tempo di salutarsi come si deve. Stanno tutti bene?”
"Benissimo, grazie."
Si rese conto che non avrebbe avuto nessun'altra risposta, e, dopo una breve pausa, aggiunse:
"Credo di aver capito che il dottor Tofu non sia molto propenso a tornare a Nerima."
"Non gliel'ho mai sentito dire in questi termini, ma è probabile che in futuro passi poco tempo là. Ha molti impegni."
"Se intende starci così poco sarebbe meglio per i vicini che abbandonasse la proprietà, così potrebbe essere fittata ad altri, intenzionati a risiedervi in modo stabile.”
"Non mi sorprenderei", disse Ranma, "se dovesse lasciarla."
Akane non rispose. Temeva di dilungarsi troppo sul suo amico e, non avendo altro da dire, decise di lasciare a lui il compito di trovare un argomento.
Lui capì al volo, e iniziò subito.
"Questa casa sembra molto comoda. Credo che Kodachi abbia fatto molto per suo fratello concedendogli la gestione di una palestra e questa dimora.”
"Credo di sì, e sono sicura che non avrebbe potuto concedere la sua benevolenza a un destinatario più grato."
"Kuno sembra anche essere stato molto fortunato nella scelta di una moglie."
"Sì, certo; i suoi amici possono essere ben lieti che abbia incontrato una delle poche donne intelligenti disposte ad accettarlo, e a renderlo felice accettandolo. La mia amica ha eccellenti facoltà di giudizio, anche se non sono certa di ritenere il suo matrimonio con Kuno come la cosa più saggia che potesse fare. Comunque, sembra perfettamente felice e, guardandola come una scelta oculata, per lei è certamente un ottimo matrimonio."
Seguì un breve dialogo sul posto che li ospitava in quel momento e la bellezza dei paesaggi nei dintorni; ma la chiacchierata fu presto interrotta dall'ingresso di Sayuri e della sorella. Quel tête-a-tête le sorprese. Ranma Saotome le informò che era venuto a porgere i suoi saluti a tutte le signore e che era rimasto sorpreso di non averle trovate e rimase ancora per qualche minuto senza dire molto a nessuno. Poi se ne andò.

"Che significherà mai tutto questo?" disse Sayuri, non appena lui fu uscito. "Mia cara Akane, dev'essersi innamorato di te, altrimenti non ci avrebbe mai fatto visita in maniera tanto familiare."
Ma quando Akane le raccontò dei suoi lunghi silenzi e dei balbettii nonché della freddezza nel parlare del periodo in cui era stato a Nerima, non sembrò molto probabile, persino per i desideri di Sayuri, che fosse questo il caso, e dopo varie congetture, alla fine poterono solo supporre che la sua visita fosse dovuta alla difficoltà di trovare qualcosa da fare. In casa c'era solo Kodachi, i libri e un tavolo da biliardo, e si vede che Ranma ne aveva abbastanza dell’una e degli altri così da cercare riparo a casa di Kuno Tatewaki.

Nei giorni successivi la scena si ripetette molte volte e Ranma e Konatsu furono ospiti di Kuno molto spesso e sempre più spesso si intrattenevano a parlare con le signore. In quei giorni gli scambi di battute fra Ranma e Akane, in presenza di altri, furono pungenti e vivaci, il che rendeva piacevole la loro compagnia anche per gli amici che si divertivano a vedere i siparietti inscenati, non consapevolmente, tra i due giovani.
Un paio di volte Sayuri aveva suggerito ad Akane la possibilità che Ranma avesse un debole per lei, ma Akane si prendeva sempre gioco di un'idea del genere, e Sayuri non ritenne giusto insistere su quell'argomento, per paura di far sorgere aspettative che potevano sfociare solo in una delusione, poiché dentro di sé non aveva dubbi sul fatto che tutta l'antipatia dell'amica sarebbe svanita, se avesse potuto immaginare di averlo in suo potere.

Più di una volta Akane, nei suoi vagabondaggi nel parco, aveva inaspettatamente incontrato Ranma Saotome. Al primo incontro pensò che fosse proprio un caso sfortunato a condurlo dove nessun altro andava, e, per evitare che succedesse di nuovo, si affrettò a informarlo che quello era il suo rifugio preferito. Il fatto che accadesse una seconda volta fu perciò molto strano!
Eppure accadde, e persino una terza. Sembrava una malignità premeditata, o una penitenza voluta, poiché in quelle occasioni in cui erano soli, ci furono solo qualche domanda formale e imbarazzati silenzi. Spesso si irrigidiva e non mostrava né piacere a parlare né ad ascoltare. In un’occasione la colpì il fatto che lui le facesse domande strane e sconclusionate, sul suo amore per le passeggiate solitarie e sulla sua opinione su come gestire le palestre; sulla sua intenzione di averne una propria o di continuare ad allenarsi.
Un giorno, mentre passeggiava, era intenta a rileggere con attenzione l'ultima lettera di Kasumi, e a soffermarsi su alcuni passaggi che dimostravano come Kasumi non l'avesse scritta con il morale alto, quando, invece di essere di nuovo sorpresa da Ranma, vide, alzando lo sguardo, che Konatsu le stava venendo incontro. Mise subito via la lettera e, sforzandosi di sorridere, disse:
"Non credevo che saresti mai venuto a passeggiare da queste parti."
"Sto facendo il giro del parco", rispose lui, "e avevo intenzione di concluderlo con una visita alla palestra di Kuno. Mi accompagni?"
Camminarono insieme verso la palestra. Akane ne approfittò per chiedere quando sarebbero partiti visto che la loro permanenza era durata più dei pochi giorni di cui si era parlato all’inizio.
"Ranma rimanda ancora. Ma io sono a sua disposizione. Gli sono molto grato per avermi fatto entrare nei suoi affari e in quelli di Kodachi. E a dire il vero anche quest’ultima insiste per farci rimanere ancora."
"Mi chiedo perché Ranma non si sposi con lei. Potrebbe garantirsi dei vantaggi durevoli e potrebbe ampliare il proprio patrimonio. E lei mi sembra molto bendisposta nei suoi confronti.”
"Non saprei che dirti", disse Konatsu, "per quel poco che so, lui è in questo momento molto impegnato a prendersi cura della sorella e del suo caro amico Ono Tofu”.
"Per quanto riguarda la sorella lo capisco perché è molto giovane ma cura di Tofu?!” disse Akane sorpresa
“Ebbene si! Da qualcosa che mi ha detto durante il viaggio, ho ragione di credere che il dottor Tofu sia in debito con lui. Mi ha detto, infatti, che è soddisfatto di avere di recente salvato un amico dagli inconvenienti di un matrimonio molto imprudente, ma senza menzionare nomi o altri particolari, e sospetto che si tratti del dottor Tofu solo perché lo ritengo il genere di giovanotto capace di mettersi in questo genere di pasticci, e perché so che sono stati insieme per tutta la scorsa estate."
"Ranma Saotome ti ha spiegato i motivi del suo intervento?"
"Da quello che ho capito c'erano delle obiezioni molto forti nei confronti della signorina."
"E quali stratagemmi ha usato per separarli?"
"Non mi ha parlato di stratagemmi. Mi ha solo detto quello che ho detto a te adesso."
Akane non rispose, e continuò a camminare, con il cuore gonfio di indignazione. Dopo averla osservata per un po', Konatsu le chiese perché fosse così pensierosa.
"Stavo pensando a quello che mi hai detto", disse lei. "Il comportamento di Ranma non si accorda con i miei sentimenti. Perché ergersi a giudice?"
"Sei propensa a ritenere inopportuno il suo intervento?"
"Non vedo quale diritto abbia Ranma Saotome di decidere sui sentimenti del suo amico, o perché, seguendo solo il suo giudizio, abbia scelto e stabilito in quale modo il suo amico dovesse essere felice. Ma", proseguì con meno enfasi, "dato che non conosciamo i particolari, non è giusto condannarlo. Si può supporre che in questo caso non ci fosse un grande amore."

Poi cambiò bruscamente discorso, chiacchierò su altri argomenti finché non arrivarono alla palestra.

 Non appena l'ospite se ne fu andato, poté riflettere senza essere disturbata su tutto ciò che aveva sentito. Non si poteva supporre che si trattasse di persone diverse da quelle a cui era legata lei. Non potevano esserci al mondo due uomini verso i quali Ranma Saotome avesse un'influenza così illimitata. Che egli fosse coinvolto nelle misure prese per separare il dottor Tofu e Kasumi non ne aveva mai dubitato, ma aveva sempre attribuito a Ukjo e Shampoo la parte principale nel concepirle e nel metterle in atto.
Tuttavia, lui era stato la causa; il suo orgoglio e il suo capriccio erano stati la causa di tutto quello che Kasumi aveva sofferto e stava ancora soffrendo. Aveva distrutto tutte le speranze di felicità del cuore più affettuoso e generoso al mondo, e nessuno avrebbe potuto dire quanto sarebbe durato il dolore che aveva inflitto.

"C'erano delle obiezioni molto forti nei confronti della signorina", erano state le parole di Konatsu: quelle forti obiezioni erano probabilmente il fatto che non avesse una dote né un patrimonio da ereditare e che avesse un padre chiassoso e una sorella avida. Alla fine, si convinse risolutamente di come lui fosse stato influenzato sia dal genere peggiore di orgoglio, sia dal desiderio di riservare il dottor Tofu a sua sorella Ranko.
L'agitazione e le lacrime provocate dalla faccenda le fecero venire il mal di testa; e il dolore peggiorò talmente nel corso della serata che, insieme alla sua riluttanza a incontrare Ranma, la fece decidere a non accompagnare i padroni di casa da Kodachi, che li aveva nuovamente invitati a cena.
Sayuri, vedendo come fosse davvero indisposta, non insistette per farla andare.
 
Angolo dell’autrice: un capitolo funzionale allo svolgersi della trama e senza il quale l’acredine di Akane verso Ranma non si sarebbe potuta accrescere. Mi dispiace se dovrete aspettare qualche altro giorno per la dichiarazione ma mettere tutto insieme avrebbe fatto venir fuori un capitolo lunghissimo! ma visto che ce l'ho pronto credo di pubblicarlo in questi giorni. Il tempo di rileggerlo.
Grazie a chi segue, a chi ha inserito la storia tra i preferiti e ai miei recensori prediletti! A presto!
   
 
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