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Autore: padi6996    18/11/2019    7 recensioni
"Sei distesa al mio fianco e stai dormendo profondamente. I lineamenti del tuo viso sono sereni, rilassati. Sembra che tu sia tranquilla, hai il sorriso sulle labbra, quelle labbra carnose e morbide che ho baciato fino a qualche minuto fa.
Ti guardo e mi chiedo se tu sia un angelo o un demone, l'angelo che mi ha salvata dalla mia eterna condanna o il demone che mi condurrà alla pazzia e mi strapperà via l'anima."
Sunshine è una scrittrice e Kayleen un'attrice emergente. Si incontrano per caso e dal quel giorno inizia una bellissima quanto difficile storia d'amore. Tra alti e bassi vivranno momenti intensi e appassionati alternati ad altri drammatici e a presunti tradimenti. Sarà l'amore a guidarle e a portarle dove il destino ha già tracciato una strada per loro se saranno pronte a seguirla.
Tutti i diritti riservati
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO  10
 
La premiazione
 
 
Il mattino la sveglia suona sempre presto a casa mia e già sento che qualcuno si è alzato, probabilmente Lucia per preparare Luigino per la scuola. Che ore sono ? Le sette passate, caspita credevo fossero le sei.
Cutie ormai si è dimenticata di me, dorme sempre nella stanza di Lucia e Luigino, il periodo in cui sono rimasta a Los Angeles è servito a farmi scordare, è la solita traditrice.
Mi vesto abbastanza svogliatamente ed entro in cucina sbadigliando. I due sono pronti e faccio appena in tempo a salutare Luigino con un bacino prima che partano.
“Oggi è una bella giornata, mi porti al lago ?” Chiede con quella vocina implorante.
E’ subdolo il piccoletto perché sa che non posso resistere alle sue richieste.
“Tesoro mio è troppo freddo, potresti prenderti un malanno. Ci torneremo a primavera.”
“Ma io voglio andare a cavallo con te.” Insiste.
“Dopo parlerò con la mamma, forse riesco a convincerla.” Gli sussurro all’orecchio.
“Non ci pensare nemmeno.” Interviene Lucia troncando il discorso.
“Mi dispiace Luli, ora va, ne riparliamo nel pomeriggio.”
Domani riapriamo la stagione invernale e per fortuna Luisa e Lucia hanno sistemato tutto, se non ci fossero loro sarei persa. A dire il vero io non faccio proprio niente, sono sempre loro che si occupano di ogni cosa.
Sono tornata a casa definitivamente tre mesi fa e da allora tutto è cambiato. Qui in Toscana sono al sicuro, ma non sono felice come vorrei.
Ora non voglio pensarci anche perché poco prima di Natale esce il mio terzo romanzo con Mondadori e sono proprio curiosa di vedere cosa succederà. Ho azzardato molto questa volta, ma la casa editrice mi ha appoggiato.
E’ passato un anno e mezzo da quando ci siamo conosciute, ed è successo di tutto durante questo periodo.
Abbiamo vissuto la nostra prima volta di ritorno dall’aeroporto e sei stata meravigliosa, dolcissima, piena di attenzioni. Non ho mai avuto paura, non mi sono mai bloccata e non ho mai avuto quegli orribili flash del passato.
Ricordo così bene quei momenti che posso sentire ancora le tue mani sulla mia pelle, le carezze dolci e delicate e anche quelle calde e appassionate. Sento ancora il sapore delle tue labbra, la voglia continua di baciarti, di assaporare ogni centimetro della tua pelle vellutata. Insieme a te ho provato le emozioni più intense e meravigliose della mia vita, mi hai dato gioia, un piacere immenso, ma soprattutto amore perché  anche se non me lo avevi ancora detto ero sicura che tu mi amassi. Sei stata meravigliosa. Non abbiamo fatto solo l’amore, abbiamo cucinato insieme, mangiato insieme, hai suonato il pianoforte per me, mi hai recitato delle poesie. Abbiamo guardato un paio di film anche se in realtà è stata la televisione a spiare il nostro amore. La prima notte che abbiamo passato insieme non ho quasi dormito, ti ho guardata per tutto il tempo mentre riposavi. Non ho fatto altro che pensare alla fortuna di averti incontrata, a quel calore forte che mi riscaldava il cuore, alla voglia di essere tua, di lasciarmi finalmente andare fra le tue braccia calde e rassicuranti sentendomi finalmente viva, per la prima volta.
La nostra relazione era iniziata troppo bene per me che sono quella del “mai una gioia”.
Dopo quei giorni stupendi hai dato il secondo provino e ovviamente hai ottenuto la parte. Visto che le riprese sarebbero iniziate dopo un paio di mesi siamo tornate in Italia e abbiamo studiato insieme la sceneggiatura. Anche se te la saresti cavata da sola ti ho aiutato per l’interpretazione. Siamo rimaste chiuse una settimana intera in un capanno in campagna per ricreare la mia terribile esperienza. Tu non volevi farlo, ma io ho insistito fino a costringerti. Ricordo ogni minuto di quella settimana e gli incubi che ho avuto per i due mesi successivi durante i quali non riuscivamo più nemmeno a fare l’amore. E’ stato duro quel periodo. Quando sono iniziate le riprese tu sei ripartita per gli Stati Uniti ed io non sono venuta con te, non volevo partecipare, non ce l’avrei fatta.
Hai girato il film e sei stata bravissima. Ho visto la pellicola in anteprima insieme agli stretti collaboratori subito dopo il montaggio e devo ammettere che hai fatto un’interpretazione da Oscar, sono fiera di te. La pellicola ha comunque avuto non pochi problemi per la distribuzione. Le scene erano così dure e realistiche che abbiamo dovuto aspettare sei mesi per le autorizzazioni ai maggiori di quattordici anni spostando la distribuzione nella stagione cinematografica successiva. Ovviamente hai avuto la nomination ai Golden Globe e agli Oscar come migliore attrice protagonista di un film drammatico ed è andata bene anche al regista e a me perché abbiamo tutti la nomination, lui per la regia, per il miglior film drammatico ed io per la sceneggiatura non originale. Ancora non mi rendo conto che potrei vincere nientemeno che l’Oscar. Sarebbe incredibile, ma onestamente non è questo che mi fa stare in ansia ultimamente.
Sono due mesi che non so più niente di te, da quando mi hai lasciata di punto in bianco senza farti troppi problemi. C’ho pensato tanto, ma ancora non ho capito il motivo vero per cui lo hai fatto. Non ho capito se è stato perché i tuoi genitori non  hanno accettato la nostra relazione o perché hai temuto il giudizio della gente o che potessero stroncarti la carriera. Continuo a chiedermelo e confesso di non poter credere che tu non mi abbia mai veramente amato. Non posso proprio accettare che tu mi abbia sì voluto bene, ma che non sia stata innamorata di me. Che tu sia stata capace di vivere quei momenti così intensi senza amarmi, non è umanamente possibile. Sei sempre stata così dolce, delicata, attenta a non esagerare mai, a non spaventarmi, ma sta di fatto che mi hai piantato lasciandomi senza parole. Non ho avuto il coraggio di replicare niente, di insistere, di chiedere una spiegazione. Te ne sei andata senza girarti mai indietro lasciandomi nella più cupa disperazione. I primi giorni sono stati terribili, credevo di morire. Una amore a distanza è sempre difficile da vivere, siamo state separate per tanto tempo, ma ci sentivamo e sapevo che per me ci saresti stata .Ora che non posso più contare su di te, che so che non sei più mia mi sento morire, ma se è questo che vuoi non sarò certo io a implorarti di tornare con me anche se lo vorrei.
Il titolo del mio romanzo non poteva essere più profetico. “Si può morire più di una volta” ed io che pensavo di aver patito le morti peggiori durante la violenza, non avevo idea che tu mi avresti inferto il colpo di grazia, che dopo avermi ridato la vita me l’avresti tolta definitivamente.
Fortunatamente per me e per l’editore ho scritto il terzo romanzo prima di perderti, altrimenti non ce l’avrei fatta a pubblicare. Adesso ho un po’ di tempo fino alla prossima scadenza durante il quale spero di riprendermi. Non posso darti sempre tutto questo dominio sulla mia vita, non è giusto, devo trovare il modo di reagire. Era questa la mia paura maggiore, che dopo l’amore più sconvolgente della vita potessi provare il dolore della perdita più grande.
Non hai vacillato quel giorno, non hai battuto ciglio quando mi hai detto che mi volevi bene, ma non potevi continuare questa relazione. Ora mi chiedo perché sei venuta all’aeroporto rinfacciandomi di non amarti abbastanza per poi abbandonarmi così. Non mi hai più cercato, telefonato, niente di niente. Dal canto mio l’unica cosa che mi rimane è quel po’ di dignità che mi permette di non sembrare la solita patetica fidanzata piantata di punto in bianco. Non sai quante volte ho pensato di venire da te e implorarti di riprendermi, ma poi attraverso i social ti vedevo con attori famosi, bella e sorridente che ricevevi inviti e complimenti. La tua carriera è decollata e se raggiungi l’Oscar nessuno ti potrà più fermare, avrai Hollywood ai tuoi piedi. Dimmi amore mio ne è valsa davvero la pena? Avere il successo, gli elogi, i fiori, le acclamazioni, i soldi, ma svegliarsi la mattina con qualcuno al tuo fianco che non ti amerà mai come ti amo io. Non potrai mai provare quello che hai provato con me perché noi due siamo fiamme gemelle, siamo le due facce della stessa medaglia, ma alla fine ci siamo ridotte ad essere due rette parallele che corrono in avanti sempre vicine, ma che non si incontrano mai. Abbiamo avuto paura tutte e due e ci siamo perse, tu hai temuto la gente, io dopo il tuo comportamento ho temuto te. Se ripenso a quello che avevamo e che non avremo mai più mi sento morire mille volte ancora e mi manca il fiato. Certe volte mi sembra davvero di soffocare, come se tu fossi stata l’ossigeno. Quando poi immagino che in questo momento qualcun altro accarezza la tua pelle o bacia le tue labbra sento un dolore e una rabbia dentro.
Non so proprio come farò a Natale senza di te, per fortuna ci sono il lavoro e la mia nuova famiglia. Ho invitato tutti a pranzo e cena. Oltre a Lucia e Luigino verranno anche Luisa e Antonio con le loro famiglie al completo, saremo una trentina di persone, ho invitato anche Giacomo che a sorpresa ha accettato. Non voglio pensare a niente quel giorno, non voglio continuare a struggermi per te che invece continui a vivere benissimo senza di me.
Siamo nel primo pomeriggio quando ricevo una telefonata dal regista del nostro film. Vuole che venga ai Golden Globe, se riusciamo a vincere qualcosa abbiamo un’ottima speranza anche per gli Oscar. Ovviamente ho declinato l’invito e lui si è arrabbiato moltissimo. Vuole che il gruppo sia al completo, vuol fare una grande festa ed io gli ho confermato la mia presenza per gli Oscar nel caso avessimo vinto qualcosa ai Golden. Non riuscirei a sopportare la tua presenza soprattutto se penso che verrai accompagnata dal tuo compagno. Si perché non mi hai solo lasciata, subito dopo la rottura ti sei messa con quello stronzo che hai conosciuto girando la serie televisiva e giuro che se dovessi assistere a qualche vostra effusione in pubblico sarei capace di prenderlo a pugni davanti a tutti. Per non darti soddisfazione devo trovare qualcuno con cui presentarmi, se avrò il coraggio di partecipare.
“Qualche problema ?” Mi chiede Lucia vedendomi assorta.
“Niente di irrisolvibile, non ti preoccupare. Per la gita di Luigino, proprio non vuoi che gli faccia fare un giro a cavallo ?”
“Sun, è freddo questi giorni.”
“Lo vestiamo bene.”
“Ok, Ok, ma non è giusto che vi mettiate sempre d’accordo contro di me.”
“Guarda che non ci siamo accordati.”
“Tu e lui fate sempre comunella, siete l’una peggio dell’altro.”
Per fortuna c’è il mio Luli a consolarmi. La sua presenza è stata vitale in questo momento, senza di lui non ce l’avrei fatta.
 
**************
I giorni trascorrono veloci. A Natale ho aspettato un tuo saluto o un augurio, ma non ti sei fatta viva. Sei stata di una crudeltà infinita. Nemmeno io te li ho mandati, non voglio che tu sappia che soffro ancora per te e chissà per quanto. Le famiglie dei miei amici mi hanno dimostrato un grande affetto, ma tu mi sei mancata più di qualsiasi altra cosa. Sarai sicuramente stata con quel Daniel.
Mi sono imposta di non pensarti più e anche se non ci sono riuscita siamo arrivati alla serata dei Golden Globe. La seguo in rete e rimango senza parole quando vinciamo tre Golden su quattro. Miglior film, miglior sceneggiatura e ovviamente miglior attrice protagonista. Hai vinto amore mio, hai vinto il tuo primo Golden Globe. Quando ti hanno consegnato il premio ovviamente eri felice e commossa, ma ho notato un’ombra di tristezza nei tuoi occhi. Le tue parole di ringraziamento finali ho sperato che fossero anche per me.
Forse farò un errore, ma visto che nessuno sa ciò che c’è stato tra di noi è ovvio che conoscendoci dovrei porgerti i miei complimenti e così faccio. Su instagram posto una nostra foto con altri amici e ti faccio le mie più sincere congratulazioni.
Sono proprio patetica perché controllo ogni cinque minuti per verificare che tu mi abbia risposto ed inspiegabilmente lo fai nel giro di poco.
“Grazie mille per il tuo affetto e complimenti anche per la tua vittoria. Ci sei mancata molto qui a Los Angeles. Speriamo tutti che tu venga per gli Oscar. Ciao Sunshine, a presto.”
Per due mesi non mi hai mai scritto, telefonato, cercato poi te ne esci che speri di rivedermi presto. Sono le solite frasi di circostanza che userebbe una qualunque conoscente, niente più. “Svegliati Sun.” Penso mentre odio quella parte di me che non smetterà mai di sognare e continuare a soffrire per te, quella stessa parte che non smetterà mai di amarti.
Dopo questo breve messaggio ancora il vuoto totale. I giorni passano e ci stiamo avvicinando alla notte degli Oscar. Il regista mi ha telefonato di nuovo e stavolta non ho potuto dire di no quindi mio malgrado sono andata da Armani, ho comprato un paio di vestiti da sera, uno blu elettrico e uno rosso e sono partita, da sola, alla volta della mia disfatta totale. Credo di essere l’unica al mondo ad andare alla premiazioni degli Oscar con ottime speranze di vincere e nessun desiderio che accada, ma vorrei davvero che vincessi tu, che fossi veramente felice anche senza di me.
Mi hai lasciato, mi hai fatto del male, ma la parte migliore di me ti amerà sempre perché sei stata e sei l’amore della mia vita, peccato che tu non l’abbia capito e abbia avuto paura di quello che saremmo potute essere insieme.
 
Arrivo all’albergo assegnatomi e Miller mi manda subito James per occuparsi di tutto, per questo lo ringrazio, è stato di parola.
Rivedo il ragazzone con grande gioia, mi è mancato molto. Lui mi saluta col solito bacio sulla guancia. Non so per quale ragione ma siamo entrambi in imbarazzo, forse quello che ci è successo è stato un colpo anche per lui che ti aveva sempre appoggiato.
Mi accompagna in albergo e poi di nuovo dall’albergo alla sala delle premiazioni.
Ormai è tutto pronto per la serata dell’anno ed io ovviamente sto male, non so se ce la farò. Chiedo di non passare per il red carpet e all’ora stabilita mi accomodo al posto assegnatomi che ho chiesto fosse il più lontano possibile da te. Arrivo col mio vestito blu elettrico luccicante e due trampoli spaventosi, devo ammettere che non sono niente male coi miei occhioni di un azzurro ancora più intenso grazie al vestito. Mi accomodo al mio posto all’ultimo secondo e tu ancora non sei arrivata, lo trovo strano, ma non importa, meglio così. Tra la mia e la tua poltrona si accomodano tutti gli altri. La prima premiazione che ci interessa è proprio la mia.
La serata è iniziata e sono molto nervosa, sei arrivata con Miller e vi siete seduti in fondo alla fila, io sono dall’altra parte. Non hai guardato verso di me, meglio.
Ci sono le prime premiazioni e l’aria già inizia a mancarmi, mi sento soffocare e il cuore continua a perdere battiti mentre la tua vicinanza mi provoca brividi per tutto il corpo. Ci avviciniamo al momento fatidico, sto tremando.
Arrivano due attori molto conosciuti e presentano le candidature alla miglior sceneggiatura non originale. La mia è la terza in ordine “Si può morire più di una volta”.
In questo momento il cuore batte all’impazzata, non voglio salire sul palco e solo ora mi rendo conto che per arrivarci devo passare per forza davanti a te.
“And the winner is  …? You can die more than once.”
E’ la mia, cazzo ho vinto io. Non ci posso credere, non è possibile. I miei colleghi vicino a me si alzano e mi invitano ad andare sul palco. Sono ancora sconvolta, ho tutti gli occhi puntati addosso, mi manca il fiato. Mi alzo e mi sposto tra le poltrone su questi tacchi vertiginosi col terrore di cadere. Quando ti passo davanti non ti guardo, non sopporterei i tuoi occhi nei miei in questo momento, mi basta sentire il tuo profumo e già mi sento male. Sono nel piccolo corridoio tra le poltrone e sorrido alzando la mano in segno di saluto. L’attore che mi ha presentato mi viene a prendere, mi aiuta a fare quei pochi gradini e ci avviciniamo al microfono. L’attrice mi porge la statuetta e mi fa i complimenti. Mi rivolgo al pubblico e tutti mi guardano. All’improvviso non ricordo più nemmeno le due parole di ringraziamento che avevo scritto.
“Forza.” Mi dice il presentatore.
“Buonasera a tutti. Scusate, ma sono molto emozionata.” E mi asciugo le lacrime con la mano. “Avevo preparato un bel discorso ed ora non mi ricordo più niente, lo avevo scritto in un bigliettino che avevo  infilato nel decolté, ma stranamente deve essere scivolato giù.” Dico per sdrammatizzare e il presentatore prendendo la palla al balzo si offre di cercarlo avvicinando la mano. Il pubblico ride. “Ti piacerebbe eh ?” Continuo io mentre gli faccio l’occhiolino. Per fortuna la scenetta mi allevia un po’ l’ansia di cadere con lo sguardo su di te.
Torno seria, guardo la statuetta che pesa più di quanto pensassi, ma niente in confronto al tuo sguardo che sento bruciare sulla mia pelle. Cerco di cacciarti via dalla mia mente e inizio a dar voce ai miei pensieri.
“Questa sceneggiatura mi è costata molta fatica, è stata una esperienza difficile e molto complessa, ma ne è valsa la pena. Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato con me, Lauren Collins, Jill Evans, Michael Woods, ringrazio il regista Jack Miller che me l’ha proposta e mi ha insegnato ad osare, ringrazio la compianta zia Meg e la mia famiglia acquisita che ha sempre creduto in me e che mi ha supportato col suo affetto. In tanti hanno contribuito a farmi arrivare fino a qui e sicuramente non posso fare il nome di tutti, ma sappiate che vi amo e vi sono riconoscente, dal primo all’ultimo. Ma sono state due persone in particolare a darmi il sostegno maggiore e a loro dedico questo premio, una è il mio piccolo Luli che mi ha dato forza e coraggio col suo affetto e col suo innocente entusiasmo mentre l’altra … l’altra persona l’avrei voluta al mio fianco in questo momento a condividere questa gioia immensa, ma a quanto pare non si può avere tutto dalla vita. Grazie ancora, con tutto il cuore a tutti quanti per aver permesso che si avverasse un sogno. Non dimenticherò mai questa serata, grazie, grazie, grazie. Buonanotte a tutti, ciao Luli.”
Ho le lacrime agli occhi quando alzo di nuovo la mano per salutare e mandare un bacio a tutta la platea che ora sta applaudendo. Come da programma esco dietro le quinte perché fra poco ci sarà la premiazione del miglior film e della migliore attrice. Uno dei due dovrei presentarlo con altri colleghi sceneggiatori, probabilmente il miglior film. Sono molto nervosa e agitata. Gli altri ospiti si congratulano con me che non so più nemmeno da che parte girarmi. Una ragazza mi prende la statuetta e mi porge una busta. Tocca di nuovo a me, ma la truccatrice mi blocca e mi sistema il trucco sbavato.
“Chi dobbiamo premiare ?” Chiedo.
“La miglior attrice protagonista di un film drammatico.”
Cristo, non è possibile, ma con chi devo parlare per farmi sostituire in questa premiazione ?
Nessuno mi ascolta e devo uscire insieme agli altri sceneggiatori. Mi ritrovo lì in mezzo con la busta in mano, mentre mi stanno quasi spingendo verso il palco. Visto che sono  l’unica donna del gruppo dovrò anche presentare. Questa è la volta buona che svengo in diretta mondovisione.
Entriamo sul palcoscenico mentre la gente applaude. Ci fermiamo accanto al microfono e alcuni dei miei colleghi fanno battute come da copione, io mi azzardo ad aggiungere una battuta sui tacchi e sul miracolo che ancora non sia caduta, tutti ridono. Poi arriva il momento fatidico. Ognuno dovrà nominare l’attrice del rispettivo film e a me toccherà ovviamente fare il tuo.
Mi dà i brividi pronunciarlo e non oso alzare lo sguardo su di te. Poi qualche attimo di suspense ed estraggo il cartoncino con la vincitrice dalla busta. Dovrà annunciarla  il rispettivo sceneggiatore.
“And the winner is  …?
Dio mio come farò, c’è scritto il tuo nome sopra.
Sollevo il biglietto e ti chiamo.
“Kayleen Cooper.” Dico con voce commossa e tremante.
E’ un tripudio di applausi, la più giovane e talentuosa. Ho anche il compito di darti la statuetta e dovrò pure guardarti in faccia e baciarti.
Quando ti vedo sul palco ho quasi un mancamento. Hai un vestito bianco che ti fascia come una seconda pelle. Ha una scollatura vertiginosa ed è lungo e stretto, non so come tu faccia a camminare, considerando anche i tacchi spropositati. I tuoi capelli sono sciolti, come piacciono a me mentre io li ho sistemati in un chignon con delle ciocche sciolte sul davanti come piacciono a te.
Ti avvicini seducente e non stacchi gli occhi da me, sei la cacciatrice che ha puntato la preda. Ti do la statuetta congratulandomi e baciandoti le guance. Quando sento di nuovo il tuo profumo ho un tuffo al cuore e ti vedo nuda sdraiata nel nostro letto dopo aver fatto l’amore.
Caccio quel ricordo e sorridendo ti invito a fare i tuoi ringraziamenti dopo di che mi sposto. Restiamo tutti dietro di te mentre fai il tuo discorso.
“Buonasera a tutti.” Aspetti qualche secondo e cerchi di riprendere fiato.
“Scusate, ma mi manca il respiro.”
E’ a me che manca il fiato in realtà che non riesco a distogliere  gli occhi da te.
“Bravissima.” Dice qualcuno tra il pubblico.
“Grazie, grazie infinite a tutti quelli che hanno creduto in me e mi hanno aiutato, che mi hanno spronato a dare tutta me stessa, che hanno avuto fiducia nelle mie capacità. Ringrazio la mia famiglia, le mie amiche del cuore, tutti i miei amici che mi hanno sempre incoraggiato. Ringrazio il regista Jack Miller che mi ha sempre supportato e sopportato, l’aiuto regista tutti i tecnici, tutta la troupe di questo sogno diventato realtà. Non è stato facile, è stata senza dubbio la prova più impegnativa della mia vita e ce l’ho messa proprio tutta. Ho vinto questo premio, ma c’è una persona che lo merita molto più di me.” Un fulmine mi trafigge il cuore. “E’ la stessa persona che ha tirato fuori il meglio di me, che si è presa cura di me quando stavo male, quando ero confusa, quando avevo mille dubbi, quando volevo mollare tutto, lei non ha mollato me. Mi ha supportato, mi ha incoraggiato e mi ha sostenuto.”
Prendi un respiro profondo mentre io trattengo il fiato col cuore che mi sta sfondando il petto e le lacrime che scivolano lungo le guance e che continuo ad asciugare con la mano libera.
Alzi il viso e guardi diretta verso il pubblico, stai piangendo anche tu.
“A questa persona devo tutto e non la ringrazierò mai abbastanza per quello che ha fatto per me. Anche se le ho fatto del male, spero che mi perdoni e che accetti le mie scuse.”
Dalla platea si solleva un mormorio di sottofondo mentre riprendi fiato.
“Darei tutto, anche questa statuetta perché mi perdonasse.”
“Ti perdonerà” Si sente gridare dal pubblico, che sorride e l’atmosfera fortunatamente sembra distendersi.
“Ringrazio di nuovo tutti quanti per l’onore che mi avete concesso. Grazie di cuore, buonanotte.”
Tutti cominciano ad applaudirti mentre ti giri verso di me che sono come paralizzata. Quando riprendo possesso del mio corpo riesco a fare soltanto una cosa, scappare via dietro le quinte.
Credo di aver fatto i cento metri coi tacchi più veloci di tutti i tempi. Arrivo nel mio camerino, prendo i miei vestiti e vado dietro un separé a cambiarmi. Ci sono altre donne che non capiscono la mia premura. Io non dico niente, ringrazio quando mi fanno i complimenti per il premio, ma cerco di fare più in fretta possibile a lasciare la stanza prima che arrivi tu.
Finalmente ce l’ho fatta, ho appena finito di cambiarmi. Prendo il mio porta abiti col mio vestito, la statuetta e sto per uscire quando ti trovo davanti a me.
“Sun.” Mi chiami e il tuo è appena un bisbiglio.
“Devo andare scusa.” Dico cercando di scappare come al solito.
“Sunshine ti prego.” Mi afferri il braccio.
“Ti ho detto che devo andare.”
“Ti amo Sun. Perdonami.”
A questo punto non ci vedo più dalla rabbia.
“Perdonami un cazzo.” Ti dico sussurrandotelo accanto all’orecchio con stizza. Non voglio che ci sentano, sicuramente non voglio dare scandalo proprio qui e stasera, ma lo sguardo furioso che ti rivolgo ti toglie il fiato.
Tu non controbatti.
“Complimenti per l’Oscar. Addio Kayleen.” E scappo letteralmente.
Torno di corsa nel mio albergo e ovviamente non mi presento alla festa organizzata dopo la premiazione. Mi chiama Miller felice per aver vinto il premio per la regia e il miglior film drammatico, gli faccio i complimenti, ma è arrabbiatissimo con me per non essere stata lì con lui. Ora esige che lo raggiunga alla festa, ma io declino. Lui insiste, ma io non ne voglio sapere.
“E’ inutile che scappi Sunshine. ” Dice scoprendo le mie carte.
Come ha fatto a capire ? E’ così evidente ?
“Voglio tutto il gruppo alla festa, vieni qui e fallo subito.”
Provo ad evitare la disfatta totale, ma Miller è irremovibile.
“Sunshine vieni qui immediatamente, è una imposizione. Se non sei qui entro mezz’ora ti farò venire a prendere.”
“Non puoi costringermi.”
“Invece si, ci sono dei riti da rispettare e tu avevi promesso. Ti ho abbonato la tua fuga alla premiazione perché so tutto di voi due e ho compreso la reazione, ma adesso non puoi pensare alla vita privata, ma agli impegni lavorativi che hai preso e che devi onorare. Ti voglio qui subito, capito ?”
Non ho via di scampo. Prendo l’altro abito, lo indosso, sciolgo i capelli e mi do una leggera truccatina. Scendo nella hall e c’è già James che mi aspetta per portarmi alla festa. Tutto come da copione e non posso esimermi. Dovrò farmi forte e fingere come se ora fossi io l’attrice.
In auto sono molto imbarazzata con James, soprattutto per quello che sto per chiedergli.
“Ho bisogno del tuo aiuto stasera.” Gli dico.
“Dimmi Sunshine, tutto quello che vuoi.” Risponde sorridente come al solito.
“Hai una ragazza per la festa ? Insisto.
“No.”
“Staresti con me ? Ti prego.” Lo imploro.
“Non pregarmi Sunshine, per me sarebbe un onore oltre che un immenso piacere. Tutti gli uomini della festa vorranno essere al mio posto, soprattutto quando ti vedranno con questo abito rosso. Sei magnifica.”
“Grazie James, sono in debito.”
“Sun, mi permetti una cosa ?”
“Dimmi James.”
“So tutto Sun, Kayleen si è confidata con me.”
“Non voglio sapere niente James, ti avverto, stai attento a quello che dici se non vuoi perdere la mia amicizia.”
“Sun calmati, Kayleen non ti ha tradito.”
“James tu non hai idea di quello che ho sofferto dopo quello che avevamo vissuto insieme, quando quel giorno di punto in bianco mi ha detto che doveva parlarmi e ha tirato fuori un sacco di cazzate concludendo che non se la sentiva più di continuare con me, che mi voleva bene, ma non come la sua ragazza. Poi è sparita dalla mia vita così velocemente che ancora oggi dopo sei mesi non mi capacito. Ho sofferto come un cane James, tu non hai idea. Le avevo dato tutta me stessa e lei mi aveva rifiutato per un ragazzino. Ed ora io dovrei fare cosa ? Perdonarla ? E’ una ragazzina viziata. Una persona normale non si sarebbe comportata come lei. Mi ha distrutto la vita, James.” Gli dico con le lacrime agli occhi e cerco di trattenermi per non rovinare il trucco.
“Ti ama davvero Sunshine.”
“Ma hai capito o no quello che ti ho detto io ?”
“Dalle una possibilità.”
“Gliene ho date già troppe.”
“Non farmi dire quello che non dovrei dirti io, ma … Kayleen non è stata con Daniel, non sono mai stati veramente insieme, era solo una copertura.”
“Dovrei crederci ?” Dico con rabbia.
“Kayleen si è presa una responsabilità non sua. Non ha deciso lei di lasciare te, ma gli è stato imposto a causa del film. Sai com’è questo mondo, quando ci sono i soldi in ballo non si può guardare in faccia a nessuno. Giravano voci che Kay fosse omosessuale e le alte sfere non hanno voluto rischiare, le hanno imposto un fidanzato fino alla premiazione degli Oscar, ma ti assicuro che non sono mai stati veramente insieme e quando uscivano lei mi pregava sempre di chiamarti per sapere come stavi.”
“Tu mi chiamavi perché te lo chiedeva lei ?” Domando incredula.
“Sì.”
Non riesco ancora a credere alle sue parole.
“Doveva dirmelo, gliel’ho sempre detto di confidarmi ogni cosa, che insieme avremmo superato tutto. Come le è venuto in mente di comportarsi così ?”
“Non importa come le sia venuto in mente, ha fatto uno sbaglio, ma non ti ha mai tradita con nessuno. Dalle un’altra possibilità o te ne pentirai per tutto il resto della vita. Non buttare via tutto.” Dice lasciandomi quasi senza fiato.
“Buttare via ? Io butterei via il nostro amore ? Lo ha fatto lei sei mesi fa non avendo fiducia in me. Sono stanca James, stanca di tutti i suoi sbalzi d’umore. Le ho perdonato tante di quelle cose.”
“Nessuno è perfetto, tu credi di esserlo ? Lei non ha mai lasciato perdere niente che non le andasse di te ?”
“Smettila James, se continui così torno indietro senza andare alla festa. Dimmi la verità te lo ha chiesto lei di chiedermi di perdonarla ? La stai difendendo a spada tratta.”
“Pensaci Sun, non fare cazzate. Kay non mi ha chiesto un bel niente, ma vi voglio bene e mi dispiace vedervi soffrire inutilmente.”
Ho sofferto per sei mesi pensando che tu la notte dormivi con qualcuno che non ero io, che lui ti toccava, ti accarezzava, che condivideva con te l’amore che non potevo più darti io e non era vero niente ? Perché non me lo hai detto ? Avrei capito, come hai potuto ? Avrai sicuramente sofferto anche tu per questo, perché non sei venuta in Italia, non ci avrebbe scoperto nessuno.
Poi mi tornano in mente le parole di James, Kayleen è stata costretta a farlo per il film, posso crederci. In questo mondo è quasi sempre tutta una finzione.
Adesso cosa dovrei fare ? C’è la parte di me innamorata che esulta e fa le capriole, mentre quella orgogliosa ed egoista che vorrebbe mandarti a quel paese davanti a tutti. Cosa farò quando incontrerò i tuoi occhi ? Crollerò subito lo so già. Sono troppo innamorata.
Siamo appena arrivati, devo per forza passare per il red carpet ho vinto l’Oscar non posso entrare dal retro.
James mi accompagna per un po’ poi mi lascia andare sola ed io che penso che non mi noterà nessuno vengo fermata da un sacco di fotografi.
Sento urlare il mio nome da tutte le parti, sono spaesata e confusa poi una mano afferra la mia. Subito penso sia James poi riconosco il tuo calore e il tocco della tua mano che mi dà i brividi e quando ti vedo sorridente al mio fianco mi scoppia il cuore nel petto. Sei splendida.


Note autrice:
Allora che ne dite di questa fine di capitolo ? Che cosa farà Sun adesso ? Che succederà fra le ragazze ?
Se vi va fatemi sapere che ne pensate lasciandomi un vostro pensiero.
Grazie di cuore alle mie lettrici e ai lettori che lasciano una recensione e anche a chi legge in silenzio.
Un abbraccio
Padi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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