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Autore: daniverse    18/11/2019    1 recensioni
⤿ { genya!centric, genya/tanjirō ❀ partecipa alla gentan week 2019 indetta su twitter }
Rimasti soli, le chiacchiere vertono sul nulla – e no, la forma delle nuvole non interessa affatto a Genya, non se il viso di Tanjirō si fa all’improvviso così vicino al suo nell’indicargli un punto indefinito tra i tetti per fargli notare la luna; non c’è nulla che conti in quel momento se non il respiro dell’altro che gli solletica il mento, gli occhi che pian piano raggiungono i suoi e si posano sulle labbra. E Genya li segue, facendo altrettanto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genya Shinazugawa, Tanjirou Kamado
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'if we are reborn again'
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GENTAN WEEK
prompts: #1. primo bacio & #2. modern au

Al primo fiorire

La porta cigola appena quando Tanjirō l’accosta contro lo stipite, rivelando la sua presenza. È la prima volta che s’intrufola nella serra scolastica e il sole che filtra come una perla attraverso le vetrate lo spinge a sollevare lo sguardo: vasi penduli piovono dal soffitto mentre mazzolini di foglie e boccioli in fiore si sporgono sopra di lui creando un tetto verde che lascia Tanjirō a bocca aperta, nella più ammirata contemplazione dell’impegno del suo ragazzo.
Genya è di spalle e non lo nota per niente quando l’altro gli si avvicina, troppo intento a potare un bonsai per captare qualsiasi movimento intorno a sé che non sia il respiro delle piante in quell’angolo di pace; e Tanjirō sorride, perché le spalle di Genya non sono tese come al solito e sta persino canticchiando una nenia che gli è difficile riconoscere. È solo quando si volta per recuperare un paio di cesoie particolarmente minuscolo che lo nota, seduto su uno sgabello abbandonato vicino a un vaso di camelie: Genya arrossisce all’istante, perché in effetti Tanjirō l’aveva avvisato del suo arrivo e lui se n’è del tutto dimenticato, ma a sua discolpa è così facile perdere la nozione del tempo in quello scrigno smeraldino... Sul sorriso che gli illumina il volto, Tanjirō già dimostra di capire.
Allora «Ho quasi finito» borbotta Genya, ancora impacciato nel mostrargli quella parte di sé – così atipica per una persona ruvida come lui, così… così pericolosamente intima – e mentre distoglie lo sguardo torna in fretta a sistemare il suo bonsai.
«Ah! Non preoccuparti», è la serena risposta dell’altro, «Sono io a essere in anticipo!»
Genya alza gli occhi al cielo e si lascia scappare un leggerissimo sospiro. A volte proprio invidia la tranquillità di Tanjirō, che da quando hanno iniziato a frequentarsi non ha mai mostrato il minimo nervosismo, e un po’ si sente in colpa a reagire in questo modo ogni volta che la sua gentilezza scalfisce il muro di aggressività che Genya ha innalzato intorno a sé. Tuttavia scaccia subito il pensiero, altrimenti della piantina tra le sue mani non resterà che un mucchietto di rami avvizziti – e fa già abbastanza caldo nella serra senza che ci si metta anche il suo imbarazzo.
Ma il silenzio è confortante in presenza di Tanjirō. Sebbene Genya non riesca a vederlo sa che si sta guardando intorno, di certo meravigliandosi di questo o quel fiore esotico, della forma particolare di uno o dell’altro germoglio; il tutto senza dire una parola, rispettando la sua concentrazione. Genya è quasi tentato di invitarlo ad avvicinarsi… ma la campanella fa ammenda alle sue intenzioni e costringe entrambi a scambiarsi uno sguardo sorpreso.
È ora di tornare a casa.

Lungo la strada verso la panetteria Tanjirō intreccia la mano di Genya con la propria mentre saluta Muichirō, unitosi a loro per un breve tratto, e fa oscillare gentilmente le loro braccia. L’aria della sera è fresca contro le gote arrossate di entrambi ma il cielo è terso all’orizzonte, forse di buon auspicio per il giorno successivo.
Rimasti soli, le chiacchiere vertono sul nulla – e no, la forma delle nuvole non interessa affatto a Genya, non se il viso di Tanjirō si fa all’improvviso così vicino al suo nell’indicargli un punto indefinito tra i tetti per fargli notare la luna; non c’è nulla che conti in quel momento se non il respiro dell’altro che gli solletica il mento, gli occhi che pian piano raggiungono i suoi e si posano sulle labbra. E Genya li segue, facendo altrettanto.
Si china su Tanjirō prima ancora di rendersene conto, prima di poter fare un passo indietro. Non c’è paura nel suo tocco quando gli cinge il viso tra le mani, ferme e delicate nonostante l’indecisione nel suo sguardo; Genya passa il pollice sullo zigomo di Tanjirō aspettando una conferma che invece non arriva, perché dentro di sé sa benissimo che è quel che vogliono entrambi. Al suo posto c’è un sorriso, però, piccolo e luminoso come il sole che sta pian piano calando tra le case. Succede tutto in un istante, ma è il più lungo di cui Genya serberà il ricordo: le dita di Tanjirō che si stringono alla sua giacca mentre si alza in punta di piedi per agevolare il bacio, le sue labbra appena dischiuse e quel lieve, lievissimo sospiro che le abbandona prima che Genya lo raccolga tra le sue.
È uno sfiorare semplice, casto e inesperto, ma basta ad accendere una scintilla: quando Tanjirō posa il palmo della mano sull’incavo del suo collo, Genya teme che il cuore gli sfugga dal petto. E nel frattempo che le loro labbra si cercano, si sottraggono, si avvicinano ancora una volta, nel cielo serale brillano già le prime stelle.

les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
bien plus haut que le jour
dans l'éblouissante clarté de leur premier amour…

Angolo dei Bonsai.
Sì, era da molto che non tornavo in sezione (per l’esattezza, dal trauma del capitolo 179) ma questa shipping week organizzata su twitter mi ha dato l’opportunità perfetta per ricominciare a scrivere. Per vari motivi ho dovuto abbandonare il writober, ma avendo selezionato alcuni prompt da usare penso proverò a svilupparli nelle prossime settimane; nel frattempo andate, e amate questa coppia! Ora che Genya ha fatto il suo debutto nell’anime, non vedo l’ora di ritrovarlo nella seconda stagione (se riusciranno a ritagliargli uno spazietto).
Come sempre, questa storia è dedicata a fuyu-chan. ♥

daniverse

   
 
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