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Autore: BeautyLovegood    18/11/2019    3 recensioni
Questa è la seconda ff legata a "Magic" ed è ambientata nel capitolo 15 di "Ricordi di famiglia".
Aziraphale è partito per un mese per mantenere una promessa fatta in passato ad un caro amico… anzi, più di uno!
Genere: Fluff, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aziraphale tornò a Londra tre giorni dopo il suo incontro con Freddie Mercury. Voleva a tutti i costi portare dei regali a Crowley e Magic. Alla fine, si era fermato a Firenze per prendere una bottiglia di Sassicaia e anche a Barcellona per prendere una paella pan. Quando rientrò in casa, cercò di non fare rumore per fare una sorpresa a suo marito e sua figlia, ma li trovò sul divano con la televisione accesa sul film horror Saw. Sul tavolino c’era una scatola della pizza vuota, un bicchiere di vino rosso e uno di Coca-Cola vuoti. Magic dormiva sulle gambe di Crowley con la testa posata su un cuscino, mentre lui guardava il film con aria annoiata. Aziraphale schioccò le dita per spegnere il televisore. In questo modo, il demone poté vedere il riflesso di suo marito sulle schermo spento.

- Angelo. Sei tornato.- disse a voce bassa. Aziraphale si sedette vicino a lui e lo baciò con tenerezza. Quanto gli erano mancate quelle calde e sensuali labbra.

- Mi siete mancati tanto.- disse dopo aver baciato anche la fronte di Magic. Crowley la prese in braccio come una principessa, la portò in camera sua e la posò nel letto.

- Anche tu ci sei mancato. Ma non dovevi tornare alla fine del mese?- chiese dopo aver rimboccato le coperte a Magic ed essere uscito dalla stanza con Aziraphale.

- La mia missione è finita prima del previsto. Adesso ti racconto.

Crowley gli impedì di parlare spingendolo verso il muro per baciarlo.

- Scusa, angelo, lo so che mi avevi promesso di raccontarmi tutto della tua missione, ma sono in astinenza di noi due da troppi giorni e ho un gran bisogno di recuperare. Domani penderò dalle tue labbra, te lo prometto, ma adesso voglio solo godermele fino in fondo.- disse mentre spogliava suo marito. Lui schioccò le dita, sicuro di aver fatto apparire dei tappi nelle orecchie di Magic per non farle sentire i loro gemiti e le loro urla di passione.

- Va bene, amore. Anche io ho bisogno di recuperare il nostro tempo.

Solitamente era Crowley a trascinare Aziraphale in camera da letto e a chiudere la porta a chiave, ma per la prima volta, fu l’angelo a prendere le redini della situazione e dopo aver praticamente sbarrato la porta, schioccò le dita e Crowley si ritrovò completamente nudo.

- Uuh… questo non è il mio timido angelo che arrossisce quando gli sfilo i boxer. Hai forse mangiato troppo zucchero?- chiese lui sfiorandogli il profilo con l’indice.

- Veramente, ora che mi ci fai pensare, ho saltato la cena. Ho più fame di te che di cibo in questo momento…

- Uno a zero per me, il delizioso demone piccante!

 

*

 

Quando Crowley aprì gli occhi, quasi si spaventò per il casino che lui e Aziraphale avevano combinato. Il letto era completamente distrutto e c’erano piume nere e bianche dappertutto. Crowley sputò una piuma bianca che si era posata tra le sue labbra e svegliò Aziraphale, stretto a lui, facendogli una pernacchia sul collo. L’angelo si svegliò di colpo.

- Buongiorno, tornado celestiale!- disse Crowley e lo strinse a sé per ricoprirgli la guancia di baci. Era troppo felice di riaverlo tutto per sé.

- Buongiorno a te! Mi fai il solletico, caro!- disse cercando di liberarsi dalla sua presa, ma anche lui era troppo felice di essere tornato da suo marito. Si decisero a staccarsi quando sentirono bussare.

- Papà? Sei sveglio?

- Ehm… sì, tesoro! Sono sveglissimo!- esclamò Crowley coprendo la bocca di Aziraphale con la mano.

- Vuoi del caffè?

- Sì, grazie! E vorrei anche del tè, per favore!- disse facendo l’occhiolino a suo marito.

- Vuoi sia caffè che il tè?- chiese Magic confusa.

- Esattamente! Non sai che sete che ho oggi!

- Va bene! Ti aspetto in cucina!

Crowley tolse la mano dalla bocca di Aziraphale e schioccò le dita per far tornare la camera in ordine e pulita.

- Non ti ho detto che vi ho portato dei regali.- disse Aziraphale mentre si rimetteva i boxer e indossava la sua vestaglia beige preferita. Anche Crowley si rimise i suoi boxer e si coprì con la sua vestaglia nera, un po’ più corta rispetto a quella del marito.

- Mmm… quanto mi è mancato questo profumo.- disse Aziraphale entrando in cucina con Crowley mano nella mano. Magic, che stava bollendo l’acqua per il tè, si girò con un sorriso.

- Papà Azi! Sei tornato!- esclamò felice e corse ad abbracciare il suo papà angelo.

- Ehi, ci sono anche io! Fatemi un po’ di spazio!- protestò Crowley e Aziraphale e Magic si staccarono a metà per farlo entrare nel loro abbraccio.

- Quanto mi siete mancati, miei adorati gelosoni!- disse Aziraphale con la voce soffocata dall’abbraccio.

- Sei tornato giusto in tempo, Papà Azi! Papà Cro ed io stavamo per finire i biscotti alle noci che ho fatto due giorni fa.- disse Magic dopo essersi staccata per mostrare all’angelo un piatto azzurro con sopra otto biscotti alle noci fatti in casa. Erano a forma di angelo.

- Sono squisiti, angelo, te lo posso assicurare.- disse Crowley prendendo un biscotto per metterlo in bocca a suo marito. Lui ne addentò un pezzo e lo masticò lentamente.

- Mmm, hai ragione. Stai diventando sempre più brava, tesoro.

I tre Crowley-Fell fecero serenamente colazione e Magic parlò per tutto il tempo della scuola e di tutte le attività che aveva fatto insieme a Crowley. Aziraphale per poco si soffocò con il tè quando Magic parlò del bungee jumping praticato sul Victoria Falls Bridge e colpì Crowley dietro la nuca.

- Ahio, angelo!- protestò lui sconvolto dal gesto.

- Hai fatto fare a nostra figlia bungee jumping?!

- Rilassati, non vedi che è ancora viva? Non si è fatta neanche un graffietto e nessuno dei due ha schioccato le dita o battuto le mani, tranne per spostarci dall’Inghilterra all’Africa e ritornare a casa!- disse sulla difensiva e Magic mostrò a suo padre le foto di lei e Crowley che sorridono attaccati ad una corda rossa e sospesi nel vuoto.

- Questo non c’entra, Crowley, non dovevi portare nostra figlia a fare un’esperienza estrema! Ha solo quindici anni!

- Appunto: quindici anni, non mesi!- protestò Magic offesa e si alzò per uscire dalla cucina, ma Aziraphale schioccò le dita per sbarrare la porta e si alzò dal tavolo.

- Tu non vai da nessuna parte, signorina! E sei in punizione anche tu, Crowley!

- Cosa?!- esclamarono in coro Crowley e Magic.

- Esatto! Non vi lascerò più da soli! Tu, Magic, ti sei giocata i regali di Natale e del compleanno per almeno due anni! E tu, Crowley, dormirai sul divano per un bel po’ di tempo!- esclamò furioso Aziraphale.

- Perché dovrei dormire io sul divano se vivo in questa casa da più tempo di te? E poi tu dormi meno di me, perciò casomai dovresti andare tu a stare sul divano di notte!- protestò Crowley puntando un dito contro suo marito.

- Adesso siamo sposati, perciò le regole in questa casa le faccio anche io e tu dormirai sul divano!- ribatté Aziraphale sempre più furioso.

Magic era sul punto di mettersi a piangere, ma batté le mani per bloccare e zittire i suoi padri.

- Adesso prendiamo un bel respiro e affrontiamo la cosa con calma.

Batté di nuovo le mani per sbloccarli.

- Ti ho detto tante volte che non voglio che ci blocchi, Magic!- protestò di nuovo Aziraphale.

- Scusa, Papà Azi, ma a mali estremi, estremi rimedi! Allora, ammetto che Papà Cro ed io ci siamo lasciati un po’ trasportare durante la tua assenza, ma non pensare che lo abbiamo fatto perché ti consideriamo noioso.

- Giusto un pochino.- mormorò Crowley a denti stretti e Magic gli lanciò un’occhiataccia.

- Crowley, lasciaci soli per qualche minuto, per favore.- disse Aziraphale schioccando le dita per aprire la porta della cucina.

- Sono salvo dalla punizione?

- Ne riparliamo dopo.

Crowley uscì dalla cucina, diretto alla stanza delle piante.

- Magic… il motivo principale per cui sono arrabbiato è perché stai sfruttando male il dono che ti ha fatto Dio.

- Non è vero, papà, ho fatto l’esatto contrario. Scommetto che te la sei presa perché hai paura del bungee jumping, una cosa che sicuramente non hai mai fatto.

- Me la sono presa perché sono un padre, fa parte del mio ruolo preoccuparmi per mia figlia, soprattutto perché sei minorenne. Almeno uno dei tuoi due padri deve farlo!

Magic sospirò e si rimise al suo posto.

- Mi dispiace di averti fatto arrabbiare, papà, ma per favore, punisci solo me, Papà Cro non lo merita. Ho dovuto sopportare i suoi piagnistei da “il-mio-angelo-è-lontano”, non riuscirei a sopportare anche quelli da “il-mio-angelo-ce-l’ha-con-me”.- disse mimando le virgolette e Aziraphale tirò un sospiro di sollievo.

- Hai ragione, tesoro. Ora vado a parlare con Papà Cro. E tu sei in punizione per tre settimane: se ti sento battere le mani, aggiungerò una settimana.- disse serenamente come se stesse facendo una normale conversazione. Magic non protestò e iniziò a sparecchiare la tavola come un essere umano.

Aziraphale raggiunse Crowley nella stanza delle piante. Stava litigando con Cleopatra.

- Da quando dai nomi alle piante?- chiese Aziraphale incrociando le braccia.

- È stata un’idea di nostra figlia. La trovo stupida, ma la rispetto!- rispose il demone frustrato.

- Ho messo in punizione Magic per tre settimane.- dichiarò l’angelo.

- Che cosa vuoi che ti dica? Mi vengono in mente solo due opzioni: Ottimo lavoro e Sei un noioso rompipalle!

Aziraphale afferrò Crowley per la spalla sinistra per costringerlo a girarsi verso di lui e lo afferrò per il mento con il pollice e l’indice.

- Ora possiamo parlare della tua punizione, mio caro…- disse fissandolo negli occhi.

- Che cosa hai intenzione di farmi, angelo? Mi chiuderai in una stanza piena di enormi vasi pieni di acqua santa? Sarei proprio curioso di vedere se avrai il coraggio di farlo.- disse Crowley con un tono di sfida.

- Sei il solito esagerato! Riceverai la tua punizione per tre settimane di fila anche tu… ogni notte!

Il sibilo di Crowley era diviso tra l’eccitato e lo spaventato. Aziraphale non si sentiva più come uno che era appena tornato da un lungo viaggio, ma non aveva dimenticato le promesse fatte ad Oscar e Freddie. Dopotutto, l’amore non è bello se non è litigarello, perciò l’angelo si sentiva in pace con se stesso nonostante fosse ancora un po’ arrabbiato con gli amori della sua vita. Al momento giusto, avrebbe dato ad entrambi i suoi regali.


















































Ho cambiato idea all'ultimo momento, ma spero di non avervi deluse. Per il momento, non mi vengono in mente altre storie legate a Magic, ma sicuramente torneranno, conosco la mia fantasia! Alla prossima storia!
  
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