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Autore: Nao Yoshikawa    19/11/2019    10 recensioni
Seguito di "Ineffables stories".
Il giorno del suo sedicesimo compleanno, Clara decide di voler donare il suo primo bacio ad Adam, peccato che quest'ultimo abbia altri interessi. E non sarebbe divertente se Aziraphale e Crowley non venissero tirati in mezzo.
«Beh?» domandò Crowley, ancora leggermente infastidito. «È da quando aveva cinque anni che ha un debole per te, pensavo lo sapessi!»
«Sì, ma adesso è diverso! Ha detto che vuole darmi il suo primo bacio. Io non posso, questo è fuori discussione!»
Oh, l’amore e i suoi problemi. Aziraphale poteva immaginare.
Beh, fino ad un certo punto…
«Forse dovresti parlarle seriamente e dirle che non ricambi i suoi sentimenti», consigliò l’angelo.
«Credi che non l’abbia fatto? Ha detto che non si arrenderà fin quando non mi avrà avuto. E come se non bastasse non è lei la persona che temo di più!» confessò.
Crowley e Aziraphale si guardarono, non capendo. Chi poteva essere la persona che Adam temeva addirittura più di Clara?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Young, Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio, Warlock Dowling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ineffables first kisses
 
Nessuno sano di mente avrebbe mai potuto credere alla scena che si era appena presentata davanti: l’Anticristo inseguito da una ragazzina di dodici anni più giovane. Ciò non sarebbe stato un problema, se non fosse stato che quella ragazzina portava il nome di Clara Device Pulsifer.
Un nome, una garanzia.
«Adaaaaam! Dove ti nascondi?»
La sedicenne aveva assunto l’espressione di una predatrice pronta a divorare la sua piccola e adorabile preda. L’Anticristo oramai trentenne l’aveva seminata, o almeno così sperava. Non aveva idea che la festa di compleanno di quella ragazzina si sarebbe trasformata in una corsa per la propria vita. Ma era stato nel momento in cui lei gli si era avvicinata con fare piuttosto languido e con l’intenzione di baciarlo, che aveva capito di avere una sola scelta: correre e correre veloce, anche.
Soprattutto, si chiedeva, come faceva quella ragazza ad essere così veloce, nonostante i vertiginosi tacchi che portava?
Alla fine Adam aveva optato per nascondersi. Per fortuna il locale in cui la festa si svolgeva era abbastanza grande da permettergli di trovare un nascondiglio decente. Poi però pensò, Clara avrebbe potuto trovarlo ovunque e di certo non si sarebbe arresa.
Rimaneva come ultima opzione il bagno degli uomini. Lì non sarebbe entrata di certo! O almeno così sperava…
Peccato però che non era stato l’unico ad avere tale idea, anche se per motivi diversi.
«Caro, aspetta, credo che stia entrando qualcuno.»
Aziraphale annaspò, cercando di mettere le parole in un ordine sensato. Si chiedeva perché lui e Crowley venissero colti da certe voglie proprio nei momenti meno opportuni. Beh, più Crowley in realtà, ma lui si era fatto tentare.
Ora non era più sicuro che farlo con il rischio di essere scoperti fosse poi tanto eccitante, ma oramai era fatta!
Il demone, dal canto suo, non sembrava molto propenso a staccarsi dalle sue labbra. Oramai era andato troppo oltre, non ci sarebbe stato niente in grado di fermarlo. Neanche l’Anticristo che era appena entrato, richiudendo la porta e arrossendo poco dopo.
«Oh, no. Mi dispiace! Non pensavo fosse occupato!»
Solo a quel punto il demone, per suo grande dispiacere, fu costretto a staccarsi.
«La prossima volta la blocco quella porta!» si lamentò, ancora rosso in viso e con i vestiti lievemente sgualciti.
«Mi dispiace, non sapevo dove nascondermi!» esclamò, esasperato. «È tutta la sera che mi va dietro, non ce la faccio!»
Aziraphale scacciò ben presto l’imbarazzo, capendo subito a chi Adam si stesse riferendo.
«Fammi indovinare… Clara, vero?»
L’Anticristo annuì debolmente. Non era una novità che quella ragazza avesse un debole per lui, il problema era anche la sua testardaggine esasperante.
«Beh?» domandò Crowley, ancora leggermente infastidito. «È da quando aveva cinque anni che ha un debole per te, pensavo lo sapessi!»
«Sì, ma adesso è diverso! Ha detto che vuole darmi il suo primo bacio. Io non posso, questo è fuori discussione!»
Oh, l’amore e i suoi problemi. Aziraphale poteva immaginare.
Beh, fino ad un certo punto…
«Forse dovresti parlarle seriamente e dirle che non ricambi i suoi sentimenti», consigliò l’angelo.
«Credi che non l’abbia fatto? Ha detto che non si arrenderà fin quando non mi avrà avuto. E come se non bastasse non è lei la persona che temo di più!» confessò.
Crowley e Aziraphale si guardarono, non capendo. Chi poteva essere la persona che Adam temeva addirittura più di Clara?
La riposta arrivò poco dopo assieme a Warlock Dowling, che quella sera aveva un aspetto particolarmente imbronciato e oscuro, e non solo per la matita intorno agli occhi e i capelli nerissimi sulle spalle. No, c’era qualcosa di oscuro nel suo sguardo.
«Adam, sei un idiota», proferì infatti il falso Anticristo a braccia conserte.
«Mi dispiace! Sono dovuto scappare, altrimenti chissà cosa sarebbe successo!»
«La colpa è tua! Me ne sono stato in silenzio, cosa credi, che potrò continuare per sempre? Dì a Clara di starsene al suo posto.»
«L’ho fatto, ma non ha funzionato. Ti prego, perdonami!» Adam cercò di afferrare la sua mano, ma Warlock si scostò.
«Io gradirei che tu non mi parlassi!» dichiarò, offeso.
Crowley poté giurarci, quello era un litigio tra innamorati, lui se ne intendeva di certe cose.
«Scusate se ve lo chiedo, ma per caso c’è del tenero tra voi?» domandò. Aziraphale lo guardò stupito. L’Anticristo con il falso Anticristo? Sarebbe stato piuttosto ironico ma… in caso si sarebbe spiegato perché Adam e Warlock si erano avvicinati tanto nell’ultimo periodo, il perché stavano sempre insieme e il perché di quella che era palesemente una scenata di gelosia.
Warlock assottigliò lo sguardo.
«Noi stiamo insieme. Ma non lo sa ancora nessuno, eccetto voi, chiaramente. Se Adam non parla, giuro che vado dalla ragazzina e ci penso io.»
«No, ti prego! Tu non hai delicatezza per questo genere di cose.»
Adam si trovava in una situazione orribile. Come poter parlare a Clara senza ferire i suoi sentimenti? E soprattutto, come evitare che il suo ragazzo lo uccidesse?
Quello era un pericolosissimo triangolo. Aziraphale si schiarì la voce, aveva capito di dover far calmare le acque in qualche modo.
«D’accordo, direi che è inutile mentire. Se dici a Clara come stanno le cose, se ne farà una ragione.»
«Sì, ma…!» Crowley intervenne subito, non aveva intenzione di vedere la sua piccola Clara soffrire. «Vedi di essere delicato, perché se la fai piangere, giuro che ti uccido.»
«Sii sincero», aggiunse l’angelo.
«Ma gentile!»
Adam si portò una mano sulla testa. Perché a lui?
Si lasciò andare ad un profondo sospiro.
«Va bene, va bene, lo farò, dopotutto non posso scappare per tutta la sera. E forse… almeno così potrò renderla ufficiale.»
Dicendo ciò si voltò a guardare Warlock, il quale non aveva potuto fare a meno di arrossire. E questa volta, quando Adam si era avvicinato per afferrare le sue mani, non si era tirato indietro.
«Mi dispiace, sono stato immaturo. Non è giusta per nessuno dei due, questa situazione.»
Il falso Anticristo cercò di non sciogliersi davanti a quegli occhi dolci, ma senza risultato.
«No, infatti. Ti perdonerò del tutto quando le avrai parlato.»
Aziraphale non poté fare a meno di pensare che quei due gli ricordavano molto lui e Crowley. E a proposito, sapevano di essere stati appena tirati in mezzo alla faccenda, che lo volessero o meno.
Sarebbero riusciti un angelo, un demone, l’Anticristo e il ragazzo ad affrontare la furia di un’adolescente possibilmente dal cuore spezzato?
 
Nel frattempo, Clara era rimasta a guardarsi intorno, con fare imbronciato.
«Clara, ma perché fai quella faccia? È la tua festa, un po’ di allegria!» cerco di tirarla su Anathema, ma con scarsi risultati. Sua figlia infatti aveva perso di vista Adam e non sapeva dove diamine si fosse cacciato, era impossibile percepire la sua aura in mezzo a tutta quella gente.
Adam la vide da lontano e mandò giù il magone. Certo, Clara era bella, su questo non c’era nulla da dire. Somigliava molto a sua madre, ma con uno sguardo ancora più dolce (ed ingannevole), le ciglia lunghe e il viso un po’ più acerbo, non da donna, ma neanche da bambina. Si agitava nel suo abito blu, alla sua ricerca.
«Non so se ce la faccio», sussurrò Adam, ricevendo subito dopo una spinta da parte di Crowley.
«Fallo e basta, non esistono opzioni.»
No, decisamente non ne esistevano. Così l’Anticristo compì un profondo atto di coraggio, avvicinandosi a Clara, la quale si illuminò nel vederlo.
«Ah, eccoti qui! Dove ti eri cacciato? Ti ho cercato ovunque! Come osi scappare da me?» domandò languida, afferrandogli un braccio.
E Adam già poteva sentirli, gli sguardi omicidi di Warlock e Crowley su di sé. Altro che assenza di opzioni, qui le scelte erano o farsi uccidere da lei o da loro. Bene, ma non troppo.
«A proposito Clara, devo parlarti. Riguardo al fatto di voler dare a me il tuo primo bacio… non credo sia una buona idea!»
Per tutta risposta, la ragazza si fece più vicina.
«Andiamo, è perché sono troppo giovane? Crescerò prima o poi.»
No, in realtà è perché ti manca qualcosa…
«N-non è questo il problema. Il fatto è che… io sto con un’altra persona!» esclamò. Forse aveva usato le parole nel modo sbagliato, perché Clara si era subito innervosita, affondando le unghie laccate di rosso sul suo braccio.
«Chi? Chi è questa? La conosco? È più simpatica di me? O magari più carina?»
Alle sue spalle, Aziraphale si era portato una mano sul viso. Cosa ci voleva, un miracolo per salvarlo?
«Oh, ma insomma!» si lamentò Warlock. «Va bene, ho capito. Tocca a me!»
Stupido Adam, non riusciva mai a concludere nulla da solo. Si avvicinò a grandi falcate, stringendo il suo braccio libero.
«Adam sta con me. E come puoi ben vedere, non sono una donna.»
Il tempo parve fermarsi. Seguirono svariati secondo di silenzio da parte di Clara, la quale aveva assunto un’espressione stravolta. Forse quei due la stavano prendendo in giro, ma se così fosse stato, Warlock non avrebbe avuto motivo di guardarla come…
Come se volesse ucciderla.
«Oh… oh, cavolo…questo è così… così imbarazzante», sussurrò, indietreggiando.
«M-mi dispiace!» si scusò Adam. «Volevo dirtelo, ma non sapevo come…»
La sua vita sarebbe cessata di lì a breve. Perché Crowley gli si era avvicinato alle spalle, sfiorandolo appena.
«Io adesso uccido tutti e due, lo sapete, vero?» domandò con un sorriso inquietante. Nel frattempo Clara si era come volatilizzata, cosa che ad Aziraphale non era potuta sfuggire.
«Crowley, non commettere omicidi! Io vado da Clara, piuttosto!»
Come si risolvevano i problemi d’amore di un adolescente?
In realtà non ne aveva la più pallida idea, ma doveva almeno provarci.
Scorse la ragazzina fuori dal locale, osservando un punto indefinito della strada.
D’accordo, bisognava essere affettuosi, ma senza mostrare eccessivi pietismi. Essere sinceri, ma delicati.
«Amh… ti senti bene, tesoro?» tentò l’angelo. Clara però aveva uno sguardo profondamente confuso e stravolto.
«Il ragazzo che mi piace è gay, fai un po’ tu.»
«Mi… mi dispiace. Ma purtroppo temo che possa capitare…»
«Ah! Ma come ho fatto a non accorgermene?» domandò sollevando la testa. «Sarò una mezza strega, ma non sono molto sveglia. Ecco perché Adam non voleva baciarmi, è perché gli piacciono gli uomini! Mi sento quasi sollevata, a dire il vero. Temevo di avere qualcosa che non andava.»
L’angelo fu colto da un moto di tenerezza. Dietro quella facciata di arroganza e ironia, Clara nascondeva insicurezze come ogni ragazza della sua età.
«Non hai assolutamente nulla che non va. Hai tante qualità. E prima o poi troverai qualcuno a cui dare il tuo primo bacio. E credimi, sarà speciale.»
Clara sorrise, maliziosa e curiosa.
«Ah sì? Il primo bacio fra te e Crowley è stato speciale?»
Oh, accidenti. Passavano gli anni, ma certe cose rimanevano uguali, tipo la capacità di Clara di mettere in difficoltà con determinate domande.
Il loro primo bacio? Ce n’erano stati tanti nel corso di quegli anni, ma il primo non si scordava mai.
«Direi di sì, considerando che abbiamo atteso millenni.»
«Millenni?! Ma voi siete pazzi!» scosse il capo. «Però… ne è valsa la pena?»
L’angelo sentì le guance colorarsi di rosso. Era incredibile come certe sensazioni ed emozioni rimanessero le stesse, anche dopo anni.
«Direi proprio di sì. È stato qualche giorno dopo l’Apocalisse mancata. Io e Crowley ci siamo legati molto dopo quell’evento, per cui… penso sia andata come doveva andare. Non era programmato, è successo. Come succederà anche a te. Ma tranquilla, non dovrai aspettare seimila anni.»
Clara rise, sentendosi già molto meglio.
«Sono molto contenta di poterne parlare con te. Sei molto più comprensivo», abbassò la voce. «Crowley è convinto che io non sappia neanche cosa sia il sesso. Dico, ma vorrà scherzare? Sulla teoria su tutto, è sulla pratica che ancora non…»
«Va bene, cara, d’accordo!» Aziraphale la frenò. D’accordo che era più comprensivo, ma non era ancora pronto a quello. «Ho afferrato il concetto. Allora… te la senti di tornare dentro? Capisco che un rifiuto il giorno del proprio compleanno non sia un granché, però…»
Clara scosse il capo.
«Sto bene. E poi Adam e Warlock stanno bene insieme», arrossì, ridendo. «Secondo me il passivo è Warlock…mah! Credo che glielo chiederò!»
Aziraphale fece per dire qualcosa, ma in verità non trovò il coraggio.
Oh, piccola e dolce Clara… aveva superato ben presto il trauma.
Chissà se sarebbe stato un bene?
Lei e l’angelo tornarono dentro e la prima cosa che videro fu un disperato Adam.
«Aziraphale, ti prego, aiutami! Crowley continua a minacciarci!»
Ciò in effetti fece ridere Clara, la quale pensò che forse il povero Adam aveva sofferto abbastanza.
«Non c’è più bisogno di minacciarlo, Crowley. Io sto bene!»
Il demone la guardò attentamente. Non stava mentendo, anzi, le parve addirittura più sollevata, vuoi vedere che i consigli di quell’angelo erano davvero serviti a qualcosa?
«Bene, meglio così», rispose gelido, guardando Adam come per dire “Guarda che ti tengo d’occhio”.
Clara si avvicinò a quello che l’aveva considerata fino a poco prima una rivale in amore, afferrandolo per un braccio.
«Allora, Warlock caro! Il primo passo chi l’ha fatto? Ma, cosa più importante… avete compiuto quel passo
 
Finalmente potevano tornare a respirare. Warlock e Adam avrebbero avuto un gran da fare conoscendo Clara, ma almeno adesso non ci sarebbero stati pianti isterici e tentativi di omicidio. Aziraphale aveva bisogno di bere qualcosa, e visto che Crowley era stato previdente, gli aveva portato un bicchiere di vino.
«Prendi qui, angelo. Te lo meriti, hai salvato quella che poteva essere una tragedia.»
L’angelo mandò giù il suo più che meritato sorso di vino, sentendosi subito meglio.
«No, in fondo bastava solo parlare con lei.»
«Già, a proposito, che cose le hai detto?» chiese il demone, guardando Clara che parlava con Warlock e Adam.
Aziraphale tossì appena. Davvero assurdo che dopo tutti quegli anni ancora si imbarazzasse per certe cose!
«Beh, lei ha voluto sapere del nostro primo bacio, in effetti!»
Il demone staccò le labbra dal bicchiere, guardandolo.
«Oh. E tu cosa le hai detto?»
«C-cosa vuoi che le abbia detto? La verità ovviamente, che è stato speciale, che abbiamo aspettato tanto, ma che alla fine ne è valsa la pena!»
«Abbiamo aspettato tanto per causa tua. Perché non ti capivo e non sapevo come avresti reagito, altrimenti ti avrei baciato già cinquecento anni fa, come minimo!»
L’angelo arrossì ancora, distogliendo lo sguardo.
«B-beh! Oramai poco importa, tanto è andata! E poi di strada ne abbiamo fatta da allora, non ti pare?»
Crowley non rispose. Passavano gli anni, sarebbero passati ancora, come i giorni, i mesi e le stagioni. Sarebbero rimasti sempre uguali loro, mentre tanto altro no. Clara, che quel giorno compiva sedici anni, sarebbe cresciuta ancora, si sarebbe innamorata, magari anche sposata, e avrebbe avuto dei bambini pestiferi come lo era stata lei.
E poi…
E poi…
Al poi non ci pensavano mai, perché pensarci faceva troppo male.
Aziraphale lo guardò e capì bene a cosa stesse pensando. Era il lato negativo dell’immortalità.
«Crowley», sussurrò, stringendogli una mano.
«Abbiamo lasciato tanta gente dietro di noi, e così continuerà ad essere. Lo so che non è il luogo né il momento giusto, ma… mi è solo capitato di pensarci. Noi non cambiamo mai, ma lei e tutti…»
«Fermo, fermati Crowley. Andrà in qualche modo. Andremo noi. Continueranno a susseguirsi le stagioni e gli anni, ma non credo sia importante ciò che troverai alla fine, quanto più ciò che senti nel frattempo.»
Il demone, che si era tolto gli occhiali, lo guardò negli occhi. Era una fortuna che lui  fosse lì. Che fosse lì sempre, a sostenerlo, anche quando si lasciava andare ad uno sconforto che era forse normale per due entità immortali come loro.
«Sai cosa, angelo? Ogni bacio per me è come il primo. Neanche questo cambierà mai.»
Stava provando una sensazione che forse avrebbe potuto definire dolce e amara. La dolcezza nel ripensare a tutto ciò che avevano e l’amarezza nel pensare che la vita umana era mortale.
Ma andava bene così.
«Oh, caro…» Aziraphale si fece vicino, poggiando le labbra sulle su quelle di Crowley. Sapeva che entrambi avrebbero rifatto tutto da capo, anche se alle volte poteva far male.
«Aziraphale, Crowley!» gridò ad un tratto Clara. «Oh Dio, sapeste! Warlock e Adam si sono baciati, sono così caaaarini!»
«Accidenti!» imprecò Warlock, rosso in viso. «Ma perché gliel’abbiamo detto, eh? Non avrò mai pace così!»
Le due entità sovrannaturali assunsero un’espressione sorpresa, ma divertita. E non poterono che sentirsi fieri, perché in fondo Clara era anche un po’ come loro.
E avrebbe avuto il suo primo bacio e ancora tante prime volte, il dopo non aveva importanza.
Crowley si schiarì la voce.
«Va bene, d’accordo, ma non tormentarli troppo, lascia loro un po’ di privacy! A proposito di privacy… angelo, ma io e te non eravamo un po’ impegnati?»
Ad Aziraphale andò di traverso il vino.
«Ma…»
«Tranquilli, farò finta di non aver sentito!» Clara si portò le mani sulle orecchie e tornò a tormentare i suoi due nuovi migliori amici.
Negli anni che seguirono Aziraphale e Crowley poterono ritrovarsi d’accordo su una cosa: sicuramente per Clara quello era stato il compleanno più indimenticabile…


Nota dell'autrice
Con Clara che ha una crush per Adam dalla più tenera età, non potevo non ricamarci sopra un altro po'. Solo che io shippo Adam con Warlock, quindi mi sa che le ha andata un tantino male. Oddio, "male", in verità ha appena guadagnato due migliori amici gay che sicuramente farà sclerare, perché Clara è una fujoshi inside come Anathema (sì, perché lo è anche lei).
Aziraphale si dimostra bravo con le parole, Crowley invece con le minacce. E ad un certo punto ha tutto preso una piega malinconica,  E DI QUESTO MI DISPIACE, ma è venuto spontaneo. Visto che Clara sta crescendo, immagino che Azi e Crowley possano pensare al fatto che lei è una mortale e loro invece no, è che quindi fondamentalmente è molto triste come cosa, anche se comunque l'hanno accettata. Meno male che non mi ci sono soffermata troppo, altrimenti qui si sfociava nell'angst, e io non voglio! Piuttosto, su Clara adolescente vorrei scriverci ancora, anche perché da come si sarà capito, non è affatto un tipo facile. Spero che questa OS vi sia piaciuta :)
 
 
 
   
 
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