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Autore: DanieldervUniverse    20/11/2019    0 recensioni
Qualcuno di voi ha mai pensato che FFXV abbia della sintonia con il classico disney "Il Re Leone"? Io sì, e anche se ci sono tante scene in cui mettere in pratica il tutto, Hakuna Matata resta la migliore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il corpo di Noctis era riverso al suolo, ormai sfinito dal terrore e dalla stanchezza per la fuga. Il suo cuore gli aveva fatto stringere il diario di Luna al petto, protetto tra le sue braccia. Purtroppo, appena il sole tornò a sorgere i demoni si ritirarono e le bestie predatrici del territorio si avvicinarono di soppiatto alla figura indifesa. Noctis fu presto circondato da creature che litigavano per dividersi la sua carcassa, facendo schioccare chele e zanne…
BANG
-YA-HA-HOOOOOOOO!!!!!!
Preceduti da dei violenti colpi di pistola, tre chocobo, montati da altrettanti giovani virgulti e virtuosi (chi più chi meno, diciamocelo), si gettarono contro le creature creando immediatamente scompiglio. Il più grosso dei tre cavalieri, balzò a terra, facendo comparire nella propria mano un’immensa spada con cui abbatté svariati animali in pochi colpi e mise gli altri in fuga.
-BOOOYAAHHH!!!- esclamò quello, alzando il pungo in segno di vittoria, mentre il secondo cavaliere smontava con un’ abile piroetta.
-SÌ! AHAHAHAH! Adoro quando facciamo così!- fece, sparando in direzione delle creature.
-Alla faccia di quei quattro avvoltoi spennacchiati!
-Non erano avvoltoi- puntualizzò il terzo membro della compagnia -E ora piantatela di gridare come selvaggi, attirerete bestie ben più terribili.
Sembravano i tre Moschettieri: il primo grande e grosso, con le braccia tatuate e i capelli mori medio-lunghi raccolti all’indietro in un codino; il secondo, il pistolero, era più mingherlino e allegro, e portava i capelli biondi alzati sulla fronte; infine il terzo era un individuo tirato a lucido, professionale ed elegante (con persino un paio di occhiali da vista) nonostante gli abiti raffazzonati, e quando combatteva usava un paio di daghe.
-Ben vengano! Oggi sembra una giornata ideale per un po’ di esercizio!- replicò l’omone, iniziando a saltellare sui piedi mentre tirava dei pugni all’aria come un boxer -Mi sento così in forma che potrei vedermela con un Catoblepas da solo.
Il pistolero non poté trattenersi dal scimmiottarlo allegramente imitando i suoi gesti.
-Quando avete finito di fare i pagliacci- li richiamò il terzo, notando il corpo abbandonato di Noctis -Qui c’è qualcuno svenuto.
-Eh?- fece lo spadaccino, fermandosi e spostando lo sguardo dove indicava l’amico -Caspita Ignis, che occhio.
-E che orecchie! Io non l’avrei mai sentito- gli fece eco il secondo.
Ignis si limitò a scuotere il capo, rassegnato.
-Poveraccio. Mi chiedo come abbia fatto a ridursi così- commentò il primo, avvicinandosi a Noctis -O come sia arrivato fin qui senza macchina.
-Ho ragione di credere che tutte le vostre domande troveranno risposta una volta che avremo scoperto il suo nome- li redarguì Ignis, scendendo a sua volta dalla propria cavalcatura per controllare più da vicino.
-Va bene, va bene- si fece avanti il mingherlino, scostando gli altri da parte per avvicinarsi alla figura svenuta. La girò supina per scorgergli il volto
-Vediamo un po’ chi abbiamo qui… AH!- esclamò, riconoscendo il volto del giovane svenuto. Balzò indietro e gattonò impacciato fino all’omone, salendogli sulle spalle senza chiedere il permesso.
-Ragazzi, quello è il principe di LUCIS! Filiamocela prima che Niflheim ci trovi!
-Eh?
-Noctis Lucis Caelum, vedo- disse Ignis, chinandosi affianco al giovane per esaminarlo meglio -Sembra che abbia corso una bella distanza.
-Ignis! Non perdere tempo a frugargli nelle tasche! Dobbiamo andarcene subito!- continuò il pistolero, terrorizzato.
-Ma dai, piantala Prompto! Non hai un po di cuore? Insomma guardalo: poverino, tutto solo. Ehi Ignis!- esclamò il primo, ignorando il collega sulle spalle -Possiamo tenerlo?
L’interpellato, che stava giusto per prendere il diario di Luna, si fermò a metà del gesto.
-Tu vorresti adottarlo?- chiese, con un tono tanto sorpreso quanto sarcastico.
-Gladio ma sei impazzito!?- gli strillò Prompto nelle orecchie -Stiamo parlando del più ricercato di Niflheim! Ci saranno addosso in men che non si dica!
-Ma piantala! Non si è ancora visto un soldato imperiale che possa farmi la pelle- replicò quello, scrollandoselo di dosso.
-Sembra che siamo giunti ad uno stallo- osservò Ignis, rimettendosi in piedi -Ma forse un altro paio di mani in più potrebbero tornarci utili.
-Non anche tu!- protestò Prompto, infilandosi le mani tra i capelli e cominciando a tirare.
-Il re di Lucis possiede poteri immensi. Con lui al nostro fianco, potremmo facilmente opporci all’esercito di Niflheim- spiegò il ragazzo con gli occhiali -Gladio, portiamolo al rifugio vicino al fiume. Una volta che si sarà ripreso, deciderà lui se restare o meno.
-Ah, okay- si arrese Prompto, mentre tutti si dirigevano ai propri chocobo -Insisto a dire che è una cattiva idea però.
-Chi è di noi due quello che usa il cervello?- chiese Ignis, montando sulla propria cavalcatura.
-Ah…
-Esatto. Forza ragazzi, al fiume.


Noctis si riprese dopo un po’, protetto dai raggi del sole e con un impacco umido sulla fronte.
-Stai fermo- gli disse Ignis, cambiando l’impacco sulla sua fronte -Te la sei vista brutta.
-D-dove sono?- balbettò debolmente, cercando di alzarsi a sedere.
-Sei in posto sicuro, principe- intervenne Gladiolus -Qui Niflheim e i suoi scagnozzi non ti troveranno mai.
-Niflheim non mi sta cercando- rispose debolmente Noctis, individuando il diario con i suoi sensi appannati, e recuperandolo con qualche difficoltà.
-Ah, che fortuna!- esclamò Prompto, beccandosi un’occhiataccia dai suoi due compagni -Cioè, ehm… allora dove stai andando?
-Da nessuna parte- mormorò il ragazzo, abbassando lo sguardo.
Ignis fece segno agli altri due di ritirarsi nell’angolo opposto della capanna, lasciando a Noctis un po’ di privacy.
-Ragazzi, è proprio nero- commentò Prompto.
-Non mi pare. Solo i vestiti- rispose Gladiolus.
-No no no intendo dire che è talmente giù che si confonde con la sua ombra- insisté il biondo.
-Non penso che approcciarlo in queste situazioni sia consigliabile…- rifletté Ignis, prima che Gladio lo scostasse da parte per andare a parlare con Noctis.
-Allora- disse, sedendosi sul letto per guardare il principe negli occhi -Cos’è che ti tormenta?
-Non sono affari tuoi- replicò quello, scostando le coperte e alzandosi.
-Dove pensi di andare?- chiese Ignis, bloccandogli il passo.
-Da nessuna parte- replicò Noctis, facendo per aggirarlo, quando Prompto la trattenne per la spalla.
-Che cosa c’è che non va?- chiese.
-Non voglio parlarne- replicò secco il ragazzo, scostandolo e uscendo dalla costruzione.
Ma fatti pochi passi fuori, si fermò, sospirando.
-La finite di seguirmi?- si volse, seccato.
-Scusa, ci siamo presi tanto disturbo per salvarti, vorremmo almeno sapere cosa ci fai qui e perché vai tanto in giro- gli rispose Gladio.
-Non ho voglia di parlarne!- ribadì nuovamente Noctis.
-Continui a dirlo, ma non sembra risolvere niente- intervenne Ignis, aggiustandosi gli occhiali sul naso.
-Sicuro che non possiamo fare proprio niente?- chiese Prompto, avvicinandosi.
-No, a meno che non sappiate riavvolgere il tempo.
-Ah, capisco- fece a quel punto Gladio -Non stai scappando dagli imperiali, stai scappando da te stesso.
-Come sarebbe a dire?!
-Ragazzo, ascolta uno che c’è passato: solo perché hai fatto qualcosa di sbagliato- disse, prendendolo per le spalle -Non significa che non c’è modo di porvi rimedio.
-Quello che ho fatto non si può sistemare.
-E allora non importa. Non pensarci- riprese Prompto, dandogli una pacca amichevole alla spalla -Se non c’è niente da fare, perché struggersi quando puoi semplicemente voltargli le spalle e pensare al momento presente?
-Esatto- aggiunse Gladio, incrociando le braccia sul petto, prima di girarsi verso l’amico e chiedere -Cosa?
Prompto, impegnato ad imitare la posa del gigantone, rimase a fissare l’aria, e non percepì la domanda.
-Ho capito, lasciate fare me- intervenne Ignis, portandosi di fronte al principe -Allora altezza. Sembra che lei abbia un problema di alloggi.
-So cavarmela da solo- replicò Noctis, stanco di quei discorsi assurdi -Perché vi interessa tanto?
-Beh, io e i miei amici non siamo il tipo di persone da voltare le spalle a qualcuno in difficoltà. Saremmo onorati se lei decidesse di trattenersi alla nostra dimora.
Ignis completò il tutto con un inchino, indicando la capanna da cui erano appena usciti. Noctis rimase a fissarlo, impassibile, battendo ogni tanto gli occhi.
-Ma che sei, il maggiordomo?- disse con una nota di disprezzo il principe, rompendo il suo silenzio contemplativo -Ne avevo di maggiordomi a casa mia, non li sopportavo. Tutti impomatati, retti, ipocriti, capaci di mentirti anche in sprezzo dell’ovvio solo perché lo stabilisce l’etichetta. Che cosa pensi di offrirmi, un sorriso al giorno e una vita di vezzi aspettando di pugnalarmi alle spalle?
Ignis non ebbe nessuna reazione tranne quella di aggiustarsi gli occhiali sul naso con mano tremante. Poi, con passo misurato, tornò dai suoi amici, e sussurrando disse -È tutto vostro.
Manco a dirlo, i due rimasero a fissarlo sconvolti.
-Come diavolo hai fatto a farlo stare zitto?- esclamò Prompto, parandosi di fronte al principe con gli occhi sgranati.
-È un segreto.
-Oh andiamo smettila di fare così- intervenne Gladio -Non starai mai simpatico a nessuno se non riesci neanche ad essere grato per essere stato salvato da morte certa.
-Non mi serve la simpatia altrui- replicò secco Noctis, provando a scostare l’altro dalla sua strada ma senza riuscire a smuoverlo.
-Va bene. Allora sua maestà, mi permetta di mostrarle i motivi per cui lei dovrebbe considerare di unirsi a noi, a parte ovviamente lo spreco di spazio- insisté l’omone, afferrando il principe e sollevandolo per aria.
-Lasciatemi in pace, che ho già abbastanza problemi senza voi tre a caricò!- esclamò Noctis scalciando selvaggiamente. Almeno finché Gladio non gli tirò una craniata talmente forte che per poco la testa del ragazzo non si staccò dal collo.
-Allora, lezione numero uno- continuò l’omone lasciandolo andare -Non cercare mai di vincere una prova di forza con me.
Noctis barcollò impotente per qualche secondo fino a crollare sonoramente al suolo.
-Lezione numero due: come dice sempre il mio caro amico Ignis, devi lasciare il passato nel tuo didietro.
-No no no no no. Gladio, per favore, lascia parlare me- intervenne l’interessato, scostando gentilmente l’omone.
-Allora ragazzo- riprese Ignis, senza lasciare tempo al principe di riprendersi -La lezione è che devi imparare è “Devi sempre lasciarti il passato alle spalle”. Le cose brutte succedono, e noi non possiamo farci niente vero?
-Vero- borbottò Noctis, massaggiandosi la testa mentre si rimetteva in piedi. Ignis gli tirò uno scappellotto e il ragazzo gemette nuovamente di dolore.
-Sbagliato! Ripeti con me “Quando il mondo ti volta le spalle tu non devi fare altro che voltargli le spalle a tua volta”.
-Non è quello che mi hanno insegnato.
-E allora dovremmo farlo noi tutto da capo!- intervenne Prompto, spingendo rudemente Ignis da parte.
-Ripeti con me! A-ehm, Hakuna Matata!- disse, rischiando di infilare un dito nell’occhio di Noctis.
-Cosa!?- esclamò il principe.
-Hakuna Matata- ripeté più lentamente Gladio -Vuol dire senza pensieri.
-Hakuna Matata- esordì Prompto, iniziando a cantare -Ma che dolce poesia.
-Ragazzi non cantate, vi prego- fece Ignis, passandosi una mano sulla faccia, ma non venne ascoltato.
-Hakuna Matata- riprese Gladio, con voce tonante -Tutta fre-ne-siiiah!
-Senza pensieri, la tua vita saràààhhhhhh!-
Prompto prese le mani del principe e se lo tirò dietro senza timore, dritto al centro della loro inusuale esistenza da isolati.

  
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