Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: steffirah    22/11/2019    1 recensioni
Breve sprazzo di quotidianità, ambientato in una fresca serata di fine novembre, mentre si torna da scuola.
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"Soggiogati dalla magia dell'amore, rimasero sospesi lì per un tempo che sembrava interminabile, celati agli occhi del mondo da un velo d'autunno."
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Syaoran Li | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Velo d'autunno






 
Due giovani adolescenti stavano tornando da scuola, attraversando il solito sentiero che conduceva verso le loro case. La sua particolarità era che fosse una stradina fiorita tutto l’anno. L’unica differenza stava nei colori che la tingevano: in primavera era rosata; in autunno, oscillava tra un pallido verde e un giallo cangiante, orientandosi verso un arancio sottilmente purpureo.
Coi loro silenziosi, quieti passi, calpestavano le foglie già cadute, che il vento, come uno spazzino, aveva raccolto su un lato, creando un tappeto che indicasse loro il percorso da seguire.
Il cielo era coperto da nuvole grigie, fortunatamente poco minacciose, sebbene facesse abbastanza freddo, soprattutto per gli standard del ragazzo; per questo, nonostante fosse ancora novembre, era uno dei pochi studenti ad essersi già armato di sciarpa, guanti e cappello di lana.
La ragazza al suo fianco, la sua ragazza, non sembrava avvertire le sue stesse temperature. E ciononostante gli teneva la mano, facendogli dono di quel calore che la avvolgeva tutto l’anno.
Parlava, parlava, e lui permetteva alla sua voce cristallina di unirsi al leggero venticello che soffiava, cantando con esso tra quelle fronde un po’ spoglie.
La ascoltava tacito, assimilando ogni suo racconto, per quanto quotidiano, facendolo suo. Rubava le sue parole, e insieme rubava i suoi colori, osservandola tanto da notare anche il più minimo cambiamento sul suo viso. Esattamente come accadde in quel momento.
Stava narrando l'ennesimo aneddoto casalingo, avvenuto proprio quella mattina, con Kerberos che, ancora una volta, stava per farsi scoprire da suo fratello, quando ecco che la sua attenzione deviò verso il ciglio della strada. La sua espressione mutò in sorpresa affatto contenuta, prima di aprirsi in un sorriso pieno di meraviglia.
Senza lasciare la sua mano corse verso gli alberi, trascinandolo con sé. Lui aveva un senso di déjà-vu.
«Syaoran-kun, guarda! Crescono ancora i funghi qui!»
Si accovacciò e lui, volente o nolente, dovette fare altrettanto, impedendo giusto in tempo alla sua mano di toccare i kinoko.
«Sì, ma ti ricordo che non abbiamo la certezza che siano commestibili.»
«Ah, è vero...»
Si imbronciò e lui, senza riuscire ad evitarlo, ridacchiò. Gli anni passavano, ma non Sakura. Lei restava sempre la stessa.
«Vuoi che li compriamo?» propose, ricordando che quando avvenne quella stessa scena in quinta elementare lui si era offerto di accompagnarla a comprare gli ingredienti per la cena. Che poi lei si fosse persa a cercarli e sognare una caccia ai funghi era tutt'altro conto.
«No, otou-san dovrebbe averli già comprati.» Lo rassicurò, risollevandosi, e lui prontamente si rimise in piedi vicino a lei.
Non lo disse ad alta voce, ma ci rimase un po' male. Avrebbe potuto essere un ottimo pretesto per restare un altro po' insieme…
«Allora ti accompagno.»
Si reindirizzò verso casa sua e lei annuì con un mormorio, stringendo più forte la sua mano. Quasi volesse infondergli sicurezza, come a dire: "Non preoccuparti, anche quando non siamo vicini, noi due stiamo sempre insieme". E lui lo sapeva, solo che erano così rare le volte in cui riuscivano a stare effettivamente da soli e, a quel punto, era diventato quasi impossibile evitare di sfruttare ogni occasione che avrebbe potuto rivelarsi buona.
«Hoe? Syaoran-kun, ti si stanno spaccando le labbra?»
Si voltò stupito verso di lei, non essendosi reso conto che i ruoli si erano praticamente invertiti. Gli era bastato distrarsi per qualche minuto, ed ecco che lei notava anche il più minimo dettaglio. Compresi quelli che voleva nascondere. 
Si sollevò maggiormente la sciarpa fin sotto il naso, bofonchiando contro la lana: «Mh, un pochino».
«Ma non puoi trascurarti! Dovresti comprare anche tu un burrocacao. Aspetta, cerco il mio.» 
Si arrestarono all'ombra di un enorme albero che, con le sue grosse foglie giallo-arancio, lanciava la sua debole ombra su di loro. Sakura lasciò la sua mano per rovistare in tutte le tasche del suo cappotto, lui intanto notò quanto le lucine natalizie che già avvolgevano tronchi e rami, appena illuminate insieme ai lampioni - nonostante fossero da poco passate le cinque -, rendevano i suoi tratti più delicati, più eterei. Più incantevoli.
«Trovato!» gioì, cacciandolo e mostrandoglielo.
Fortunatamente per lui sembrava essere abbastanza classico, né colorato né profumato - come invece sembravano andare di moda in quel periodo tra le ragazze. Gli sembrava strano, visto che aveva scoperto a sue spese che Sakura ne possedeva uno a fragola, che tingeva anche le labbra di un caldo ma pallido rosso, e uno a ciliegia, che le rendeva più lucide e rosate. Quest'ultimo aveva anche i brillantini - e per questo aveva dovuto sporcare un fazzoletto intero per ripulirsi, mentre lei si sbellicava di risate. Che ne avesse una scorta?
Tolse il coperchio e si avvicinò a lui, intingendo l'indice in quella solida crema, guardandolo in attesa. Capendo, Syaoran si abbassò la sciarpa, riflettendo sul fatto che avrebbe anche potuto farlo lui stesso. Ciononostante, non aveva nulla da ridire.
La osservò tacito mentre poneva il suo tiepido polpastrello sulle sue labbra, seguendone tutta la linea. Ammirò addolcito il suo viso concentrato, come se stesse eseguendo un'operazione serissima. Le sue iridi verdi, così scure a quella fioca luce, inseguivano i suoi movimenti, finché, improvvisamente, non incontrarono le sue, d'un color castagna a quel chiarore.
Sakura parve pietrificarsi; trattenne il respiro, e smise di muoversi, incatenando lo sguardo al suo.
Era così bella, così meravigliosa, nonostante i capelli spettinati, nonostante la stanchezza per la lunga giornata, nonostante il naso arrossato dal freddo… Ma ora anche le sue guance, anche le sue orecchie, erano diventate purpuree, come quelle foglie da poco superate, e lui non sapeva più dire con certezza quale potesse esserne la causa scatenante. In cuor suo, era convinto che fosse la stessa che sembrava scaldare tutto il suo corpo. In quel cuore che ora batteva all'impazzata, facendogli quasi perdere l'equilibrio. Le sue labbra tremarono sotto il suo indice e lei, quasi colta da un minuscolo sussulto, spostò il suo sguardo lì, liberandolo da quelle corde che gli avevano aggrovigliato lo stomaco.
Eppure, senza che potesse prevederlo, la vide abbassare le palpebre, avvicinarsi maggiormente a lui, sollevarsi sulle punte, sostituendo quel dito con le sue labbra.
Fu un bacio così morbido, breve ma memorabile, esattamente come ogni singolo bacio che si erano scambiati fino ad allora.
Appena tornò al suo posto Syaoran fu illuminato dalla radiosità del suo viso, finché lei non lo chinò leggermente, quasi si vergognasse, mentre gli chiedeva: «Ti… ti andrebbe di cenare da me?»
La guardò stupefatto, e lei si affrettò a spiegare: «Ci sarà anche Yukito-san! Poi stasera onii-chan ha il part-time, e visto che otou-san sarà a casa non dovrebbe fare storie...»
Avvampò, guardandolo timorosa di ricevere un "no". Stupendola, Syaoran si aprì in un sorriso, stringendola in un rinnovato abbraccio.
«Mi farebbe molto piacere», acconsentì, gongolando interiormente. Sembrava che il suo piccolo desiderio stava per realizzarsi.
Lei esultò, allontanandosi di poco per guardarlo con gratitudine. E allora accadde ancora una volta. Furono colpiti dallo stesso incantesimo di poco prima, furono legati da quella stessa fune magica che, negli ultimi tempi, non faceva altro che stringerli in un nodo sempre più stretto, unendoli più che mai. Così si avvicinarono nuovamente l'uno all'altra, permettendo alle loro labbra di rincontrarsi, continuando a cingersi con dolcezza.
Soggiogati dalla magia dell'amore, rimasero sospesi lì per un tempo che sembrava interminabile, celati agli occhi del mondo da un velo d'autunno.











 
Angolino autrice:
Buongiorno! Questa one-shot è stata scritta di getto, essenzialmente per tre ragioni:
1) essendo l'autunno una delle mie stagioni preferite (insieme alla primavera), volevo scrivere qualcosa a tema.
2) ho approfittato dell'evento autunnale del gioco "Happiness memories", riprendendo la scena dei funghi.
3) compenso l'assenza di Syaoran e Sakura liceali (che se ci verranno dati dalle CLAMP sarà un miracolo haha).
Dato che è stata scritta in dormiveglia (al solito), se dovessero esserci errori non esitate a farmeli notare.
Detto ciò, grazie per aver letto fin qui.

Traduzioni:
otou-san = papà
onii-chan = fratellone
  
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