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Autore: Violino    23/11/2019    0 recensioni
Due cugini disoccupati discutono su una panchina in parco Sempronio di tematiche attuali quali il lavoro e la figa. Una proposta lavorativa spezza la monotonia dei pomeriggi di Franco e Gino, entrambi speranzosi di poter offrire da bere alla cameriera del bar Sport.
Genere: Comico, Demenziale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diec'anni senza un lavoro sono passati ormai, o meglio senza un posto fisso. Mi accontenterei anche di un contratto a progetto, non sto certo chiedendo un contratto a tempo indeterminato presso la Tamburo&Co. Mi accontenterei di poco se almeno lo avessi quel poco. Come ogni pomeriggio, domenica esclusa dato che c'è il campionato ed io la Internazionale Metano prorpio non me la posso perdere, mi ritrovo qui a Parco Sempronio su questa panchina verde persiano a disquisire con mio cugino Gino su quanto la cameriera del bar Sport di via Meloncelli sia figa. Sono discorsi di una certa caratura intellettuale. - Franco ma ti rendi conto che armamentario ha quella li, ci vorrà il porta d'armi per portarle in giro. Il livello culturale della conversione mi mette un po a disagio considerando il trittico di panchine difronte a noi. Una signora sulla quarantina con passeggino sulla prima, una coppia di dolci anziani che si tengono la mano sulla seconda, ed un prete immerso nella lettura dell'ultimo capolavoro di Daniele Pennacchio sulla terza. - Hai proprio ragione Gino. Rispondo con lo sguardo indifferente di chi non ha proprio voglia di parlare di figa davanti ad un prete. - Vabbe ma tu cosa ne capisci di donne Franco, sei sempre quì seduto ad acoltare quella musica deprimente che piace a te, di quei cantautori italiani da quattro soldi che non conosce nessuno. In realtà spero mi renda più interessante, più sofisticato, ma purtroppo di interessante ho solo una cicatrice che parte dall'occhio destro, una crepa che mi taglia a metà la fronte. Non che mio cugino sia più interessante, se non per il cognome, Coque, gentilmente concessogli dal padre, francese della Bretagna. - Sto seguendo un corso on-line di produzione musicale, nel giro di tre mesi dovrei essere in grado di pordurre da zero una base musicale. - Un altra stupidaggine delle tue, da radical chic ostentato quale sei. Io ho trovato impiego in un ristorante, inizio domani, la mansione non è ben specificata ma pagano bene, sicuramente più della miseria che prendo adesso al bar da zia Simona. Se vuoi posso chiedere se cercano altro personale, almeno metti da parte qualcosa prima di diventare il nuovo produttore di Alicia Door. - Ah, molto simpatico Gino. Quanto pagano? - Quaranta euro ad evento. - Ad evento? - Si, non è uno di quei ristoranti aperti tutti i giorni, lavorano ad eventi, matrimoni, compleanni, battesimi. Pagano in voucher. - Oh i voucher, mi puzza di inculata Gino. - Franco smettila di fare lo schizzinoso, finchè mi pagano io non mi lamento. Accetto di essere pagato anche in nero purchè possa permettermi una birra al bar Sport. E così mi ritrovo ad accettare la proposta di mio cugino Gino, non mi farà certo male mettere da parte qualche soldo. A trent'anni si vive ancora bene da mamma e papà, ma se voglio avere qualche spearanza con la barista con il porto d'armi devo smetterla di svegliarmi con il cappucino di mamma.
   
 
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