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Autore: Hiroshi84    23/11/2019    4 recensioni
Da grande cultore di videogiochi per PC, nei miei verdi anni era come se fossi stato affetto da una sorta di disturbo di accumulo dal momento che acquistavo parecchie riviste videoludiche, prima fra tutte Giochi per il Mio Computer. (GMC)
A distanza di molti anni, mi rendo conto che avevo buttato via tanti soldi, ma perlomeno ho la possibilità di raccontare un simpatico aneddoto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da grande cultore di videogames per PC, nei miei verdi anni, con la misere paga di dieci euro al giorno che percepivo nella stagione estiva in qualità di commesso magazziniere in un negozio di casalinghi, principalmente tendevo a sperperarli in edicola per delle riviste nelle quali venivano allegati dei CD o DVD contenenti le demo ovvero le versioni dimostrative delle ultime novità.
Dal 1999 in poi, le migliori testate, tra cui Giochi per il mio Computer, (GMC) iniziarono ad accludere mensilmente anche i giochi in versione completa, precisamente quei titoli aventi alle spalle dai due ai quattro anni. Per le case di sviluppo, (in inglese software house) nonostante ciò comportava una distribuzione dei loro prodotti a basso prezzo, rappresentava comunque un rilancio nel mare magnum videoludico. 
Oggi mi ritrovo con una vasta collezione fondamentalmente inutile, in pratica conservo parecchie riviste in uno scatolone, mentre i numerosissimi dischi ottici in una decina di cassetti. Fortunatamente nell'autunno del 2006, ebbi modo di porre fine a quella sorta di disturbo da accumulo a favore di altri hobby, cioè la cinematografia e la narrativa, prediligendo i formati digitali. 
Nel rievocare il periodo scolastico, visto che lavoravo pochissimo e il budget risultava esiguo, le visite dal mio edicolante di fiducia si ridussero drasticamente. Ai miei genitori, a parte rari casi, non chiedevo denaro per l'acquisto delle riviste poiché fin da bambino mi insegnarono che gli sfizi dovevano essere a mio carico. 
Nel terzo anno delle superiori, il mio compagno di banco, un tipo chiassoso e dalla battuta pronta, pure lui un videogiocatore incallito, ma senza la mania del collezionismo, mi propose di cedermi ogni mese la sua copia di Giochi per il mio Computer a patto di copiargli un videogame alla settimana dal mio ampio repertorio. Accettai, a casa di CD vergini ne possedevo a bizzeffe per non parlare che disponevo di un buon masterizzatore.
Mi ricordo che il simpaticone, soprannominato Colin Mcrae, adorava da morire i simulatori di guida, per cui è facile immaginare la sua passione sia per il due ruote che per il quattroruote, tra l'altro in estate andava a lavorare volentieri nell'officina dello zio, ottenendo una paga giornaliera identica alla mia. 
Successivamente il "pilota" si fidanzò e decise di cimentarsi a fare il meccanico nei pomeriggi dal lunedì al sabato, naturalmente guadagnando la metà. Oltretutto sentì la necessità di sospendere per un po' quel dare/avere/masterizzare/ dal momento che le sue sudate trenta euro settimanali, ogni sabato e domenica, le spendeva per portare fuori la ragazza, tra benzina dello scooter, gelati, cocktails e... condom.
«Sai, il nostro sodalizio è da considerarsi concluso perché da GMC sono passato a GMP» mi disse l'ormai "ex socio," tempo dopo, nell'ora della ricreazione. Dato che non capii quell'acronimo, gli domandai il significato.
«Giochi per il mio Pisello!» mi rispose Colin Mcrae, ridendo.  
   
 
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