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Autore: Tatystories    23/11/2019    0 recensioni
Maya è una ragazza come tante che però deve fare i conti con una sedia a rotelle, con un vicino fastidioso e con una realtà celata nella sua memoria che si ripete fin dai tempi più antichi e che prevede la lotta del bene contro del male, di Madre Natura contro Caos e di cinque Elementi contro forze oscure e diaboliche. Passione, magia e mistero...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fuoco p.o.v.

Qualche minuto prima…

Cosa sta succedendo? Perché Terra sta issando un muro protettivo. Ricordo che solo una volta ha usato questo tipo di magia, ma in quel caso lei non era al suo interno. Cercando di diventare invisibile striscio furtivo dietro una grande quercia secolare che può nascondermi alla vista e che si trova al limitare esterno del perimetro che Terra sta tracciando. Nonostante la vegetazione diventi sempre più fitta riesco a intravedere quello che succede al suo interno, ma devo stare immobile e aspettare. Devo capire quali intenzioni ha, anche se ho una pessima sensazione. L’aver scoperto di aver vissuto una serie di esistenze fasulle, mutilata della sua vera natura e di buona parte dei suoi poteri, sapere che le persone di cui si fidava ciecamente le hanno mentito o per lo meno taciuto fatti importanti per capire se stessa deve averla scossa fin nel profondo, ma nemmeno per un attimo ho temuto accettasse la proposta di Caos. Terra è passionale, irruenta, dispotica, vendicativa, spregiudicata e terribilmente umana, ma è altrettanto fedele e devota, giusta e leale. Si lancerebbe nel fuoco per salvare i suoi cari, sposterebbe montagne e pianeti per proteggere le persone che ama, si sacrificherebbe per un bene superiore.
È questo che sta facendo. Vuole distruggere Caos definitivamente nonostante le parole di Etere. Ha capito che solo così sarà libera nella vita o nella morte e solo così libererà questo pianeta dalla minaccia di Caos. La osservo e noto che il Nuclei Spiralis che ha creato sta diventando sempre più potente. Pensavo volesse usarlo per rispedire il nostro nemico nella gabbia, ma la dimensione che sta assumendo potrebbe spazzare via tutta l’Italia. Ecco lo scopo delle mura ed ecco perché lei si trova al suo interno.

“solo la tua fine sarà la sua fine perché siete legati”

Queste le parole di Etere che ho percepito mentre parlava telepaticamente con Terra e questo è quello che vuole fare.
Non perdo altro tempo, mi lancio verso la recinzione protettiva senza preoccuparmi se mi vedrà, ma vengo rimbalzato indietro da uno spessore di magia potentissima. Insisto e provo ad aprire un varco usando un fascio di fuoco: nulla, nemmeno un graffio. Appoggio i palmi al muro energetico e spingo con tutta la mia forza cercando di incanalare l’energia della protezione per renderla più debole, ma nemmeno questa soluzione funziona. Unico risultato mi sento indebolito.
  • Fammi scendere da qui. Ci penso io ad aprire un varco.
Mi volto e alzo lo sguardo. Etere è rinvenuto, ma è ancora bloccato sospeso dalle catene di Caos. Non mi fido di lui, come avevo supposto ci stava tradendo. Voleva portare Terra dalla sua parte, credeva di poter governare il pianeta accanto a suo Padre usando il potere di Terra. Ancora una volta qualcuno voleva usare la mia dolce Terra. Per una frazione di secondo, quando ho ritrovato l’intera memoria e ho ricordato il vincolo imposto da Madre Natura, ho pensato che ciò che provavo per Terra non fosse reale, ma frutto di magia e di ripetizione continua nel tempo. Spergiuro! Me stupido e sleale insicuro! Io l’amo, l’ho amata e l’amerò per sempre. Oggi più che mai. Amo Terra, ma ancor di più amo Maya. Nessuno, né Caos né Madre Natura, mi impedirà di proteggerla, dovessi per questo subire le ire di chi mi ha creato.
  • Va bene, ma se mi stai mentendo, farò quello che ho desiderato fare fin dal primo momento in cui ti ho visto con le tue luride mani sulla mia Terra.
  • Non che non desideri scontrarmi con te, ma in questo momento mi preme solo la vita di Terra.
Posso credere a questo. Ho visto come la guarda e ho capito che ha tentato in tutti i modi a salvarla dalle grinfie di suo padre. Questo non lo trasforma in una persona per bene, perché i suoi metodi sono decisamente discutibili e i suoi propositi anche peggio, ma amo Terra e ne riconosco i sintomi. L’unico problema è che non so come raggiungerlo, perché è sospeso in aria e tra i tanti doni forniti da Madre Natura non c’è il volo. È Egida ad intervenire che fino a questo momento è rimasto in disparte proteggendo la caverna dove si trovano i gemelli addormentati. Ha capito che acconsentirò e mi sussurra.
  • Ci penso io, ma sappi Etere…
A questo punto Egida sta alzando il tono della voce in modo che possa essere udito anche da Etere e con una precisione impressionante lancia una delle sue frecce e colpisce la catena in prossimità del polso destro.
  • … che se menti, se sbagli, se scappi, se fai qualunque cosa possa mettere Terra in pericolo…
Un’altra freccia libera la caviglia sinistra.
  • Prima ti trafiggo il cuore con una di queste frecce che come puoi ben osservare hanno poteri enormi visto che superano la magia di tuo padre…
La terza freccia scoglie il nodo del polso sinistro.
  • … poi lo estraggo dal torace e riduco ad una poltiglia…
Finalmente Etere è libero e con un tonfo decisamente poco aggraziato piomba a terra proprio ai piedi di Egida che allungando un braccio per aiutarlo ad alzarsi, lo strattona tanto violentemente da trovarselo a pochi centimetri dal viso e per togliere ogni dubbio sulla veridicità delle sue parole gli sussurra ad un orecchio.
  • … e per essere certo che di te non rimanga nulla ti butterò in pasto ai tuoi stessi Predonum.
Etere lo allontana con una spinta, sa che Egida non mente. Si avvicina al muro verde e vi pone le mani, si concentra fino quasi ad annullarsi. La sua pelle diventa vetrificata, si vede scorre il sangue più rossastro delle vene e più bluastro delle arterie. La sua nuca è riversa e gli occhi sono rivolti all’indietro, le mani dapprima rigide e ben ferme ora tremano sempre più violentemente.
  • Non basta la mia energia...
Mi dirigo verso di lui per aiutarlo ad aprire un varco, ma Egida mi allontana, precedendomi.
  • Ci penso io. Tu devi conservare le energie. Non sappiamo cosa troverai lì dentro.
Si accosta a Etere e troppo rapidamente anche Egida comincia a tremare, ma molto più violentemente di Etere. Egida non è un Elements, ma un umano con doti e strumenti potenti per difenderci, non certo per sopportare la magia di Terra o di Caos. Mi accosto per intervenire.
  • Fermo, non osare! Se potessi entrerei io per salvare Terra, ma so che sei più potente. Quindi non osare consumare nemmeno un briciolo dell’energia che può servire a lei.
Egida è sempre più provato, ma ha ragione. Non mi è mai piaciuto nelle vesti di Chicco, il miglior amico di Maya. Insostituibile, infallibile, integerrimo, sempre al posto giusto nel momento giusto e con ogni probabilità anche lui perdutamente innamorato di lei.
Finalmente un piccolo spiraglio si apre lasciando passare un barlume di luce che proviene dall’interno, pian piano lo spiraglio diventa una fessura e infine un piccolo tunnel. Ha il diametro di non più di mezzo metro ed è possibile vedere Terra e sotto di lei Caos.  Contemporaneamente Egida crolla al suolo, non si muove, non respira e i suoi occhi sono inespressivi e senza vita, ma non c’è più tempo. Le urla di Etere mi investono mentre assisto impotente alla morte di Egida.
  • Fuoco, non c’è tempo. Ci penso io a lui. Devi passare, non riuscirò a tenerlo aperto per molto.
Mi affretto a seguire le sue istruzioni e silenzioso entro nel varco, ma immediatamente mi accorgo che buona parte della mia energia, della mia potenza e dei miei poteri si esauriscono come risucchiati da questa muraglia verde. Non posso fermarmi, in qualche modo la recupererò. Alzo lo sguardo e ciò che i miei occhi vedono è spaventoso. Terra ha dato vigore e potenza al Nuclei fino a farlo diventare qualcosa di devastante per l’intera umanità, anzi per l’intero pianeta. Speravo di sbagliarmi, ma ha proprio intenzione di sacrificarsi per distruggere definitivamente Caos, ma non glielo permetterò.
Faccio cenno a Etere di chiudere il varco, se la situazione sfuggisse di mano è necessario che le difese siano perfettamente salde. Ora siamo io, Terra e Caos. Mi guardo intorno per cercare un punto dove nascondermi meglio, ma qualcosa cattura la mia attenzione. Terra solleva le braccia nella posizione della potenza. Gli indici si toccano e puntano al cielo, la testa è reclinata indietro e la schiena retta e fiera. Il Nuclei è sospeso sopra il suo capo ed ha assunto la dimensione di una palla di cannone e sarà letale.  La barriera si illumina e comincia a vibrare, è sicuramente Terra che l’ha ulteriormente rafforzato rendendola ancora più forte. Se avessimo aspettato anche solo un minuto non ci sarebbe stato modo per oltrepassarla. Sta per scagliare l’attacco, devo fermarla. Senza ragionare, senza un piano, ma senza alcun dubbio e con tutta la forza e la passione che possiedo mi scaravento sull’amore di ogni mia vita e l’atterro.
  •  Cos’è successo?
Terra è sotto di me nuda e magnifica e si dimena per liberarsi. Le blocco i polsi e la obbligo a guardarmi.
  • Sono io…
  • Fuoco! Perché mia hai fermata? Come hai fatto ad oltrepassare le mie difese?
Anche in un momento come questo il mio corpo riconosce la sua metà e vibra d’eccitazione e di gioia. Desidero abbracciarla e baciarla come mai prima d’ora, la guardo come se fosse la prima volta, come se il passato appartenga a qualcun altro. E’ così bella e fiera, la sua candida pelle lattea splende come illuminata dalla stelle e il suo seno ansima per lo sforzo e la rabbia di essere stata fermata. Le sue curve morbide aderiscono al mio corpo richiamate dalla perfezione dell’incastro e il suo respiro si fa via via più affannato ed eccitato come se per lei quanto per me sia impossibile resistere al richiamo della passione.
  • Ti amo e non ti permetterò di sacrificarti. Troveremo un altro modo per sconfiggere Caos e nel frattempo lo rinchiuderemo nella gabbia come abbiamo sempre fatto.
  • Io non voglio più vivere come abbiamo sempre fatto. Non voglio che i miei amici non sappiano chi sono davvero. Non voglio risvegliarmi senza sapere chi sono per conoscerlo solo quando c’è una minaccia. Non voglio aver paura di far del male a qualcuno perché sono troppo potente o troppo poco e non voglio che tu mi ama solo perché qualcosa o qualcuno te lo impone. E nemmeno io voglio desiderarti solo perché non ho altra scelta.
Terra sugella queste parole che mi scuotono nel profondo afferrando il mio viso tra le mani e depositando un tenero bacio sulle mie labbra.
 
L’addio di Maya (Maya p.o.v.)

Il mio è un bacio d’addio. Lo amo ed è per questo motivo che lo proteggerò. Il mio piano iniziale ha subito un arresto improvviso. Fuoco ha ostacolato il lancio del Nuclei Spiralis, ma non si è dissolto. È sotto la mia pelle, sono riuscita a trattenerlo distribuendolo nel mio corpo. So già cosa fare.
Rotolo sotto il corpo di Fuoco e mi sollevo velocemente. Caos si trova ancora laddove l’ho lasciato, mi fiondo verso di lui, ma troppo tardi mi accorgo che è riuscito a liberarsi. Si alza in volo sopra le nostre teste ed io lo seguo. Mi faccio aiutare da un soffio d’aria, l’ho già fatto quando ho provato il paracadute, allora non sapevo cosa stava succedendo, ma oggi so che sono in grado di gestire ogni elemento della Natura anche quelli destinati ai miei fratelli. Lo raggiungo e intanto chiudo definitivamente le barriere creando un soffitto altrettanto invalicabile. Lo colpisco su più fronti lanciando fasci di luce, di fuoco, raffiche di vento. Caos para i colpi senza fatica e controbatte con energia nera e oscura che mi travolge l’anima. Mi sento sopraffatta, ostile, avvilita.
  • Terra riprenditi. Sono le spore dei Predonum, Caos le sta disseminando. Usa il tuo scudo.
Caos si rivolge verso di lui e con lunghe braccia e mani invisibili lo soleva da terra carpendolo dal collo e stringendo fino a soffocarlo. Fuoco oppone resistenza e riesce a liberarsi dalla presa colpendo Caos con una raffica di palle infuocate. Prosegue ad investirlo per diversi minuti, usa tutta l’energia che possiede che non è molta visto lo sforzo che deve aver fatto per oltrepassare il mio scudo protettivo.
Riesco a riprendermi ma non posso comunque usare lo scudo per difendermi dalle spore velenose. Il Nuclei Spiralis che giace sotto la mia pelle impedisce alla mia energia di espandersi, posso usare esclusivamente gli elementi che mi circondano. Devo agire in fretta o verrò completamente avvolta da questa sensazione di sconfitta. Un fascio di luce cupo come la notte mi colpisce in pieno petto, perdo l’equilibrio e cado a terra. È il momento giusto, adesso o mai più. Appoggio i palmi sul terreno e premo fino ad affondare le mani di qualche centimetro. Rilascio il Nuclei Spiralis, ma non tutto in una volta, piuttosto lo faccio pian piano facendolo penetrare in profondità fino a raggiungere il girone dell’inferno. Proprio là dove giace la gabbia di Caos. Questo processo necessita un pizzico di pazienza e non è questa una situazione che lo preveda. Infatti caos solleva un enorme masso, in realtà l’unico che rientra nell’ovale che ho creato. Me lo scaglia ferocemente e lo vedo arrivare quasi a rallentatore. Non posso usare le mani per fermarlo, se blocco il processo potrei non raggiungere il punto esatto. Cerco di allontanarlo con l’aria, ma l’energia che mi rimane per combattere è troppo poca. Sto per riportare le mani in avanti e difendermi quando sopra di me compare Fuoco. Si posiziona sopra di me a carponi guardandomi dritta negli occhi e mi protegge dall’impatto del masso.
  • Ti amo Terra.
Il colpo è stato durissimo. La pietra si è in parte spezzata sulla sua schiena e il dolore è risalito dal profondo della sua amina fino a divampare nei suoi occhi sotto forma di piccole stelle. Un altro blocco invece preme ancora sulle sue vertebre.
  • Perché non hai usato i poteri?
Pronuncio queste parole con la disperazione di chi sa che sta perdendo tutto.
  • Non ho più nemmeno un briciolo di energia, ma finché respirerò ti proteggerò, a qualsiasi costo e non perché Madre Natura me lo ha imposto, ma perché ti amo e non smetterò di farlo solo perché tu non vuoi una vita nuova. Il vincolo è stato completamente sciolto, niente o nessuno mi tiene legato a te se non il desiderio di farlo.
I muscoli possenti delle sue braccia tremano come foglie autunnali ancora per poco sui rami, piccoli rivoli di sudore permeano la sua pelle dorata e le vene sotto sforzo affiorano sul suo collo palpitando orgogliose, ma allo stremo delle forze. Sopra di lui una montagna di roccia che preme sul suo dorso spingendo il suo corpo verso il mio. Poi un urto, un altro ancora: è Caos che sta colpendo la pietra con quanta più ferocia e rabbia possiede. Ad ogni colpo la determinazione di Fuoco cede così come le sue possenti braccia. Le grandi mani accanto al mio viso sono sprofondate nel terreno, così come i piedi e mi guarda supplicandomi di salvare me stessa e lasciare lui a morire da eroe.
  • Spostati Maia, rotola via e vattene. Non reggerò ancora per molto.
Potrei stare qui ferma a guardalo per ore, potrei fermare il tempo e crogiolarmi sotto il suo possente corpo per l’eternità, potrei bearmi dei suoi occhi fino ad annoiarmi. Impossibile! Nulla di Fuoco mi annoierebbe. Ma non posso. Devo procedere con il mio piano, ma prima salvo Fuoco.
La voragine è pronta. Mi sollevo leggermente, le nostre labbra si sfiorano.
  • Anch’io ti amo. Perdonami.
Fuoco spalanca gli occhi che tornano vivi e infuocati. Sa che sto per fare qualcosa di pericoloso, ma non gli lascio il tempo per pensare, tanto meno per agire. Attingo al mio elemento e gli chiedo aiuto umilmente, non come sua padrona, ma come amica. Grandi radici affiorano dal terreno, sono enormi e possenti. Si innalzano verso l’alto portando con loro Fuoco e quanto sta sopra la sua schiena che pian piano si sgretola provocando una pioggia di frammenti di roccia. Una di queste radici si separa dalle altre per proteggermi coprendomi ad ombrello ed un’altra più robusta, ma tanto affusolata da creare un puntale acuminato e letale in cima, si dirige veloce come un missile verso Caos che disorientato dal rovescio della situazione non si accorge del suo arrivo.
Fuoco rimane sospeso sopra la mia testa, a pochi metri da terra. Sta raccogliendo le poche energie rimaste per incenerire la radice.
  • Ti prego Terra…
Mi supplica.
Le lacrime mi rigano il viso, lo amo da impazzire e proprio per questo gli regalerò una vita normale, senza Caos, senza Predonum, senza Elements che rinascono, senza legami imposti o sciolti, ma basata sul libero arbitrio e sulla speranza di un mondo migliore.
Un urlo straziante invade l’aria. Caos è stato trafitto. La radice, dopo aver trapassato il suo sterno, si arrotola intorno al corpo e lo trascina verso il basso. Fortunatamente sono sempre riuscita a mantenere attivi i lucchetti che lo obbligano a mantenere forma umana. È certamente la versione in cui è più debole ed esposto alla distruzione. La mia amica radice mi porta il mio nemico mortale frenando la sua corsa solo quando è a pochi centimetri da me. Sono ancora stesa a terra, sopra la voragine creata grazie all’energia del Nuclei Spiralis che non si è ancora esaurito del tutto. La scena è quasi apocalittica: io stesa a terra nuda e il mio nemico sopra di me che mi guarda sofferente, ma anche allibito. Sembriamo pronti per fare l’amore, invece sono pronta per distruggerlo per sempre.
  • Ti ucciderò.
La sua è una minaccia e sebbene si tratti solo di un sussurro non manca di determinazione, ma io lo sono molto di più. La sua bocca è sfigurata in una smorfia di rancore, dolore e follia e le sue iridi sono nere come il buio della notte più profonda. La sofferenza traspare da ogni poro e sebbene una ferita del genere non possa annientarlo, mi fa piacere sapere che può per lo meno farlo soffrire. Lo sfido con lo sguardo e aprendo le braccia pronto ad accoglierlo gli rispondo:
  • Se io muoio, tu vieni con me.
Lo afferro in un abbraccio mortale e mentre nell’aria si libera il mio nome pronunciato da Fuoco, l’amore di ogni mia vita, io e Caos precipitiamo negli abissi dell’inferno senza più possibilità di ritorno, perché chiudo immediatamente la voragine creata dal Nuclei sigillandolo con la magia più potente che conosca: l’amore. 
 
Fine

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