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Autore: hart_kinsella    24/11/2019    0 recensioni
Collezione di one shots/drabbles che danno uno spaccato della vita di Zoe e Wade nella s2, come "amici di letto" prima e coppia poi.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Wade Kinsella, Zoe Hart
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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iv. strings of my heart


Wade dà a Zoe lezioni di chitarra.

_____


Zoe ha notato che è quasi un riflesso incondizionato: ogni sera che lei e Wade trascorrono nella portineria, dopo essersi dedicati un po' a loro due, lui allunga un braccio a lato del letto e afferra la sua chitarra, se la mette in grembo e comincia a strimpellarla distrattamente.

“Non che non apprezzi il sottofondo musicale, ma non è necessario ogni volta” Wade sogghigna al commento grondante sarcasmo della dottoressa, seduta accanto a lui “E poi il fatto che tu faccia entrare un'altra ragazza nel tuo letto subito dopo di me cosa dovrebbe dirmi?” Aggiunge Zoe, tra il serio e il faceto, facendo riferimento allo strumento tanto caro a lui.

“È gelosia quella che sento, Doc? Pensavo non fosse prevista nel nostro accordo” Ribatte serafico l'uomo, senza sollevare neanche gli occhi dalle corde che sta pizzicando senza troppo impegno.
Non la sta guardando, ma percepisce le sue labbra tirarsi per l'irritazione data dal fatto che ancora una volta lui abbia avuto l'ultima parola.

“Voglio dire, se poi non suonassi sempre le stesse tre note...” Torna alla carica dopo un breve (ma graditissimo da Wade) attimo di silenzio, mentre si accomoda meglio dalla sua parte di letto.

Il barista non sa bene come o perché, ma Zoe è una di quelle – beh, forse l'unica – che dopo il sesso diventa ancora più irritabile di quanto non sia prima.

“Insomma, hanno un qualche significato o...?” Adesso Wade ha capito che sta solo cercando di fargli saltare i nervi “Perché se questa è destinata ad essere la prossima canzone della tua band...lasciatelo dire, non siamo di fronte ad una hit”

“Ok, va bene, sei la mia musa, d'accordo? Beccato” La sua è una deliberata frecciatina, nonostante il tono serissimo con cui lui ha pronunciato quelle parole, e lei l'ha capito subito.
Ecco spiegato il suo sguardo assassino, che l'uomo intuisce e basta (perché, in fondo in fondo, guardarla in quel momento è un rischio che non intende correre), mentre, ostentando tranquillità, appoggia lo strumento sul letto e si alza, dirigendosi verso il bagno.

Prima che possa raggiungerlo, però, è un cuscino a raggiungere Wade, colpendogli la schiena con insospettata violenza.

“Cretino!” È il modo in cui Zoe, indispettita, lo apostrofa, mentre lui ridacchia sotto i baffi senza nemmeno voltarsi, prima di chiudersi nel bagno attiguo.

Quando ritorna nella camera da letto, l'uomo rimane fermo un istante, la bocca semi aperta, trovandosi di fronte l'immagine di una dottoressa Hart mezza nuda che, seduta a gambe incrociate tra le lenzuola disfatte, maneggia a testa bassa l'oggetto del contendere (la sua preziosa chitarra) senza troppa esperienza, ma sinceramente affascinata.

“Doc, poggiala sul letto delicatamente e allontanati lentamente” Mormora Wade piano, le mani alzate davanti a sé quasi lei stesse stringendo una bomba pronta a scoppiare da un momento all'altro.
Zoe, sollevata la testa, sorride divertita “Oh andiamo, è davvero così sacra per te? Pensavo tenessi così tanto solamente alla tua macchina”

“Quella è la mia prima piccola, la chitarra viene subito dopo” Ribatte lui, senza perdere colpi, serio come poche altre volte.

Ricacciando indietro una risatina, improvvisamente a Zoe sorge spontanea la domanda di dove, in quella sua personale classifica, si collochi lei. Ma è una cosa stupida, ed è contenta che, al contrario del solito, tutto quello che le passa per la testa non esca automaticamente dalla sua bocca.

Anzi, per evitare di dare voce a quel pensiero, in un attimo smette di fare violenza sulle corde dello strumento e fa finta di lanciare la chitarra sul pavimento, ridendo a gran voce quando nota che Wade ha un vero e proprio sussulto, che per poco non si trasforma in un grido.

“Non è divertente!”
“Oh, lo è, invece: dovresti vedere quello che vedo io!”

“Dico davvero, Doc, smetti di fare violenza sulla mia chitarra: posso sentirla gemere di dolore da qui” Quasi la prega Wade, sedendosi di nuovo sul letto, mentre Zoe ha ripreso il suo tentativo di suonare qualche nota.

“Fortuna che io sono un medico” Replica lei, con tutta la tranquillità di questo mondo.

“Ah ah ah, sei una comica nata” La prende in giro un po' seccato il barista, che poi, dopo qualche secondo in cui a dominare nella stanza sono i suoni a dir poco sgraziati che sta producendo la donna, sbotta “Ok, sai una cosa? Almeno, se vuoi suonarla, è meglio se tu lo faccia con cognizione di causa”

“Fai sul serio?”

“Mm hmm. Almeno sapremo se sei il caso disperato che sembri oppure no” Risponde Wade, facendole cenno di fargli spazio alle sue spalle, dove si siede, poggiando poi le mani sopra le sue, mentre Zoe sorride, l'entusiasmo di chi si approccia ad una cosa del tutto nuova “Per prima cosa, l'accordo di Do”
“Non è che non abbia mai suonato uno strumento in vita mia: quando ero piccola, mia madre insistette perché prendessi lezioni di pianoforte. E mi piaceva anche, prima che lei ritenesse che mi distraesse dallo studio per entrare in un'università prestigiosa” Straparla Zoe, mentre lui poggia delicatamente e con aria estremamente concentrata le dita di lei sotto le sue nella giusta posizione.

“Ecco, così” La voce di Wade è quasi un sussurro, come se quel momento richiedesse una solennità particolare, e lentamente sfila le dita da quelle della dottoressa, che poco dopo produce un incerto ma decente accordo.

Il sorriso incontenibile ed entusiasta che si spalanca sul viso di Zoe è una delle cose più belle che lui abbia mai visto, e quel calore che sente all'altezza del cuore è sufficiente per spaventarlo un po', come si è accorto che sta succedendo sempre più spesso ultimamente.

“Ce l'ho fatta!” Esclama lei, sottolineando quelle parole con un altro suono, questa volta meno graziato.

“Sì, è vero” Sussurra Wade, per poi sorridere ammirato a bocca chiusa, perdendosi in quei pozzi senza fondo che sono gli occhi di Zoe, la quale, incrociando il suo sguardo, si fa lentamente seria: questo è uno di quei momenti apparentemente normalissimi che, sempre più spesso negli ultimi tempi, sembrano contenere più intimità di quanta ci sia nel sesso.

Il viso di lui è soltanto a pochi centimetri dal suo, e la dottoressa può quasi avvertire il respiro di Wade su di sé, mentre il cuore, simile ad un martello pneumatico, sembra voler saltarle fuori dal petto e Zoe potrebbe giurare di stare andando fuoco sotto gli occhi verdi di quell'uomo che l'ha sempre vista per quella che è, nel bene e nel male, dal primo giorno in cui le loro strade si sono incrociate. Non è una da romanticherie, ma vorrebbe che Wade in quel momento la baciasse, anche se – per quanto ben riuscita – quella non è mai stata una parte troppo importante del loro inedito accordo, e di certo non senza che portasse a qualcos'altro.

Anche Wade vorrebbe annullare la distanza minima che li separa, è un desiderio che lo divora mentre, sebbene a fatica, abbassa lo sguardo sulle labbra schiuse di Zoe, ma non sa quale barriera invisibile potrebbe superare se seguisse quell'istinto. Quindi, si limita a deglutire, distogliendo finalmente gli occhi da lei.

“Mi sa che c'è ancora una speranza per te, Doc” Dichiara, tentando di alleggerire l'atmosfera e togliendole delicatamente lo strumento dalle braccia, un tono e un ghigno ironico.

Lei, completamente smarrita dalla brusca interruzione di quel momento, per una volta non ha la risposta pronta e si limita a riavviarsi un po' imbarazzata i capelli e ad abbozzare un sorriso rivolto a nessuno in particolare, visto che il barista è troppo impegnato a riporre con cautela la chitarra per guardarla.

“Magari potremmo rifarlo, qualche volta” Se ne esce poi stranamente intimidita Zoe, rimettendosi sotto le coperte mentre Wade fa lo stesso dal suo lato del letto.

Colto alla sprovvista dalle sue parole, l'uomo aggrotta la fronte, la bocca schiusa per la sorpresa, ma poi annuisce piano “Sì...sì, perché no?”

E quando lui e Zoe si scambiano un sorriso sfuggente, ognuno dei due in cuor suo sa di non star riferendosi necessariamente alle lezioni di chitarra, ma a qualcosa di molto più importante.


 
 
  
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