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Autore: Yurippe    24/11/2019    25 recensioni
Serena Kuran, la vampira mezzosangue con il potere di aiutare le anime irrequiete attraverso i sogni si troverà in uno di questi. Essendo l'anima quella di una bambina lei la seguirà senza indugi, senza pensare al pericolo di poter finire per sempre nell'oblio, infatti questa scelta si rivelerà un errore terribile, come ne uscirà? non resta che scoprirlo.
Genere: Dark, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Challenge: Halloween Challenge;

Prompt: Morire di Paura.

 

Morire di Paura:

 

Come quasi tutte le notti Serena Kuran si ritrovò ad aiutare qualcuno. Stavolta si trattava dell'anima di una bambina sui cinque anni. Ella si presentò con il nome di Sophie aveva dei lunghi capelli color rame e gli occhi color nocciola. Indossava un abito blu a fiori, le guance erano rosee e un sorriso dolce e angelico, proprio la spensieratezza in persona.

Sophie dopo essersi presentata prese a correre senza aggiungere altro, nemmeno il motivo per cui le chiedeva aiuto e Serena allora non potè fare a meno di seguirla. Arrivò quindi davanti a una porta di legno, da cui proveniva una canzone melodiosa, probabilmente di un carillon, così la aprì per poi entrarvi.

La stanza era di media dimensione, le pareti erano rosa come anche le coperte del letto posto di lato; contro il muro, vi erano peluche e bambole ovunque e anche vari giochi tra cui questi che le saltarono subito all’occhio: un trenino che andava e dei cubi con le lettere dell’alfabeto sparsi qua e là. Infine proprio al centro, contro al muro vi era una specchiera con sopra la fonte della melodia: un carillon blu notte con su una ballerina che girava su se’ stessa.

Serena fu subito attratta da quella nenia, così si avvicino lentamente, come in trance all’oggetto che afferrò con entrambe le mani.

 In quel momento tutto cambiò: il carillon cessò di suonare e le luci si spensero.

“Ma cosa…” mormorò spaventata.

 La risposta non tardò ad arrivare, infatti Sophie riapparve: il suo sguardo da prima angelico ora era contratto in un sorriso malefico “ora giocherai con me… per l’eternità”.

A quel punto le luci si riaccesero, rivelando uno spettacolo raccapricciante: le pareti da prima rosa adesso erano ricoperte di un inquietante rosso sangue, i cubi prima sparsi disordinatamente ora formavano una frase: Muori, il trenino che prima andava ora era a terra, come morto ma il peggio arrivò poco dopo: degli orsetti di peluche enormi, con occhi iniettati di sangue e dei lunghi artigli presero vita e ringhiando cominciarono ad avanzare verso di lei.

La povera ragazza non poté fare altro che far cadere il carillon a terra e iniziare a indietreggiare terrorizzata: era stata una stupida a buttarsi a capofitto in quella situazione, aveva dato per scontato che essendo una bambina non poteva farle niente, ma si era sbagliata! Quella bambina era malvagia e pur di avere qualcuno con cui giocare era disposta a uccidere, cosa che stava per fare con lei.

Dopo un po’ che retrocedeva la sua schiena toccò il muro: era in trappola.

Serena presa dalla disperazione e dalla paura si lasciò scivolare a terra, le mani sulla testa come in segno di una protezione vana, sperando che il risveglio, unico modo che aveva di salvarsi da quella fine orribile, arrivasse.

“Ma guarda te cosa mi tocca fare…”

Una voce la riscosse insieme a un forte profumo di vaniglia alquanto famigliare.

“Ma questo…”

Quando Serena alzò la testa quasi non credette ai suoi occhi: davanti a lei, con una spada in mano, stava Ruki , il ragazzo mai nato che lei stessa stava aiutando in quel periodo, era lì a prestarle soccorso!

“Ruki? Cosa fai qui?” chiese allora sorpresa.

Lui allora parlò, ma senza voltarsi “Ascoltami bene, non ho molto tempo: vedi lì a destra quel varco? Corri e saltaci dentro: è l'unico modo per salvarti”.

“Ma tu…”

“Non pensare a me, so cosa fare, ora corri! Adesso!”

Dopo quell’ultimo avvertimento Serena allora si rimise in piedi e corse verso il varco dove ci si tuffò.

 

*

 

Si risvegliò poco dopo nel suo letto, di sobbalzo, con il fiatone e madida di sudore. Si guardò attorno, ancora sotto shock: niente freddo gelido, si. era tornata a tutti gli effetti al mondo reale e tutto per merito di Ruki.

La ragazza ripromettendosi di ringraziarlo volse lo sguardo alla sveglia che stava sul comodino: le quattro di notte.

“E chi dorme più dopo una cosa simile?” esclamò per poi ributtarsi sul cuscino, preparandosi così a fissare per ore il soffitto.

 

Ringraziamenti:

Grazie a Lilium Noctis, la mia beta per quanto riguarda le original, per aver letto la mia storia e averla corretta grazie ancora davvero <3

  
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