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Autore: Sandy_00    25/11/2019    0 recensioni
“Il cambiamento significa movimento. Il movimento significa attrito. Solo nel vuoto senza attrito di un inesistente mondo astratto il movimento o il cambiamento possono verificarsi senza attrito o conflitti.”
Saul Alinsky
Con un leggero sospiro la turchina chiuse il proprio diario ripetendo a sé stessa che la decisione presa fosse quella giusta, sì appoggiò allo schienale del sedile dell’aereo e girò la testa leggermente verso destra per osservare la figura dormiente della sorella. Non poté che ringraziare mentalmente ancora una volta la rossa, che scelse di abbandonare tutto per lei.
~ispirata alla serie Lost~
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Le procedure per arrivare all’imbarco dei passeggeri risultarono più stressanti del previsto per le gemelle dai blu e rossi capelli, e teoricamente parlando la ragazza che si collocò sulla postazione 16A avrebbe dovuto essere più tranquilla una volta a bordo, cosa che non avvenne con tutto ciò che le passava per la testa. La sorella al suo fianco non poté non notare lo sguardo pensieroso della ragazza che, nel mentre, prese a districare le punte dei suoi capelli blu con le proprie dita. “Ti vedo preoccupata Rein” disse con serietà e decisione alla gemella, senza troppi giri di parole. La ragazza sobbalzò lievemente sentendo all’improvviso la voce della sorella, che aveva involontariamente ignorato da quando si erano accomodate. “Si, in effetti hai ragione…” risposte osservando il volto serio e vagamente sorpreso della sua interlocutrice. “Queste doppie punte mi hanno davvero stufato Fine! Ti pare possibile che a distanza di un mese dall’ultimo taglio io mi debba trovare in una situazione così disastrosa?” si affrettò ad aggiungere la turchina sbuffando e facendo svolazzare alcune ciocche in direzione della gemella, che inizialmente la guardò scioccata sentendo una frase simile e successivamente scoppiò a ridere vedendo con quanta melodrammaticità si era presa a toccare i capelli. Al che Rein, sentendosi beffata dalla sorella, lasciò in pace le ciocche solo per dirle un “smettila” e darle una leggera spinta, nonostante anche a lei l’era scappato un sorriso. Ricevette una semplice linguaccia come risposta. L’aria tra le due sembrò di nuovo rilassarsi. Fine però non dimenticò affatto lo sguardo della sorella e inoltre sapeva quanto la turchina fosse poco incline ad aprirsi riguardo le sue emozioni. Proprio mentre la rossa riprese coraggio per cercare di riaprire l’argomento venne interrotta da una hostess con il carrello del cibo, pensò che infondo si meritava una breve pausa e la questione “cerchiamo di capire Rein” poteva anche aspettare 10 minuti in più. “Non credi di aver preso un po’ troppa roba Fine? “ le fece notare la sorella osservando la busta sopra il tavolino. “Non ti preoccupare un panino è per te.” disse facendole l’occhiolino. “Inoltre mi sono pure contenuta dato i prezzi che ci sono” aggiunse guardandosi intorno e abbassando leggermente il tono della voce. La ragazza al suo fianco sorrise sentendola per poi ringraziarla per il panino. Rein odiava far stare in pensiero le persone a cui teneva, soprattutto Fine che era per lei la persona più importante, l’unica per cui avrebbe fatto davvero di tutto. Era la sua gemella infondo e per questo le sembrò corretto rassicurarla, nonostante i suoi mille dubbi su quel viaggio. “Fine, sappi che oltre la preoccupazione per i miei capelli c’è ovviamente anche quella per ciò che succederà d’ora in poi. So che tu starai con me sempre e sono anche sicura che questa sia la scelta giusta. Se mi vedi un attimo silenziosa è solo qualche pensiero di troppo che va e viene ma niente di serio o importante” le disse distrattamente concentrandosi a cercare il suo diario in borsa. La ragazza al suo fianco l’abbracciò e le diede un lieve bacio sulla guancia consapevole che infondo non voleva dirle nient’altro, lei decise dunque di accontentarsi e restarle vicina. “Ci sono io a risolvere ogni tuo problema.” le rispose dando voce ai suoi pensieri. Nei dieci minuti successivi la rossa si addormentò. “Grande compagnia” pensò la gemella mentre controllava il programma scritto sul diario. Nervosa fu l’aggettivo più calzante che le venne in mente per descrivere come si sentiva. Abbandonare un luogo sperando di abbandonare anche il passato. Niente sarebbe dovuto andare storto questa volta perché lei non lo avrebbe permesso, pensò di doverlo almeno alla sua amata sorella. Iniziò a sfogliare quel diario pieni di ricordi e si soffermò su un piccolo pezzo di carta attaccato ad un pagina con una citazione molto particolare. La stessa che in certo senso la convinse ad andarsene. Ancora una volta cercò di ricordare come fosse finito lì quel foglio ma risultò nuovamente vano. “Il cambiamento significa movimento. Il movimento significa attrito. Solo nel vuoto senza attrito di un inesistente mondo astratto il movimento o il cambiamento possono verificarsi senza attrito o conflitti.” Saul Alinsky Con un leggero sospiro la turchina chiuse il proprio diario ripetendo a sé stessa che la decisione presa fosse quella giusta, sì appoggiò allo schienale del sedile dell’aereo e girò la testa leggermente verso destra per osservare la figura dormiente della sorella. Non poté che ringraziare mentalmente ancora una volta la rossa, che scelse di abbandonare tutto per lei. Guardò poi per la prima volta fuori dal finestrino. Niente nuvole bianche e cielo azzurro. Per godersi un bel panorama avrebbe dovuto aspettare il sorgere del sole. “È buio ovunque, un bel color nero” disse tra se e se. “Ti sbagli. È blu. Un bel blu cobalto.” Disse una voce alle sue spalle. Si girò di scatto nella direzione da cui proveniva la voce. Si trovò di fronte un giovane, Rein ipotizzò dovesse avere circa la sua età. Le fioche luci dell’aereo lo illuminavano quanto bastava per vedere i suoi tratti fisici. Alto, snello, spalle large, occhi blu quasi violacei e i suoi capelli blu cobalto legati in una coda disordinata. “band rock” era l’aggettivo che affidò la ragazza per descrivere il suo modo di vestire. “Forse non sarà del tutto nero ma io questo non lo definirei blu.” Il ragazzo non ebbe il tempo di rispondere che una turbolenza gli fece perdere l’equilibrio finendo quasi addosso a Fine ancora dormiente. Il pilota annunciò di allacciarsi le cinture di sicurezza perché ne avrebbero affrontata un'altra ancora più grande. Il giovane senza pensarci troppo si sedete nel posto vuoto affianco alle due gemelle. “Hai paura?” chiese con una certa calma alla ragazza, che nel mentre si allacciava la cintura leggermente preoccupata. “Niente affatto, se stessimo per morire penso che lo sapremmo” rispose guardandolo negli occhi. Si scambiarono poche battute eppure i suoi modi freddi la misero enormemente a disagio. “Se vuoi confessare tutta la tua vita credo che questo sia il momento adatto” continuò lo sconosciuto notando la turbolenza farsi più grande. “Per quale assurdo motivo dovrei? Fallo tu se proprio ci tieni.” Disse la turchina agitata per più di un motivo ormai. Il ragazzo osservo la rossa accanto, constatando che neanche a prenderla a sassate si sarebbe svegliata. “Forse dovresti svegliarla.” Rein ignorò come cambiasse continuamente discorso per prendere in considerazione la sua ultima affermazione. Cadero le maschere d’ossigeno segno che ormai il volo era al capolinea e la ragazza in preda all’agitazione mise prima la maschera alla sorella addormentata e successivamente la sua. Iniziò a piangere silenziosamente guardando Fine. Era colpa sua, non avrebbe dovuto portarla con se. La strinse forte, godendosi quel istante, odorando il suo profumo. Poi buio. Spazio autrice Salve a tutti. Non ho mai scritto qui e sono onorata di presentarvi la mia prima fanfiction (yeaaahhh) Non sono un'esperta della letteratura, ne una scrittrice. Siate buoni 🥰 spero vi piaccia e accetto consigli
   
 
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