Un gelato non alla fragola
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Scorpius Malfoy
controllò ancora
l’orologio e, nervosamente, spostò il peso da un
piede all’altro, guardandosi
intorno. Si passò una mano fra i biondi capelli corti e il
suo sguardo chiaro
cercò fra la folla.
Lily Potter
sorrise, vedendolo.
Anzi, ghignò. Come se fosse stata una Serpeverde e non la
meravigliosa
Grifondoro che era da quasi cinque anni. Scorpius sembrava irrequieto:
pensava
che Albus gli avesse dato buca? Lily ghignò ancora: sperava
vivamente che fosse
così.
Albus la
raggiunse alle spalle e
le chiese: “L’hai visto?” Lily scosse la
testa, facendo finta di guardarsi
intorno e suo fratello sbuffò.
“Mi
hai fatto fare tardi, dovevo
incontrarmi con Scorpius venti minuti fa!” si
lamentò il ragazzo e Lily alzò le
spalle. Era vero: era colpa sua se avevano fatto tardi. Sua e di Alice.
Si
voltò a guardare l’amica.
“Tutto
ok, Alice?” chiese alla
ragazza. Ultimamente Alice era strana: sembrava spesso distratta o
persa in un
mondo tutto suo. La biondina annuì e poi indicò
il marciapiede davanti alla
gelateria Fortebraccio.
“Scorpius
è lì, Albus” disse,
rivolta al ragazzo occhialuto. Albus annuì sorridendo e la
ringraziò,
allungando il passo verso il centro di Diagon Alley, dove gli studenti
di
Hogwarts facevano gli ultimi acquisti prima dell’inizio
dell’anno scolastico.
Le ragazze lo
seguirono e la
rossa quindicenne sbuffò sgridando l’amica:
“Perché gli hai detto
dov’era?”
Alice
spalancò gli occhi,
stupita. “Non dovevo?” chiese, confusa.
Uffa, era
riuscita a tirar tardi,
facendo in modo che partissero da casa in ritardo per lasciar aspettare
il
biondo Serpeverde e voleva farlo attendere ancora un po’,
magari cercando di
ingannare Albus con un giro diverso per cercarlo. Ma ora era tutto
andato in
fumo.
“Scusa
il ritardo, Scorp, non è
stata colpa mia…” disse il moro, lanciando alla
sorella un’occhiata truce,
quando si incontrarono con il Serpeverde. Lei sorrise innocentemente.
“Sì,
Scorp, è stata colpa
mia” ammise con noncuranza alzando una mano
come se volesse scusarsi ma senza dire niente per farlo.
Scimmiottò anche il
modo del fratello di chiamare l’amico: lei non lo avrebbe mai
chiamato ‘Scorp’!
Cos’era, un cucciolo di Puffskein?
Quando Scorpius
posò il suo
sguardo grigio su di lei, Lily si sentì vacillare, come non
era mai successo,
ma riuscì a nasconderlo molto bene. O almeno
sperò di riuscirci. “Simpatica,
Lily. Immagino che tu l’abbia fatto apposta” disse
il ragazzo, vagamente
divertito. La ragazza aggrottò il naso: non voleva che lui
fosse divertito. Non
doveva esserlo.
Lily aveva
conosciuto Scorpius
quando Albus era tornato a casa dal primo anno di Hogwarts in sua
compagnia e
ora, che loro stavano per iniziare il settimo, lo conosceva come se
fosse un
altro fratello.
E se riusciva a
tenere a bada
James, che era abbastanza gestibile, Albus e Scorpius insieme erano
incontrollabili: loro potevano divertirsi e spassarsela, mentre con lei
erano
peggio della McGranitt, tutto un susseguirsi di ‘Lily non
fare questo’ e ‘stai
attenta a quest’altro’. E lei non ne poteva
più.
E in quel
momento ce l’aveva con
Scorpius. Da un po’, a dire il vero. Forse una settimana o
due. Forse un mese.
Sì, un mese, forse. Da quando aveva dormito
l’ultima volta a casa loro. Non
capiva bene perché, ma non riusciva più a
sopportarlo. Solo vederlo le
provocava un fastidio alla bocca dello stomaco.
“Allora,
pronta per i G.U.F.O.?
Ho sentito dire che quest’anno saranno più
difficili degli anni passati” disse
Scorpius, guardandola.
Ecco
perché ce l’aveva con lui:
perché era un Troll! “L’ho sentito dire
anch’io” gli rispose, mettendo il
broncio. Cercava sempre di tirare in ballo la scuola per vantarsi del
fatto che
fosse il più bravo. Lily digrignò i denti e si
girò per chiedere ad Alice se
volesse andare prima al Tiri Vispi o lasciarlo per ultimo, quando
sentì Albus
esclamare: “Ehi, Scorp, ci sono gli altri, guarda!”
Tutti e tre i
ragazzi si girarono
nella direzione indicata dal giovane moro e Lily sentì Alice
emettere un
gemito: tre Serpeverde del settimo anno e due ragazze della stessa
casa. Perché
Alice aveva fatto quel verso? Le piaceva uno di loro? Li
guardò bene e li
riconobbe: David Rowie, Ethan Baddock e Scott Bole. Forse Scott era il
più
bello dei tre, ma non era sicura che fosse del tutto intelligente,
quindi lo
scartò. Gli altri due? Mmm lasciamo stare. Vabbè,
avrebbe appoggiato Alice
sempre e comunque, anche se le fosse piaciuto uno Snaso.
“Ci
vediamo dopo, allora,
ragazze?” chiese Albus, dopo aver fatto cenno ai suoi amici.
Come? No, no. Se
Alice era interessata a Scott il bello
o alle qualità nascoste di uno degli altri, dovevano andare
anche loro con i
Serperverde.
“Mamma
ha detto di passare il
pomeriggio insieme” si lagnò, come se avesse
cinque anni e sorrise di nuovo
innocentemente, come se ne avesse tre.
“Ma
Lily…” iniziò suo fratello
stranito. Effettivamente, di solito, non si facevano scrupolo di
disobbedire
alla madre.
“Ho
voglia di passare del tempo
con il mio fratellone e...”, si voltò a guardare
il gruppetto dei Serpeverde,
“i suoi amici” continuò, sperando che la
sua perplessità non fosse troppo
evidente.
“No!”
esclamò Albus, che volse
anche lui lo sguardo verso i ragazzi. “Non potete farvi un
giro da sole? Non ci
sono i vostri amici?”
chiese il
fratello. Lily spalancò gli occhi. Ah, suo fratello non la
voleva? Questo sì
che era un buon motivo per stargli appiccicata.
“Lily…”
Alice le toccò un
braccio, per non farla discutere con il fratello, ma la ragazza era
già partita
in quarta.
“Staremo
con voi!” esclamò, più
per ripicca che perché lo volesse veramente.
“Dai,
Lily…” Il tono di Albus ora
era così triste che Lily si sentì quasi in colpa.
“Cosa vuoi per lasciarmi in
pace?” chiese, per cercare di rabbonirla. Quasi
in colpa.
“Dammi
cinque galeoni” propose la
ragazza. Sapeva benissimo che lui non aveva tutti quei soldi, infatti
Albus sbuffò
e una parte delle lenti degli occhiali si appannò.
“E se
vi offro il gelato?”
chiese, pulendo gli occhiali con la maglietta e indicando con il mento
il
negozio Fortebraccio.
“Andata…”
acconsentì Lily
svogliatamente. Si sarebbe fatta offrire il gelato, ma non gliela
avrebbe data
vinta.
“Come
lo volete?” chiese, quindi,
Scorpius che non aveva detto niente fino a quel momento. Alice rispose
subito
con il suo gusto preferito, ossia limone e cioccolato e lei da brava
nipote dei
gestori del Tiri Vispi disse che avrebbe dovuto essere del suo gusto
preferito,
per essere valido il loro patto.
Ma Albus non
l’ascoltò e domandò
alla sua amica: “Limone e cioccolato?”, alzando un
sopracciglio con un sorriso
sornione.
“È
un problema?” chiese Alice, un
po’ stizzita. Lui rise e scosse la testa. Nessuno si accorse
che Scorpius si
era già avviato verso la gelateria.
“Qual
è il tuo gusto preferito?”
chiese Albus a Lily ma, secondo lei, non gli stava prestando la giusta
attenzione, così sarebbe stato più facile
imbrogliarlo.
“Fragola!
Possibile che non lo
sai?” rispose sbuffando. Il moro annuì e si
girò per andare in gelateria.
“Perché
gli hai detto fragola?
Non è il tuo gusto preferito” chiese Alice, mentre
aspettavano.
“Non
volevi passare il pomeriggio
con loro?” le domandò, curiosa, indicando il
marciapiede davanti al ghirigoro.
Aveva capito male?
“Io?
Assolutamente no! Volevi
passare il pomeriggio con quelle?” rispose lei, indicando le
due ragazze
Serpeverde del gruppo.
Lily le
guardò bene e vide una
ragazza bionda, con un vestito che lasciava ben poco
all’immaginazione gettarsi
sul braccio di Scorpius che era appena uscito dalla gelateria con
Albus. Era
Roxy, Roxy Montague, una delle più stupide ragazze che Lily
avesse mai
conosciuto. Però aveva un fisico che avrebbe fatto girare un
cieco, constatò,
sospirando mentre osservava i due ragazzi scambiarsi tre baci sulle
guance.
L’altra non la guardò neppure.
Aveva ancora il
broncio quando
Albus le portò il gelato e iniziò a mangiarlo
nervosamente, mentre il fratello
chiacchierava con Alice. Neanche notò subito che non era
gelato alla fragola,
ma bensì alla nocciola, il suo gusto preferito.
Albus le chiese
se fosse tutto a
posto e lei annuì, poi, mentre lui si stava allontanando,
esclamò ad alta voce
per farsi sentire: “Ti ricordavi il gusto giusto!”
Suo fratello si
girò e alzò le
spalle: “Ha preso Scorpius i gelati!”
Oh. Lily smise
di leccare il
gelato e guardò di nuovo il biondo Serpeverde che veniva
raggiunto da Albus.
Alice guardò anche lei mentre Roxy baciava sulle guance
anche il moro e poi
chiese, in tono curioso: “E come fa Scorpius a sapere il tuo
gelato preferito?”
Lily la guardò e
scosse la testa.
Già, come faceva a saperlo?