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Autore: Thanos 05    28/11/2019    4 recensioni
(Spin-off di "JIID: Story of a thief")
Mi incamminai verso il motel in cui alloggiavo, dando un rapido sguardo a questo posto durante la notte, devo dirlo... è abbastanza squallido. 
<< Spazzatura per terra, barboni, lampioni che non funzionano, tra tutti i posti proprio qua mi doveva mandare, eppure lui sa che avrei un compito più importante di andare a prendergli un nuovo abito! >>
Mi fermai quando notai che davanti a me si stavano facendo sempre più vicine delle luci, di certo non potevano essere i fari di una macchina visto che qui era una zona solo per pedoni, anche se non mi aspettavo che questa gente seguisse le regole, anche quelle basilari. 
<< Motociclette? >> Un gruppo di centauri è proprio quello che mi aspettavo da queste periferie, vediamo cosa fanno potrebbero tornarmi utili.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Come potrei descrivere quei giorni di viaggio in un sola parola? Massacranti? Sadici? Impossibili? Inumani? Tutte ottime scelte direi, o almeno lo pensai cercando di immedesimarmi in loro, in Jack e Ivan, i due ragazzi di provincia che ora stavano affrontando il mondo reale, cioè me.
Per rinforzare il loro corpo e la loro aura non esitai a farli cimentare in una spaventosa serie di massacranti allenamenti, e mentirei se non dicessi che provavo un sincero divertimento nel guardare quei due bifolchi dare il tutto per tutto.
Erano passati sette giorni dalla nostra partenza, e prima che qualcuno possa chiedersi "Ma non dovevate arrivare alla vostra destinazione entro tre giorni?", beh, gli basti sapere che avevo mentito, tre o cinque giorni a piedi non sarebbero stati possibile per qualsiasi essere umano, o almeno non per le tre palle di lardo che mi portavo appresso, e avevo mentito semplicemente era per spronarli, per spronarli e per mandarli nel panico a forza di pensare a quale punizione avessi in serbo per loro qualora non avessimo rispettato la tabella di marcia.
E ciò bastò in effetti a motivarli, non ci avevano messo i famosi tre giorni ma di certo avevamo fatto prima di quanto avessi realmente preventivato, ed ora, ad un solo giorno di marcia, eravamo accampati nel mentre che aspettavamo il passaggio della notte, siccome avevo deciso di avere pietà e non costringerli a marciare anche nel buio.
<< Non dirmi che non sai accendere un semplice fuoco Jack... >> dissi con evidente stizza al mio nuovo compagno di avventure, quel ragazzo era imbarazzante sotto vari punti di vista.
<< F-fottiti! Sono io che dovrei arrabbiarmi, sto gelando! >> il ragazzo imbarazzante ritentò con maggior foga a sfregare le due pietre che aveva in mano, e prima aveva provato inutilmente con un paio di bastoni, io da parte mia gli impedii di usare un accendino visto che sarebbe stato troppo facile.
<< Su, Ivan vuole mangiare qualcosa di caldo... >>
Indicai il nostro compagno fauno, intento a tenere in mano due pacchetti di wurstel e marshmallow, il che confermava la mia supposizione sull'aver detto ai suoi genitori che sarebbe andato ad un campo estivo.
<< Se sei così bravo allora fallo tu! >> urlò lui, facendo cadere le due pietre e indicando il muro di legno davanti a lui.
<< Non aspettavo altro >>
Mi strofinai le mani e in un lampo esse vennero avvolte da delle rossastre scariche elettriche, e tutti gli spettatori si allontanarono quando una di queste colpì i rametti generando un vivido fuoco che illuminò finalmente il nostro piccolo campo, so che tecnicamente avrei "imbrogliato" ma la faccia di Jack era impagabile!
<< Ma... ma questo non vale! >> riuscì a gridare dopo aver raccolto la mascella da terra.
<< Su questo hai ragione Jack, ma era troppo divertente vederti provare e fallire! >>
Lui si limitò a borbottare un insulto a tutto il mio albero genealogico e a prendere il legnetto con un marshmallow infilzato offerto da Ivan.
Malgrado fossimo reduci da duri allenamenti ed estenuanti marce, non mancammo di considerare la situazione in cui eravamo finiti come un clichè da film sul campeggio.
Ma solo per quel motivo, ad esempio non avevamo tende, o meglio le avevamo prima che una certa persona che non credo sia necessario specificare le distruggesse per la rabbia dopo infruttuosi tentativi di montarle.
Ma almeno ora avevamo un fuoco, e sebbene io non provavo il freddo, non potevo comunque rimanere indifferente alla possibilità che i miei due collaboratori morissero di fame, per fortuna la madre di Ivan aveva donato al figlio due pesanti giubbotti, di cui uno venne dato a Jack, sebbene il ragazzo finisse praticamente per sparire al suo interno.
<< Allora... quando arriveremo? >>
<< Tra qualche giorno, il viaggio è stato più lungo del previsto. >>
Dissi staccando dal mio rametto un pezzo di wurstel cotto e mangiarlo, non ne avevo bisogno di nutrimento ma sarebbe stato strano non mangiare mai.
<< Quindi... >> esordì Ivan per rompere il ghiaccio << Quella è la tua semblance? >>
Feci un segno di assenso e la mia mano venne circondata di nuovo da scosse elettriche rossastre.
<< Ho detto tutto >>
<< Sei una specie di batteria? >>
Schioccai un'occhiataccia a Jack.
<< Forse devo partire dalle basi... vedere, una semblance è la manifestazione del proprio potere innato e personale come un'abilità unica per ogni individuo, con effetti che variano notevolmente da un utente all'altro. Sono anche una manifestazione di un aspetto del proprio carattere. >>
<< E il tuo saper sparare scintille che rappresenta? >>
<< Che da bambino mi piaceva bruciare insetti con la zanzariera elettrica forse? >> (se avete una battuta più adatta sarei lieto di sentirla)
<< Io usavo la lente d’ingrandimento! >>
Chissà perché non ne fui sorpreso...
Comunque il disagio venne interrotto dalla domando di quando e come avrebbero ottenuto la loro semblance, al che gli spiegai che per ottenerla sarebbe stato necessario un durissimo allenamento o magari un violentissimo trauma che stimolasse la loro aura ad amplificarsi.
<< Di certo escludo che otterrete la semblance nel breve periodo, ma se può consolarvi c'è chi passa tutta la vita senza mai sbloccarla >>
<< Oh grande! Scommetto che con la mia sfortuna sarà questo il mio destino! >>
<< Ti consideri sfortunato Jack? >> Dissi con falso interesse, falso perché conoscevo benissimo la sua opinione in merito, quel finto delinquente parlava, e parlava, e parlava, e parlava anche quando dormiva! Erano passate poche notti e avevo praticamente appreso la storia della sua vita solo sentendolo parlare nel sonno.
<< Secondo te perché non sono riuscito a formare una vera gang? Ovvio, sfortuna! >>
<< Incompetenza Jack, era solo... incompetenza, ma è un passo avanti il tuo ammettere che non fosse una gang! >>
Ivan poggiò la mano sulla sua spalla prima che iniziasse a replicare, avevano subito troppe scosse per non capire come sarebbero andate le cose, e a proposito del rinoceronte, era molto più amichevole del suo migliore amico e da quel che ho capito gli unici modi per farlo davvero arrabbiare erano pochi, e quasi tutti legati al cibo.
Vi risparmio il resto della chiacchierata, che non fu decisamente una delle più brillanti che avessi mai avuto, come tutte le sere dove non crollavano subito, Jack e Ivan presero a parlare tra loro del più e del meno, mentre io rimanevo in silenzio o a fissarli, brutta mossa perché generava molto disagio tra di noi, o a giocare alla mia console portatile, ma quella notte decisi di passare in rassegna le varie informazioni che avevo raccolto sul nostro bersaglio, sembrava di dare la caccia a una leggenda metropolitana, solo che questa era vera, o al massimo un'elaborata operazione di marketing.
Posai lo sguardo sui ritagli di giornale che avevo messo assieme: contenevano solo foto sfocate o titoli dalla dubbia autenticità, qualche testimonianza potevano metterla perlomeno.
<< Spero che i paesani mi diano migliori informazioni, odio partire alla cieca. >>

Come programmato qualche giorno di cammino, condito da diversi allenamenti per migliorare la resistenza e la forza fisica, sarebbero stati sufficienti per arrivare a destinazione, non era tanto diverso dal posto in cui presi Jack e Ivan, solo che era molto più grande e squallido se possibile, bastava attraversare il perimetro che delimitava l'abitato per accorgersene:
Se il posto di prima almeno mostrava una situazione di relativa serenità e di calma, qui si vedeva per la maggior parte miseria e agitazione, nonostante l'ora poi quasi nessuno era in giro, a parte i soliti barboni e ubriaconi.
Per il resto tutti gli abitanti si erano ritirati in casa, come restii a lasciare casa incustodita anche se non erano nemmeno le otto di sera

<< Che allegria questo posto... >> sussurrò Jack guardandosi in giro, mentre Ivan era impegnato a pagare un barbone che era stato in grado di allietare il fauno con il suono della sua filarmonica, il senzatetto era avvolto da così tanti panni che era impossibile vedere uno straccio di pelle, e un lungo bastone avvolto da un lercio panno accompagnava la sua figura slanciata, caratteristica che si notava nonostante fosse seduto a gambe incrociate.
Come lui ce n'erano tanti di senza tetto nelle vicinanze, ma decisi che, in virtù del suo aspetto bizzarro, quell'essere potesse esserci utile in qualche modo.
<< Scusaci se ti disturbiamo il week-end, ma, sai qualcosa di una specie di "ladro mostruoso" che agisce in questo postaccio? >> chiese Jack con la sua solita diplomazia.
Il pezzente rispose con un cenno del capo, senza far capire se si trattasse di un sì od un no.
<< Questa è città piccola, di certo avrai letto i giornali o sentito delle voci! >>
Ancora nessuna risposta.
<< Mi sa che abbiamo beccato quello muto. >> osservò uno sconsolato Ivan.
<< Un buco nell'acqua, probabilmente questo non parla nemmeno la nostra lingua! >>
Ce ne andammo da lì, ma non prima che Ivan per poco non schiacciasse, camminando, la lunga coda del nostro "amico", che a quanto pare doveva essere un fauno.

Ci dividemmo, dando ai due una discutibilmente utile missione d'investigazione, non gli avevo insegnato niente in quel campo ma alla fine poco importava, sapevo che tanto avrei fatto sempre io il grosso del lavoro.
Ed infatti la mia di investigazione durò all'incirca due ore, alcuni mi dissero subito cosa sapevano, per altri dovetti forzare la mano per farli parlare ma almeno avevo ottenuto qualche nuova informazione:
Incredibile quanto un singolo ladro potesse incutere tanto timore, mi parlavano di un essere spettrale, che si muoveva in maniera animalesca e veloce, il che aumentava le mie speranze di aver trovato un altro soggetto interessante per il mio progetto, forse di più degli altri due idioti.
Successivamente alle mie indagini, mi ricongiunsi con i miei collaboratori in un bar che dava sulla sudicia piazza di quel paesino, i due erano intenti (sopratutto Ivan) ad accumulare enormi pile di piatti e sacchetti vuoti ai lati del tavolo, più che lieti di lasciarmi un conto non indifferente da pagare.
<< Ditemi che avete fatto altro oltre a mangiare a mie spese! >>
A prendere la parola fu Jack, che stava divorando una confezione di patatine.
<< Abbiamo cercato, abbiamo cercato... ma la gente qui non è molto collaborativa, l'unica cosa interessante è la storia del gestore del bar, sui fratello ha affrontato il... beh il mostro e ne è uscito con un braccio rotto >>
<< Quasi identica storia, a me uno ha detto che la bestia lo ha preso e lanciato contro il muro della sua stessa casa! E qualche bambino dice di averlo sorpreso nel mentre che si infiltrava in qualche casa passando dalla finestra >>
Non erano cose nuove, non erano le prime storie che parlavano della forza del criminale, ma il fatto che ci fossero così tante testimonianze sull'esistenza e sulla violenza di questa creatura rendeva ormai certo che non poteva trattarsi di un semplice abbaglio.
<< Non può essere così forte... >>
<< Guarda che ti siamo dicendo... >>
<< So che non state mentendo, sarebbe sciocco da parte vostra farlo, ma da una parte c'è gente che parla di una forza straordinaria, e dall'altra gente che parla di una figura snella e longilinea, dubito che senza un allenamento adeguato potrebbe avere una simile forza, sempre se sia umano... >>
<< Ah c'è dell'altro!... La coda >> << La coda? >> incredibile a dirsi, ma forse Jack aveva appena dato un grande contributo alla nostra ricerca.
<< Pare che il fratello del barista si sia rotto il braccio quando la creatura glielo ha avvolto con la coda... prima di spezzarglielo >>
<< Coda prensile quindi? >>
Ricapitolai quanto avevamo scoperto: a quanto pare il ladro o mostro che fosse lavorava solo di notte, il che era scontato, rubava solo cibo, quindi per necessità, indossava un mantello di colore scuro, aveva una forma scheletrica ma con probabilmente una coda da fauno forte e prensile.
<< Meglio ritornare al motel, lì vi spiegherò il piano, non è consigliabile rimanere in mezzo... a orecchie indiscrete >>
Chiunque fosse il mostro, non doveva appartenere alla comunità di quel sudicio villaggio.

<< Questo era il tuo piano migliore Boss?... Sul serio!? >> La furia di Jack era comprensibile, noiosa ma comprensibile, li avevo lasciati nei paraggi dell'ultimo posto non attaccato dal mostro, da soli, in piena notte comunicando tramite i nostri scroll.
<< Non era il migliore, anzi era anche tra i peggiori, non sono nemmeno sicuro al 100% che attaccherà qui, le probabilità sono del 20% ora.>>
<< E allora perché!? >>
<< Perché era anche il miglior piano tra quelli che comprendeva voi come partecipanti ad esso, non sarebbe un adeguato allenamento se dovessi risolvere le cose per conto mio, e siccome siamo qui per allenarvi, state zitti e mettetevi in posizione >>
Riattaccai nella speranza di risparmiarmi la replica di Jack, che però mi giunse ugualmente dalla finestra.
Osservai, il mio collaboratore stava appollaiato nel vicolo fra due edifici non molto distanti dal mio, mi augurai che il piano andasse a buon fine, primo perché sarebbe stato difficile prendere il ladro di sorpresa una seconda volta allo stesso modo, secondo perché sarebbe stato parecchio seccante trovare nuovo personale e mandare lettere di condoglianze alle rispettive famiglie.

Jack, dopo la chiamata con il suo nuovo capo se ne stava seduto al buio nel vicolo affianco al negozio che era stato etichettato dal suo capo come possibile bersaglio del famigerato ladro.
Il cappuccio del grosso giubbino era alzato così da diminuire almeno un po' l'aria gelida che lo tormentava dall'inizio di quella stupida missione, per non parlare della puzza!
Il fetore d'immondizia faceva venir voglia di staccarsi il naso da quanto era penetrante, ma in fin dei conti non era troppo diverso dalla discarica, stranamente gli mancava quel posto, almeno lì nessuno poteva rompergli le ossa.
"Ma chi me lo ha fatto fare?" Pensò.
Dovevano veramente stare qui? In silenzio ad aspettare che un presunto ladro-mostro strisciasse fuori dalla propria tana per rapinare questo negozio?
Dopo quei massacranti allenamenti e marce... adesso avevano toccato il fondo.
Questi pensieri vennero però interrotti dal familiare suono del masticare di Ivan, che aveva scelto proprio il momento meno adatto per aprire la sua confezione di patatine.
Lo sguardo del suo amico d'infanzia fu un monito abbastanza adeguato per farlo smettere, per poi notare che Jack aveva proteso la mano aperta.
<< Il quattrocchi ha parlato di una probabilità del 20% giusto? Bhe a casa mia questo significa che è assai improbabile che quel tizio attacchi proprio questo dannato posto, tanto vale rilassarci e per una volta potremmo riposare senza lividi su tutto il corpo! >>
Si, Jack era un pessimo impiegato, e Ivan era troppo suggestionabile.
Si misero a mangiare le merende che il fauno aveva portato con se sapendo che sarebbe stata una lunga attesa, non poteva scegliere un assortimento peggiore dato che la maggior parte del cibo produceva un fastidioso rumore di masticamento.
<< Secondo te questo tizio è veramente spaventoso come dicono? >> chiese il fauno, se lo era immaginato varie volte quel "mostro" e ogni volta il risultato era più raccapricciante di quella precedente.
<< Ma per niente, anzi per me è alla fine tutta una balla per attirare turisti! Come sempre sei troppo ingenuo amico! >> Il ragionamento di Jack poteva avere un senso alla fine, non era improbabile che Drake si stesse divertendo a vederli in ansia, o che si fosse organizzato con qualche agenzia per usare lui e il suo amico come testimoni per un finto mostro.
Oppure aveva guardato fin troppa televisione.
Ripensandoci, Ivan non era completamente convinto delle parole del suo amico, sapeva di non essere un genio e, per quanto strano, riteneva che persino Jack fosse più intelligente e sveglio di lui, per questo lasciava la maggior parte delle "pensate" all'irascibile amico, ma questa volta oltre a loro due c'era anche Drake, che era oggettivamente più intelligente, e se lui affermava che era tutto vero allora la scelta da fare era facile.
<< Si ma Drake... >>
<< Può dire quel che cazzo vuole, tanto anche lui se ne accorgerà, anzi, forse se ne è già accorto, non ammetterà mai di aver torto, è uno di Atlas infondo! >> detto questo, Jack non sembrò aperto a ulteriori repliche, e come a sottolineare che la questione era chiusa si accese una sigaretta e iniziò a fumare.

<< Che... Idiota! >>
Per fortuna che non mi fidavo di loro, altrimenti non starei sul tetto di questo edificio con binocolo e fucile, il pensiero di usare quell'arma da fuoco per avvertirli che li stavo osservando mi era sembrata per un attimo un ottima idea, ma non potevo fargli sapere che ero alle loro spalle e che non correvano nessun reale pericolo, ora speravo ancora di più che quel tizio fosse veramente terribile come lo descrivevano i popolani, e soprattutto speravo che il suo primo bersaglio fosse Jack.
La luce della sigaretta non era forte o potente, ma comunque era un rischio per la copertura, per non parlare del rumore prodotto dal cibo che trangugiavano.
Malgrado questo, il tempo passò in fretta, e le luci scadenti dei lampioni comparivano e scomparivano, segno di una pessima manutenzione.
I miei due sottoposti si erano ormai pienamente convinti che questa fosse la loro serata libera, libera da allenamenti, scosse elettriche o qualche altro tormento o dolore gli facevo patire, del ladro invece neanche l'ombra, o almeno fino a quando il mio desiderio su Jack non si avverò.
<< LEVATI! >>
Jack si rialzò da terra con le mani in faccia mentre provava a staccare qualcosa dal suo volto, l'oggetto delle sue ire era una specie di ratto comparso dal nulla che si era prima annidato in una busta di patatine per sgranocchiare qualche avanzo, per poi lanciarsi in faccia a Jack quando questi ebbe la poco brillante idea di tirargli una pietra per gioco.
Tuttavia, trovò la forza di afferrare e staccare il roditore dalla faccia, e dopo averlo buttato a qualche metro di distanza, impugnò la un'asse di legno pescata da un bidone vicino per caricare contro la bestiola che gli aveva graffiato la faccia e trasmesso qualche letale malattia infettiva.
Ma il roditore sembrò scomparire nel nulla.
<< Dov'è sei fini->>
La frase morì quando la tempia di Jack venne percorsa da un lungo bastone apparso dal nulla, e venne definitivamente sepolta quando un secondo colpo lo spedì a terra.
Il suo amico delle merende, ancor meno agile, poté soltanto assistere alla scena durata al massimo qualche secondo, tuttavia riuscì a vedere in parte la silhouette dell'assalitore grazie alla luce del lampione vicino, era alto e magro.
Io riuscì a notare, vedendolo di schiena con il binocolo, il suo logoro mantello e una coda che fuoriusciva da esso, una coda da ratto... so che sembra un idea a tratti razzista, ma forse quel ratto di prima non era solo una sfortunata coincidenza.
<< Di certo non è stupido. >>
Ipotesi giusta, dato che una volta accortosi che Ivan si avvicinava se la diede a gambe in direzione opposta al suo obbiettivo, Jack era abbordabile se colto di sorpresa, ma Ivan faceva più paura con la sua stazza di quanto ne facesse Jack con il suo temperamento, forse pensava che la testa calda era l'unico di guardia, considerando che il fauno si era seduto in fondo al vicolo nel buio, stile boss di ultimo livello.
Il ladro scappò per non ingaggiare uno scontro senza effetto sorpresa, con una velocità che aveva dell'impressionante, ormai il premio non valeva il rischio, e in quanto a noi... se non lo avessimo preso ora sarebbe stato quasi impossibile rintracciarlo una seconda volta, adesso sapeva che qualcuno gli stava dando la caccia, e se era razionale, avrebbe cambiato strategia o persino luogo, agire prontamente era la scelta più logica per la missione.
Ivan assistette Jack che, miracolosamente, si stava riprendendo, non senza aver un mal di testa e le vertigini, capì che dovevo cavarmela da solo, come sempre...
Presi la mira, attendendo il momento giusto, non importava dove lo avrei colpito, quindi premetti il grilletto.
Incespicò, segno che dovevo averlo colpito sulla schiena, si guardò intorno cercando di capire da dove arrivasse il colpo, e poi riprese a scappare.
Inutile dire che i miei collaboratori stavano già pensando a che scuse inventarsi.
<< Ok ok, accordiamo per inventare una storia prima che il quattrocchi- >>
<< Prima che il quattrocchi cosa? >>
MI presentai alle spalle dei due senza farmi sentire, il loro urlo di paura fu almeno una piccola vittoria, Jack divenne pallido come un fantasma.
<< Allora, come è andata la serata? >> chiesi fingendo di non sapere niente riguardo la loro vergognogsa condotta.
<< Beh niente, sono semplicemente caduto! >>
<< Cadere ti da quei segni di morsi e artigli sulla faccia, Jack? >>
Lui si limitò a cercare una scusa plausibile, scusa che non trovò nemmeno dopo due minuti di balbettii e una scossa elettrica.
Chiusa la parentesi con quel buffone mi rivolsi a Ivan.
<< E tu Ivan? Sei quello sincero tra i due no? >>
Ivan, preoccupato per la punizione elettrica rivelò tutto, ovvero tutto quello che già sapevo, ma vedere quel volto dai lineamenti duri parlare e parlare rivelando la loro negligenza in un bagno di sudore per la paura era comunque una scena gratificante.
<< Bravo, ti sei evitato la scossa, visto Jack? Se magari mi dicevi la verità ora non saresti a terra elettrificato. >> lui si limitò a mostrarmi il medio, dolorante.
Ah per la cronaca lo avrei fulminato anche se mi avesse detto la verità.
<< Per fortuna che penso a tutto qui! >>
Presi lo scroll, attivai la funzione che a quel momento mi serviva, il radar, feci cenno ai due di seguirmi, anche a costo di trascinare Jack.
Non spostai un attimo gli occhi dal punto rosso lampeggiante sullo schermo, il fucile mi serviva per colpire il ladro con un chip che trasmetteva un segnale, anche se alcuni mi avevano, velatamente, detto che potevo prenderlo sia vivo che morto, non era mio scopo ucciderlo, prenderlo anche a costo di ridurlo in fin di vita si, ucciderlo no, anche il ladro più infimo poteva rivelarsi utile.
Camminammo assieme per dieci minuti, quella testa calda stava anche migliorando con la resistenza dato che riuscì a mettersi in piedi, ma all'improvviso il segnale scomparì.
Toccai lo schermo per un paio di volte in modo da accettarmi di non trovarmi davanti a un semplice errore dello scroll, la batteria era carica, i controlli funzionavano bene.
<< Strano... >>
Avendolo colpito alle spalle gli presi il mantello, e se ne fosse liberato avrei trovato almeno quello, levarsi il mantello non avrebbe fatto scomparire il segnale e dubitai che fosse stato in grado di distruggerlo, rimaneva un alternativa, un alternativa schifosa ma unica...
<< Controllate se ci sono tombini nei dintorni. >>
Forse capirono dove volevo andare a parare, visto le loro espressioni disgustate, andarono insieme, e Jack, messosi alle spalle di Ivan, stringeva la mazza e si guardava attorno con uno sguardo che fondeva paura e rabbia da scaricare su qualcuno o qualcosa.
Ritornarono dopo un paio di minuti, in un vicolo vicino c'era effettivamente un tombino, e, sinceramente, trovavo sia buona che schifosa l'idea di usare le fogne come mezzo di spostamento, se le conoscevi bene e sopravvivi al tanfo di certo potevi usarle come un ottimo nascondiglio, certo poi non avresti mai più avuto un buon odore, ma non me lo immaginavo così attaccato all'igiene questo “mostro”.
<< Andiamo al motel, vi spiegherò il piano lì... >>




   
 
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