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Autore: Jasmine_dreamer    28/11/2019    1 recensioni
Elisa ha 25 anni e si è trasferita a Londra, per trovare lavoro e mandare i soldi ai suoi genitori che sono in forti difficoltà economiche a causa dei problemi di salute della madre.
Non ha amici, non sopporta neppure la sua coinquilina e, il suo carattere introverso, sicuramente non l'aiuta.
Ma una persona sembra interessata a scavalcare il muro che lei ha costruito nel corso del tempo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Elisa, prendi l'ordine del tavolo 21" dice David.
"Ok" rispondo io.
Prendo l'ordine e poi mi dirigo nuovamente dietro al bancone.
Passo l'ordine a Juliette, che lo porta in cucina a Dave.
Henry entra nel locale, Juliette è a prendere ordini e, con Dave in cucina, siamo "soli".
"Stasera perché non ti fermi un po' qui? Potrei offrirti una birra" dice Henry.
"D'accordo" rispondo.
Quando arrivano le 21.30, vanno tutti a casa.
"Ma siamo rimasti soli..." dico io a Henry.
"Certo, l'ho chiesto solo a te di restare" risponde lui.
"Beh, evidentemente non lo avevo capito, capo!" penso tra me e me annuendo.
"Allora? Cosa ti ha spinto a venire a vivere qui?" domanda Henry porgendomi la birra.
"Problemi famigliari ed economici" dico io: "infatti ti ho detto che a gennaio avrei avuto bisogno di qualche giorno per andare da mia madre, dovrà operarsi".
"Puoi scendere nei particolari, o sono inopportuno?" chiede ancora.
"Veramente, sì... sei inopportuno" rispondo senza troppi giri di parole.
Henry ride e poi dice: "Non hai peli sulla lingua".
Faccio un sorriso di circostanza e poi torno seria.
"Non sei una che parla molto, vero?" 
Adesso mi sta davvero dando sui nervi, sì è vero, è il mio capo e sì, è vero, è anche un gran figo, ma non può essere così sfacciato.
"Perspicace..." rispondo io incapace di trattenere i miei pensieri, poi mi accorgo di aver fatto una stronzata e aggiungo:" Cioè, scusa, non volevo..."
Lui mi interrompe ridendo e dice: "Non preoccuparti".
Riesce a strapparmi un sorriso.
"Sei bella quando sorridi" dice lui tornando serio.
"Ecco che ci risiamo, questo ci prova palesemente" penso.
Non che ne sia proprio dispiaciuta in realtà, è quasi piacevole anzi.
Il mio telefono squilla, è Jaden.
"Scusa, devo rispondere" dico io allontanandomi.
"Pronto?" rispondo.
"Volevo trovare un altro nominativo per nascondere la mia identità visto che il compagnia assicurativa è già stato usato, ma poi ci ho pensato e credo tu abbia ormai salvato il mio numero. O almeno lo spero" dice Jaden.
Rido: "in realtà ho avuto mille impegni" rispondo cercando di imitare il suo tono di voce di qualche giorno prima.
"Oh davvero? Tipo?" chiede lui facendo lo stesso.
"Ok, non saprei proprio cosa inventarmi ora! Certo che ho salvato il tuo numero" rispondo io ridendo di nuovo.
"Bene! Volevo invitarti ad un concerto, un tributo ai Guns N Roses in realtà" dice.
"Oh sì, mi piacerebbe!" rispondo entusiasta: "Quando?"
"Sabato sera, alle 10 pm inizia, potrei essere da te alle 9 circa, va bene?"
"In realtà sabato lavoro fino alle 9.30 pm..." rispondo ammutolita.
"Bene, allora ricordati di inviarmi la posizione su WhatsApp, passerò a prenderti a lavoro!" dice lui prontamente.
Sul mio viso sbuca un sorriso enorme: "Certo lo farò".
"Felice di farti sorridere" dice lui come se mi vedesse.
"Chi ti dice che stia sorridendo?" chiedo io.
"Beh, il tono della tua voce!" esclama.
"E ok, lo ammetto. Stavo sorridendo" dico rassegnata.
"Lo so! Ci vediamo sabato, ok?" chiede poi.
"Certo, a presto Jaden" dico riattaccando.
"Chi era?" chiede Henry.
Guardo il telefono sorridendo: "un amico" rispondo.
Torno a sedermi e a bere la mia birra.
"Non mi hai risposto comunque" dice lui.
Lo guardo perplessa: "A cosa?"
"Ti ho detto che sei bella" ripete.
"Sì, beh... cosa dovrei risponderti?!" domando io.
Lui scrolla le spalle senza rispondere.
E a me, per la mente, passa una sola parola: "BAH".
Dopo la birra, Henry si offre di riaccompagnarmi a casa e io accetto pur di non prendere la metro da sola.
Saliamo in macchina, Henry continua a parlare ma io non lo sto ascoltando.
Mi sento davvero a disagio qui con lui, il disagio lo avverto, solitamente, quando mi piace qualcuno o quanto meno mi attrae.
Mi rendo conto che, forse, mi piace il mio capo e, sicuramente, non è una cosa positiva.
Anche perché non mi spiego come cavolo possa piacermi, è una persona irritante ed egocentrica.
Ma io, in fondo, sono sempre stata attratta dagli egocentrici.
A volte credo proprio di essere masochista, anzi.
"Mi stai ascoltando?" domanda lui ad un certo punto.
Non lo sto ascoltando affatto, magari se n'è accorto dato che sono 10 minuti che non emetto un fiato.
"In realtà, no" rispondo schietta.
Ride ancora, ma che cazzo ci troverà da ridere poi, mah.
"Ti ho chiesto come ti trovi a lavoro" ripete.
"Bene, vado d'accordo con la maggior parte delle persone" rispondo.
"La maggior parte?" chiede.
"Sì, con Eeve non parlo praticamente mai, mentre l'altra italiana la trovo un po' irritante" dico.
"Beh, in effetti, Martina è un po' irritante" risponde.
Ma su Eeve non dice una parola.
"E Juliette?" chiede poi.
"Juliette è fantastica, la adoro" rispondo io.
"Bene, anche perché la maggior parte del tempo avete il turno assieme" dice lui.
"Già" rispondo.
CHE IMBARAZZO.
"Bene, siamo arrivati, giusto?" chiede Henry.
"Sì" faccio per aprire la portiera ma lui mi ferma.
"Elisa, posso baciarti?" domanda all'improvviso.
Io, scioccata, non riesco a rispondere.
Apro la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non fuoriesce una parola.
Quindi lui mi bacia.
Così, a caso.
Percepisco sul mio viso quell'emozione mista tra il: "MA COSA CAZZO FAI, SEI IL MIO CAPO" ed il: "WOW, BACI BENE".
Quando le sue labbra si staccano dalle mie, mi guarda sorridente e compiaciuto, fino a che non nota la mia espressione che non è cambiata.
"Ti ha dato fastidio?" chiede preoccupato.
"No, insomma sì, cioè non lo so, MACOMUNQUEORADEVOPROPRIOANDARECIAO!" esclamo saltando giù dall'auto.
Salgo in casa, mi siedo sul divano e un solo pensiero mi attraversa la testa: "ma che cosa è appena successo?!"
   
 
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