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Autore: The Rosablue91    29/11/2019    2 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli spartani non provano vergogna davanti alle donne

Mest era sulla via del ritorno con il morale a terra, la mattina della partenza di Erza-sama delle guardie erano venuti ad avvisarlo che avevano trovato la sua amica Kinana ai confini di Atene, lui era subito partito per verificare le loro parole lasciando detto ad un’ancella per avvisare Belserion-sama e Wendy che ancora stava dormendo.
Purtroppo si era rivelato un autentico buco nell’acqua, la ragazza era si una schiava ma non era lei, dovette tornare alla villa dell’arconte con tutto il tempo che aveva sprecato non era riuscito a salutare la sacerdotessa di Atene.
Alla casa seppe che Belserion era ancora chiuso nella sua stanza, non volle immaginare come stava il povero arconte, così si diresse nella stanza della piccola Wendy.
-Wendy? Posso entrare?- bussando alla porta, il ragazzo entrò non sentendo alcuna risposta trovò il letto occupato le coperte fin sopra la testa.
Dormiva ancora? Sembrava la crisalide di una farfalla con tutte quelle coperte addosso o forse era il fatto che aveva iniziato a dormire insieme a Charle.
Si avvicinò e posò una mano sopra le coperte-Wendy?- scoprì le coperte e con stupore trovò soltanto un cuscino, tolse tutta la coperta ma non vi era traccia della sua amica solo cuscini.
-WENDY!!!-urlò disperato per tutta la villa con la speranza di farsi sentire, ma Wendy e Charle erano già molto lontane da lì.
 
                                                                           ***
 
Ora sapeva, la giovane discepola dell’oracolo, come stava un pulcino nell’uovo nell’atto di schiudersi.
La cucciola di leone non ne poteva più di stare rinchiuso, cominciava a ribellarsi e a protestare nemmeno Wendy riusciva a tenere a bada Charle- shh, ti prego abbi solo un altro po’ di pazienza Charle, ti prometto che fra poco usciremo-ma neanche la ragazzina cominciava a poterne più di quello spazio ristretto.
Aveva perso la cognizione del tempo, non poteva restare li dentro fino alla fine del viaggio e con cautela alzò l’apertura del barile e sbirciò fuori che non ci fosse nessuno, perfetto a quanto pare non c’era nessun marinaio in giro-fissò un momento la piccola leonessa-via libera, Charle-
Wendy uscì dal barile poggiando Charle sulle assi di legno che zampettò  un po’ dappertutto contenta di aver riacquistato la tanto sospirata libertà.
La ragazzina nel frattempo iniziò a cercare qualcosa da mettere sotto i denti –deve esserci qualcosa da mangiare da qualche parte-rovistando tra le casse,  intanto Charle sembrava aver trovato qualcosa d’interessante era saltata sopra un cumulo di rotoli di vela  e richiamava l’attenzione della padroncina.
-Che c’è Charle ahi trovato qualcosa?- si alzò lasciando aperta una lunga cassa di abiti di ricambio e si avvicinò all’animale che accarezzò la testolina.
-Ti stai divertendo Cha-
Rooonf
Sentì d’un tratto dentro la stiva, riprese la cucciola in braccio con la paura di essere scoperta e si guardò da tutte le parti ma non vi era nessuna presenza. Poi avvertì di nuovo quel suono molto più forte, Charle rizzò il pelo scoprendo i suoi dentini verso le vele, Wendy capì che c’era qualcosa li dentro e la cucciola aveva fiutato qualcosa, cautamente si piegò verso di esse e scostò un lembo rivelando il profilo di un viso e un occhio chiuso, non riuscì a dire cosa che quello si aprì rivelando un iride marrone.
La ragazzina dallo spavento arretrò all’indietro inciampando dentro la cassa di vestiti insieme a Charle, un urletto venne lanciato ma non partì dalla sua bocca, Wendy venne spinta terra qualcosa emerse dai chitoni rivelando una figura parlante nascosta dai vestiti le sembrava un fantasma-domando perdono Laxus-sama, volevo soltanto-quando un braccio scostò di dosso tutta quella roba, rivelando una giovane dai capelli castano chiaro e dagli occhi verdi, sbatté le palpebre confusa non appena visualizzò una bambina a terra che la guardava spaventata e una specie di gatto-tu non sei Laxus-sama, si può sapere chi sei ragazzina?-
-I…io-balbettò, ma un’altra voce mugugnò infastidita-si può sapere perché fate tanta confusione?- dalle vele emerse il busto di un’altra ragazza dai capelli castani, ma questa non era una sconosciuta, Wendy l’aveva vista presenziare alla cerimonia, doveva chiamarsi Cana ed era la sacerdotessa di Dioniso, dio del vino.
-Cana-san? Cosa ci fai qui?-le domandò Wendy che non si aspettava proprio di trovarsi li con lei, la ragazza si stropicciò gli occhi ed emise un enorme sbadiglio – niente di strano, il mio stato di frenesia deve avermi portato fin qui- si liberò dalle vele e si rizzò in piedi-devo essere ancora un po’ stordita mi sento dondolare-
-Per forza, Cana-sama, siamo dentro ad una nave- puntualizzò la sconosciuta.
-Cosa? Una nave?-facendosi sveglia e alzandosi in piedi-accidenti mio padre darà di matto, vado subito a chiedere di fare un’inversione della nave- ma venne fermata da Evergreen e dalla ragazzina.
-NO!!-lanciato da entrambe la abbracciarono con lo scopo di fermarla ed Evergreen le mise una mano sulla bocca.
-Ti supplico Cana-san non farlo- implorò la ragazzina con gli occhi lacrimanti.
-Le prometto che la servirò per tutta la durata del viaggio ma la prego non dica niente!!-
La sacerdotessa di Dioniso si liberò dalla mano di Evergreen e obbiettò-Lasciatemi!- le tre impegnate nella discussione non si accorsero del marinaio sceso dentro la stiva che fissava stupefatto le tre clandestine, si erano zittite, a Cana gli venne di nuovo tappata la bocca.
Wendy era tesissima, si era fatta scoprire subito, l’avrebbero rimandata indietro e non sarebbe riuscita nemmeno a raggiungere Sparta, il suo viaggio sarebbe finito li, e aspettava il momento che quel marinaio con quel tatuaggio tribale rosso desse l’allarme ma rimase in un lungo silenzio, qualcuno dal ponte chiamò.
-Allora si può sapere che succede li sotto?-
La sua risposta le salvò-niente di che ho visto un topo, me ne libero immediatamente-
-Muoviti! Non appena ahi finito torna sul ponte- ordinò il marinaio che si trovava dall’altra parte, lui chiuse lo sportello discese la scala e  si mise le mani sui fianchi di fronte alle ragazza-Allora? Dove cominciamo?-domandò lui.
 
Cana decise di ascoltare le ragioni di quelle due e stranamente il marinaio dai capelli turchesi non le denunciò.
Si misero per terra sedute in cerchio e Wendy in grembo la cucciola, finì di esporre i fatti-…ed è per questo che mi sono imbarcata insieme a Charle- Cana notò passare un’ombra negli occhi del marinaio che disse soltanto accarezzando la testa della bambina-piccola ma coraggiosa, le tue amiche sono fortunate-
-Adesso tocca a me-iniziò Evergreen ma Cana sventolò una mano in sua direzione interrompendola-non c’è bisogno di saperlo, probabilmente l’hai fatto per seguire Laxus e stare insieme a lui fino alla fine-
-N-non è  vero!-disse con veemenza ma le guance traditrici si tinsero di rosso.
-Cana-san, come fai a saperlo?- domandò Wendy, prevedeva il futuro?
-È palese, Evergreen è molto fedele a Laxus, e si è indispettita quando ha saputo che non sarebbe partita con lui, ancora di più dopo aver scoperto che insieme a quell’adone del suo padrone viaggiava Erza, per questo si è intrufolata clandestinamente o ragione?-
-Laxus-sama è liberissimo di andare dove vuole e con chi vuole, anche con Erza- gonfiando le guance e dimenticandosi di aver pronunciato il nome in assenza del titolo onorifico, Cana ridacchiò, accorgendosi dopo di essere fissata dallo sguardo dell’uomo chiedendo una silenziosa spiegazione, ma essa scrollò le spalle-non guardare me. Io mi ci sono trovata sbaglio in questa nave-
-Ho capito-rispose l’uomo che si alzò ma Wendy non lo fece procedere e si aggrappò al braccio-ci denuncerai?-non aspettò che rispondesse e continuò-per favore non farlo è molto importante per me raggiungere Sparta-
-Vedi…- disse soltanto il ragazzo, Evergreen si era alzata e decisa disse- non rivelare a nessuno della nostra presenza io-si portò la mano tremante sulla spalla e la scoprì facendo intendere cosa era disposta a fare in cambio del silenzio dell’uomo ma venne richiamata severamente da Cana.
-Evergreen!-
-Non ho alcuna intenzione di denunciarvi, terrò la bocca chiusa- Wendy ed Evergreen tirarono un sospiro di sollievo.
-Grazie!-la ragazzina abbracciò l’uomo.
-Che seccatura- disse Cana buttandosi a schiena a terra- mi toccherà passare il viaggio insieme a voi-
-Cana-sama…-
-Quindi nemmeno tu?-
-Dopo aver sentito le vostre ragioni non mi va di mandare all’aria la vostra fuga, nemmeno a me va giù questa storia del sacrificio di Erza quindi rimarrò buona buona qui contente?-
-Le sono profondamente grata Cana-sama- disse Evergreen anche Wendy lo era non trovava le parole di gratitudine, sciolse l’abbraccio col ragazzo che s’incamminò su per le scale, ma Wendy lo richiamò-aspetta non conosco il tuo nome, come ti chiami?-
-Mystgun- disse l’uomo prima di andarsene.
-Grazie ancora Mystgun-
 
                                                                            ***
 
Lucy venne trascinata da Natsu verso il palazzo reale di Sparta, il ragazzo voleva essere il primo della famiglia a dare il bentornato a suo fratello, Lucy non l’aveva mai visto così eccitato, così presero entrambi una scorciatoia per evitare la smisurata folla.
Ignia era stato acclamato come un eroe che tornava a casa dopo decenni di assenza, smontò da cavallo sul cortile del palazzo e sulle scalinate del palazzo stava venendo incontro suo padre insieme al fedele generale Metallicana insieme a suo figlio e a Gray, Juvia e Levy dietro qualche passo ai loro ragazzi e la piccoletta sussurrava all’amica.
-Lui è molto bello-
-Sarà, ma non è al livello di Gray-sama-
-Felice di rivederti padre- disse educatamente facendogli un inchino col capo.
I tre uomini lo salutarono rispettosi-principe Ignia-
-Sono felice di rivederti figlio mio, non c’è gioia al mondo più grande di un padre di avere tutta la sua famiglia al completo, e dimmi, come è andata la tua missione diplomatica a Megalopolis?-
-Direi al meglio, re Goffrey è intenzionato a divenire nostro alleato, sarebbe stupido come gesto divenire nemici di una delle più grandi potenze belliche che esistono, ma ditemi che è successo nel frattempo? Perché ho sentito di tutto mentre tornavo a casa-
Il re emise un sospiro stanco-Se ti riferisci alle mirabolanti imprese di tuo fratello puoi star certo che è tutto vero-
-E questi due sono i suoi complici-il generale lanciò un’occhiataccia ahi due malcapitati che avevano trovato più interessante fissarsi i loro piedi, Ignia spostò lo sguardo predatore sulle due fanciulle-ho sentito che Natsu l’ha fatta grossa ha addirittura rapito una nobile, è forse una di loro?-
-No spiacente- disse Gray mettendosi di fronte al principe.
-Questa qui non ha la classe di una principessa, ghi ghi, ghi-
-Ignia!-chiamò a quel punto Natsu, il rosato corse incontro al fratello con un sorriso-finalmente sei tornato-
-Come stai fratellino? Ho sentito che ne hai combinata un’altra delle tue-
-Hehehehehe-Natsu si strofinò imbarazzato una mano fra i capelli.
Ignia mosse le labbra mimando un ‘’parleremo più tardi’’
‘’Va bene’’ rispose Natsu.
-Natsu- lo chiamò una voce di un’altra ragazza, Ignia inquadrò la figura di una stupenda  ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi marroni.
-Lucy, vieni a conoscere mio fratello- la invitò Natsu con una mano.
Il primo figlio di Igneel si presentò- Ignia principe di Sparta è un vero piacere fare la tua conoscenza, Lucy-
-Sono molto felice di conoscerti, Natsu non ha fatto altro che parlarmi di te tutto il tempo- disse la ragazza, avvertendo una sensazione di timore, c’era qualcosa in quegli occhi che le faceva venire la pelle d’oca.
-Vostra altezza sarete stanco per il viaggio, vi faccio preparare un bagno?-chiese a quel punto Dimaria andando vicino al suo padrone, interrompendo quel contatto visivo.
-In effetti si, voglio riposare qualche ora, col tuo permesso padre mi ritiro-
-Ma certo, va pure-concesse sorridendo Igneel.
Ignia e Dimaria entrarono nel palazzo e la ragazza gli sussurrò rabbiosa come una serpe-vedo che non hai perso tempo. Appena arrivato a Sparta e hai messo gli occhi su quella ragazzina-
-Non essere gelosa, Dimaria, abbiamo altro a cui pensare-
-Lo so, lo so, il dominio su Sparta e- si morse la lingua quando vide due figure venire dalla loro parte, Ignia tirò un sorriso strafottente-ma bene anche l’altro mio fratello è venuto a salutarmi-
-Ignia- non concesse più di tanto Zeref, emettendo un suono ovattato.
-Quanta indifferenza, il nostro Natsu, mi ha salutato più calorosamente di te-
-Non vedo perché dovrei riservarti dei riguardi dopo quello che hai fatto-
-Perché cosa ho combinato? Ho solo fatto un accordo che gioverà a Sparta, personalmente non ho fatto niente di grave-sorpassando Zeref e Invel, ma il principe dai capelli neri non aveva ancora finito.
-Piantala di fare il finto tonto, so benissimo che non sei mai andato a Megalopolis-
Dimaria era tesa ma il principe ereditario invece che sentirsi preso con le spalle al muro scoppiò a ridere-della famiglia sei sempre stato il più perspicace-
-Francamente non m’interessa cosa fai Ignia, ma ti avverto non usare Natsu per i tuoi scopi sono stato chiaro- lo avvertì in tono minaccioso.
-Che fratello premuroso- lo prese in giro l’erede al trono, Zeref gli voltò le spalle insieme a Invel e se ne andò.
Ignia tirò fuori un’espressione seccata-sporco liberta-
-Dovresti liberartene- propose Dimaria.
-A suo tempo mia cara, a suo tempo-
 
                                                                           ***
 
Mirajane approvò la danza di Lucy -stai facendo enormi progressi-disse l’albina, l’allieva mostrò un sorriso ondeggiando ventre e muovendo sinuosa le gambe e le braccia-ho una brava insegnante- Juvia e Levy erano impegnate a fare altro, aveva sentito di una scommessa che aveva fatto Gajeel e la pescatrice di Hidra aveva portato con se la piccoletta al campo di allenamento mentre   lei aveva voglia di sfogarsi perché Natsu non le rivolgeva più le attenzioni di prima ma perché era così frustrata? Non stavano mica insieme.
Qualcuno l’afferrò per i fianchi fermandola, voltò la testa e vide-Natsu- la rabbia scemò facendo largo all’imbarazzo in quei tre giorni l’aveva visto raramente dopo che era tornato Ignia.
-Domani non farai la solita lezione, preparati ti porto con me fuori, ah Mira- disse all’albina.
-Si?-
-Prepara un pranzo al sacco per due per favore-
-Sarà fatto- fece un inchino e li lasciò da soli.
La biondina chiese a Natsu-come mai improvvisamente vuoi portarmi fuori?-le rivolse un sorriso enigmatico-perché no? In fondo te l’avevo promesso e poi ti ho trascurata un po’ troppo-
Lo spinse via e gonfiò le guance-non credere che basti questo per farti perdonare-
Lui incrociò le braccia divertito- ti sono mancato, eh?-
-Ma figurati, sei a casa tua e puoi fare ciò che più ti aggrada, principe-
Natsu si portò le dita al mento e fece finta di pensare-Ciò che più mi aggrada?- chiese malizioso e le andò vicino ad una punta dal suo naso e continuò-e se in questo momento volessi baciarti?-
-Eh?- le guance divennero rosse come due soli-m…m-ma…ma che ti prende così all’improvviso?-arretrando di colpo.
Natsu scoppiò a riderle in faccia-ahahaha avresti dovuto vederti-
-Non sei affatto spiritoso!-facendogli una linguaccia.
-A proposito andremo a cavallo, avrai bisogno di Plue- voltandole le spalle.
-Un momento, dove mi vuoi portare?-
-Aspetta e vedrai, è una sorpresa- le disse soltanto e lasciandola sola, chissà in quale posto l’avrebbe portata, forse Mirajane sapeva qualcosa.
La trovò in cucina-Mira-chiese l’ateniese avendo l’attenzione dell’albina-tu sai dove vuole portarmi Natsu?-
-Credo di saperlo e sono certa che ti piacerà-
Sperava non fosse l’armeria o qualunque cosa legata alla guerra, ma se Mirajane diceva che gli sarebbe piaciuto c’era da fidarsi.
-Lucy sai cucinare?- le domandò altro con un sorriso da volpe.
-Mm? Si perché?-ad Atene per essere una brava moglie Spetto le aveva insegnato a cucinare e trovava la cosa uno dei pochi divertimenti che poteva fare alla casa del padre.
-Perché non prepari tu il pranzo al sacco? Sono più che certa che Natsu gradirà- disse incoraggiante.
Cucinare per lui? Gli sarebbe piaciuto?
-Va bene-accettò lei, gli avrebbe fatto vedere cosa era capace di fare.
-A proposito Lucy, un consiglio-
-Cosa?-
Le fece l’occhiolino-Natsu va matto per la carne-
Avrebbe dovuto immaginarlo pensò con un sospiro.
 
                                                                              ***
 
Con uno sbuffo Levy entrò in biblioteca, era l’ultima volta, proprio l’ultima volta che dava retta a quella folle di Juvia, e Gajeel…scosse violentemente il capo per scacciare l’immagine della sua nudità, strinse convulsamente la pergamena che aveva in mano la sua proposta poteva annegare nell’acheronte.
-Levy!-la chiamò Gajeel dietro di lei, almeno aveva avuto la decenza di essersi rimesso quei pantaloncini in pelle-posso spiegare-
-Volevi forse mettermi in imbarazzo? Perché ci sei riuscito in pieno-
-Il ghiacciolo ed io abbiamo fatto una scommessa tutto qui-
-Pensavo che Gray, ti avesse contagiato-infatti Gray si toglieva i vestiti senza pensarci con immensa gioia di Juvia magari era ancora svenuta al campo di allenamento dopo aver visto l’immagine di Gray nudo, lei invece era scappata da quello spettacolo.
Gajeel era mortificato non l’azzeccava mai una con quel gamberetto e quell’idiota di Gray gli aveva fatto fare una pessima figura, perché cavolo aveva accettato cosi avventatamente quell’assurda scommessa.
Sbatté le palpebre quando vide sulla scrivania quell’oggetto-te lo sei tenuto?-lo indicò Gajeel che non voleva credere ahi propri occhi, la testa della gorgone completamente ripulita.
-Gli ho dato una bella ripulita, era un peccato buttare via la statua, è un ottimo ferma carte-
Allora i suoi sforzi erano serviti a qualcosa.
-Sai-continuò Levy, mettendosi una ciocca di capelli turchini dietro l’orecchio-mi sei sembrato Perseo-
E chi era? Quel gamberetto aveva un promesso sposo da qualche parte, per caso? Lui non era secondo a nessuno meno che mai a quel Perseo o come cavolo si chiamava. E gliel’avrebbe fatto capire. O si! Gli avrebbe fatto capire che era l’unico uomo al mondo in grado di proteggerla.
-Ma questo Perseo non è certo forte come me- puntualizzò fiero il figlio del generale.
-Che?-
-Insomma è uno smidollato, che razza di uomo è uno che lascia la  propria donna in balia degli schiavisti, dovresti dimenticarlo un tipo come quello, d’ora in poi ci penso io a te-
Levy scoppiò a ridere destando la confusione di Gajeel-che ho detto di buffo? Guarda che se lo trovo lo riempio di botte-
Levy si calmò e spiegò-Perseo è un personaggio mitologico, famoso per aver sconfitto la gorgone-
-Eh?- ecco, aveva aggiunto un’altra figuraccia grazie alla sua ignoranza.
-Sei molto carino Gajeel a volerti prendere cura di me- disse Levy e non abituato a quel tipo di complimento borbottò-dovere-
La turchina aveva ancora per le mani il testo e propose-vuoi che te lo racconti?-chiese la ragazza.
-Non chiederei di meglio-disse Gajeel, i due passarono lunghe ore sul racconto di Perseo e per la prima volta nella sua vita non si assopì per un testo, Gajeel trovò meraviglioso ascoltare le eroiche gesta di quell’eroe, narrate dalla voce di Levy.
 
                                                                              ***
 
L’indomani partirono con il sole alto, galopparono per un bel po’ sotto il sole fino ad arrivare sulle rive di un fiume, Natsu smontò da cavallo e aiutò Lucy a scendere, si guardò attorno-che posto tranquillo- lo scorrere lento dell’acqua le trasmise un senso di pace.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto-disse orgoglioso.
Lucy si tolse i sandali e si bagnò i piedi, l’acqua era fresca -com’è rilassante-la calma non durò a lungo perché degli schizzi gli arrivarono addosso-Natsu!-gridò verso il suo comportamento dispettoso e senza nulla addosso tranne una fascia a coprire gli organi sessuali, Lucy abbassò lo sguardo, ma gli spartani non provavano alcuna vergogna?
Però era bello, sembrava una scultura.
-Perdonami principessa, e ora cosa hai intenzione di fare?- la prese in giro.
Lucy  scacciò l’imbarazzo come un insetto e tirò su un’espressione battagliera-questo!- calciò l’acqua e degli schizzi bersagliarono Natsu, che parò quell’attacco d’acqua con le braccia-allora vuoi la guerra-
Proseguirono a schizzarsi d’acqua tra rincorse e risate alla fine i loro abiti erano tutti inzuppati-va bene fermiamoci un momento-suggerì Natsu con le mani in avanti e Lucy ribatté lanciandogli uno sguardo  vittorioso-ti arrendi?-
-Arrendermi? Mai!-le saltò addosso catapultandola a schiena a terra e si posizionò sopra di lei con le gambe che le imprigionavano la vita e le mani forti e calde di lui,  le catturarono i polsi, le gambe di Lucy si dibattevano freneticamente  in alto e in basso provocando degli schizzi-Natsu, togliti di dosso!-gli gridò arrabbiata, il principe replicò ghignando-solo se ammetti la sconfitta-
-No!-disse testarda.
-Allora resterai cosi- le fece facile.
-Hai voglia di scherzare?!?! Togliti di dosso, sei pesante!- disse dibattendosi e il cuore della ragazza batteva impazzito, cosa gli saltava in mente a quel ragazzo per comportarsi in quella maniera?
-Dillo-
Fece un sonoro sbuffo e dovette gonfiare l’orgoglio maschile di Natsu-va bene, va bene mi arrendo! Ora togliti prima che mi venga un raffreddore-trionfante si tolse di dosso e l’aiutò ad alzarsi.
Natsu le aveva offerto il suo mantello per coprirsi e Lucy si era tolta il peplo mettendolo ad asciugare attaccati al ramo e si era messa davanti ad un fuocherello scoppiettante preparato da Natsu allo scopo di riscaldarsi.
-Avresti dovuto toglierti il peplo, non ho mai visto nessuno farsi il bagno vestita, voi ateniesi avete strane abitudini- le disse mentre stava prendendo il pranzo dalle sacche dei cavalli.
Si strinse il mantello-Ma sei stupido! Non avevo alcuna intenzione di farmi vedere completamente nuda da te! Etciù!- si mise una mano davanti alla bocca quando starnutì.
Natsu portò lì le giare contenente il cibo, si sedette accanto a lei e le porse una ciotola con dentro il suo stufato che aveva preparato quella mattina-su mangia- la incitò Natsu.
Gli prese la ciotola e si mise una cucchiaiata di stufato in bocca senza fiatare e osservò il ragazzo mangiare e fargli un complimento indiretto sul pranzo-caspita Mirajane si è data da fare non avevo mai mangiato roba simile-
-Ti piace davvero?-chiese titubante.
-Deli..cioso- disse a bocca piena, tanto che Lucy distese un sorriso, prese una pita e la mangiucchiò, poi Natsu prese un rettangolino giallo e si accigliò-che roba è non l’ho mai visto-annusandolo.
-Quello è un saganaki- spiegò la biondina.
-Saga…cosa?-
-Saganaki si tratta di formaggio fritto-  Natsu guardò Lucy e poi quel rettangolino sconosciuto, lo addentò e lo ingoiò-però non avevo mai assaggiato del formaggio fritto, è molto buono-finì tutte le fette di formaggio alla fine i due ragazzi passarono al dolce una sorta di datteri con miele e prugne, si spazzolarono tutto e Natsu a pancia piena disse-Mirajane si è davvero superata, le sue nuove ricette sono una bontà-
Lucy sorrise e disse-uno a uno, stavolta ho vinto io-
-Eh?-la fissò senza capire.
-Non è stata Mira a cucinare, ma io- gli spiattellò in faccia la verità.
-Ehhh!!-  gesticolò Natsu-cioè tu? Hai fatto tutto questo-
Lei annuì e Natsu si complimentò-però, non ti credevo capace di cucinare-
-A me piace tanto-
-Tuo marito sarà una persona fortunata se potrà mangiare quello che cucinerai-
-Dici- poi sentì il nitrito del suo cavallo,  voltando lo sguardo da un’altra parte, si accorse che Plue si era allontanato e lo intravedeva dietro dei cespugli-Plue torna qui- si alzò Lucy tenendosi stretta il mantello.
Perché Natsu non aveva legato i cavalli? Potevano scappare e perdersi lui l’aveva assicurata che i cavalli sono come i cani, esseri fedeli, dove trovava quei ragionamenti per lei erano un mistero.
Quando vide cosa o meglio chi  aveva trovato Plue, l’ateniese chiamò il principe-Natsu corri, vieni a vedere!-lo chiamò urgentemente la ragazza, si precipitò verso di lei, cosa aveva visto una vipera? No non poteva essere, in quel caso Plue si sarebbe spaventato-che succede?-
I suoi occhi verdi si posarono accanto agli zoccoli di Plue, vi era un leoncino dal pelo blu e il cavallo gli dava delle affettuose musate.
-Quant’è carino!!- esplose Lucy.
Natsu si piegò e lo prese in braccio-non ho mai visto un cucciolo di  leone di questo colore-
-Pensi che si sia perso?-la bionda gli accarezzò la testa e quello come un gatto fece le fusa.
-Si, i leoni non vivono qui, questo non è il loro habitat, credo invece che appartenga ad un circo itinerante e sia scappato, ma come abbia fatto a finire qua proprio non lo so-
-Cosa ne facciamo di lui? Non possiamo abbandonarlo- non potevano lasciarlo li, sarebbe diventato facile una preda quel cucciolo indifeso.
-Mi sembra ovvio, lo portiamo con noi- la stupì Natsu e lui chiese al cucciolo-cosa ne dici, piccolo? Ti va di venire con noi?-
Il cucciolo sbatté gli occhietti ed emise un gridolino come a dire di si.
 
 
 
 
 
 
 

Angolo dell’autrice: Ehi gente! Come va? Vi chiedo umilmente perdono per questo oltraggioso ritardo, spero di avervi regalato un bellissimo capitolo.
Ci vediamo alla prossima.
Ps: Mi ero dimenticata di dirvi che sto preparando una piccola one shot verrà pubblicata a metà dicembre.
Indovinate su quale coppia sarà.

   
 
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