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Autore: GattyP    29/11/2019    1 recensioni
Niamh O'Neil si è appena diplomata ad Hogwarts, dove insegnerà, nel successivo anno scolastico 2016/17 (è quello immediatamente precedente ai "Diciannove anni dopo") "Cura delle creature magiche" ai ragazzini di prima. Sta anche organizzando il suo matrimonio... ma è destino che non potrò riposarsi troppo neanche quest'anno scolastico: questa volta la sua strada si intreccerà a quella di due pericolosi mangiamorte fuggiti da Azkaban...). Ultima puntata della saga.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fenrir Greyback, Rodolphus Lestrange, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Niamh O'Neill'
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Capitolo 10

 

1 settembre 2017

 

- Buon giorno, amore - ho detto a mio marito. Mi ero accorta che si era svegliato. Intorno la luce di una bellissima giornata veneziana e il rumore delle acque del Canal Grande. Era ancora presto.

- Buon giorno, Niamh… o devo chiamarti professoressa Montague… - mi ha detto Charles

Mi toccai la fede al dito. Era vero! Mi ero sposata due settimane prima e non mi sembrava ancora vero!

- Chiamami come vuoi… Ma se mi chiami “professoressa” è più eccitante…

Avrei continuato, naturalmente, ad insegnare Cura delle Creature Magiche, ad Hogwarts anche quell’anno, ma il Primo Ministro Irlandese mi aveva voluto dare anche la direzione della Riserva Magica del Connemara… Avrei dovuto fare i salti mortali tra Regno Unito e Irlanda!

 Charles mi prese la mano: - Tutto bene?

- Benissimo, amore! Anche se qualcuno mi ha tenuto sveglia parecchio questa notte… quanto abbiamo dormito? Quattro ore?...

- Tutta colpa tua, professoressa… Devi farti perdonare..

Sorrisi: - Quello che è giusto, è giusto - gli dissi, mentre la mia mano scivolava su di lui afferrando una parte del suo corpo che … ok, è meglio non specificare!

Sorrise anche Charles. Ghigno da perfido serpeverde… quanto mi piaceva!

Poi ha aggiunto: - Dobbiamo proprio andare?  Guarda che, se fai così, io di nuovo comincio a…(e mi fece la sua proposta, alla quale io mi finsi, naturalmente, di essere scandalizzata… queste cose non si dicono ad una moglie! O sì?)

Insomma, poco dopo, eravamo di nuovo impegnati nella nostra piacevolissima occupazione. E, dopo un’oretta, poi, tornammo in possesso di noi stessi. Che bel modo di cominciare la giornata!

- Purtroppo la passaporta per Londra scatta tra un paio di ore… Sai che, in questo periodo le linee sono intasate e ottenere una passaporta internazionale non è facile… Volevi andare alla stazione a salutare Victoire… Mi avevi detto così, se non sbaglio...

Oh, sì, lei doveva andare ad Hogwarts (era il suo ultimo anno), mentre noi, nel pomeriggio, saremmo partiti per la seconda parte del nostro viaggio di nozze (la prima l’avevamo passata a Venezia!): quindici giorni nei Mari del Sud (decisamente un cambiamento di clima notevole!), in un posto imprecisato (Charles mi voleva fare una sorpresa) e poi ospiti, per qualche giorno, prima di tornare in Gran Bretagna, dei Macnair. Hagrid mi avrebbe coperto, naturalmente, ad Hogwarts con i miei ragazzi, che avrei visto solo alla fine del mese…

- Dai, andiamo, allora! - ho detto, alzandomi dal letto e andando in bagno - Dobbiamo essere veloci!

Poco dopo (cioè un’oretta dopo… un po’ di tempo ci vuole a noi ragazze!) eravamo a fare colazione insieme. Gli elfi si erano sbizzarriti e sul tavolo era assiepato ogni ben di Dio… Quant’è buona la cucina italiana! Dovevo stare attenta a non mangiare tutto, altrimenti la mia linea sarebbe andata a farsi friggere di lì a qualche mese… anche se, da quanto lo facevamo, senza nessuna precauzione, avevo idea che la mia linea ben presto si sarebbe modificata…

Mentre mangiavo, accanto a Charles, tutto quel ben di Dio, mi venne da pensare al nostro matrimonio…

 

Beh… Era stato bellissimo! Ci eravamo sposati in una piccola chiesetta irlandese (opportunamente ingrandita per contenere tutti gli ospiti) del Connamara, con padre O’Sullivan che officiava.

Padre Sullivan… Ricordavo perfettamente il momento in cui avevo detto loro del matrimonio… e della mia condizione di strega! In Irlanda non c’è il paranoico “statuto di segretezza” del Regno Unito e i non magici che conoscono la realtà magica sono diversi, anche se naturalmente vige una certa prudenza… A lui però dovevo dirlo, se non altro perché avevo intenzione di chiedergli di sposarci e gli invitati appartenevano tutti al mondo magico…

- Padre… posso confessarle una cosa? - gli avevo detto in un momento in cui i bambini stavano preparandosi per andare a letto ed eravamo rimasti in sala, a rigovernare, solo io, lui e suor Esther.

- Ma certo, Niamh… dimmi pure… - mi ha risposto tranquillamente.

- Mi allontano… - ha aggiunto suor Esther.

- No… puoi rimanere… Esther… - le ho detto. E poi: - A me e Charles farebbe piacere se voi due veniste al nostro matrimonio… io e Charles abbiamo intenzione di sposarci… il 13 agosto… e sarebbe per noi un onore se fosse lei, padre, a celebrare…

Subito un grande sorriso è apparso nei volti di padre O’Sullivan e di suor Esther.

- Ma certo, Niamh! - ha detto tutto felice il prete - Sono contentissimo! Certo, ognuno è libero di comportarsi come pensa opportuno, ma qui in Irlanda il fondamento di una vita comune è sempre il santissimo matrimonio, approvato da Santa Romana Chiesa, volto a formare in piccolo la stessa comunità che …

- C’è però un piccolo problema - ho aggiunto io, interrompendo la sua esaltazione estasiata dell’istituzione matrimoniale - Io e mia sorella… e anche Charles e Ginevra… beh… apparteniamo ad una comunità…  che da secoli si nasconde per non offendere la sensibilità di qualcuno… ma non siamo cattivi…

- Certo che non siete cattivi! - disse scandalizzato padre O’Sullivan - Altrimenti non vi avrei permesso di venire qui nella casa-famiglia! Siete bravissimi ragazzi! Pensate che io non lo abbia subito capito? Che tua sorella ami una ragazza e che tu conviva, non è importante! Siete bravissimi! Sono stato fortunato a conoscervi… ah, e adesso vi sposate! Che bello… ma di quale comunità state parlando?

- Beh… io sono una strega… e anche Charles  e gli altri miei familiari, e Ginevra… sono maghi o streghe… ma… siamo buoni.. cioè, nella nostra comunità ci sono persone buone e persone cattive… come tra i non magici…

Attimo di silenzio. Poi Esther è venuta ad abbracciarmi. Sorrideva divertita, probabilmente avendo notato il mio imbarazzo.

- Io sono una maganò - ha detto suor Esther, intervenendo in questo punto - E padre O’Sullivan lo sa.

- E io conosco l’esistenza del mondo magico da anni… - ha aggiunto padre O’Sullivan, sorridendo  bonariamente - Non penserai che in cinquant’anni di confessioni non mi sia capitato di imbattermi in qualche mago o in qualche strega… Sarà interessante partecipare ad una cerimonia magica… E non preoccuparti per la segretezza… sai, questa è praticamente una confessione, e sai che noi preti cattolici non possiamo divulgare quello che ci è stato detto… E anche suor Esther è molto discreta…

Respirai sollevata… Avevo pensato che cominciassero ad urlare che ero malvagia e mi impedissero di tornare dai bambini!

- E… a proposito… che ne dici di una bella confessione? Penso che sia ora… prima del matrimonio…

Oddio, mi aveva incastrato! Gli avrei dovuto raccontare tutto? Ma… tutto tutto?

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Comunque, tornando al matrimonio, i miei fratelli e gli amici (Kyle e Rup in primo luogo) avevano organizzato un impeccabile servizio d’ordine; i piccoletti (Patrick e Deirdre) ci avevano portato le fedi, i nostri genitori (soprattutto mia madre) si erano commossi  e tutti erano felici. Quanti erano! Per fortuna, poi, Harry era riuscito a seminare i giornalisti che sarebbero impazziti nel sapere che lui e tutti i Weasley, ma anche metà degli Eroi di Hogwarts (primo ministro inglese compreso) erano presenti.

E la cerimonia era stata anche molto simpatica… se non altro per il fatto che, al momento dello scambio delle promesse, il mio corvus glacialis era venuto a posarsi sulla mia spalla e aveva  controllato da vicino lo scambio degli anelli…

Padre O’Sullivan era stato perfetto! E, al suo fianco, c’era anche suor Esther, che aveva voluto esserci anche lei.  Tutti e due erano felicissimi!

In effetti pensavo peggio: non era stato troppo faticoso organizzare pranzo e cerimonia (per fortuna ci sono gli elfi, e poi tutti i miei familiari e parenti mi avevano dato una mano, come ho detto), e neanche cercare di collocare tutti nel posto più indicato a tavola, su cui mi ero impegnata: ad esempio non potevo mettere vicini i Potter, i Weasley e i Malfoy (cosa abbastanza semplice), ma, viceversa, avevo pensato di collocare nella stessa tavolata tutti i ragazzi. Il che forse avrebbe poi provocato qualche problema, dato che erano capitati vicini Scorpius, il figlio di Astoria e Draco, e Rose, la figlia di Ron ed Hermione e avevo notato che i due avevano parlato per tutto il pomeriggio… Ok, forse è “deformazione professionale”, ma già immaginavo il figlio di Draco con la figlia di Ron… Immaginavo già il casino tra le due famiglie se i due avessero…

Senza contare Ted e Vic… Li avevo deliberatamente collocati allo stesso tavolo (del resto sono una specie di cugini) e i due non avevano  fatto altro (li avevo visti benissimo) che guardarsi per tutto il pomeriggio, sorridersi e parlare… Oggi Victoire, come James, Albus e Rose, sarebbe partita per Hogwarts (le avevo promesso di andare a salutarla alla  stazione, prima di partire per il viaggio di nozze: i suoi non potevano accompagnarla, dato che erano in Francia  ed era rimasta a dormire dagli zii). Perché non si era ancora fatto sotto Ted? Ormai la biondina era cotta a puntino, e anche lui avrebbe dovuto lasciarsi andare! Anche perché, ora che era diventato Auror, rischiava di non rivederla per un bel pezzetto!

- Ce la faranno finalmente Vic e Teddy Lupin? - mi aveva chiesto Charles, quando mi aveva visto impegnata a comporre le tavolate

- Sì… - gli avevo detto - Ma i due ancora non vogliono riconoscerlo. Ma è questione di poco, vedrai…

Almeno speravo! Quanto erano complicati gli altri. Io sono più diretta, sicuramente.

 

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Salutati gli elfi, siamo andati nel Camino e, un attimo dopo, eravamo al King’s head,  il pub magico situato proprio a due passi dalla stazione..

- Saremo in ritardo? - ho detto, trascinando Charles per mano.

- No, non preoccuparti - mi ha tranquillizzata. E, poco dopo, eravamo sul binario 9 e 3/4! Che bello l’Espresso! Strano che ci fosse un po’ di nebbia, qui, mentre a Londra il cielo era completamente pulito. Quanto è strano, a volte, il mondo magico!

- Se conosco bene Vic, dovrebbe essere nella carrozza di testa - ho detto a Charles.

C’erano un sacco di maghi e noi siamo sgaiattolati velocemente verso la testata del treno. Per poco non sono andato a sbattere in un raggiante James che correva all’impazzata in direzione opposta alla mia. Ha appena fatto in tempo a lanciarmi un - Ciao, Niamh! Dopo ti racconto! - che è scomparso.

Charles ha quindi visto la sorella e i genitori e si è fermato con loro. Io li ho salutati velocemente, ho promesso che sarei subito tornata e sono andato a salutare Vic: glielo avevo promesso!

Ma forse la mia promessa era inutile… Qualcuno la stava salutando… Teddy! Finalmente! I due erano avvinghiati, in prossimità della prima carrozza, quella dei prefetti, e il bacio che si davano non era affatto platonico: si vedeva che si desideravano l’un l’altro da tanto tempo, da come si stringevano, da come si toccavano, da come si baciavano, incurante di tutto e di tutti, con i loro corpi aderenti come due sottilette, le mani di lui posate sul fondoschiena della mia adorabile amica (!) e le mani di lei infilate sotto la camicia a stringergli la schiena e avvicinarlo a lei… Che dovessero rifarsi in quel posto del tempo perduto? Evviva, ero contentissima! Finalmente! Ce l’avevano fatta!!!

Inutile disturbarli in questo momento…  Yeeh! Quanti anni erano che i due si cercavano! Avevo perso il conto!

Piano piano, e con un grande sorriso stampato sul viso, tornai indietro da Charles. Era ancora in compagnia dei suoi genitori e di Annah. Mia cognata (ora era mia cognata a tutti gli effetti) stava per salire in treno, e aveva al suo fianco Leonard, che le aveva dato la mano e parlava tranquillamente con mio suocero.

- Allora, tutto bene, Niamh? - mi ha detto Annah, abbracciandomi.

- Tutto bene, Annah, grazie! Mi dai una mano anche quest’anno, con gli unicorni e gli altri animali?

- Certo, Niamh - mi ha detto sorridendo

- E naturalmente ci sarò anche io… - ha detto Leonard.

In quel momento si è sentito l’ultimo fischio del treno, prima della partenza, e subito Annah e Leonard sono saliti. Un attimo dopo ci salutavano dal finestrino. Sono passati davanti a noi, poi, dai loro scompartimenti, tutti gli altri ragazzini. Alcuni mi riconoscevano (i miei ex alunni!) e mi salutavano. Vidi anche, velocemente, passarmi davanti, seduti nello stesso scompartimento… Rose, Albus (che mi sorrise timidamente) e Scorpius, il figlio di Malfoy… Rose e Scorpius… chissà se poteva funzionare? Io ho un sesto senso per queste cose…

Beh, ora mi aspettava la seconda parte del viaggio di nozze, nei mari del Sud e, se fosse stato bello come era stata la prima parte, che avevamo passato a Venezia (giornate bellissime a gironzolare per campi e calli e, soprattutto, notte “infuocate”)… beh… forse non sarei riuscita a finire l’anno scolastico e, da lì a nove mesi, tutta la famiglia si sarebbe riunita per festeggiare un nuovo piccoletto…  Anzi, ne ero sicura…

Come facevo a saperlo? Il mio favoloso solito sesto senso, naturalmente!

 

F I N E

 

Ringrazio tutti voi che mi avete accompagnato, in questi mesi, leggendo le ff. Un grazie particolare a tutti coloro che mi hanno  aiutato con i loro consigli e le loro impressioni (Barby_Ettelenie_91 e Carme93). Un doveroso ringraziamento a AdhoMu, creatrice del corvus glacialis (Zlatlan è il corvus della inizialmente inquietante famiglia Macnair), e di Leonard, Maya e loro padre (Bastian), che compaiono in diversi punti della saga.

   
 
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