Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: evil 65    30/11/2019    9 recensioni
Vide per la prima volta il ragazzo nel mezzo di una tempesta di neve, all’età di sedici anni...
( Elsa x Jack Frost )
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno!
Ho finalmente visto il film Frozen 2, sequel di uno dei miei film d’animazione Disney preferiti.
Purtroppo si è rivelata un’inaspettata delusione, soprattutto dopo tutti quei bellissimi trailer che erano stati rilasciati nel corso dell’anno.
Detto questo, la pellicola ha risvegliato il mio amore per la coppia che mi spinse a scrivere la mia prima fan fiction nel lontano 2013. Sto parlando della Jelsa, ship che coinvolge Elsa, la protagonista di Frozen, e Jack Frost, spirito dell’inverno e personaggio principale del mio film d’animazione preferito, Le 5 Leggende.
Così, preso da questa foga ritrovata, ho scritto in meno di un’ora una piccola one-shot dedicata a loro.
Dovevo farlo, è stato più forte di me!
Vi auguro una buona lettura, magari più avanti scriverò qualche altro capitolo ( se lo vorrete ).

 


 
Snow in the sand
 
Vide per la prima volta il ragazzo nel mezzo di una tempesta di neve, all’età di sedici anni.
Il temporale era scoppiato come dal nulla, a causa di un incubo. 
I suoi genitori non lo avevano mai ammesso, ma gli inverni diventavano sempre più rigidi quando Elsa aveva paura. E stanotte era terrorizzata, la magia che scorreva dentro di lei era un turbinio impazzito, non importa quanto si sforzasse di mantenerla sotto controllo.
La ragazza giaceva raggomitolata nel suo letto, con le coperte che le arrivavano fino al mento, quasi come se stesse cercando di scaldarsi e sciogliere il gelo implacabile emanato dal suo esile e pallido corpo.
I fiocchi di neve erano sospesi per tutta la stanza come ornamenti su fili invisibili e il gelo crepitava le pareti con vorticosi motivi dalle forme aguzze e taglienti.
Il suo potere stava diventando sempre più indomito. Era forse questa la notte in cui avrebbe perso definitivamente il controllo? 
Fuori dalla sua finestra il vento gemeva minacciosamente,  un eco basso e rimato nell'oscurità dei suoi pensieri. Rabbrividì, mentre uno strato di brina cominciò a ricoprire i vetri dalla quale filtravano i deboli raggi della luna. 
Chiuse gli occhi e strinse ambe le mani in pugno serrati, ma il gelo non rispose alla sua chiamata. Il ghiaccio attorno a lei continuò ad espandersi, protraendosi lungo le pareti.
Poi, il profilo di una mano aperta prese forma sulla superficie della finestra.
Elsa ansimò e chiuse gli occhi ancora una volta. 
<< Non è reale >> sussurrò a se stessa, quasi disperatamente. << È solo la tua immaginazione.>>
Ma quando riaprì le palpebre, adesso c'era un’ombra accovacciata fuori dalla stanza.
Premette le mani contro il vetro e la finestra tintinnò. Quella misteriosa figura stava chiaramente cercando di entrare.
E poi, i chiavistelli si aprirono con un sonoro scatto, mentre piccoli ghiaccioli caddero dalle serrature e si sbriciolarono sul pavimento. La finestra si spalancò a causa di una folata di vento e la figura cadde silenziosamente sulle assi in legno massello bagnate dalla brina.
Il cuore di Elsa batteva disperatamente nel suo petto, attanagliato da un nuovo senso di terrore.
Si tolse i guanti e porse le mani in avanti, verso l'intruso, facendo appello al suo potere. Tuttavia, l’attacco non riuscì a colpire la figura, che balzò in piedi con un agile capriola, atterrando sullo stipite della finestra. 
Elsa udì un urlo di sorpresa, che conferì alla potenziale minaccia una parvenza di umanità.
<< Stai indietro! >> esclamò la ragazza, tirando indietro le coperte e alzandosi in piedi sul materasso. << Non voglio ferirti…ma se mi costringi a farlo non esiterò! >>
<< Ehi! >> disse una voce maschile, mentre il bagliore scaturito dalle mani di Elsa illuminava le fattezze dello sconosciuto.
Era… un ragazzo, molto più giovane di quanto la principessa si aspettasse. 
Era forse poco più grande di lei, vestito con stracci di cuoio e un lungo mantello che lo avvolgeva dalle spalle ai piedi.
Non portava nè scarpe né calze, e nella mano destra reggeva quello che aveva tutta l’aria di essere un bastone da pastore.
E poi c’erano gli occhi…un paio di gemme azzurre come il cielo stesso, spalancati in apparente sorpresa.
<< Aspetta un secondo. .. >> ansimò lo sconosciuto, a bassa voce.
Si mosse lentamente verso l’estremità opposta del letto e presto Elsa riuscì a intravedere altri dettagli sfocati nel buio della stanza.
I suoi capelli erano bianchi, più dei suoi, e scintillavano come neve illuminata dalla luna. 
Il ragazzo inclinò appena la testa, scrutandola con curiosità. E quando si rese conto che lo sguardo di Elsa era rivolto direttamente a lui… scoppiò in una risata strozzata, quasi incredula.
<< Tu . . . puoi vedermi? >> sussurrò, il volto adornato da un sorriso che trasmetteva solo gioia e felicità allo stato puro.
<< Ehm...sì >> rispose Elsa, senza mai abbassare le mani. Questo tipo non sembrava più molto pericoloso, ma neanche sano di mente.
Stava per urlare e chiamare la sicurezza del castello…quando accadde qualcosa di decisamente inaspettato.
Il ragazzo si guardò attorno, notando i fiocchi di neve sospesi per la camera. 
Allungò una mano con fare disinvolto, e il ghiacciò sembrò rispondere di conseguenza.  Una mezza luna cominciò a danzare tra le sue dita, sotto lo sguardo scioccato di Elsa.
<< Anche tu hai la magia >> sussurrò la principessa.
<< Sì! >> esclamò lo sconosciuto, saltando sul bordo del letto e rimanendovi sopra con le gambe incrociate.
Elsa cigolò per la sorpresa e perse l'equilibrio, ma la mano del ragazzo scattò in avanti e si avvolse attorno al suo polso, impedendole di cadere.
La principessa ansimò per la sorpresa. Era passato molto tempo da quando qualcuno l’aveva toccata, specialmente vicino alle mani.
La pelle del ragazzo era fredda ed Elsa sentì il proprio potere crepitare dentro di sé, allegro, come se si trovasse alla presenza di un amico fidato. 
Loro…Erano uguali. Lui era come lei, ora ne aveva l’assoluta certezza.
<< Sei sola, vero? >> disse lo sconosciuto, dopo un attimo di silenzio.
Elsa allontanò la mano e cercò i suoi guanti, bramando improvvisamente la sottile barriera di controllo che le davano.
<< Devo esserlo >> disse con tono di fatto.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio e prese a fissarla con curiosità.
<< Perché? >>
<< Perché sono pericolosa >>
Lui inclinò la testa verso di lei. << Ma sei…sei solo una ragazza >>
Elsa non rispose finché non ebbe trovato i suoi guanti e li indossò rapidamente, flettendo le dita fino a quando non sentì il tessuto familiare ricoprire ogni centimetro delle proprie mani.
<< Ho ferito la mia sorellina>> borbottò a bassa voce. << Potrei ferirla di nuovo. E potrei ferire altre persone. Ecco perché devo rimanere sola >>
<< È difficile essere soli, non è vero? >> disse il ragazzo, il cui tono di voce aveva assunto una cadenza molto più triste.
Prima che Elsa potesse argomentare, l’intruso balzò in piedi e fece roteare il bastone.
I fiocchi di neve nella stanza presero a vorticare attorno a lui, per poi prendere la forma di varie figure sospese nel vuoto. Bambini che ridevano mentre camminavano mano nella mano con i loro genitori, coppie che danzavano sui bordi di un ponte, animali che passeggiavano su strade invisibili, il tutto unito al debole suono di conversazioni felici e risate fantasma.
Elsa ammirò la scena con fare rapito, il volto adornato da un’espressione che rasentava meraviglia, stupore e timore reverenziale tutti assieme.
<< Puoi..puoi insegnarmi come farlo? >> chiese con un filo di voce.
Il controllo che aveva sulla magia invernale era impressionante, questa era un’occasione unica per imparare a migliorare il suo. Inoltre, il modo in cui adoperava i propri poteri sembrava. . . divertente. Non si era divertita dal giorno dell’incidente con Anna.
<< È un segreto che riservo solo agli amici >> disse il ragazzo, con un occhiolino malizioso. 
Poi, volse alla principessa un sorriso gentile.  << Vuoi essere mio amico?>>
<< …Penso di sì >> rispose lei, dopo un attimo di esitazione.<< Sono Elsa >>
<< Elsa >> ripetè l’altro. << Questo…è un bel nome. Quasi da fiaba! >>
La ragazza gli sorrise e la tempesta al di fuori del castello cominciò a calare, mentre la paura venne sostituita dalla presenza rassicurante di quel misterioso individuo.
Certo, Elsa sapeva che probabilmente stava ancora dormendo.
Da un momento all’altro si sarebbe svegliata, e tutti i ricordi di quella magica notte sarebbero svaniti con il passare del tempo. Ma decise di non badarci troppo, perché quello era forse il sogno più bello che avesse mai fatto. 
Solo per questa notte…avrebbe vissuto nella convinzione di non essere più sola.
<< Beh, è ​​un piacere conoscerti, Elsa >> disse il ragazzo, compiendo un inchino aggraziato. << Mi chiamo Jack Frost. Ora…ti va di costruire un pupazzo di neve? >>
 
 
 

 


Spero che vi sia piaciuto, per quanto breve.
Il titolo è un riferimento alla capacità di Sandman ( personaggio del film Le 5 leggende ) di creare sogni attraverso la sabbia, e visto che Elsa pensava di stare ancora dormendo mi sembrava appropriato.
  
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