Prompt: "Il segreto per andare avanti
è iniziare."
[Mark Twain]
Cap.10 Dichiarazione faticata
Steve era seduto sul davanzale della
finestra, guardava la
pioggia cadere all’esterno. Le gocce, deformando la luce dei
lampioni, dava
vita a diversi riflessi sugli edifici di fronte.
“Stai cercando di rubarmi
il lavoro? Tocca a noi vampiri
fare gli eterni depressi”. La voce di Tony risuonò
nella stanza.
Rogers si voltò.
“Avevi detto che saresti
rimasto solo una notte ed, invece,
siamo ad un passo dalla sconfitta dell’Hydra”.
Tony si chiuse alle spalle la pesante
porta di metallo.
“Forse perché
volevo restare accanto a te”. Ghignò,
mostrando i canini aguzzi.
Nella stanza la luce elettrica era
blu, e dava quel colorito
leggermente alla pelle di entrambi. “Perché sei
così spaesato?”.
Rogers squadrò il vampiro,
le sue iridi azzurre erano
liquide.
“Non so esattamente cosa
fare quando avremo vinto. Questo
mondo non è il mio” sussurrò.
< Lo sto davvero raccontando
ad un vampiro che ho
incontrato in una chiesa, mentre ero sotto copertura? Sembra successo
una vita
fa.
Se solo non mi sentissi
così a mio agio con lui… se solo non
provassi qualcosa per lui.
Devo decidermi. O glielo dico, o
decido di chiudere il mio
cuore. Non posso nuovamente fare l’eterno indeciso >
si spronò.
“Suppongo tu non voglia
propormi di farti vampirizzare”
sussurrò Tony.
Steve ridacchiò.
< Ho sempre fatto
l’errore di non essere libero. Non gli
chiederò di maledirmi, rendendomi schiavo di
qualcos’altro > pensò. “No, ma
devo trovare una nuova vita e non ho idea di cosa fare”.
Un lampo illuminò
all’esterno.
“Beh, abbiamo
già fatto un cambiamento. Con una società di
comodo mi sono riappropriato delle industrie e dei soldi che avevo
perso quando
mi hanno dichiarato morto.
In fondo uno Stark riesce sempre a
dominare il mercato, è
una cosa che gli scorre nel sangue, una capacità innata
diciamo.
Ho costruito una torre vietata al
pubblico. Nascosti in
piena vista e non più sotto terra come dei topi. Ho reso
anche più felice Fury,
che così può tenermi meglio sott’occhio.
Poi di giorno il mio amico Norman
può fare il golem in cima
come se fosse una cattedrale, finalmente fa la statua con
stile”. Iniziò a
parlare Tony a raffica.
Steve ridacchiò:
“Questo sarà un cambiamento vero. Il mio
cuore sa cosa vorrebbe fare. Desidero tornare ad essere un super-eroe,
ma
questo mondo non ha più spazio per quelli come me”.
Tony lo raggiunse e gli
posò una mano sulla spalla.
“Il segreto per andare
avanti è iniziare”. < Non mi piace
essere toccato, ma con lui accorcio le distanze. Anche se a fatica
>. “…
Un passo dopo l’altro. Le cose cambiano, ma
possono migliorare, non devono per forza peggiorare”.
Steve si abbassò e lo
guardò negli occhi, arrossendo.
“Vorresti essere il mio
primo passo?” domandò.
< Pensavo non me
l’avresti più chiesto. Sei lento come se
fossi ancora congelato, Capitano > pensò Tony.
Baciò appassionatamente
Steve, premendo i suoi canini aguzzi contro le sue labbra piene.
Steve lo afferrò per i
capelli e ricambiò al bacio, premendo
il suo corpo massiccio su quello del vampiro.
< Voglio che io mio singolo
passo sia con te, da oggi
> desiderò.