Crossover
Segui la storia  |       
Autore: UlquiorraSegundaEtapa    30/11/2019    4 recensioni
Dal capitolo 4:
"Il ragazzo dovette fare i conti con una verità che era stata ovvia per lui in passato, ma che ora cominciava ad apparirgli stranamente scomoda: tutti duellavano. Era come fumare, arrivi al liceo e tutti fumano. Ecco, alla loro età tutti duellavano. Erano la generazione dei duellanti. Alan si sentiva come un pesce fuor d'acqua. Peggio.
Si sentiva come un uomo che aveva fatto voto di castità ad Amsterdam"
La storia di Alan, dei suoi amici e della lotta con i suoi demoni, immaginari e reali. In un mondo dominato dal Duel Monsters, diventato sport nazionale, non c'è pace per chi vuole ritirarsi dalla scena. Il passato torna sempre a bussare alla porta, e quando lo fa non ammette rifiuti.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 11: Il Drago degli Abissi
 
 
LIFE POINTS ALAN: 6100
LIFE POINTS MERA: 5750
 
In quel momento, Alan non sentiva il vociare del pubblico attorno a loro. Sentiva solo i propri pensieri, e questi spingevano più del motore di un treno. Aveva acquisito un effimero vantaggio su Mera, cosa di poco conto. Fin’ora, la sua avversaria si era rivelata implacabile. E non sembrava ancora essere riuscito a metterla all’angolo come avrebbe voluto.
- Hai finito? – gli domandò l’altra.
Alan guardò le carte che aveva in mano. Una era Spada di Bamboo Spezzata, una carta assolutamente inutile, e le altre due erano mostri. Sì, aveva finito. Fece un cenno con il capo a Mera, e quella abbassò lo sguardo sul proprio duel disk. La rossa non aveva carte in mano né sul terreno, eccezion fatta per Umi. Se non avesse pescato qualcosa di utile, pensò il moro, sarebbe rimasta scoperta ai suoi prossimi attacchi, e Alan avrebbe persino potuto annientare i suoi life points. Concludendo quel duello e la sua sofferenza in un colpo solo.
La tempestività di quel pensiero lo fece tremare. Poteva davvero dipendere tutto dalla prossima mano? Be’, molto spesso nel Duel Monsters era esattamente così che andava. E Mera pareva saperlo molto bene; ne era consapevole tanto quanto lui.
- Pesco! – dichiarò, afferrando la carta con rapidità quasi scottasse. Il sorriso che le si delineò sul volto fece perdere ad Alan la speranza di una rapida vittoria.
- Esattamente ciò di cui avevo bisogno – commentò la rossa, mostrando poi la carta al suo avversario. – Gioco la Carta di Santità!
- NON CI POSSO CREDERE!! – L’esclamazione di Alan era ben giustificata. Quella carta, che ritraeva due soldati sotto a una pioggia di monete, intenti a cercare di raccoglierle coi propri elmi, era quella che si poteva definire una vera botta di culo. Tutti ne conoscevano l’effetto; tutti, eccetto Barney.
- Perché Alan è tanto preoccupato? – domandò.
- Immagina di dovere dei soldi a Totò o’ Scugnizz’ – intervenne Shaun, con i suoi modi peculiari – e che stiate giocando una partita a poker. Sono già passate le tre di notte, quindi è il momento di tirare fuori le pistole e i documenti di vendita della propria casa. Tu hai dovuto fare All-In perché se no sei nella merda, e a un certo punto arriva qualcuno che ti dice “Ehi, ti regalo sei assi”. Ecco, questo fa la Carta di Santità.
- Non ho capito… - ammise l’altro.
- Carta di Santità permette a entrambi i giocatori di pescare finché non hanno sei carte in mano – spiegò Winona, le braccia incrociate sotto al seno. – Mera ha pescato la carta migliore per la sua situazione.
Ora sì che Barney aveva capito. – Quindi Alan è di nuovo nella merda… - realizzò. Serena, vicino a loro, si tormentava le mani, osservando il duello con apprensione. Suo fratello, molto più in alto, aveva ora un sorriso nervoso sul viso, specchio dei sentimenti contrastanti che si muovevano dentro di lui. Be’, sarebbe da pazzi negare che il Duel Monsters non abbia anche una componente di sano culo. Mera avrebbe potuto perdere il duello in questo preciso istante, ma il fatto di avere quella carta nel suo deck l’ha salvata. È stata lungimirante.
Anche se lui pensava che tutti dovessero avere almeno una Carta di Santità nel loro mazzo.
Mentre entrambi pescavano, Alan rifletté: Questa non mi ci voleva. Adesso posso solo sperare che non abbia pescato tutte queste gran carte.
Ma sfortunatamente, quella sera le stelle rilucevano sinistre per lui. Mera guardava la sua mano come se avesse appena trovato la mappa per una miniera d’oro. Era passata da zero a sei in un lampo, e ora si poteva ricominciare a ballare.
- Permettimi di mostrarti quanto ho detto poco fa – intonò la rossa, togliendo una delle carte dal ventaglio. – E cioè come affidarsi allo stesso mostro sia un gravissimo errore.
La posizionò. – Gioco Lancio del Martello!
La carta ritraeva un enorme martello di legno che schiacciava dei goblin. Alan strabuzzò gli occhi: - Oh merda!
- Eggià – sorrise lei. Subito dopo, un grosso martello di legno comparve sopra a Drago Tricorno, per poi spiaccicarlo come fosse stata una mosca. Gli arti del drago si piegarono fuori dal raggio dell’arma, mentre un ultimo verso soffocato accompagnava la dipartita della creatura.
- Lancio del Martello è semplice ma efficace – spiegò Winona. – Distrugge il mostro scoperto col più alto numero di punti d’attacco. Alan ha perso il suo Drago per ben due volte nella stessa partita.
- Errore da principiante – commentò Sapphire dall’alto del suo rifugio. – Pensavo fossi più sveglio di così, Alan.
Anche Gary, dal canto suo, era deluso. – Si può sapere che diavolo ti è preso? - domandò, come se l’altro potesse sentirlo. – Commettere simili errori da novellino non è da te.
C’era una punta di amarezza e rimprovero nella sua voce.
- E ora – proseguì Mera – è tempo di dare una bella svolta a questo duello così noioso, non trovi?
No, Alan non trovava, ma si limitò a digrignare i denti.
Mera proseguì. – Evoco Madre Grizzly in posizione d’attacco!
Un grosso e furioso orso dal pelo nero si levò imponente, superando i due metri d’altezza, e coprendo ad Alan la vista della sua avversaria. Ringhiava rabbiosa, come se le avessero toccato i cuccioli. (Attributo: Acqua; Lvl: 4; Tipo: Guerriero-Bestia/Effetto; ATK: 1400; DEF: 1000).
- E ora – continuò – rimuovo dal mio cimitero Kaiser Cavalluccio Marino e Pesce dai 7 Colori…
Mostrò all’altro una carta. – Per poter evocare con evocazione speciale Fenrir!
Prima si udì un ululato, che spinse tutti a guardarsi intorno, e subito dopo dall’ologramma emerse un grosso lupo grigio e dagli occhi rossi che brillavano come fari. Sembrava un lupo che si preparava a diventare uomo, o un uomo che non aveva finito di trasformarsi in un lupo, e anche questo era enorme. (Attributo: Acqua; Lvl: 4; Tipo: Bestia/Effetto; ATK: 1400; DEF: 1200).
- Sfortunatamente, nessuno dei due beneficia del bonus ambiente dato da Umi. Ma sono comunque entrambi sufficientemente forti per distruggerti!
Puntò il dito. – Vai Fenrir, distruggi Pterodattilo Nero!
Il lupo si lanciò all’attacco, e con una sferzata d’artiglio lo fece a fettine. Alan si difese dalle schegge olografiche che gli arrivarono in faccia.
 
LIFE POINTS ALAN: 5700
LIFE POINTS MERA: 5750
 
- E ora è il tuo turno, Madre Grizzly!! – Alle parole di Mera, Alan si vide l’imponente orso caricarlo a quattro zampe. Il suo cuore mancò un colpo quando quello gli lanciò un’artigliata. Perse l’equilibrio e scivolò all’indietro. Qualcuno lanciò un grido; udì, lontana anni luce, la voce di Barney che gli urlava di stare attento. Ma Alan in quel momento ringraziò la sua proverbiale agilità, trovò subito un’altra roccia dietro di sé e quindi controbilanciò con il tallone, per poi portare indietro anche l’altro piede. Ora era arretrato di un passo, ma non era ancora caduto in acqua.
Sulla riva, qualcuno tirò un sospiro di sollievo; Barney e Serena tra questi.
 
LIFE POINTS ALAN: 4300
LIFE POINTS MERA: 5750
 
- Tutto bene? – domandò la sua avversaria con una punta d’ironia. Alan strinse i denti, e poi fece una risata nervosa.
- Preoccupati per te stessa – le raccomandò. – Perché tra un po’ ne avrai bisogno.
- Mpf, giocare a fare lo spavaldo è inutile con me – e detto questo, posizionò due carte coperte e terminò il turno.
- Molto bene, pesc…! – Ma il duel disk lampeggiò di rosso e gli comparve la scritta errore. Alan lo guardò con paura: - Si è danneggiato con gli schizzi d’acqua?
Ci mancava solo quello. Ma le risate di Mera lo smentirono.
- Mi spiace – si scusò, sinceramente – ho dimenticato di avvertirti del potere speciale di Fenrir. Quando distrugge un mostro in battaglia, il possessore di quel mostro non può condurre la sua Draw Phase per quel turno.
- Stai scherzando? – Alan guardò il lupo grigio, la fronte madida di sudore.
- Oh, nient’affatto. – Ma Mera lo rassicurò. – Tuttavia, hai sei carte in mano grazie alla mia generosa pescata. Immagino che per un campioncino come te non sarà un problema farci qualcosa, no?
Se questo fosse il mio deck, pensò nervoso mentre guardava la propria mano, a quest’ora non si sarebbe neanche posto il problema, perché probabilmente avresti già perso. Ma è inutile continuare a pensare alle favole: questo non è il mio fottuto deck, questa è una fottuta truffa!
Si tenne le piastrine. Lucius, sto cercando di fare più in fretta che posso. Ma temo di aver esaurito la mia proverbiale fortuna, e di aver imparato la lezione nel peggior modo possibile…
La sua mente volò nuovamente all’arena…
 
- Combatti!! – Lucius lo stava esortando, mentre davanti a lui c’era un’imponente scheletro con un sudario viola e un’aura maligna attorno. I suoi punti d’attacco avevano toccato i 3000, lo stesso valore del leggendario Drago Bianco Occhi Blu di Seto Kaiba.
- Avresti fatto meglio ad ascoltarmi, ragazzo – stava dicendo il nero – perché sarebbe finito tutto molto più in fretta.
Poi un sorriso non ancora del tutto rilassato comparve sul suo volto. – Ma ce l’ho fatta, alla fine…
A quel punto, il giovane Alan, dall’altra parte dell’arena, scoppiò in una risata fragorosa. – Temo tu abbia preso un granchio – gli rispose, e il sorriso sparì dal volto di Lucius. – Io sono tutt’altro che finito. Quello, casomai, sei tu.
E prese una delle carte che aveva in mano. – Permettimi di rispedire il tuo patetico scheletrino nella fossa. Assieme al resto dei tuoi life points.
- Non puoi! – aveva protestato l’uomo. – E’ impossibile, ormai, sconfiggere il mio Re dei Servitori del Teschio!!
Ma Alan non aveva perso il suo sorriso. – Oh, questo lo dici tu. Adesso sacrifico Kaiser Cavalluccio Marino attivando il suo potere speciale!
Il guerriero marino si illuminò di un’aura dorata, poi diverse crepe si formarono sulla sua corazza, lasciando emergere fasci di luce.
- Cosa… cosa stai…? – Ma Lucius non riuscì a finire la frase, perché un’esplosione di luce lo costrinse a schermarsi gli occhi.
E successivamente, due immense ali si spiegarono gettando la loro ombra sopra di lui.
 
Persosi nuovamente fra i ricordi, Alan spostò lo sguardo dalla propria mano a Mera. Dio, quanto era bella, e quanto avrebbe voluto non dover lottare così contro di lei. Si meritava di più, molto di più. Sarebbe stato tentato di dare forfait anche solo per la vergogna che provava, se non fosse che quello andava contro la sua etica di duellante, e che avrebbe significato dover rivelare ciò che per nessun motivo avrebbe mai dovuto rivelare.
Quel pensiero spostò il suo sguardo verso Lance. Non lesse niente, se non sdegno, negli occhi del rosso. E promise a sé stesso: Un giorno sistemerò anche te. Non so ancora come, ma lo farò.
Non aveva idea di quanto avesse ragione.
- Sto aspettando – lo esortò Mera. – Comincio a stancarmi. E anche i miei fan.
Di risposta, dei sonori “buuu!” si levarono dalla folla.
- Ma se i tuoi fan sono tutti ologram… ah no, ho sbagliato duello – borbottò Shaun tra sé e sé. Vicino a lui sulla riva, Serena guardò Winona e le domandò: - Pensi che Alan ce la farà?
- Difficile a dirsi – le rispose onestamente la ragazza dai capelli lilla. – Ora come ora, sta messo un po’ nella merda. Però è bravo, quindi se non si fa prendere dal panico potrebbe anche trionfare.
Ma la vedo grigia, pensò.
- Va bene – si risolse Alan. – Fammi vedere come rispondi a questo! Gioco Cavaliere della Regina in posizione d’attacco!
Una bella guerriera dai capelli biondi e con un’armatura rossa, armata di spada e scudo, con un elmo alto e la corazza ricoperta dai simboli dei semi delle carte fece la sua apparizione. (Attributo: Luce: Lvl: 4; Tipo: Guerriero; ATK: 1500; DEF: 1600).
- E la equipaggio subito con Ascia Ferro Fortuito! – esclamò il duellante, pescando una carta magia da quelle che aveva in mano. La spada e lo scudo della cavaliera furono sostituiti da un’ascia nera con delle scritte luminose vergate sulla parte piatta della lama. Il suo attacco schizzò a duemila punti.
- Subito dopo, attivo la carta magia Agnelli Dispersi, per evocare due segna mostro!
I due batuffoli di pelo comparvero dal lato di Alan, tutti contenti nonostante i loro zero punti di attacco e difesa. Mera lo giudicò con sguardo tagliente.
- Pensi di nasconderti dietro a una difesa così esile? – lo provocò. Ma Alan le rispose per le rime: - Io non mi sto affatto nascondendo.
L’espressione dell’altra mutò. Subito dopo, Alan prese un’altra carta dalla sua mano e la mostrò: era Controlla Avversario.
- Con questa carta, posso scegliere di sacrificare uno dei miei mostri per prendere il controllo di uno dei tuoi fino alla fine del turno – spiegò. – Quindi adesso sacrificò uno dei miei segna mostro Agnello, per prendere il controllo del tuo Fenrir!
Il controller gigante si materializzò dalla parte di terreno di Alan, e con la sua combinazione di tasti il grande lupo Fenrir scattò all’erta, gli occhi che lampeggiarono come i fari di un auto. Spiccò un balzo e si posizionò dalla parte di Alan, ringhiando contro la sua padrona.
Ma quella rimase impassibile.
È glaciale, osservò Alan. Nonostante ora l’abbia messa con le spalle al muro, non dà alcun segno di cedimento…
Strinse i denti. No, non posso farmi prendere dal panico ora. Il vantaggio è dalla mia parte, quindi devo procedere senza esitare.
E così fece. – Coraggio Cavaliere della Regina, distruggi Madre Grizzly!!
La bionda cavaliera spiccò un balzo per poi abbattere la sua ascia sul possente orso. Un taglio fiammeggiante lo divise in due, facendolo esplodere. Le schegge olografiche finirono tra i capelli di Mera, che si riparò con un braccio.
 
LIFE POINTS ALAN: 4300
LIFE POINTS MERA: 5150
 
- E ora è il tuo turno Fenrir, attac… - Ma il ragazzo si bloccò per via dello sguardo e delle parole di Mera.
- Non credo proprio – lo contraddisse infatti la rossa. – Quando Madre Grizzly viene distrutta in battaglia, il suo potere speciale mi consente di chiamare in campo un altro mostro di attributo Acqua, purché abbia massimo millecinquecento punti d’attacco.
Alan si ritrasse. – Dannazione.
Mera estrasse il suo deck a ventaglio e prese una carta. – E io scelgo un’altra Madre Grizzly!
Un nuovo orso comparve sul terreno, innalzandosi sulle zampe posteriori e ruggendo contro Alan. Ora, Fenrir si trovava contro un avversario dello stesso livello.
Ma almeno eliminerò anche il suo mostro…, e il ragazzo la trovava una soluzione migliore della semplice resa.
- Vai Fenrir, distruggila!! – gridò. Il lupo si lanciò all’attacco a fauci spalancate. Lui e la Grizzly si avvinghiarono in una feroce battaglia, prima di esplodere entrambi in fumo e fiamme.
- Metto una carta coperta – si risolse Alan, che ora contava solo su Cavaliere della Regina – e termino il mio turno.
Mera sorrise. – Bene. Dato che non ho subito danni da battaglia da parte di Fenrir, posso condurre tranquillamente la mia Draw Phase.
Pescò la sua carta, in una maniera quasi elegante, e le sue belle labbra si curvarono in un sorriso.
- Ottimo – disse. – Sei pronto, Alan? Perché da adesso non ti farò più concessioni.
E quando mai me le hai fatte?, pensò l’altro.
- Come prima cosa, scopro la mia trappola: Chiamata del Posseduto!
La carta raffigurava una sfilza di lapidi dalle quali si alzava del fumo violaceo. Quella carta inquietò Alan in un modo particolare; era una delle più famose del Duel Monsters, ma per lui aveva un significato molto profondo.
- Con Chiamata del Posseduto, posso riportare in vita dal cimitero uno dei miei mostri, e io scelgo Madre Grizzly!
Per la terza volta, il grosso orso fece la sua apparizione dalla parte di Mera. Alan se lo vedeva già che gli correva incontro. Ma venne subito smentito.
- Tuttavia non resterà a lungo con noi – proseguì Mera, che separò la carta che aveva appena pescato dall’altra che aveva in mano. – Perché ora lo sacrifico…
L’orso venne avvolto da una spirale di luce, prima di scomparire. Mera sollevò la carta: - Per evocare Mobius, il Monarca Glaciale!!
Un vortice di neve si sollevò dall’ologramma della carta, e parte di Umi si coprì di ghiaccio. Subito dopo, un gigante in armatura bianca e con un mantello blu si posizionò sul terreno, inginocchiandosi e appoggiando i pugni a terra come un gorilla. Un vento gelido spirava dalla sua figura, e Alan si sentì molto, molto piccolo. (Attributo: Acqua; Lvl: 6; Tipo: Acqua/Effetto; ATK: 2600; DEF: 1200).
- Ohhh merda – fece Barney – quel coso è più grosso del mio Barnoccolo!
E sì, ovviamente si riferiva al suo pene.
- Cazzo… - mormorò Winona. – Ora sì che Alan è nella merda. E non è neanche il mostro più forte di Mera…
- Cosa?! – esclamò Barney. – Com’è possibile? Ha tantissimi punti di attacco!
- Ingenuo – gli rispose la ragazza dai capelli lilla. – Mera sta giocando con lui come il gatto col topo. Con questa mossa, è come se volesse dimostrare che non le serve il suo mostro più forte per mettere al tappeto Alan.
Si strinse il braccio. Spero tanto che peschi la mia carta
Sul terreno di gioco, Alan cominciò inaspettatamente a ghignare. Mera inarcò un sopracciglio. – Che ti prende? – domandò serafica.
- Oh, nulla di che – fece il moro – se non che sono contento.
- Contento di cosa?
- Del fatto che sei caduta nella mia trappola! – E a quel punto, il ragazzo stese il braccio. – Ero preparato a questa eventualità Mera, ed è per questo che ho giocato Buco Trap…
Ma quello che vide gli fece letteralmente gelare il sangue nelle vene. L’ologramma della sua trappola coperta era completamente imprigionato da cristalli di ghiaccio.
- Co… cosa? Quando è successo?!
E non era l’unica cosa ad essersi congelata; anche l’Ascia Ferro Fortuito nelle mani di Cavaliere della Regina era diventata un blocco di ghiaccio. Il sorriso sottile di Mera ammazzò tutto l’entusiasmo dell’altro.
- Te l’ho detto – gli ripeté – io posso contrastare ogni tua mossa. Non importa che carte giochi, o cosa tenti di fare. Il mio deck è molto, molto più forte del tuo mazzo assemblato.
Guardò Mobius, che torreggiava dal suo lato del campo da gioco. – Quando il mio Monarca Glaciale viene evocato con successo, posso scegliere fino a due carte magie o trappola sul terreno, e renderle completamente inutilizzabili.
I cristalli di ghiaccio esplosero per la pressione, e Alan dovette dire addio a Buco Trappola ed Ascia Ferro Fortuito.
Non sta succedendo davvero…, pensò. Ma purtroppo era così.
E Mera chiuse il pugno, e da implacabile esecutrice della volontà divina esclamò: - Il tuo mostro ora è tornato ai suoi punti d’attacco originali, ed è ancora più debole di fronte alla Lancia di Ghiaccio del mio Mobius!!
Il gigante chiuse il pugno, sul quale si formò uno strato di ghiaccio, che poi sparò sotto forma di lancia; questa trapassò il petto del Cavaliere della Regina, che divenne una statua di ghiaccio prima di finire in pezzi. Alan si coprì il volto e soffocò un grido.
 
LIFE POINTS ALAN: 3300
LIFE POINTS MERA: 5150
 
- Ricorda che ride bene chi ride ultimo, Alan – lo rimproverò Mera. – Termino il mio turno.
Alan ingoiò il rospo e pescò la sua carta. La mostrò subito: - Uso Anfora dell’Avidità per pescare due carte.
Le estrasse e le esaminò. Grande Angus, pensò, è la carta di Serena. Ma in questo contesto, con Umi sul terreno, non è particolarmente vantaggiosa.
Scoccò una rapida occhiata alla ragazza, che osservava il duello con apprensione. Lei intercettò il suo sguardo e cercò di mostrarsi sicura per motivarlo. Alan sentì di poter quasi arrossire; sì, era minuta, e per certi versi anonima, ma la trovava veramente carina.
Tornò a concentrarsi sulle carte. Tuttavia, ragionò poi, potrei guadagnare del tempo con quest’altra carta…
Osservò il terreno di gioco. Mera ha ancora una carta coperta, e fin’ora si è dimostrata in grado di anticipare tutte le mie mosse. Ma se pescassi la carta giusta…
Guardò il suo duel disk. Allora potrei ribaltare la situazione.
Stava sudando. La rossa, davanti a lui, erra invece tranquillissima, le braccia incrociate e lo sguardo fisso. Lo stava guardando, o stava pensando? Impossibile saperlo.
Tanto vale tentare. Si decise, e separò una delle carte: -          Evoco Grande Angus in posizione di difesa – annunciò.
La grossa bestia rossa era decisamente fuori posto in quel grosso oceano, ma si acquattò emettendo un ringhio gutturale, i denti scoperti e gli occhi feroci che fissavano l’altra. (Attributo: Fuoco; Lvl: 4; Tipo: Bestia; ATK: 1800; DEF: 600).
- Mpf – Mera fece un sorrisino. – Sei fortunato che il tuo mostro sia di tipo Bestia, e non di tipo Pyro. O Umi avrebbe ridotto il suo attacco di duecento punti.
Guardò il suo Mobius. – Non che cambi molto, comunque.
Questo lo so perfettamente, pensò Alan, cercando di mantenere il controllo. Poi disse: - Io non ho ancora finito, perché ora gioco quest’altra carta.
E la mostrò. – La magia continua Messaggero di Pace.
La carta raffigurava un uomo vestito con un saio e un mantello viola. Aveva un’aura divina che lo illuminava da dietro, stringeva un libro, probabilmente una Bibbia, al petto con una mano, mentre l’alta era alzata in segno di pace. Aveva un ciondolo verde al collo e una colomba posata sulla spalla sinistra.
Mera corrugò la fronte. – E così vuoi impedirmi di attaccare, eh?
Fece un sorrisetto. – Prendere tempo non ti servirà a nulla, però.
Alan posizionò la carta. – Questo lo vedremo.
- Sono confuso – ammise Barney. – Cosa stanno dicendo?
Fu Serena a rispondergli. – Con Messaggero di Pace in gioco, nessun mostro che abbia 1500 o più punti d’attacco può attaccare. Alan si è così garantito una difesa contro Mobius, almeno per il momento.
Ma non c’era sollievo nella sua voce mentre lo diceva. Stessa cosa valeva per quel che pensava Luvia, in disparte e altezzosa come sempre anche nel portamento. Sì, per quel che può valere. È una difesa debole: qualunque carta magia o trappola può spazzarla via. Se pensa che questo gli basterà a pararsi il culo da Mera, si sbaglia di grosso.
Si morse un’unghia con frustrazione. Dannazione.
Alan è alle strette, pensò Lance. È evidente che ha esaurito le possibilità del suo deck attuale.
Chiuse gli occhi e abbozzò un sorrisino. Prevedibile, non ha mai avuto speranze contro Mera.
Così dovrei aver guadagnato un po’ di tempo, pensò Alan, guardando il suo terreno di gioco. Uno dei suoi segna mostro evocati da Agnelli Dispersi era ancora sul terreno, ma non avendo punti d’attacco o difesa non serviva a nulla. D’altro canto, Mera aveva sul terreno quel colosso di Mobius, e per lui era attualmente impossibile da buttare giù.
Devo inventarmi qualcosa, pensò allarmato.
- Termino il mio turno – dichiarò. Aveva solo una carta in mano, ed era quella Spada di Bamboo Spezzata che non serviva assolutamente a nulla. L’avrebbe scartata alla prima occasione utile.
Mera pescò, guardò la carta appena presa e si limitò a dire: - Passo.
Ci fu più di qualcuno che lanciò un verso sorpreso.
- Mera non fa nulla? – domandò Barney.
- Sono ad una specie di stallo – disse Winona. – Ora i potenti mostri di Mera non possono attaccare, a meno che lei non trovi il modo di liberarsi di quella carta magia.
Alan pescò. – Passo anch’io.
Mera lo seguì. – Passo ancora.
Qualcuno cominciò a lanciare versi di disapprovazione.
- Pesco – disse il moro – e passo di nuovo.
- Ma che diavolo fanno? – domandò Barney. – Così il duello non finirà mai.
Ho capito, pensò Lance. E, quasi telepaticamente, sua sorella dall’altra parte del campo di gioco disse: - Stanno approfittando dell’occasione per riempirsi le mani.
Si batté un pugno sul palmo aperto nel dirlo. – Si stanno preparando per la loro prossima mossa.
- Qualunque essa sia – disse Shaun, che ora si stava mordicchiando un unghia. – Alan è alle strette. E se Mera riesce a sbloccarsi sarà completamente travolto dalla sua offensiva.
- Speriamo in bene – disse Serena.
Avanti, pensò Luvia, nervosa. Questo duello sta diventando sfiancante. Sbrigatevi a fare qualcosa. Non me ne frega nemmeno più di questo stupido concorso, voglio solo che qualcuno perda e che questa tortura finisca!
Aveva una vena che le pulsava sulla fronte, e muoveva il piede come fosse un cavatappi, torcendolo.
Mera pescò ancora, e di nuovo passò. Ora la rossa aveva quattro carte in mano; ma non accennava ancora a fare nessuna mossa.
Alan pescò, e questa volta disse: - Posiziono una carta coperta, e poi sacrifico il mio ultimo segna-mostro per chiedere l’intervento di Ohka – Mech Maestoso!
Il leone alato meccanico arrivò ruggendo in una nube di polvere rosa e bianca, impennandosi sulle zampe posteriori come un cavallo, e spiegando le ali meccaniche. Il suo ruggito creò increspature sulla superficie dell’acqua. (Attributo: Luce; Lvl: 6 Tipo: Fata/Effetto; ATK: 2400; DEF: 1400).
Mera ridacchiò. – E allora? Il tuo mostro non può attaccare per effetto della tua stessa carta, e anche se potesse Mobius è ancora più forte di lui.
Alan si sforzò di non replicare, la fronte madida di sudore. Si sentiva la camicia attaccata al corpo. Aspetta e vedrai, Mera. Al prossimo turno userò Vortice, che ho qui in mano, per distruggere Messaggero di Pace, e subito dopo potenzierò Ohka con la mia carta coperta, Rinforzi, per distruggere il tuo Mobius. A quel punto, Angus avrà campo libero.
Strinse il pugno. E ti pentirai di avermi sfidato!
- Pesco! – esclamò la rossa. Ora aveva cinque carte in mano. Gli si accesero gli occhi nel vedere l’ultima carta, cosa che non prometteva niente di buono, almeno per Alan.
Mera sorrise in modo gelido. – Preparati, Alan – disse – la pacchia è finita.
Alan deglutì.
- Come prima cosa – fece la rossa – rimuovo dal mio cimitero Madre Grizzly e Fenrir, per poter evocare un altro Fenrir!
Il grosso lupo grigio con due fari rossi al posto degli occhi si innalzò ancora, ululando alla luna. Un brivido gelido corse lungo le braccia scoperte di Alan. Non farti prendere dal panico, disse a sé stesso, per effetto del bonus ambiente lui guadagna duecento punti, il che significa che raggiunge proprio quei millecinquecento che gli impediscono di attaccare.
Fece un sorrisetto stentato. E ora che farai, Mera?
Per tutta risposta, quello della rossa non fu affatto un sorriso stentato. Prelevò un’altra carta da quelle che aveva in mano, e qualcosa diceva all’altro che fosse proprio la carta che aveva appena pescato.
- Sei pronto ad ammirare un potere che non puoi sconfiggere? – gli domandò, e quelle parole lo fecero rabbrividire. Gli occhi di bronzo dell’altra scintillarono: - Pronto o no, niente ti salverà da quello che sta per arrivare.
- Oh no – mormorò Winona. – Non dirmi che lo ha pescato…
La duellante fece il suo annuncio: - Sacrifico Mobius e Fenrir!!
I due vennero avvolti dai flutti e scomparvero. Alan era incredulo. Cosa?! Perché ha sacrificato Mobius?? Cosa diavolo sta evocando?
Non dovette attendere molto la risposta. – Vieni a me, potente drago degli abissi!
Mera abbatté la carta sul duel disk. – Levia Dragone Dedalo!!
Un enorme spruzzo d’acqua, simile allo sfiatatoio di una titanica balena, si sollevò al centro dell’arena, schizzando verso l’alto. Tutti i presenti guardarono a bocca aperta, incapaci di proferire parola. Poi il getto si curvò fino ad annodarsi su sé stesso, assumendo la forma di spire inquietanti. Infine, l’acqua esplose ovunque, rilevando il corpo gigantesco di un serpente marino. Il ventre era bianco e liscio, mentre il dorso era corazzato e azzurro, con una lunghissima cresta dorsale rosso vivo che arrivava fino alla coda, che terminava con quattro pinne rosse. Il collo e la testa erano corazzati da una fila di placche sovrapposte, aveva quattro arti, ognuno con tre artigli, sparsi lungo il corpo, e un volto sormontato da una scaglia a punta. La bocca era piena di denti affilatissimi, come quelli di uno squalo, e gli occhi erano piccoli e malefici.
Mentre le sue spire si arrotolavano come montagne russe fatte d’acqua, la creatura guardò Alan e lanciò un ruggito che fece assordare chiunque. (Attributo: Acqua; Lvl: 7; Tipo: Serpente Marino/Effetto; ATK: 2800; DEF: 1700).
Alan si fece indietro, ancora una volta rischiando di cadere. Fissò la creatura gigantesca che si ergeva sopra di lui.
- E così… sarebbe questo il tuo mostro migliore? – chiese, rabbrividendo quasi. La risposta era ovvia. Mera ora lo guardava fiera e altezzosa come una divinità, le braccia conserte e il duel disk illuminato che mostrava la carta posta su di esso. Il drago marino intanto stava spiegando le sue spire dietro di lei.
- Esatto, Alan – confermò. – Ora che hai visto il mio Levia Dragone Dedalo hai capito che non hai modo per sconfiggermi. È ora di chiudere qui la partita.
Strinse il pugno, e subito dopo stese la mano. – Attivo il potere speciale della mia creatura: sacrificando Umi sul terreno, posso distruggere ogni altra carta a eccezione del mio mostro!
Alan era sbiancato. – COSA?!
- Vai Levia Dragone Dedalo, usa il tuo Tsunami e spazza via ogni cosa!!
La bestia si innalzò emettendo un possente verso, un grido lancinante di rabbia e potenza. Le acque cominciarono ad agitarsi e ribollire sotto di lui, finché Umi non si trasformò in una gigantesca onda anomala, pronta ad abbattersi sul lago.
- OH SANTA POLENTA!! – esclamò Barney.
- Qua finiamo come morto de la ucciso – disse Shaun, balzando in piedi.
L’onda si piegò, travolgendo il campo da gioco. Alan si parò ripetendosi costantemente che erano solo ologrammi, era tutto finto, non stava per essere trascinato via davvero dalla corrente. Ma la sua mente non poteva fare a meno di ingannarlo e di fargli percepire l’acqua che gli scorreva addosso. Ohka ne venne travolto assieme a Grande Angus, e anche la magia Messaggero di Pace venne distrutta.
Quando la marea si placò, un sacco di gente era visibilmente scossa; ma tutto era tornato alla normalità. La cascata ora era solo la cascata, e il laghetto era solo il laghetto.
Ma Alan era scoperto. E aveva improvvisamente freddo.
Mera non perse tempo. – Facciamola finita, Alan – e stese il braccio. – Vai, Levia, attacca i suoi life points con Idrocannone!!
Il drago caricò fra le fauci una sfera blu, poi sparò un getto d’acqua ad alta pressione percorso da spirali di spuma marina. Alan incrociò le braccia e chiuse gli occhi, la sua mente che gli fece percepire l’impatto reale. Perse l’equilibrio e atterrò di schiena sulla roccia dietro di lui. Le scarpe gli affondarono nel laghetto, inzuppandosi completamente.
 
LIFE POINTS ALAN: 700
LIFE POINTS MERA: 5150
 
- Alan, non mollare! – gridò Barney dalla riva. Alan aveva la testa che gli rimbombava e non riusciva a sentirlo. L’unica cosa a cui pensava erano i piedi bagnati e il fatto che stesse per perdere il duello.
Ormai siamo al limite, pensò Lance a braccia conserte. Alan non ha mai avuto speranze contro Mera. E questo duello è durato fin troppo.
Abbozzò un sorriso, che rifletteva la corruzione del suo animo in corso. Presto il tuo segreto sarà rivelato.
- Avanti bruh, tirati su! – lo incitò anche Shaun.
- Resisti! – gridò Serena.
- Avanti Alan, sai fare meglio di così! Lo hai già dimostrato – e quell’esortazione veniva da Winona, che strinse il pugno con forza. Il ragazzo si tirò nuovamente in piedi, stringendo i denti. Levia torreggiava sopra di lui, le spire azzurre che sembravano non avere fine. Senza Umi in campo, era tornato al suo valore base di 2600 punti; ma era un numero ancora troppo alto, inscalfibile per i mostri del suo deck.
“Suo”. Non era suo. Forse era vero che non si poteva vincere con un deck che non sia proprio. Forse le carte hanno una loro volontà e forse le promesse non vanno infrante.
No, si corresse subito dopo, e strinse forte le piastrine. Non si era mai dimenticato del loro peso, ma ormai gli era diventato familiare. Erano roventi.
Staccò subito la mano.
Non sono tipo che si arrende così. Già che sono in ballo, devo ballare.
Guardò la sua mano. Aveva Spada di Bamboo Spezzata e Vortice. Neanche un mostro, e comunque nessuno di essi era abbastanza forte per combattere Levia. O meglio, uno c’era, ma era stato spedito al cimitero non una, ma ben due volte.
- Posiziono una carta coperta – disse la ragazza – e terminò il mio turno.
I suoi occhi di bronzo lo guardarono e giudicarono senza alcuna pietà. – Fai le tue ultime mosse. Perché nulla può salvarti dal mostro più terribile del mio deck.
Come per risposta, Levia emise un ringhio sommesso. Era un verso antico, che risuonava dagli abissi.
Alan avvicinò la mano al suo duel disk. Provava un fastidio bestiale per le scarpe e i piedi zuppi, ma non poteva deconcentrarsi. Afferrò la carta, ma attese ad estrarla.
Mi trema la mano, realizzò. Pazzesco. Non mi sono mai tremate le mani in tanti anni di duelli, in tanti tornei. E lo fanno ora, contro…
Guardò la sua avversaria. Contro di lei.
Al riparo su una delle collinette, Gary si stava spazientendo. Si era poggiato al tronco di un albero, e aveva un’espressione di disappunto sul viso.
- Sei veramente arrugginito, Alan – commentò aspramente. – Evidentemente mi sono sbagliato sul tuo conto.
Alan cercò di tranquillizzarsi. Una voce nel profondo della sua psiche gli disse: Ricorda per un istante chi eri. Ricorda il duellante senza paura che dominava le arene dei duelli. Ricorda il bambino prodigio che tutti ammiravano e tutti temevano.
Poi aggiunse: E anche quello che tutti odiavano. Ricorda la loro rabbia, nell’istante in cui riconoscevano la loro impotenza.
La voce si fece più decisa. Tu sei Alan Kalos. E non sei mai, mai stato sconfitto!!
Fu allora che la mano di Alan smise di tremare.
I suoi occhi si fissarono con decisione sulla rossa. E dichiarò: - Il duello non è ancora terminato!
Mera dischiuse le labbra, lo stupore sul suo volto. Credeva di averlo ormai abbattuto. Tutti i suoi avversari si erano sempre sentiti schiacciati dalla potenza di Levia. Quindi perché lui non cedeva?
- Pesco! – Alan guardò la carta e sbatté velocemente le palpebre. La mostrò all’avversaria, e al loro pubblico: - Gioco anch’io la Carta di Santità!
- Cosa?! – Mera non se l’aspettava.
Alan pescò velocemente quattro carte; Mera, dal canto suo, doveva prenderne solo due. Lance strinse i denti: Non pensavo avesse anche lui una Carta di Santità. Mpf, poco male. Tanto non ha mostri in grado di battere Mera.
Alan guardò le carte appena pescate, e non poté trattenere un sorrisino.
- Si può sapere perché sei così contento? – gli domandò stizzita la sua avversaria.
Alan le rispose con un sorriso meraviglioso. – Perché non hai idea di quello che sta per arrivarti addosso. Il corso della partita sta per cambiare, Mera, e tu stai per perdere!
Le puntò il dito contro.
Ma di che parla? Sono in netto vantaggio, e ho dalla mia un mostro imbattibile.
Guardò poi la sua carta coperta. Oltretutto, la mia magia rapida è in grado di spazzare via qualsiasi mostro potente gli sia rimasto in campo.
Strinse il pugno. Non ha alcuna possibilità di ribaltare la situazione!
Anche Lance, che osservava il tutto a braccia incrociate, pensava le stesse cose. Alan sta palesemente bluffando. È impossibile che riesca a sconfiggere Mera. Ha già distrutto Drago Tricorno più di una volta, e non ha altri mostri così forti nel suo deck.
Poi un pensiero lo colpì come una scarica elettrica. A meno che
Voltò gli occhi di scatto verso la ragazza dai capelli Lilla. Winona! Che carta gli ha dato lei?
Una goccia di sudore gli scese lungo la fronte. No, si convinse, non ha alcuna importanza.
Ma importanza ne aveva eccome.
- Secondo voi Alan è impazzito o fa sul serio? – chiese Shaun.
- Alan è già riuscito a ribaltare la situazione in più occasioni – disse il biondo al suo fianco. – Sono sicuro che abbia trovato il modo anche stavolta.
- Me lo auguro – commentò Winona, a braccia conserte. – O sarà annientato al prossimo turno.
Spostò lo sguardo su Levia, che torreggiava sul terreno, imperioso e invincibile.
- Preparati, Mera! – la avvisò Alan. – Posiziono subito un mostro coperto! E poi metto questa carta coperta!
I due ologrammi comparvero sul terreno. – A te la mossa!
Mera scoppiò a ridere. – E questa sarebbe la tua incredibile strategia per sconfiggermi?!
Pescò una carta. Tch, nessun mostro eh? Be’, non importa, Levia mi basta e avanza. Anche se non pescassi altri mostri fino alla fine del duello, Levia può annientare qualsiasi sua linea di difesa. Sta solo ritardando l’inevitabile!
Guardò il suo mostro. – Povero illuso – gli disse – anche se, senza Umi, il mio mostro è tornato al suo valore originario di duemilaseicento punti, non c’è mostro nel tuo deck che possa tenergli testa. Quindi barricati pure dietro a tutte le carte coperte che vuoi, ma non ti servirà a nulla!
Stese il braccio. – Vai Levia, distruggi il suo mostro con Idrocannone!!
Levia sparò un violento getto d’acqua pressurizzato. Il mostro nascosto dietro la carta emerse un attimo prima di essere distrutto dall’acqua. Era un uomo vestito da fabbro, nudo se non per un grembiule sporco e un cappello. Aveva in mano un martello, una pancia prominente, la pelle arrossata e un pizzo blu come i suoi capelli. I loro display mostravano che avesse solo cinquecento punti d’attacco e difesa. Venne annientato senza pietà da Levia.
Mera ridacchiò. – Pff, mostri del genere sono solo dei bocconcini per il mio drago marino.
Alan ricambiò con un sorrisino. – Sì? Be’, ho paura che questo bocconcino gli farà venire una leggera carie, tra un po’.
Mera si rabbuiò. – Che vorresti dire?
- Il mostro che hai distrutto si chiama Kotetsu Fabbro del Ferro – spiegò il moro. – E quando viene scoperto, mi permette di aggiungere una magia equipaggiamento dal deck alla mano.
Aprì il deck a ventaglio e pescò una carta, che aggiunse alle altre che aveva in mano.
- Credevo di aver distrutto tutte le tue carte equipaggiamento – rivelò la rossa.
- Tra un po’ pregherai di averlo fatto – la provocò Alan. – Hai finito?
Mera dovette ammettere a malincuore che sì, aveva finito. In quel momento, le carte che aveva in mano non le erano di alcune utilità. Possibile che la mia fortuna sia finita così? No, non è mai stata questione di fortuna.
In mano aveva tre trappole e quattro magie che, in quel momento, non servivano a niente. Molte delle magie richiedevano la sostituzione di un mostro dell’avversario, mentre le trappole servivano in caso di magie e trappola scoperte o da attivare.
Ne posizionò una coperta, e poi terminò il turno.
- Ottimo – disse Alan. – Pesco!
Guardò la nuova carta, poi la aggiunse alla mano. – Ora evoco Ragazza Arpia in posizione di difesa!!
Una giovanissima ragazza uccello, dai bei capelli biondi e gli occhi azzurri fece la sua apparizione. Aveva arti da volatile, e calze rosa, come rosa erano le fasce sulle sue braccia. Dai gomiti le spuntavano ali piumate dello stesso colore. Il piumaggio formava una coda dietro la vita, e aveva anche una piuma in testa. Si rannicchiò emettendo un pigolio timido. (Attributo: Vento; Lvl: 2; Tipo: Bestia Alata; ATK: 500; DEF: 500).
Mera strinse un pugno con rabbia. – Mi prendi in giro?! Sono questi i mostri che mi mandi contro, Alan?! Pensavo avessi più considerazione di me!
La sua voce ora era di un rabbioso prossimo alle lacrime. I presenti furono per un attimo scossi da quella reazione.
- Mera, di che parl… - provò a dire lui, ma lei lo interruppe furiosamente.
- Tutti qui mi trattano come una regina solo perché sono bella – confessò – ma la verità è che a nessuno importa di quanto io sia brava!
I suoi occhi di bronzo erano ora velati di lacrime. – Questo corpo…
Si toccò un seno, un gesto assolutamente privo di volgarità, ma che anzi esprimeva la sua impotenza e condanna. – Questo corpo è una maledizione per me!
Tutti la ascoltavano in silenzio ora.
- La gente mi ha sempre dato attenzioni solo perché sono bellissima. I ragazzi volevano avermi intorno solo per uscire una gran figa! Nessuno pensa mai a cosa c’è sotto questi vestiti e questa carne.
Si passò ora una mano sul ventre, per poi rialzarla a pugno. – Io ho sempre lottato con le unghie e con i denti per farmi strada nel mondo. Ho iniziato a giocare a Duel Monsters perché credevo mi avrebbe dato la possibilità di affermarmi finalmente come essere umano! Sarei stata una duellante, al pari degli altri! Finalmente la gente non mi avrebbe considerata più solo perché ero bella, ma anche perché ero forte!
Gli urlò contro: - Quindi smettila di usare questi mezzucci con me e dacci dentro!! O vuoi dirmi forse che un mostro del genere è il meglio che sai tirare fuori da quel fottuto deck?!
Urlò fino a sgolarsi. La gente era ammutolita.
- Mera… - sussurrò Rob. E non al microfono.
- Ohi – mormorò Shaun. – Questa non me l’aspettavo.
- Mera… - fece Barney.
Persino Luvia non sapeva cosa dire.
Serena, che dalla sua era molto empatica, aveva ora gli occhi lucidi. – Mi dispiace così tanto…
Winona la guardò e le poggiò una mano sulla spalla. – Su, non fare così.
- No – singhiozzò lei – Mera aveva bisogno di noi, e noi non ci siamo mai accorti che stava soffrendo.
Dall’alto del suo albero, Sapphire disse: - Finalmente hai fatto uscire il dolore che provavi. Tu… sei la vera Regina, amica mia.
Incrociò le braccia e appoggiò la testa al tronco, chiudendo gli occhi. Un sorriso le affiorò sul volto.
Dall’altro lato del laghetto, Alan cominciò a ridacchiare.
Mera era più che ferita. – Hai pure il coraggio di sfottermi, dopo tutto questo?
Non se l’aspettava proprio da lui. – Siete tutti uguali! – sbraitò.
- Ohi, ohi, adesso fai la sessista? – Ma nonostante le sue parole, il sorriso del ragazzo era caldo. – Mera… sei davvero un’ingenua.
L’altra non fiatò.
- Metto due carte coperte sul terreno – disse il moro – e termino il turno.
Riabbassò le braccia. – Sono incazzato nero. Incazzato perché ho i piedi fradici per colpa tua. Incazzato perché probabilmente per essermi preso anche questa serata mi licenzieranno da lavoro. Incazzato perché sto infrangendo per l’ennesima volta la promessa che ho fatto a una persona che ho deluso.
La indicò. – E tutto questo è colpa tua! Quindi ora smettila di frignare, e affrontami come hai fatto fin’ora! Da duellante a duellante!
Quelle parole la fecero sussultare. – Ritieni che il mio mostro sia indegno di te? Benone! Puniscimi! Fammi vedere di che pasta sei fatta! Guadagnati la vittoria, guadagnati la verità!
Fissò Lance. – E tu! – proseguì. – Speravi forse di buttarmi giù con questo spettacolino? E dire che la gente qui ti considera il campione, il migliore di tutti!
Chiuse il pugno fino a far sbiancare le nocche. – Ma la verità è che non puoi accettare che il tuo sogno venga tradito così, dico bene? Per questo ti nascondi dietro Mera.
Lo fulminò. – Non sei migliore di me, Lance.
- Bada a come parli, Alan! – inveì quello, piegandosi in avanti.
Alan ghignò. – Certo. Anche tu sei come tutti gli altri.
E non disse altro.
- Posiziono una carta coperta, e termino il mio turno. Goditi il tuo, Mera, perché sarà l’ultimo.
La ragazza aveva i nervi a fior di pelle dopo quelle parole. Era arrabbiata, era in tensione, e profondamente umiliata. Si passò una mano sul viso, asciugandosi le lacrime di rabbia. Non era da lei aprirsi in quel modo, cedere alle emozioni. Doveva assolutamente riaversi. Doveva soltanto terminare quel duello, e poi filare via da lì, il più velocemente possibile. Non le importava nemmeno più un tubo del segreto di Alan. Era troppo arrabbiata e triste per restare là un secondo di più.
Ma la peggior nemica di un duellante è la paura. Mera aveva sempre avuto paura a lasciarsi andare in quel modo. Si era agitata, e questo la rendeva frettolosa e confusa.
Pescò, e neanche il tempo di realizzare che carta avesse preso, perché l’aveva già posizionata.
- Gioco Kaiser Cavalluccio Marino!! – Un altro Kaiser emerse dal laghetto, ma stavolta Alan non si fece intimorire.
Ordinò subito l’attacco. – Vai, Kaiser, distruggi subito la sua Ragazza Arpia!!
Il cavaliere marino scattò all’assalto con la sua lancia. Distrutto il suo mostro, annienterò il resto dei suoi life points con Levia.
Sorrise nervosamente. Ho vinto!
Ma Alan era di un altro parere. – Scopro la mia carta trappola: Annulla Attacco!
Si alzò la carta, che raffigurava un vortice di luce. – No! – esclamò Mera. – Non lo farai! Scopro la mia trappola: Tornado di Polvere!
La carta raffigurava un grosso vortice, con delle piume marroni in primo piano.
- Grazie a questa trappola, posso distruggere una tua magia o trappola, e poi posizionarne una a mia volta!
Ma Alan intervenne prontamente: - Oh no, non lo farai! Attivo la mia contro trappola: Malfunzionamento!
La carta raffigurava un macchinario che stava letteralmente per esplodere, con il fumo che copriva buona parte del disegno.
- Pago 500 life points – spiegò il ragazzo – e così facendo la tua trappola torna coperta, e non puoi attivarla per questo turno!
 
LIFE POINTS ALAN: 500
LIFE POINTS MERA: 5150
 
Detto fatto, la carta si riposizionò da sola.
- Alan è agli sgoccioli – commentò Barney, che si stava divorando le unghie nel panico.
- Sì, ma ha creato una catena da tre mosse in una situazione così disperata. Niente male – osservò Winona.
- Una cosa, scusa? – chiese il biondo, che, ormai si è capito, è ignorantissimo in materia di Duel Monsters.
- Una Catena è quando gli effetti di alcune carte si concatenano. Nel caso di Alan, lui ha usato Annulla Attacco, che ha fatto scattare il Tornado di Polvere di Mera, che a sua volta ha attivato la contro trappola Malfunzionamento, di Alan… - spiegò Serena, intensamente.
- Che al mercato mio padre comprò – intonò Shaun, per poi ricevere un coppino da Winona.
- Dobbiamo credere che Alan abbia un piano e non stesse bluffando – insistette Serena. – Forza, facciamo il tifo per lui!
- Buona idea! – concordò il biondo, che mise le mani a coppa davanti alla bocca. – Ehi fratello, non mollare!
Alan si girò verso di loro con il pollice alzato e un sorriso sicuro. Dall’altra parte, per canto suo, Lance urlò: - Mera, che stai aspettando?! Finisci questo duello!
- La tensione è alle stelle! – Bob non sapeva davvero per chi tifare. Da un lato c’era Mera, la beniamina del pubblico, ma quella sera si stava comportando davvero non come suo solito. E dall’altro c’era Alan, che sì aveva salvato il parco, ma era dopotutto il nuovo arrivato. Era davvero combattuto.
Il vecchio Dan, seduto vicino a lui, si accese una sigaretta e ridacchiò. – Non pensavo che questa sera mi sarei divertito così tanto.
Aveva la voce arrochita da fumo. Se la tirò via dalle labbra e soffiò. – Però le cose hanno preso una piega davvero interessante. E ora? Cosa farà il ragazzo?
Avanti Alan, fammi vedere se ci sai ancora fare, pensò Gary, che aveva riacquistato il suo sorrisino divertito. Mostrami che non hai perso la tua capacità speciale, quella che ti ha salvato in ogni occasione, e che ti ha reso il grande duellante che sei.
Socchiuse gli occhi. Dimostrami che sei in grado di sconfiggerla in un turno.
Mera si ritrasse di un passo, impotente. Non farti prendere dal nervoso, si disse. Sta solo ritardando l’inevitabile, ritardando l’inevitabile, ritardando l’inevitabile…
Se lo ripeteva come un mantra; ma invece di calmarla, la metteva sempre più in confusione.
- Termino… il mio turno – disse. Perché ho la gola secca? Fa troppo caldo qui!
Lance la guardava incredulo. Mera è… nel panico?
Non l’aveva mai vista così.
Alan pescò la sua carta. E disse una cosa strana: - Ultimo turno.
Un silenzio di tomba calò sul laghetto. Sembrava che tutti i suoni fossero scomparsi, anche il frinire delle cicale e i versi degli uccelli notturni. Tutto si era fermato.
Gary, in alto sopra a tutti, fece un sorriso folle. – L’ha detto – sussurrò, come per paura di rompere quella calma quasi sacrale. – L’ha detto.
Si piegò su sé stesso, trattenendo un riso isterico. Poi rialzò il capo e ghignò.
- Allora sei ancora il vecchio Alan.
Alan contemplò la sua mano. Era tutto pronto, tutto perfetto.
- Sacrifico Ragazza Arpia! – La giovane ragazza uccello venne inglobata in un vortice di luce, e scomparve in una manciata di piume. Alan prese una carta dal ventaglio che aveva in mano e la posizionò con un gesto aggraziato, ma che al contempo tradiva un’enorme potenza.
- Ed evoco Joe Veloce Uomo Alato!!
 Un turbine si sollevò improvvisamente sul campo, spazzando via foglie olografiche e piume d’ala. La gente si coprì dalla violenza di quelle animazioni così realistiche. Poi una luce si accese al centro del tunnel, e dalla luce emerse la figura di un aitante uomo uccello, il petto glabro e il piumaggio con tre tonalità di colore, giallo, verde e rosso sulle punte. Quel piumaggio componeva anche i suoi capelli. Discese placidamente sul campo, nonostante l’irruenza della sua apparizione, incrociando le braccia e mostrando un sorriso sghembo. (Attributo: Vento; Lvl: 6; Tipo: Bestia Alata/Effetto; ATK: 2300; DEF: 1400).
- L’ha pescata! – esultò Winona. – Alan ha pescato la mia carta!!
Mera digrignò i denti. – Bene, e così avevi un altro mostro valido. Peccato però che non sia all’altezza del mio Levia.
Aveva ragione. Il drago marino rappresentava ancora un ostacolo invalicabile, e Alan aveva troppi pochi life points per potersi permettere di giocare in attacco. O almeno così pensava lei.
E difatti, il ragazzo la contraddisse. – Spiacente, mia cara, ma non ho alcun bisogno di essere all’altezza del tuo Levia.
- Cosa? – lei non capiva.
- Vedi, una montagna non va per forza scalata per arrivare dall’altra parte. Un ostacolo può anche essere aggirato.
- Ti è forse entrata l’acqua nel cervello – domandò lei, aspramente. – Finché Levia è sul mio terreno, i miei life points sono protetti.
- Oh, questo è quello che credi tu – replicò l’altro. Subito dopo indicò nella sua direzione: - Attivo il potere speciale di Joe: quando viene evocato sacrificando un mostro di attributo vento, tutte le carte magie e trappola sul terreno tornano in mano ai proprietari!
Joe spiegò le ali, e un vortice si dipanò da esse. L’ologramma della carta di Mera scomparve in particelle di luce. La rossa la riprese, stizzita.
- Fortunatamente – continuò l’altro – le carte che mi servono per decantare la tua sconfitta sono magie. E la prima è questa…
La mostrò. – Spada di Bamboo Spezzata!
La carta raffigurava una spada di bamboo spaccata diagonalmente, e le due metà fracassate erano appoggiate a un muro, abbandonate.
La stessa spada spezzata apparve in mano a Joe, che la guardò incuriosito mentre la stringeva fra le zampe da uccello.
- Non ha alcun senso – disse Shaun. – Quella carta affibbia zero punti d’attacco al mostro equipaggiato. È praticamente inutile.
- Da sola, sì – osservò Luvia dall’altra parte del laghetto, e tutti si voltarono verso di lei, stupiti che avesse parlato. Si erano praticamente dimenticati della sua esistenza. La bionda dagli occhi blu guardava il duello con intensità, le braccia conserte sotto al bel seno florido.
- Ma se combinata con un’altra carta…
Le sue parole furono quasi profetiche, anche se non si trattava proprio di profezia; Alan aveva programmato perfettamente la prossima mossa.
- E ora viene la mia seconda magia equipaggiamento: Spada di Bamboo Proibita!!
La spada di bamboo spezzata in mano a Joe venne sostituita con un'altra spada. Sembrava in legno d’ebano, ed emetteva un’aura sinistra; la guardia era percorsa da spine.
- Adesso sacrifico metà dei miei life points! – e subito dopo averlo detto, Alan strinse il pugno e cominciò a fare un “oooooohhhh”, come quando in Dragonball la gente deve trasformarsi. Un’aura rossa lo avvolse, mentre i suoi life points calavano ancora.
 
LIFE POINTS ALAN: 100
LIFE POINTS MERA: 5150
 
- Caaazzo, sono vicinissimi allo zero! – osservò Barney con le mani nei capelli. Non vedeva l’ora che quel duello finisse, era troppo agitato.
- Quando Spada di Bamboo Proibita viene equipaggiata ad un mostro già equipaggiato con un’altra Spada di Bamboo, io posso sacrificare metà dei miei life points per attivare il suo potere – spiegò il moro. Poi afferrò le carte che componevano il suo cimitero, e le aprì a ventaglio: - Adesso posso scegliere di rimuovere un mostro tra quelli che ho nel cimitero, e io scelgo…
Mostrò la carta, molto nota ormai. – Drago Tricorno!!
Si mise in tasca la carta; sfortunatamente, i duel disk non era provvisti di uno spazio apposito per le carte rimosse. – Adesso Spada di Bamboo proibita assorbirà il potere di Drago Tricorno, e lo conferirà al mio Joe Veloce Uomo Alato!!
La carta si accese di fiamme cremisi, e la stessa aura percorse poi il corpo dell’uomo uccello, che emise uno stridio. I suoi valori di attacco schizzarono alle stelle.
- Cinquemilacentocinquanta!! – urlò incredulo Barney.
- Adesso il mostro di Alan è più forte del Dragone Dedalo di Mera – disse Serena, le mani giunte all’altezza del petto.
- Alan ce l’ha in pugno – fece Winona.
Mera indietreggiò di un altro passo. – No, non è possibile, ti avevo in pugno!
Guardò la sua carta, il suo prezioso mostro. – Il mio Levia…
Ma Alan la richiamò all’attenzione. – Il mio bersaglio non è Levia – rivelò, puntando poi il dito verso di lei. – Sei tu!
Mera sussultò. – Come?
- Spada di Bamboo Proibita ha un ulteriore effetto – annunciò funesto lui. – Il mostro equipaggiato, per un solo turno, può attaccare i life points dell’avversario direttamente.
Joe aveva ora gli occhi che brillavano di rosso. – Fai un rapido calcolo: non ti sembra familiare il suo valore di attacco?
Ghignò. – Bingo: è esattamente quello dei punti che ti restano!
La rossa sbiancò completamente. – NO. NON E’ POSSIBILE!!!
Alan stese il braccio. – Vai Joe, annienta i suoi life points!!
L’uomo uccello si alzò in volo col verso di un’aquila, volando oltre la testa di Levia, che non poté fare altro che ruotare il collo e seguirlo con i piccoli occhi malefici, impotente, mentre attaccava la sua padrona.
- VAI, ATTACCO DELLA SPADA DEMONIACA!!!
Joe passò veloce come una scheggia, e menò un fendente micidiale. Un taglio rosso si disegnò su Mera, mentre l’immagine residua del volatile le passava attraverso. La rossa fece appena in tempo a sganciare il duel disk, perché poi la violenza del colpo la spedì in acqua, facendola finire sotto la superficie del lago con un grande schizzo.
E il suo counter finì a zero.
 
LIFE POINTS ALAN: 100
LIFE POINTS MERA: 0
 
La folla esplose in un boato disarmonico.
Tutti si alzarono in piedi e cominciarono a urlare il nome di Alan. In mezzo a loro, Lance guardava il lago con occhi tremanti e l’espressione incredula, mentre la testa rossa di Mera riemergeva. La ragazza riprese fiato e rimosse i capelli dal volto. Era riuscita a salvare le sue carte, sganciandosi il duel disk in tempo.
- Impossibile – mormorò il domatore di draghi – questo non può essere vero.
- Mera ha perso sul serio… - Shaun doveva ancora realizzarlo.
- SIIIIIIIII – Barney spiccò un salto alzando il pugno.
- Menomale… - Serena poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. Winona, accanto a lei, aveva un ghigno di sfida. Fece schioccare le nocche: - Alan, è un vero peccato che tu non voglia più duellare…
I suoi occhi si infiammarono. – Perché mi hai fatto venire una gran voglia di batterti.
Dall’alto del suo albero, Sapphire non aveva cambiato posizione. – Impressionante – commentò. – Sapphire è colpita.
I suoi occhi brillarono di una strana luce.
Nel laghetto, Mera nuotò fino alla roccia dove stava prima. Si issò a fatica. Era delusa, umiliata. Si odiava profondamente e ce l’aveva a morte con sé stessa più di quanto non avesse mai fatto. Le sue mani toccarono la pietra umida, e vide le sue carte lì, a terra, esposte al rischio dell’acqua. Le venne voglia di piangere.
Poi un’ombra si allungò su di lei.
Alzò di scatto il capo, e vide Alan che le sorrideva e le tendeva un asciugamano, preso da chissà dove. – Tieni – le disse mentre glielo porgeva – rischi di rovinare le tue carte.
Lei riabbassò lo sguardo, scoprendo i denti. – Che ti importa? Tanto dovrò comunque gettarle nel lago, no?
Era quella la parte peggiore del patto. Se avesse perso, avrebbe dovuto rinunciare al suo deck. Stava per perdere tutto, tutto ciò che la rendeva una duellante; anni di fatiche e sacrifici, anni di perfezionamento, anni di vita vissuta, di esperienze, di storie, di vittorie ma anche di salate sconfitte in tanti ambiti, buttate sul fondo di un lago.
Le lacrime le offuscarono la vista.
- Ero sicura – confessò, singhiozzando – ero sicura di vincere. Ero imbattibile, no?
Fece un sorriso sciocco. – In tanti anni, non mi sono mai sentita così svilita… come ora.
Abbatté un pugno sulla roccia, facendosi male. Ma il dolore alla mano non era niente paragonato alla ferita nel suo cuore.
Sentì l’asciugamano sui suoi capelli. Sussultò e vide Alan che si inginocchiava; i loro volti erano ora alla stessa altezza. Non ci aveva mai fatto caso, ma da così vicino poteva vedere tutti i pori della sua pelle, i ricci scombinati dei suoi capelli umidi per il sudore e gli schizzi d’acqua, il blu intenso dei suoi occhi. Era bello, bello da morire.
Ma era anche così crudele.
Le strofinò un poco i capelli, increspandoglieli. E poi le disse: - Non devi liberarti di niente.
Mera non capiva. – Come? – sussurrò.
- Non ho mai avuto intenzione di farti buttare il deck nel lago – confessò, e fece un sorrisino. – Era per spronarti. Solo un pazzo furioso farebbe davvero una cosa del genere, non ti pare?
Mera lo guardava con gli occhi di un cerbiatto abbaiato dai fari. Alan si tirò nuovamente in piedi e si sganciò il duel disk.
- Io sono stato un duellante – proseguì. – E credo che, nel profondo, lo sarò sempre. So bene quanto sia importante il proprio deck, e quanto amore ci si metta nel costruirlo. Chiederti di rinunciarvi, sarebbe come chiederti di buttare la tua anima in fondo a questo lago.
Posò a terra il duel disk, rimettendo tutte le carte al loro posto. Tutte eccetto Drago da Richiamo, che ripose nuovamente con cura nella busta plastificata che teneva nel suo portafoglio.
- Io la mia l’ho chiusa a chiave in un baule e dimenticata in una polverosa stanza molto tempo fa, ormai – confessò. – Ma tu non hai motivo di diventare come me.
Si volse verso Luvia. – Allora, sembra che io abbia vinto.
Si era cacciato le mani in tasca, e si diede una scrollata di spalle. – Perciò…
Era un po’ in imbarazzo nel dirlo. Ma quella fece un gesto con la mano che lo sorprese e gli disse: - Lascia perdere.
- Eh?
Più di qualcuno fu stupito da quella risposta. Luvia riassunse la sua aria impettita.
- Questo combattimento non mi rappresenta affatto – commentò. – E’ stato penoso! Tenetevi pure il vostro titolo…
Si volse e prese ad incamminarsi. La sentirono sussurrare: - Ma non credere che finisca qui, ragazzo prodigio…
La folla si aprì in due ali mentre lei ci passava in mezzo, per poi richiudersi. I suoi boccoli biondi furono l’ultima cosa a scomparire, un lampo giallo nella notte.
- Che tipa – commentò Alan. C’era una strana calma che lo pervadeva ora, la sensazione della chiusura di un cerchio. Ce l’aveva fatta, si era liberato dal peso di quei duelli. Si era preso una pausa dalla sua promessa, ma le cose stavano per tornare alla normalità. Tuttavia, quei combattimenti che lo avevano riportato indietro nel tempo gli avevano regalato uno strano miscuglio di disagio e serenità. Qualcosa che nemmeno lui sapeva bene come definire, ma che in definitiva lo aveva sicuramente fatto crescere.
Uhm…
Rob aveva ripreso il microfono.
E quindi… non abbiamo una regina, per quest’anno?
Alan si volse verso di lui. – Ti sbagli – affermò sicuro. – Una regina ce l’avete eccome.
Guardò Mera. – A dire la verità… ce l’avete sempre avuta.
Le prese la mano e la aiutò a rialzarsi. Mera era come proiettata in un sogno, mentre vedeva sé stessa con Alan che la aiutava a rimettersi in piedi. L’asciugamano dal capo le scivolò sulle spalle. Il ragazzo le teneva la mano e la guardava intensamente.
- Mera – il suo nome suonava così dolce sulle labbra di lui – tu hai detto di avere sempre faticato per avere il tuo riconoscimento come duellante, e non come donna. Ma qui, in questo Parco, da quel poco che ho capito, qualsiasi riconoscimento avviene con i duelli.
Guardò tutto il pubblico, e sorrise. – E tu sei la duellante più forte che abbia mai conosciuto.
Le gote di Mera si accesero del calore delle lanterne estive, quelle che si perdono nel cielo per cadere nel mare.
Ora la folla intonava il suo nome. Era un coro unisono, che cantava ripetutamente:
MERA
MERA
MERA
La ragazza sentì di nuovo gli occhi umidi e velati di lacrime. Ma stavolta non erano lacrime di rabbia o di tristezza. Sentiva il cuore gonfio di gioia e orgoglio, l’animo pieno di felicità per aver finalmente realizzato che ciò che cercava lo aveva già ottenuto da tempo.
Intensificò la stretta sulla mano di Alan.
E gli fu profondamente grata.
 
Lance si volse con rabbia e si incamminò. La folla lo fece passare come aveva fatto con Luvia. Lance era un pezzo grosso, e in quel momento sembrava bello incazzato.
Pregava che sua sorella non lo rincorresse, perché in quel momento era veramente fuori dai gangheri, e non sapeva come avrebbe potuto reagire. E odiava far piangere la sua sorellina.
Era a metà strada per l’uscita del parco, quando una figura sbucata da dietro uno degli alberi gli sbarrò il passo.
- Chi va là? – fece lui, balzando sull’attenti. La figura venne alla luce della luna, e nonostante la penombra il rosso lo riconobbe.
- Ma tu sei… Gary Oak! – domandò incredulo.
Gary gli sorrise. – Lance Nightingale – lo chiamò – è un vero piacere incontrarti di persona. Tuo nonno era una leggenda nel mondo del Duel Monsters.
Lance si rabbuiò, come le tenebre fra le fronde. – Che cosa ci fai qui? E che vuoi da me?
Gary non perse il suo sorriso. – Sono qui per proporti un affare – dichiarò. – E perché anch’io, come te, voglio vendicarmi tanto, ma proprio tanto di Alan Kalos.
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Hola, popolo di EFP!
Ne è passato di tempo, eh? Il vostro UlquiorraSegundaEtapa non è andato in pensione, no signori! Ho avuto un periodo molto duro a livello lavorativo e di studio, facevo settimane intere dove non avevo tempo per scrivere, nemmeno la sera. Da una parte sono stati giorni molto belli, dall’altra mi dispiace davvero tanto di questo ritardo.
Ora non è che la situazione sia così diversa, ma mi ci sono messo di impegno e sono riuscito a finire questo capitolo che mi portavo avanti da quanto, un mese, più? Non importa, quel che conta è avercela fatta.
Non mi dilungherò troppissimo con questo angolo dell’autore. Ci tenevo soltanto a salutarvi, a dirvi che no, non me ne sono andato, ci tengo a continuare queste storie. E spero veramente che il duello con Mera vi sia piaciuto. Ho fatto una faticaccia a finirlo, è stato il duello più difficile fin’ora. E anche il nostro Alan l’ha trovato così, oh, ci potete giurare. Per sua affermazione, Mera è la duellante più forte che lui abbia mai affrontato; il che significa, potenzialmente, che Mera è persino più forte del fu nonno di Lance, Drake.
Lance che abbiamo scoperto far di cognome Nightingale. No, non cercate strani significati, gliel’ho affibbiato io, mi piaceva come suonava. E ora Lance è stato abbordato da Gary; che voglia reclutarlo per conto di Zachary, come ha fatto il Pinguino con Surge? Sarebbe ironico, visto che è stato proprio Lance a sconfiggere Surge, e a condurlo in qualche modo dal Pinguino. Cos’ha da spartire lui con loro? E cosa sta facendo esattamente Zachary?
Troppe domande ancora, e troppe poche risposte. È per questo che vi invito a restare con me fino alla fine.
Questo duello al cardiopalma chiude questo arco narrativo, e ci apre all’ultimo di questa stagione. Mancano pochi capitoli, e vi assicuro che non avranno nulla da invidiare a quelli letti fin’ora. Certo, ora dovremo fare i conti col fatto che Alan si è finalmente liberato del suo deck provvisorio, e può tornare a onorare la promessa fatta a Lucius. Lucius il quale abbiamo imparato un po’ di più a conoscere con questi flashback, ma ancora non ci è chiaro che ruolo abbia giocato nella vita di Alan, oltre al fatto di essere stato un suo avversario.
Pazientate: ancora un po’ e lo saprete. La soluzione è vicina, davvero molto.
In questo capitolo è stato presente un piccolo Shenanigan, per tornare a noi: Messaggero di Pace, la carta usata da Alan, richiede il pagamento di 100 life points durante ogni Standby Phase, altrimenti viene distrutta. Un piccolo prezzo, ma che avrebbe condizionato l’andamento del duello, e quindi ho preferito soprassedere.
Invece, Spada di Bamboo Proibita non esiste. È la prima custom card che ho inserito in questa fan fiction – salvo che io non ne abbia già create altre di cui mi sono dimenticato, in quel caso farei una figura barbina. La spada di bamboo che originariamente doveva essere utilizzata era “Spada di Bamboo Divora Anime”, ma il suo effetto consente di saltare la main phase dell’avversario nel caso il mostro equipaggiato infligga danni. Certo, cosa non da poco, ma sicuramente non avrebbe garantito ad Alan il vantaggio che gli avrebbe permesso di sconfiggere il mostro di Mera.
Inoltre, il fatto che i life points della rossa e i punti d’attacco totali di Joe fossero identici è stata una pura casualità. I casi della vita.
Joe era anche la carta che Sapphire aveva preso da Alan nel loro duello, fun fact.
E, per finire, la battuta di Shaun sul fatto che tutti i fan di Mera siano ologrammi – salvo poi correggersi – è una citazione a un video di uno youtuber chiamato Cvit, che ha realizzato la serie “Everything Wrong with Yu gi oh”, dove analizza le varie stagioni del primo anime e ne espunge Shenanigans vari ed errori. La sua battuta è stata fatta in occasione del celebre combattimento sulla torre dei duelli tra Yugi e Kaiba, in cui Kaiba si è lamentato del fatto che Yugi stesse facendo annoiare i suoi fan.
Salvo che, appunto, i suoi fan erano tutti ologrammi generati da lui.
Ahh, il buon vecchio Seto.
Bene, io vi lascio qui! Come sempre, non dimenticate di scrivere una bella recensione o anche solo un messaggio privato per fami sapere cosa ne pensate. Noi ci rivediamo col prossimo capitolo!!
È bello essere tornati.
 
Nel prossimo capitolo: “Si parte per il campo estivo!”
I ragazzi del Parco dei Duelli si prendono una breve pausa, e partono per un campo estivo assieme. I loro ospiti sono la nuova generazione di aspiranti duellanti! Ma questi ragazzini sono davvero delle pesti, e Alan, Barney, Shaun, Serena e Winona dovranno darsi da fare per tenerli a bada!
 
Ciao ciao da UlquiorraSegundaEtapa!!


 
PROSSIMAMENTE
 
 
ULQUIORRASEGUNDAETAPA PRESENTA…
 
 
WAKING THE DEMON
 
“Coccodrilli che escono dai fiumi, gatti parlanti e case infestate. A Fortuna è meglio non girare dopo una certa ora. Ma Allison è stanca di avere gli incubi sulla vecchia villa dei Kusanagi, andata distrutta in un misterioso incendio, e decide così di recarsi lì per capire qual è il suo legame con il posto. Quando poi il suo nuovo compagno di classe si rivela essere proprio Kyo Kusanagi, sembra evidente che il destino voglia dirle qualcosa.
Ed è qualcosa di grosso”.
 
Coming soon…
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: UlquiorraSegundaEtapa