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Autore: Miharu_phos    30/11/2019    0 recensioni
Universo Ares/Orion: durante la partita contro la Navy Invader Caleb rimane infortunato. Jude é poco più di uno sconosciuto per lui; come reagirà di fronte alla sua preoccupazione?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Dov'é?! Ditemi solo che sta bene!-

 

La voce di Jude giunse fino alle orecchie del ragazzo, disteso nel suo letto d'ospedale mentre si godeva la partita dei suoi compagni trasmessa in tv.

 

Ci aveva messo un'ora buona per capirci qualcosa di quel groviglio di strani canali russi fra i quali aveva vagato disperato in cerca della diretta internazionale.

 

Poi aveva sentito quella voce stranamente familiare e si era stupito che qualcuno potesse essere così tanto in pensiero per lui.

 

Suppose inizialmente che si trattasse di David, poi realizzò che neanche se avesse viaggiato per tutta la notte dal Giappone avrebbe potuto raggiungerlo così in fretta.

 

Di chi si trattava allora? Lui non aveva amici nell'Inazuma Japan, o almeno, tutti i suoi compagni lo avevano visto infortunarsi davanti ai loro stessi occhi, non c'era motivo per cui adesso qualcuno di loro avrebbe potuto accorrere così allarmato in ospedale.

 

Perciò quando Jude Sharp comparve sulla porta della sua stanza trafelato, Caleb ci mise un po' per realizzare che il ragazzo fosse effettivamente lì per lui.

 

-Oh per fortuna stai bene- mormorò piegandosi su se stesso per riprendere fiato e l'altro lo guardò confuso, alzando un sopracciglio.

 

-Ma tu non eri rimasto in Giappone?- 

 

Jude lo guardò mentre tentava di riprendere fiato, poi si buttò su una sedia e prese senza chiedere un sorso d'acqua dalla bottiglietta di Caleb, il tutto sotto i suoi occhi infastiditi.

 

-Ero qui in Russia per - prese fiato -ero in Russia per affari che riguardano la squadra. E comunque grazie per la riconoscenza di essermi preoccupato!- 

 

Caleb roteò gli occhi al cielo scocciato e si voltò verso la finestra.

 

-Non c'era bisogno di tanta preoccupazione infatti. Non siamo mica amici-

 

Jude si sentì imbarazzato per l'osservazione dell'altro e tentò di sembrare disinvolto.

 

-Lo so infatti, testone. Ma come sai sono io che mi preoccupo delle sostituzioni e devo sempre essere sicuro che tutti voi siate in salute per potervi rimpiazzare in caso contrario-

 

-Bla bla bla. Neanche sai come sto e già mi vuoi rimpiazzare-

 

-Non ho detto questo! Ma mi ascolti almeno quando parlo?! Avevano proprio ragione di te sei davvero un- 

 

Jude si bloccò per non terminare la frase ma l'altro si incuriosì.

 

-Cosa, continua, che cosa sono? Cosa dicono di me?-

 

I due ragazzi si guardarono intensamente, l'uno irritato, l'altro imbarazzato.

 

-Non importa. Ah, ti ho portato una cosa, era solo un pensiero, credevo fossi mezzo morto o almeno così mi avevano riferito-

 

Jude porse all'altro un piccolo peluche a forma di orsetto, simile a uno di quelli che piacevano tanto ad Elliot.

 

Caleb lo prese dopo aver esitato parecchio, poi lo osservò tentando di dissimulare il suo imbarazzo e lo appoggiò sul comodino.

 

-Non c'era bisogno...-

 

Jude non rispose, si vergognava estremamente per aver avuto il coraggio di dargli l'orsetto e voleva solo sparire da quella stanza al più presto.

 

Si alzò, sollevando una mano in segno di saluto e se ne andò, sotto lo sguardo altrettanto imbarazzato dell'ex compagno di squadra.

 

Si rincontrarono direttamente in aeroporto, prima della partenza di Caleb.

 

Avvilito e arrabbiato al tempo stesso aveva deciso di ritornare a casa senza avvertire nessuno, la loro pietà lo avrebbe solamente irritato.

 

Quello che non si aspettava però era che proprio Jude andasse a salutarlo.

 

Se ne stava appoggiato al muro, con le mani in tasca ed un'espressione annoiata sul viso.

 

-Sapevo che te ne saresti andato senza salutare. È proprio una cosa da te-

 

La sua voce lo fece bloccare mentre trascinava la propria valigia verso il check in.

 

-Che cosa ci fai qui?-

 

-Vedo che ti è piaciuto l'orsetto-

 

Un sorriso beffardo comparve sul volto del rasta che guardò l'altro con fare divertito.

 

-Non mi piace buttare i regali degli altri, tutto qui. Non ne ricevo molti- confessò il castano, facendo scomparire il sorriso dal volto di Jude, che spinto dall'istinto gli si avvicinò.

 

-Dammi, ti porto la valigia-

 

Caleb non si oppose, la gamba gli faceva un male cane e si sarebbe liberato volentieri di un peso un più. Poi se questo voleva dire sfruttare il celebre (e ormai ex) regista della Inazuma tanto meglio.

 

-Mi dispiace per la tua espulsione. Eri bravo in fondo- ammise il castano e Jude sentì il volto accaldarsi all'improvviso.

 

-A me dispiace per il tuo infortunio. Però devo ammettere che me l'aspettavo da te una cosa del genere, andare incontro al pericolo nonostante i divieti. Che cosa credevi di fare in mezzo a tutte quelle mine?-

 

-Non erano mine-

 

-Beh, mini tornado, quello che erano. Hai rischiato grosso, mi avevano detto che eri gravissimo-

 

Caleb sorrise.

 

-Ancora non capisco perché ti preoccupi tanto per me-

 

Jude non rispose direttamente a quella domanda, non avrebbe saputo dare un motivo, Caleb lo incuriosiva e basta.

 

-Mi dispiace non poter continuare questa avventura insieme. Nel-nel senso, con te anche nella squadra e me- cioè con tutti gli altri anche e ovviamente n-noi-

 

-Sta zitto- ridacchiò Caleb afferrandolo per una mano.

 

-Ma che fai...?-

 

-Sta. Zitto.-

 

Si sporse contro il ragazzo estremamente confuso e gli lasciò un leggerissimo bacio sulla guancia.

 

Jude non sapeva come reagire, era del tutto in preda alla vergogna e avrebbe volentieri aperto la valigia di Caleb per nasconderci dentro la faccia.

 

-Adesso devo proprio andare. Fammi un fischio quando ritorni in Giappone- 

 

Si riprese la sua valigia e cominciò ad incamminarsi verso il check in, senza voltarsi, consapevole che Jude lo stesse fissando.

 

Il biondo non poté trattenere un sorriso e si accarezzò la guancia con un'espressione a dir poco da ebete dipinta sul viso.

 

Caleb si voltò prima di dirigersi verso l'imbarco e lo sorprese in quel gesto, facendolo arrossire ancora di più.

 

Scoppiò a ridere e lo salutò stringendo l'orsetto nella mano, per poi allontanarsi fino a scomparire nel corridoio.

 

Jude rimase lì, immobile, finché l'aereo non decollò.

 

Non aveva mai prestato troppa attenzione a quel ragazzo che era presto diventato un membro fondamentale della Royal, dopo che lui l'aveva abbandonata.

 

E quando finalmente aveva potuto incontrarlo fuori dal campo, nei primi giorni di formazione della nuova Inazuma, si era subito incuriosito verso di lui, definendolo semplicemente come un ragazzo problematico.

 

Poi però non avevano avuto molto tempo per conoscersi, a causa del l'espulsione di Jude dal torneo; ma la notizia dell'infortunio di Caleb lo aveva allarmato inaspettatamente e solo allora si era reso conto che gli sarebbe dispiaciuto non poco non avere l'opportunità di conoscere meglio quel ragazzo ribelle, come amava definirsi lui stesso.

 

E mentre osservava malinconico l'aereo che decollava si domandò se anche Caleb stesse guardando nella sua direzione.

 

Sorrise, mentre pensava che sarebbe di certo ritornato in Giappone il più presto possibile. 

 

 

   
 
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