Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    02/12/2019    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Sogno capitolo 109

Andrè correva.

Correva contro il tempo
Aveva lasciato Oscar sola con Fersen e non se lo perdonava.
La giovane , sotto l'effetto della droga agiva spregiudicatamente ed era proprio quello che il famigerato Conte voleva.
" Amore mio...Non farlo! Non fare l'amore con lui...ti prego!" - pensava angosciato,  quasi lei potesse sentirlo.

- Vi amo...Vi amo! - sussurrava Fersen perso fra i baci di Oscar.
Lei lo baciava focosamente aizzando ogni fibra del suo essere , intanto faceva vagare le mani candide fra i capelli e la sua pelle, eccitandolo all'inverosimile:
- Andiamo a casa mia ,cara. Qui non è prudente!
- Hans... vi ho già detto che nessuno varcherà questa stanza senza il mio permesso. Rilassatevi! - sussurrò una Oscar piu' sensuale e spregiudicata che mai.
Lui fissò la porta.

Era pericoloso , troppo pericoloso dilungarsi ancora li.

Il suo piano prevedeva portare Oscar a casa e fare l'amore con lei prima che l'effetto della droga svanisse. Andrè doveva arrivare dopo e  trovarli già a fatto compiuto.

Era l'unico modo per mandare all'aria quel matrimonio e allontanare Grandier dalla sua vita.

Hans la fissò , quant'era bella , bella e piena di desiderio per lui.
Si sentì un verme....Ma si disse anche, che avrebbe fatto di tutto per lei, anche le azioni piu' abominevoli.

- Tesoro...- sussurrò la giovane carezzandogli il viso - Non posso aspettare .Vi voglio qui... Ora! 

La droga agiva sulla libido mettendola al di sopra di tutto, anche della ragione. Ma Fersen non era drogato. Doveva portarla via da lì...subito!

- Amore...Non voglio che succeda così... - le disse - andiamo a casa mia, nel mio letto.

Oscar per tutta risposta lo spinse sul divano, si tolse la camicia e si avvinghiò a lui cominciando a baciarlo.

Quel profumo unito al calore di quella pelle candida ....Fersen capitolò.

Oscar gli tolse fulmineamente la giacca e la camicia, si addossò a lui ansimando per il contatto pelle a pelle, gli baciò il collo , Scese con le labbra verso il torace, Fersen gettò la testa all'indietro abbandonato a quelle dolci torture. Oscar risali' con le labbra a baciarlo, poi scese con le mani fin alla cintola dei pantaloni.

- Siii...oh....si! - ansimò Fersen.

Proprio in quel momento  si udì un tonfo alla porta, Andrè la buttò giu' con una spallata.

Fissò i due sbarrando gli occhi, Oscar era per metà nuda, così anche Fersen. Avvampo'di gelosia si precipitò verso di loro , afferrò la giovane per un polso , la coprì con la giacca dell'uniforme.

- Cosa diavolo ci fai qui? Esci da questa stanza ! - tuonò lei

Fersen si alzò dal divano:

- Vi farò rimpiangere di essere nato! - urlò diretto ad Andrè

- Questo lo vedremo Conte! - esclamò  il giovane sulla difensiva.

Dalla porta sbucò Girodelle, il giovane gli puntò la spada contro:

- Non muovete un  dito Fersen!!

Andrè tratteneva Oscar che, coperta alla meno peggio con la giacca, si dibatteva come una forsennata.

- Lasciatelo stare !!! Andate via! - urlava .

Fersen fissò Girodelle ed Andrè:

- Non avete il diritto di entrare qui!

- Si invece ! - contestò Victor - ho avuto l'ordine dal Comandante

- L'ordine è annullato! - urlò Oscar liberandosi malamente dalla stretta del suo uomo.

Andrè si avvicinò a Fersen, lo fissò sdegnato, era a torso nudo con i soli calzoni, il fiocco fra i capelli per metà sciolto, il viso ancora stravolto dal piacere :

- Siete un farabutto! - tuono' - Che cosa le avete dato? Quale schifo di sostanza avete usato?

- Voi vaneggiate!

Il tenente e Grandier perquisirono la stanza , sul tavolino c'erano i due bicchieri vuoti.Non trovarono altro. 

Andrè si girò verso Victor:

- Di sicuro quella sostanza ce l'avrà ancora addosso.

Si precipitò verso il divano dove era stata abbandonata la giacca.

- Non potete !! - urlò Fersen - facendo un passo avanti.

 

- Non muovetevi! - lo minacciò Victor con la spada

Andrè frugò velocemente  fra le tasche, ne tirò fuori un sacchettino:

- Eccola! - sussurrò, ma  in quel momento stesso un brivido gli percorse la schiena .

La sua donna era drogata.

Oscar aveva qualcosa di innaturale e probabilmente pericoloso, che scorreva nelle  vene.

Si precipitò su Fersen, lo colpì in pieno volto:

- Farabutto!

I due cominciarono a scazzottarsi.

Victor ordinò alle guardie di dividerli .

- Andrè... - sussurrò - il conte quei pugni li merita tutti...Ma ricordate la vostra posizione.

Il giovane annuì, la foga gli aveva annebbiato la lucidità , ma non poteva passare dalla parte del torto.

- Grazie Victor ! - sussurrò

Il tenente annuì, poi fissò Fersen che ancora a terra si asciugava un rivolo di sangue dal lato della bocca:

- Conte Hans Axel di Fersen - tuonò - In nome di sua maestà vi dichiaro in arresto per aver drogato il Comandante delle guardie!

-Noooo! - urlò Oscar correndo verso di lui.

Andrè la bloccò trattenendola mentre lei scalciava a piu' non posso:

- Lasciami!! Laciami!!

Le guardie bloccarono Fersen, Oscar  a quella vista si inginocchiò disperata.

Andrè si avvicinò a lui , doveva assolutamente sapere se la sua Oscar correva qualche pericolo:

- Che cosa le avete dato? Che cos'è questa sostanza? - urlò agitando il sacchetto che aveva fra le mani.

Fersen sorrise in maniera diabolica:

- Non ve lo dirò mai!

Andrè strinse I pugni, poi si girò verso Victor:

- Tenente...Porterò Oscar da Lassone immediatamente ,questa la terrò io nel caso il dottore voglia capire di cosa si tratti - sussurrò riferendosi al sacchettino - la riporterò piu' tardi.

- State tranquillo Andrè ! Pensate al comandante adesso!

Lei si alzò, lo fissò crudelmente :

- Non verrò con te ...Mai!! - urlò

- Vedremo tesoro!! - sbraitò lui  alzandola da terra come un fuscello e caricandola sulla sua spalla.

- Lasciami...Lasciami! - scalciava lei agitandosi, ma Andrè era piu' forte.

Lasciarono la stanza mentre Fersen , bloccato dalle guardie reclinava tristemente il capo rendendosi conto che adesso era davvero finita!

 
Andrè galoppava veloce con Oscar stretta fra le sue braccia, tenerla buona era praticamente impossibile :

- Non voglio venire con te! -sbraitò lei morrdendogli la mano

Andrè strinse i denti per il  dolore:

- Stai buona e zitta Comandante !Puoi darmi tutti i morsi e calci che vuoi ma ti assicuro che arriveremo a destinazione.

- Va al diavolo! - sbraitò lei

Andrè sorrise , anche drogata la sua donna aveva un bel caratterino.

" Signore...Ti prego, fa' che la sostanza non sia pericolosa ---Ti prego! - pensava continuando la sua folle corsa.

Raggiunsero la casa di Lassone in poco tempo.

Andrè scese da cavallo, intimò ad Oscar di fare altrettanto.

- Te lo scordi caro! - ringhiò lei - non ho nulla da fare qui ...Non sono malata!

- Scendi ...per favore!- sussurrò lui sospirando.

- Dovrai tirarmi giu' con la forz...

Non ebbe il tempo di finire la frase, era nuovamente addossata alla spalla di Andrè.

- Lasciami...Lasciami farabutto!

- Smettila Comandante - tuonò lui traballando per i calci che lei tentava di tirargli.

- Va bene...lo hai voluto tu! - sbottò poi e quindi spazientito le mollo' una pacca sul sedere.

- Diavolo d'un Grandier...Non ti permett...

- oh...Tesoro...- sussurrò lui ironico - tu non ricordi adesso, ma ti piaceva molto essere sculacciata!

- Tu sei pazzo! -urlò.

Si avviarono verso l'uscio della casa di Lassone, ma il medico sentendo le urla li precedette aprendo la porta.

Fissò Andrè che trasportava la sua futura sposa su una spalla.

- Andrè...Che succede? - esclamò

- Succede che questo pazzo ha fatto arrestare il mio uomo e mi ha portato qua con la forza...ecco cosa succede!!-sbottò Oscar

- Il vostro uomo...?

Lassone fissò Andrè stupito.

- Non datele retta! Oscar è sotto l'effetto di una droga dottore...- Spiegò lui

Lassone sbarrò gli occhi:

- Portatela dentro!

Trattenere Oscar in quella casa non fu facile, continuò a gridare e tentò piu' volte di scappare , Lassone e Andrè sbarrarono la porta.

Il giovane raccontò tutto al dottore , poi mostrò il sacchetto con la polverina bianca.

- Dire di codsa si tratti è difficile, ci sono molte sostanze che arrivano da fuori ultimamente...

- E' assurdo dottore, Oscar è praticamente innamorata di un'altra persona.

- Ho già assistito ad un effetto simile, una cameriera aveva somministrato qualcosa di simile al suo padrone...Uhmmm!

- Cosa ne pensate dottore...Cosa possiamo fare? questa...Questa sostanza puo' essere pericolosa ?

- Teoricamente finito l'effetto tutto dovrebbe rientrare  ma...

- Ma...?

- Ma dobbiamo confidare nel buon senso di chi ha venduto la dose, potrebbe contenere di tutto...

- Mio Dio!

Oscar e Lassone si girarono a fissare Oscar che andava da un capo all'altro della stanza :

- Non potete tenermi qui...Non pot...

Ad un tratto  si inginocchio', si tocco' la testa  lamentandosi.

Andrè e Lassone si avvicinarono.

- Oscar...Tesoro...cosa succede?

Lei alzò lo sguardo, strinse gli occhi:

- Oddio...oh...mi scoppia la testa!

Andrè la abbracciò, lei tentò di allontanarlo ma la forza la abbandonava o. 

Lassone le tastò la fronte , poi fissò Andrè

- Dottore....che succede...

- Ha la febbre alta...Non è affatto un buon segno.

Andrè strinse i pugni:

- Maledetto Fersen! - sussurrò angosciato.

 

Oscar passò dalla rabbia totale ad uno stato di debolezza cronica.

Controvoglia e forzatamente fu fatta sdraiare a letto, Andrè si avvicinò a lei, era sudata e continuava a lamentarsi, le carezzò il viso
- Non ti azzardare a toccarmi! - urlò lei scansandogli la mano in malo modo.

Andrè ansimò dalla disperazione, quella che aveva davanti era la stessa donna che la sera prima si stringeva a lui, la stessa che lo aveva desiderato eccitandolo con il gioco della spada, era la stessa donna che adesso lo detestava .

Si portò una mano alla testa  sconsolato.

Lassone dal corridoio assisteva alla scena impotente e sconvolto, chiamò Andrè, gli poggio' una mano sulla spalla :

- E' la droga che parla per lei. Lei è sempre la stessa donna che ti ama!

- Già...Ma stento quasi a cederci!

Il dottore  lo fissò , cercò di essere diretto e meno traumatico possibile.

- Andrè...Quella droga  ha un effetto diverso da persona a persona. Oscar è irascibile, ha la febbre alta...sarò sincero, questo quadro è disastroso!

Andrè sgranò gli occhi:

- Ma...avete detto che l'effetto è temporaneo.

- Si...l'ho detto ma...Ma ho il sospetto che Oscar sia intollerante a qualche componente

Andrè si portò una mano alla testa angosciato.Non poteva perderla così..

- Dottore...Ci sarà qualcos'altro che possiamo fare !

Lassone lo guardò :

- Si Andrè...ma il problema è che Oscar non collabora!

Il dottore seguì un pensiero lontano , poi aggiunse ;

- Va bene... Andrò contro i miei principi, se serve a salvare una vita lo faro'.

- Avete il mio piu' completo appoggio dottore . ditemi cosa dobbiamo fare!

Lassone sbuffo':

- Sarà difficile... sarà una violenza farglielo fare contro la sua volonta' ma.... l'unica soluzione è cercare di farla vomitare! 

 

- Lasciami farabutto, che diavolo fai?? Non potetete...non potete farmi questo!!

Andrè cercò con le buone di spiegare ad Oscar che tutto si stava facendo per il suo bene, ma lei capiva solo che avevano cercato di allontanarla da Hans.

- Dobbiamo legarla  o non ce lo lascerà mai fare !- sussurrò il giovane con il cuore stretto in una morsa .

- Andrè...Ti rendi conto  di quel che dici? io sono un medico non...

- Dottore!! Mi  prendo tutta la responsabilità di quest'azione disperata. Io non perderò mia moglie!

Lassone annuì , ci vollero entrambi per legare le mani di Oscar dietro la schiena!.

- Siete pazzi? cosa volete fare?? Cosa ?

Andrè la fissava, Oscar cercava  di liberarsi con le lacrime agli occhi. La sdraiarono a pancia in giu' sul letto , con la testa ciondoloni, Lassone le sistemò una bacinella sotto.
Ora veniva la parte piu' difficile pensò Andrè.

Non c'era davvero altra cosa da fare, l'idea di ficcare due dita in gola al suo grande  amore non lo faceva impazzire ma lo avrebbe fatto si disse.

La trattenne per la testa , con l'altra mano cercò di ficcarle le dita in gola .

Oscar gli addentò le falangi facendolo gridare dal dolore.

- Arghhh...Maledizione!

Non c'era verso di farla collaborare , a meno che...

- Dottore!! - esclamò Andrè - per favore, le trattenga lei il capo.

- Cosa...?

- Ho un'idea !

Mentre Lassone tratteneva la testa di Oscar Andrè con due dita le strinse le narici.

Oscar per respirare fu' costretta ad aprire la bocca.

Andrè fu lesto a ficcargli le dita in gola, lei cominciò a vomitare.

- Ancora Andrè!!- intimò il dottore.

Era una cosa bruttissima da fare, stavano trattenendola con la forza...La sua Oscar era legata e riversa sul letto , Lassone le tratteneva con forza la testa, Andrè le invadeva la bocca con le dita.

Era tremendo da fare....Ma era per la sua vita.

- Bastardi!! Siete due bastardi! - biascicava Oscar fra un conato di vomito e l'altro.

Andrè la fece vomitare una, due, tre volte, finchè il liquido non risultò il piu' limpido possibile poi Oscar, sudata ed esausta, con gli occhi umidi dallo sforzo si abbandonò stremata con la testa sul cuscino.
André pianse...Pianse sfogando  la rabbia che fino ad allora aveva trattenuto,pianse per il sangue freddo che aveva dovuto dimostrare,  ma soprattutto.. Pianse per la violenza che le aveva inferto.
Proprio lui.. Lui che la amava al di sopra di tutto!
 Si portò le mani alla testa disperato chiedendole mentalmente perdono.. Poi si girò quando sentì una mano toccargli il braccio:
- Avete fatto la cosa giusta Grandier! 
 

La febbre era ancora alta , Andrè era seduto accanto al letto dove era distesa Oscar, le cambiava frequentemente la salvietta umida dalla fronte. Oggni tanto lei apriva gli occhi , lo fissava e si rivolgeva a lui sgarbatamente.

Poi passò da momenti di frammentaria lucidità all'incoscienza.

Il dottor Lassone finì di medicare un paziente ed entrò nella stanza.

Andrè si precipitò verso di lui :

- Dottore...adesso è totalmente incosciente..- sussurrò preoccupato - cosa puo' voler dire?

Lassone lo fissò :

- Puo' voler dire che la sostanza che aveva già in circolo ha agito in maniera negativa ma...puo' anche essere che siamo riusciti a fargliela smaltire del tutto e stia solamente riposando...ve l'ho giò detto...Altro non possiamo fare!

Andrè abbassò le spalle deluso , le prese la mano , vi poggiò la guancia.

- Fra due giorni ci saremmo dovuti sposare dottore...Due giorni. E' un'intera vita che io la amo...Che aspetto questo momento!

- Non disperare ragazzo...- sussurrò Lassone commosso.

Si udirono dei tonfi concitati alla porta, Lassone andò ad aprire , Il Generale e Victor seguiti da Nanny si materializzarono nella stanza.

Augustin corse al capezzale della figlia, la guardò, si coprì gli occhi con le mani....

- Come sta? - chiese.

- Ha la febbre alta, credo che abbia un'intolleranza a qualche sostanza , l'effetto della droga è momentaneo ma adesso...questa complicanza peggiora tutto.

- E'...E' in pericolo di vita?

Lassone annuì.

- Maledetto! Maledetto Conte! - piagnucolò.

Andrè intuì che il genitore sapesse già tutto.

Nanny si avvicinò :

- La mia bambina...- cominciò a piangere mordendo il fazzoletto , Lassone la portò nell'altra stanza.

Victor , Andrè e Augustin rimasero da soli .

- Che diamine aveva in mente di fare quel farabutto! - sbottò Augustin - Averla con l'inganno? L'effetto sarebbe svanito prima o poi, Oscar sarebbe rinsavita...

- Già...E si sarebbe sentita doppiamente in colpa per aver giaciuto con il Conte- sussurrò Andrè - comunque sia... di sicuro vostra figlia  avrebbe annullato il matrimonio...L'obiettivo del Conte credo fosse proprio quello!

- E' un'azione da meschini. Comunque andrà Fersen mi sentirà,lo strangolero'con le mie mani. Nessuno può abusare di mia figlia!! Mi sentirà, questo è sicuro.

- Beh...Adesso è al cospetto del Re e tenuto conto della fedeltà che lega Oscar alla Regina...Il Conte rischia la morte- intervenne Victor. 

Calò un attimo di silenzio.

Augustin si avvicinò ad Andrè che stava a spalle basse, arenato su quella sedia come un'anima in pena:

- Ragazzo...sò che non è il momento ma....Ma si dovrebbe avvisare che non ci sarà nessun matrimonio.

- Si...lo comprendo - sussurrò - se mai Oscar si svegliera' ed io sono sicuro che lo farà, avra' bisogno di qualche giorno per riprendersi ma....ma io non ce la faccio ad andare in quella chiesa Generale...

- Lo farò io ragazzo! - sussurrò.

Andrè annui.

- Forse...Forse dovremmo portarla a casa ..- sussurrò Augustin.

- No! - sbottò Andrè - mi sento piu' tranquillo con il dottor Lassone nelle vicinanze, mi ha già detto che possiamo restare. Veglierò io Oscar Generale...

Augustin lo fissò.

- Per favore...! - sussurrò Andrè.

- Va bene ragazzo - capitolò Augustin  - adesso vado a disdire la chiesa ed avvisare gli invitati, dirò che Oscar è stata ferita in missione .

- Va bene! - sussurrò lui. 

Augustin si abbassò verso Oscar, la baciò sulla fronte:

- Non temere figlia mia, tu sei forte, supererai anche questa, sposerai il tuo Andrè e Fersen...Fersen pagherà per quello che ha fatto! 

Stare al cospetto del Re con le guardie che gli bloccavano i polsi era una sensazione assai spiacevole, ma sentire lo sguardo di Maria Antonietta indagatore e deluso lo era ancora di piu'.

- Io...Io vi chiedo di perdonarmi Sire! - sussurrò Hans a voce bassa - ho agito da uomo innamorato.

Luigi lo fissò:

- Avete agiti da uomo ossessionato! Madamigella ha già un futuro sposo!! 

Hans abbassò gli occhi.

- Il vostro comportamento è riplorevole Conte! - esclamò Maria Antonietta stringendo i pugni - è vergognoso persino nei confronti della nobiltà di cui siete un rappresentante.

- Avete tentato di possedere qualcuno con l'inganno, ed è ancora piu' grave che si tratti di Madamigella Oscar per cui noi nutriamo un profondo affetto. Mi dispiace ma non posso perdonarvi Hans e per quello che avete fatto non esito a combinarvi la pena di morte!

Fersen si inginocchio' sconvolto.

Una lacrima scese furtiva dagli occhi di Maria Antonietta

" Mi dispiace amore mio - pensò - ma stavolta non potrò aiutarvi"
   
 
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