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Autore: Sacchan_    02/12/2019    1 recensioni
1) Dazai Osamu/Nakajima Atsushi
2) Nakahara Chuuya/Nakajima Atsushi
3) Dazai Osamu/Sakunosuke Oda
4) Dazai Osamu/Nakajima Atsushi
5) Akutagawa Ryuunosuke/Nakajima Atsushi
Solo una serie di flash/oneshot in attesa del Natale.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Atsushi Nakajima, Chuuya Nakahara, Osamu Dazai, Ryuunosuke Akutagawa, Sakunosuke Oda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ennesima occhiata all'orario mostrato sul display del cellulare fece capire ad Atsushi che era giunto il momento di rinunciare al suo intento e tornarsene a casa.
Il freddo pungente di dicembre congelò il suo respiro lasciandolo evaporare fuori dalle sue labbra, a nulla servì la sciarpa arrotolata al collo: con una temperatura così solo una coperta calda e un camino avrebbero dato sollievo.
Il nuovo arrivato dell'Agenzia indietreggiò fino a toccare con la schiena il portone dell'appartamento dove viveva la persona che stava aspettando per poi scivolare a terra.
Sulle ginocchia teneva sdraiato con cura un bouquet di fiori confezionato con artemisie e dalie, dove al centro spiccava una grande stella di natale, adornata da camelie rosse. La carta intonata e i fiocchi contribuivano a tenerlo saldo, soprattutto a resistere alla troppa forza con cui il ragazzo lo teneva involontariamente tra le mani. Nascosto tra le foglie vi era persino un bigliettino d'auguri, unito a una dedica destinata proprio alla persona a cui era rivolta.
Atsushi ripensò all'imbarazzo provato nel pomeriggio quando lo fece confezionare alla commessa del negozio di fiori.
 

"Sono per la tua fidanzata?"
"Ah! Ehm, no... sono per un mio collega, il mio superiore! Vorrei ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per me!" Rispose imbarazzato, tradendosi soltanto grazie al rossore sulle guance sicuramente non dovuto al freddo.
 "Ho capito. Allora lascia fare a me!"

La sua intenzione era darglielo di persona, ma farlo in ufficio alla mercé di tutti era decisamente fuori discussione!
La signorina Yosano, Naomi e la signorina Haruno non avrebbero perso l'occasione di fargli delle domande in coro, mettendolo alle strette. Per non parlare del signor Rampo, che avrebbe capito tutto all'istante, sfruttando le sue ultra-deduzioni, costringendolo con il ricatto a comprargli ogni tipo di leccornia dolce da mangiare.

Ipotetizzando tutto questo, Atsushi sospirò formando un'altra nuvoletta: venti minuti dopo mezzanotte e del signor Dazai ancora nessuna traccia!
"Insomma dove si sarà cacciato?" Lamentò ad alta voce soffiandosi sulle mani.
Ormai era davvero sul punto di rinunciare e tornarsene verso il suo appartamento; immaginò Kyouka preoccupata davanti a una cena già fredda, forse non era proprio destino che il signor Dazai ricevesse quel misero regalo dalle sue mani.

Un bouquet di fiori, poi! Eppure quel consiglio inaspettato, arrivato dalla persona più inaspettata tra tutte non gli sembrò affatto una pessima idea all'inizio.
Ma ora che lo girava e rigirava tra le mani, visto l'andamento delle cose, il pensiero di ritornare a casa e cestinare via quel misero mazzo diventava sempre più persistente.
Eppure, quella mattina entrando in ufficio, vedendo la signorina Haruno affacendarsi nell'impacchettare tutte quelle scatole, la curiosità fu così tanta che Atsushi stesso sentì il dovere di farle qualche domanda.
Perché lo stava facendo? A che pro? Che significato aveva regalare qualcosa a qualcuno, perché a Natale, poi?
Lui di Natale non ne sapeva proprio nulla, all'orfanotrofio non si festeggiava nessuna festività, di doni non ne aveva mai ricevuti perciò non poteva conoscere la sensazione di felicità trasmessa nell'atto del ricevere un regalo.
Fortunatamente la signorina Haruno era davvero una donna dotata d'infinita pazienza!
 

"Oh, Atsushi! Andare in cerca di un regalo è la dimostrazione del tempo che hai perso per fare felice una persona! Vedere l'emozione di chi lo riceve è un momento magico e insostituibile. Possono esserci mille significati dietro a un regalo, anche quello dell'esprimere qualcosa che a parole non diresti mai! E ora, guarda! Questo è il tuo! Non è una sensazione bellissima riceverne uno?"

Così Atsushi si ritrovò un pacchetto color oro tra le mani e un sentimento di calore misto a gratitudine nel cuore.
Capì persino il comportamento di Kyouka quando il giorno prima rifiutò la sua compagnia nel fare acquisti per le vie del centro di Yokohama e il suo titubamento alla sera nello sviare le domande da lui rivolte.

Comprese persino di essere in ritardo rispetto agli altri, ma nulla era perduto! Quel pomeriggio era la sua metà giornata libera ed era ancora in tempo per andare a cercare dei regali per tutti i membri dell'Agenzia! Ebbe persino idee per tutti, ma Dazai... beh, lui era un enigma persino su questo!
Ancora dieci minuti e poi me ne vado, pensò il ragazzo volgendo lo sguardo al cielo. La notte era fredda, ma con le nuvole spazzate via dal vento e un'aria molto più secca le stelle risultavano ben visibili. Se si fosse ammalato al punto tale da non potersi recare in ufficio avrebbe dato la colpa a quell'inutile spreca-bende, mormorò a se stesso socchiudendo gli occhi.
"Uh? Atsushi-kun?"
Gli occhi eterocromatici del ragazzo si aprirono lentamente richiamati da quella voce pari a una apparizione surreale. Ci volle qualche secondo per mettere a fuoco la figura esile del suo superiore immobile, sui primi gradini della tromba di scale. Se era finito ad addormentarsi ancora non distingueva il sogno dalla realtà.
"Signor Dazai è tardi! Dov'è stato finora?" Si allarmò il giovane ricevendo soltanto un'occhiata dubbiosa dal più grande.
"Ero fuori a bere, c'è qualche problema con questo?" Rispose Dazai gesticolando appena con una mano sollevata.
Atsushi sollevò le spalle a disagio: effettivamente non era cosa che gli competeva immischiarsi negli affari privati del suo mentore dopo il lavoro, la domanda gli era semplicemente uscita spontanea senza rifletterci; solo dopo si ricordò del bouquet di fiori ancora adagiato sulle sue gambe, ma come darglielo?
"Tu, piuttosto, mi hai aspettato qui davanti fino adesso?" Gli domandò Dazai curioso avvicinandosi di qualche passo, infilandosi una mano in tasca alla ricerca della chiave per aprire la porta del proprio appartamento.
Come risvegliatosi da un sogno, Atsushi scattò in piedi come solo lui sapeva fare; il mazzo di fiori stretto in pugno e premuto contro il fianco.
Ora o mai più!
"Ecco, tenga!" Gridò a sguardo basso, spingendolo direttamente nelle mani di Dazai, per poi chinare il busto in modo esagerato. "Mi scusi se l'ho disturbata a un orario così tardi! Comunque, se non le piacciono i fiori o ne è allergico si senta libero di buttarli via!"
Tutta l'ansia e la trepidazione, incrementata dall'attesa di quel momento, trovarono sfogo in quel modo, portando Atsushi a desiderare di scappare via da lì. Anche perché non aveva alcuna spiegazione da dare in merito al battito accelerato del suo cuore, ora che lo aveva visto arrivare sano e salvo davanti al suo appartamento.
Peccato che uno strattone ad altezza gomito bloccò la sua immediata fuga, Atsushi si girò giusto in tempo per vedere la mano bendata di Dazai trattenerlo saldamente per un braccio.
"Aspetta." Lo bloccò Dazai, portandolo a sussultare e desiderare di sparire sotto terra.
Chissà perché non aveva minimamente pensato alla probabilità che potesse verificarsi una situazione simile, come detective ne aveva ancora di strada da fare! Ma Dazai spostò l'attenzione da lui al bouquet, alzandolo ad altezza occhi per studiarlo attentamente.

"Mi stai forse facendo credere che, dopo esser rimasto tutto questo tempo ad aspettarmi per darmi questo, ora te ne andresti via così?" Lo riprese, canzonandolo leggermente e lasciandolo andare. Atsushi indietreggiò di qualche passo pensando a come rispondergli.
"Beh..."
L'interesse di Dazai venne catturato dal bigliettino color rosa che spuntava tra le foglie e i petali color carminio. Lentamente lo estrasse per poi leggerne il contenuto, il tutto sotto lo sguardo impensierito di Atsushi, che nulla poté fare se non restare immobile e deglutire.
Il suo corpo trovò rilassamento solo quando vide il suo superiore sorridere al soggetto del foglietto, e meno male che tutta l'agitazione stava lentamente scomparendo per davvero.
"Atsushi-kun, tu non conosci il significato dei fiori, vero?"
Il ragazzo spalancò appena gli occhi, aspettandosi di tutto tranne che una domanda del genere.
Come al solito il signor Dazai si rendeva una persona indecifrabile e ancora non capiva se era un talento naturale o cosa.

"So che ogni fiore simboleggia qualcosa, ma da qui a dire che ne conosco il significato..." Rivelò Atsushi a disagio, per niente contento dell'aver messo in mostra un'altra sua lacuna di conoscenza. Fortunatamente Dazai annuì soddisfatto, come se quella risposta appena ricevuta fosse del tutto superflua, poiché ne era già a conoscenza.
"Sai, penso che chi ha confezionato questa composizione per te abbia esattamente capito cosa volevi dirmi." Rispose sorridente, stringendo con cura i fiori all'altezza del petto.
Atsushi gli riservò uno sguardo curioso e spaesato, in trepida attesa nel capire dove il suo superiore volesse arrivare.
"Le dalie e le artemisie significano riconoscenza e la stella di natale è palesemente un augurio di buona fortuna..." Spiegò Dazai, facendo volutamente una pausa per indurre Atsushi ad ascoltarlo con maggiore attenzione, evitando intenzionalmente di menzionare altro.
"E le camelie?" Domandò timidamente Atsushi, iniziando a capire che forse era proprio lì che voleva arrivare.
In effetti il sospetto diventò realtà quando lo vide sorridergli maliziosamente e indicare l'appartamento dietro di loro.
"Beh, per quelle che ne dici di entrare e di scoprirlo da solo?"




L'anno scorso scrissi una serie di flash/oneshot a tema Natale su BSD, ma non le pubblicai mai qui su EFP; perciò quest'anno ho pensato: perché no? Quest'anno rimedio e le pubblico anche su questa piattaforma! E poi trovo adorabili le storie ambientate in questo periodo dell'anno, voi no?





Anticipazioni del prossimo chapter:
Quante probabilità potevano esistere per due persone, facente parte di due fazioni completamente diverse, incontrarsi nel pomeriggio inoltrato in una delle vie più trafficate della città? 
Tra tutti chissà perché il nuovo pupillo di Dazai, quello per cui Akutagawa sembrava nutrire un odio smisurato e che, a vederlo così, non dimostrava poi quale forza eppure era stato in grado di metterlo al tappeto. L'aspetto di Nakajima Atsushi era veramente quello della persona più pura e innocente che potesse mai esistere sulla faccia della Terra, persino ora che lo fissava a occhi sbarrati, con i muscoli leggermente tesi e un'espressione mista a meraviglia e stupore sul volto.
Chuuya allentò le spalle, schioccando di poco la lingua.
   
 
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