Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    03/12/2019    2 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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CAPITOLO II.
LA SERENATA
 
 
L’aria che invade i polmoni, il vento che scompiglia i capelli, la sensazione di libertà, gli occhi chiusi che assaporano l’energica quiete, era questo tutto quello che viveva Kristoff quando, pensieroso, si concedeva una cavalcata con Sven.

“Grazie Ryder, avevo proprio bisogno di questo momento” afferma il biondo scendendo dal suo fido destriero per chinarsi e bere da una sorgente.

“Sei agitato?” chiede l’amico Northundro notando strano l’amico.

“Il matrimonio mi agita” esplode Kristoff, dopo aver sospirato per colpa dell’indecisione nel confessare i propri timori.

“Amico mio, non eri mica su di giri per le nozze?” domanda il giovane dai capelli color dell’ebano.

“Sì, lo sono ma mi preoccupa il mio futuro. Insomma, Anna ora è una regina ed è già cambiata molto. È diventata più sicura di sé, più seria e matura e tutto questo è magnifico! Ora, però, mi chiedo se sarò in grado di starle accanto. Accettando le nozze, automaticamente, giuro di sposare il regno e, di conseguenza, di coamministrarlo con Anna” inizia a ragionare Kristoff offrendo a Sven una carota per premiarlo della lunga corsa.

“Non ti seguo” risponde perplesso l’altro invitando il biondo a sedersi accanto a lui.

“Se non ne fossi capace? Insomma, sono cresciuto allevato da delle rocce, vivo nella natura, ho sempre trasportato ghiaccio, parlo con le renne e vesto trasandato. Spesso mi chiedo come faccia Anna a trovare qualcosa di affascinante in me, ma ancora di più mi sto interrogando sull’immagine che il regno si farà di me…loro futuro re” conclude l’uomo del ghiaccio facendosi passare le dita tra i capelli.

“Non sono qui per dirti che sarà facile, su questo l’hai capito anche tu. Una cosa, però, desidero dirtela. Anna si è innamorata di te per tutto il calore e l’amore che in pochissimo tempo sei stato in grado di dimostrarle. Una persona buona come te non potrà che ricevere l’approvazione di tutto il regno. La tua posizione è importante per Anna. Dovrai essere il suo braccio destro, la sua spalla, il suo primo consigliere per decidere al meglio come comportarsi. Non dovrai per forza uscire allo scoperto ma dedicarti a lei” consiglia l’amico molto colpito dal discorso trattato e desideroso di aiutare il montanaro.

“Voglio donarti una cosa… questo è un ciondolo di legno. Non ha nessuna forma, ma dalle nostre parti si è soliti indossarlo e scambiarselo durante le nozze. Questo pezzo di legno rappresenta la nostra essenza che doniamo alla propria consorte permettendole, anche, di intagliare il piccolo materiale per costruire una persona migliore. Le nozze per noi sono un gesto fondamentale di unità, uguaglianza, coraggio, fedeltà e aiuto” continua Ryder porgendo a Kristoff il piccolo oggetto appena estratto dalla pelliccia.

Kristoff accarezza il pezzetto di legno tra le sue mani e ne avverte l’energia. Accarezza il dorso, rigira il legno tra le mani, lo fa ciondolare grazie alla collana annessa per poi bloccarsi all’improvviso perché ispirato da una grandiosa idea.

“Vuoi essere il mio testimone?” sbotta esaltato Kristoff sperando in un sì deciso.

“Cosa? Aspetta…io? Ma non capisco, mi conosci da poco tempo!” si agita l’amico confuso dall’affermazione.

“Eppure mi pare di conoscerti da una vita. Voglio che sia tu, non transigo”

“Ne sono onorato e ti prometto che non farò mai mancare il mio supporto alla vostra coppia” ringrazia lui lusingato con gli occhi lucidi per l’emozione.

“Ricorda, Kristoff… ognuno di noi, nella propria vita, deve amministrare un regno più o meno personale. Il matrimonio sarà la tua vera e propria missione. Dovrai focalizzarti su quello, sulla vita insieme ad Anna e, automaticamente, il regno verrà da solo” conclude lui sfoggiando un sorriso smagliante e dando all’amico una pacca sulla spalla che, finalmente, lo tranquillizza.

Pochi giorni dopo…

“Sì, i piatti portateli nella sala grande e voglio i fiori su tutto l’ingresso del castello” comanda la regina indicando ai suoi servitori tutte le mansioni da eseguire. Ad Arendelle regnava il trambusto: tutti gli abitanti erano indaffarati ed eccitati per le imminenti nozze della regina. Il regno era addobbato a festa ed ognuno faceva del suo meglio per ripulire e rendere accogliente l’ambiente, anche per tutti gli alleati commerciali che approdavano al porto ad ogni ora.

“Odio organizzare le cose!” esclama agitata Anna sbattendo le mani sui fianchi in segno di nervosismo.

“Ma cosa sta succedendo qui?!” afferma Elsa appena entrata nel castello e travolta dall’ondata di novità.

“Siamo indietro con i preparativi e io mi sposo domani! Insomma Elsa…domani!” urla Anna agitata gesticolando freneticamente.

“Stai calma, forza! Anna, sarà o non sarà il giorno più bello della tua vita? Prova a rilassarti e non pensare a tutto questo che in realtà è già tutto pronto” cerca di mediare la maggiore afferrando le braccia della sorella minore per farla placare.

“In verità io faccio tutto questo perché voglio tenere la testa occupata, o dai Elsa lasciami preparare tutto!” si confida la minore utilizzando una vocina infantile che provoca la risata della maggiore.

“Lo capisco, ma se continui a dare ordini senza senso e obblighi i nostri aiutanti a spostare altre cinquanta volte quel mazzo di fiori dall’ingresso, ti assicuro che non troverai più né i fiori né servitori ad aiutarti la prossima volta” la rimprovera Elsa spingendola verso la loro vecchia camera da letto e chiedendo venia a tutti i servitori che ringraziano per quell’umile pensiero.

Grazie all’intervento di Olaf e alle sue buffe avventure e storie scientifiche, il pomeriggio trascorre serenamente e, finalmente, tutto il regno si placa e chiude le finestre delle proprie case per affrontare la lunga notte.

Anna si prepara per andare a dormire anche se, come teme, non riuscirà a prendere sonno.

“Kristoff dov’è?” domanda la regina guardando la porta della camera sperando di poter trovare il proprio fidanzato.

“In che senso dov’è?” chiede perplessa Elsa non capendo quell’affermazione.

“Pensavo venisse qui a trovarmi” risponde l’altra delusa abituata ormai troppo bene a ricevere il bacio della buonanotte.

“Vuoi dire a dormire insieme a te?!” domanda la maggiore in segno di rimprovero.

“Ehm…no quello no, ma quando mai. Intendevo a salutarmi” cerca di difendersi la minore facendo intuire alla sorella di aver già dormito più volte insieme alla propria futura consorte. Elsa si limita a sorridere, nonostante tutto le piaceva vedere ancora la goffaggine e l’ingenuità della sua sorellina nascoste e represse per colpa della nuova severità e pacatezza da regina.

Quel momento imbarazzante viene interrotto dal rumore di qualcosa che colpisce il vetro della finestra della stanza.

“Che cosa succede?” domanda la regina inarcando le sopracciglia attirata dal suono inaspettato.

Anna si avvicina lentamente alla finestra e la apre con decisione per poi mettersi le mani sul volto e ridere di gusto di fronte alla scena. Nella piccola piazza del giardino interno del castello, ecco Kristoff accompagnato da Ryder e qualche renna pronto ad intonare una canzone per la sua amata.

“Cosa ci fai qui?” esclama Anna impaziente di fronte alla novità.

“Shhh…lascialo fare” la zittisce Elsa accorsa all’altra finestra per godersi la scena.

Kirstoff deglutisce emozionato e, una volta accordata la chitarra, dà inizio a una vera e propria serenata.

La canzone è dolce e melodiosa, gli arpeggi alla chitarra creano un’atmosfera rilassante e le parole rappresentano la parte migliore. Kristoff attraverso rime, strofe e ritornelli descrive tutta la storia d’amore con Anna sorridendo nel notare le sue risate dal balcone come reazione di qualche aneddoto divertente portato alla memoria.

Anna lo guarda sognante, con le gote tinte di rosso e gli occhi che divorano da lontano ogni parte di lui. La ragazza amava la sua voce, il suo fisico, i suoi vestiti, i suoi occhioni castani, il suo profumo di pino e il suo calore. Amava lui e non vedeva l’ora di proclamare a gran voce il sì dell’indomani.

“Ti amo, furia scatenata. Ora devo andare via perché non posso vedere la sposa la sera prima del matrimonio. Ci vediamo domani” conclude lui dopo aver accolto l’applauso della sua famiglia e del fedele amico al suo fianco. Kristoff ripone la chitarra nella custodia e, dopo aver mandato un romantico bacio volante alla sua amata, si allontana.
È quasi all’uscita della piccola piazza quando, avvertendo ancora lo sguardo della fidanzata su di sé, si volta per fissarla negli occhi e, sospirando, le sorride emozionato consapevole di amarla con tutto sé stesso.
  
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