Koala si svegliò di soprassalto, con il respiro affannoso e di guardò freneticamente in torno, constatando di essere al sicuro nella sua stanza, lontana dalle grinfie dei suoi peggiori incubi. Lentamente si calmò, il respiro si fece più regolare e si asciugò le lacrime che nel mentre erano scese. Il suo sguardo poi andò al ragazzo biondo che dormiva indisturbato accanto a lei ed un piccolo sorriso le si formò sul volto. Gli lasciò una leggera carezza sui capelli, ammirando come i raggi lunari si posavano sul suo viso, conferendogli un'aura angelica, che però spariva completamente durante il giorno. Senza fare alcun rumore, Koala si alzò dal letto ed uscì dalla stanza, percorse il labirinto di corridoi e stanze che comprendeva la base operativa dell'Armata Rivoluzionaria e quando ne fu all'esterno venne investita da una piacevole brezza notturna e si lasciò scivolare addosso tutta la tensione che le si era accumulata addosso. ******** Sabo si stiracchiò come un gatto sul letto e allungò una mano per testarne l'altra metà alla ricerca della persona che, da qualche mese a questa parte dormiva con lui. Aprì gli occhi quando si accorse che non vi era nessuno, ma solo il materasso freddo e vuoto. Il suo sguardò vagò per la stanza alla ricerca di una possibile spiegazione al fatto che Koala non fosse nel letto con lui, poiché era ancora relativamente presto per doversi alzare. Sbuffò quando non trovò alcun ipotetico biglietto lasciato dalla sua ragazza che gli riferiva dov'era, quindi decise di alzarsi dal letto, mettersi qualcosa di decente addosso e andare alla ricerca della persona che, ormai, aveva un posto fisso nel suo cuore. ******* Koala se ne stava rannicchiata con le gambe al petto in un punto nascosto della scogliera che circondava l'isola. Fissava assorta l'oceano che si estendeva davanti ai suoi occhi, ora così calmo, ma che in un battito di ciglia poteva trasformarsi nel vero inferno. Continuava a ripensare all'incubo che aveva fatto, a tutto ciò che aveva vissuto e che aveva impresso con un marchio indelebile sulla pelle. Certo, non era più lo stesso, ma il ricordo restava, indelebile e sempre pronto all'agguato. "È inutile che continui a nasconderti dietro quella roccia, Sabo, so che sei lì dietro" disse, senza spostare lo sguardo. Il diretto interessato uscì dal suo "nascondiglio" con le mani alzate in segno di resa ed un sorriso colpevole sul volto. "Come mai te ne stai qui da sola?" Le chiese, sedendosi accanto a lei. Koala alzò le spalle. "Sentivo il bisogno di uscire" Sabo scrutò il suo volto, non facendosi convincere da quella mezza verità. "C'entra qualcosa con il tatuaggio che hai sulla schiena?" Chiese a bruciapelo, sentendo immediatamente Koala irrigidirsi accanto a lui. "In parte. - ammise la ragazza - Ho fatto un incubo, ma il simbolo che ho ora tatuato sulla schiena mi ha salvato la vita" Sabo restò in silenzio, lasciando decidere alla sua ragazza se andare avanti a raccontare oppure no. "Sai cosa rappresenta il simbolo che ho sulla schiena?" Domandò Koala e Sabo scosse la testa; aveva visto per sbaglio quel tatuaggio quando un giorno era entrato in stanza mentre Koala di stava cambiando, ma non aveva fatto in tempo a confermare i suoi dubbi che era stato scaraventato fuori dalla alla velocità della luce e con svariati bernoccoli sulla testa. "È il simbolo dei Pirati del Sole" sorrise tristemente e Sabo cercò di ricordarsi dove avesse già sentito quel nome familiare. La consapevolezza gli piombò addosso come un macigno. "Quindi tu...?" non finì la frase che Koala annuì con le lacrime agli occhi e il ragazzo non perse tempo a stringerla forte a sé. La giovane Rivoluzionaria si lasciò scappare qualche lacrima, prima di riprendere il discorso "Ero molto piccola quando fui venduta ai Draghi Celesti, ma nonostante questo ho i ricordi di quelle giornate passate al loro servizio impressi indelebilmente nella mia testa" La stretta di Sabo aumentò ed il ragazzo desiderò ardentemente di potersi prendere tutto il dolore della sua ragazza per poterla fare stare meglio, ma purtroppo non poteva fare niente, quindi si limitò a farla sfogare su di sé mentre la cullava e le lasciava qualche bacio sulla testa. Quando Koala si fu calmata si staccò leggermente e guardò Sabo negli occhi, mentre quest'ultimo le asciugava le guance bagnate dalle lacrime. "Vorrei poter cambiare il passato, vorrei che tu non avessi dovuto subire tutto quello. Ma purtroppo non posso farlo, quindi ti prometto che farò in modo che tu viva al meglio ogni giorno della tua vita. So che non posso impedirti di non soffrire, ma sappi che ti starò sempre accanto, che tu lo voglia o no" Koala ridacchiò per la parte finale del discorso e si perse nel guardare il viso del suo ragazzo: i lineamenti gentili ma definiti, le labbra incurvate in un mezzo sorriso, i capelli biondi perennemente disordinati ma che a lui donavano, la cicatrice sul suo viso ed i suoi occhi, che brillavano come stelle nel buio capaci di riportarla sempre a casa, tra le sue braccia. Non disse niente, semplicemente alzò il viso e suggellò quella promessa con un bacio. Non aveva bisogno di dire altro, perché spesso i gesti, valevano più di mille parole.